Novità Di Marzo Parte II. Billy Joel, Keith Emerson Band, R.e.m., Noah and The Whale, Band Of Heathens Eccetera

billy joel shea stadium.jpgkeith emerson band moscow.jpgr.e.m. collapse.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Questa settimana visto che il piatto di uscite è ricco (nuove uscite per l’8 marzo, titoli già usciti e conferme) anticipo di un giorno la lista e cercherò di limitare i commenti al minimo (ma sarà dura)!

Partiamo con il nuovo triplo dal vivo di Billy Joel Live At Shea Stadium, 2CD + 1DVD Sony Music/Legacy. Per essere precisi esce l’8 marzo negli States e in Europa ma da noi la data è il 15 marzo, quindi pazientate. Si tratta della registrazione del concerto tenuto da Joel in occasione della chiusura dello storico stadio di New York (nel frattempo il concerto allo stadio che lo ha sostituito, il Citi Field, Good Evening New York City di Paul McCartney è uscito già da un paio d’anni). Il cofanetto contiene 25 brani sia nella versione CD che DVD e tra gli ospiti speciali ci sono: Paul McCartney, immancabile, Steven Tyler, Roger Daltrey, John Mellencamp, Garth Brooks, Tony Bennett e John Mayer). Classici a profusione e questa Captain Jack che è troppo bella watch?v=IhHfJ2BfsEY, Piano Man è un disco fantastico!

Il doppio Cd (o DVD) dal vivo Moscow della Keith Emerson Band esce l’8 marzo per la ear/Edel e comprende un misto di brani nuovi e classici degli E L & P rivisitati con Marc Bonilla alla chitarra. Registrato al Moscow Theatre nel 2008 in Dolby Digital Surround 5.1 ci sono rivisitazioni di Karn Evil 9, Lucky Man, The Barbarian, Tarkus e la suite dello Schiaccianoci.

Dei R.E.M. Collapse Into Now detto più volte, confermo l’uscita su Warner Bros l’8 marzo. La prima tiratura è una Special Edition Digipack limitata (ma con gli stessi brani). Niente Deluxe stavolta. C’è anche una versione in vinile, singola.

band of heathens.jpgbaseball project vol.2.jpgmarkus rill wild blue and true.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Queste sono tre novità della Blue Rose, già disponibili da inizio settimana per i tipi dell’Ird. In effetti la data ufficiale dei Band Of Heathens, l’eccellente Top Hat Crown & The Clapmaster’s Son avrebbe dovuto essere il 25 marzo. Ma visto che ci siamo era in ballottaggio per il post odierno, entro la fine della settimana prometto recensione completa per la band di Austin.

The Baseball Project è il progetto alternativo di Steve Wynn, Peter Buck, Scott McCaughey e Linda Pitmon. In tutto e per tutto un progetto roots and rock anche se incentrato, nel contenuto dei testi, sul mondo del baseball. Questa volta ospiti a go-go: Craig Finn (Hold Steady),Ben Gibbard (Death Cab For Cutie), Steve Berlin (Los Lobos), Ira Kaplan degli Yo La Tengo e 2 dei Decemberists. Accipicchia!

Markus Rill è un cantautore tedesco (ebbene sì) ma canta in inglese, tra ufficiali e autoprodotti questo dovrebbe essere il suo nono CD, il terzo per la Blue Rose, registrato come i due precedenti in quel di Nashville, Tennessee con il fior fiore dei musicisti del country alternativo della città e con il cantante dei Not So farmer John e un paio di donzelle scandinave a duettare. Country, Roots e Americana, titolo Wild, Blue & True. Potrebbe sorprendervi, gran bella voce, profonda e vissuta, belle canzoni, consigliato, fidatevi!

noah and the whale.jpgelbow build a rocket.jpgbuffalo tom skins.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Triplete di alternative rock in uscita l’8 marzo. I primi due del gruppo Universal. Noah And The Whale che giungono al terzo album con Last Night On Earth farebbero parte di quel filone del nu-folk britannico con Mumford and Sons, Johnny Flynn e Laura Marling. Anzi, il leader Charlie Fink ( e qui entra il Corriere della Serva, un po’ di sano gossip) era il boyfriend della Marling prima di Marcus Mumford. Essendo stati loro tra i predecessori di questo filone, in questo nuovo album c’è uno spostamento verso sonorità 70’s (per ripicca?) alla Lou Reed con venature vagamente elettroniche mantenendo però molte delle basi del loro sound. Etichetta Mercury. Data italiana non conosciuta (di uscita).

Gli Elbow sono uno dei gruppi storici del rock alternativo inglese. Build a Rocket boys! è il loro quinto album. Disponibile anche in versione digipack (identica nei contenuti musicali, ma più cara).

Il nuovo Buffalo Tom si chiama Skins esce per la loro Scrawny Records (distr. Audioglobe), c’è in versione singola e doppia, è il loro ottavo album di studio, il secondo dopo il ritorno, vede la partecipazione di Tanya Donnelly in un brano e conferma lo spostamento verso sonorità più country-roots, blue collar americana, ma quando c’è da pestare la band di Bill Janowitz non si tira indietro. Non male comunque!

heidi talbot.jpgavril lavigne.jpgsara evans.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Un trio di voci femminili per concludere questo giro. Heidi Talbot (che non è quella della capretta, ho fatto la battuta!) è la ex-leader del trio anglo-americano Cherish The Ladies, questo The Last Star è il suo terzo album da solista, già uscito in UK da qualche mese ora ha una distribuzione più sostenibile con l’etichetta americana Compass. Produce, come al solito, il compagno John McCusker, violinista, chitarrista e cantautore folk (non nu) sopraffino anche in proprio, tra gli altri partecipanti Boo Hewerdine, Eddi Reader, Karin Polwart e Kris Drever. Se amate il folk britannico di qualità. in conclusione c’è anche una cover di At The End of The Day di Sandy Denny. Devo aggiungere altro?

Avril Lavigne, sempre l’8 marzo pubblica il suo nuovo, quarto album Goodbye Lullaby per la Sony Music. C’è anche una versione Deluxe con il DVD che contiene il making of del disco.

Sara Evans una volta faceva country, ma proprio quello classico di Nashville. Come altre colleghe ormai si è spostata verso un country-pop che la indica come rivale della Avril di cui sopra. Questo Stronger è il suo sesto album, sempre Sony Music, il primo dopo sei anni di pausa. Brani scritti da Kara DioGuardi, Marty Frederiksen e Hilary Scott dei Lady Antebellum. Produce Simon Climie, esatto quello dei Climie Fisher che ha cercato di massacrare Clapton & Cale e Michael McDonald prima di dedicarsi, giustamente, al vincitore di American Idol del 2009. Anche in questo caso ho detto tutto.

Ce ne sarebbero molti altri ma per oggi basta così.

Alla prossima.

Bruno Conti