Ormai E’ Tra Le Più Brave Songwriters In Circolazione! Tift Merritt – Stitch Of The World

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Tift Merritt – Stitch Of The World – Yep Roc CD

Graditissimo ritorno per Tift Merritt, cantautrice e rocker nativa del Texas, ma trapiantata in North Carolina, che mi aveva piacevolmente impressionato con i suoi due album d’esordio all’inizio della scorsa decade, Bramble Rose e soprattutto l’ottimo Tambourine, due riusciti lavori di rock cantautorale, con le giuste dosi di country, che vedevano all’opera due produttori di vaglia come Ethan Johns e George Drakoulias, e musicisti del calibro di Mike Campbell, Benmont Tench e Neal Casal. I due lavori seguenti, Another Country e See You On The Moon, pur validi, erano secondo me un gradino sotto, ma Traveling Alone del 2012 era certamente il suo disco migliore (insieme a Tambourine), un eccellente album di roots-rock d’autore con la produzione di Tucker Martine (l’uomo dietro gli ultimi album dei Decemberists).

Poi, ben cinque anni di silenzio, un periodo lunghissimo se hai una carriera in pieno sviluppo: ma Tift non si è persa d’animo, ed in questi cinque anni è ulteriormente maturata, prendendosi tutto il tempo necessario per portare a termine quello che a mio parere è il lavoro della sua completa maturità, oltre che probabilmente il suo più riuscito. Stitch Of The World è infatti un disco molto bello, a tratti addirittura splendido, che ci mostra un’artista che ha completato un percorso creativo ed ora si presenta in tutte le sue sfaccettature; la bionda (e carina) songwriter non rinuncia al rock, ma lo mette un attimo in secondo piano in favore di canzoni più profonde, sentite, a volte intime: una prova da vera songwriter, con una serie di fulgide ballate ed un suono perfetto, merito del produttore Sam Beam (che altri non è che Iron & Wine) e di un ristretto combo di musicisti con i contro baffi, tra i quali spiccano il chitarrista Marc Ribot (uno dei preferiti da gente del calibro di Tom Waits ed Elvis Costello, ma ha suonato anche con il nostro Vinicio Capossela) e ed il batterista Jay Bellerose (tra i più utilizzati da T-Bone Burnett), ma anche la bassista Jennifer Condos, un’altra con un bel curriculum (era anche sull’ultimo di Graham Nash, This Path Tonight) e lo steel guitarist Eric Heywood, mentre la Merritt si occupa di chitarra acustica e pianoforte.

L’album si apre con un’impronta decisamente rock: Dusty Old Man è un vibrante brano elettrico, che l’uso della slide di Ribot rende leggermente blues, e contraddistinto da un drumming potente in netto contrasto con la voce gentile di Tift. Grinta ed energia, anche se il pezzo non entra in circolo immediatamente, ed è abbastanza diverso dal resto del CD. Heartache Is An Uphill Climb, per contro, è splendida, una toccante ballata pianistica cantata alla grande ed arrangiata in maniera sopraffina, con gli strumenti che si uniscono ad uno ad uno in un crescendo strepitoso, uno dei brani più belli che ho ascoltato finora in questo ancora giovane 2017; My Boat, adattata da una poesia di Raymond Carver, è un’altra canzone di grande intensità, una ballad profonda, lunga e distesa, tra folk e rock, mentre Love Soldiers On è una moderna country song, sul genere della Emmylou Harris degli ultimi vent’anni (quella più sofisticata), anche questa decisamente godibile e suonata come Dio comanda.

Molto bella anche la title track, anzi direi deliziosa, una folk song gentile ma con un motivo ricco di pathos e reminiscenze irlandesi, altra grande canzone, con quel tocco di elettricità che funge da ciliegina; Icarus è lenta, profonda, suggestiva, con un leggero accompagnamento di piano, chitarra elettrica e steel, un’altra perla da aggiungere ad una collana sempre più preziosa (bellissimo anche qui il crescendo nel bridge). Proclamation Bones è più rock, con la ritmica pressante ed ancora la slide a lavorare di fino sullo sfondo, mentre Something Came Over Me è uno struggente slow dal sapore bucolico, puro e cristallino, così come la squisita Eastern Light, altro brano di grande impatto ed intensità, tra folk e country; chiusura con Wait For Me, altra ballata elettroacustica di notevole livello (ma esiste anche la solita edizione con tre brani in più, Day He Died e due riprese acustiche di Something Came Over Me e Stitch Of The World con Sam Beam). Diamo quindi volentieri la bentornata a Tift Merritt, che ci ha regalato uno dei dischi migliori di questo inizio 2017.

Marco Verdi