E’ Solo Country! Little Willies – For The Good Times

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The Little Willies – For The Good Times – EMI Parlophone/Capitol

Di solito si usa dire “non solo country” ma nel caso del nuovo disco dei Little Willies For The Good Times si deve proprio usare il termine con fierezza, come era già stato peraltro per il precedente omonimo album del 2006.

Come nel caso del primo anche l’opera seconda del gruppo ha avuto una lunga gestazione. Il lavoro di “preparazione” è iniziato già tre anni fa (e infatti già da un po’ di anni le suonavano dal vivo), nelle pieghe della carriera solista e delle altre collaborazioni di Norah Jones, ma si tratta di un lavoro di gruppo, la newyorkese di nascita ma cresciuta in Texas con il country nelle orecchie, è una delle pedine del gruppo, importante, come pianista e principale vocalist ma divide la leadership con Richard Julian, l’altro ottimo cantante del gruppo e con l’asso delle chitarre Jim Campilongo di cui ho recensito Orange, l’album del 2010, per il Buscadero. Il quarto componente è Lee Alexander, bassista ed ex fidanzato della Jones con cui è rimasto un ottimo rapporto di lavoro e dietro la batteria siede Dan Rieser. Il primo album aveva avuto un moderato successo di vendita arrivando al 10° posto delle classifiche country ed al 48° di quelle generali, ma buoni riscontri di critica.

Direi che anche questo For The Good Times potrebbe ripeterne le gesta. E’ il primo disco “importante” dell’anno e potrebbe godere dell’effetto sorpresa nelle vendite. La struttura è più o meno quella del predecessore: sono 12 brani, meno di quaranta minuti di musica, tutte cover meno il brano strumentale di Campilongo Tommy Rockwood ed è ovviamente destinato agli estimatori del country. Lento, veloce, swingato, ballate, romantico o tagliente, sempre di country parliamo, quindi uomo avvisato…

Si apre con le armonizzazioni del duo Jones e Julian nel brano I Worship You scritto da Ralph Stanley poi si passa per il country swing delle parti cantate alternativamente dai due vocalist con Campilongo che si dà da fare alle chitarre e Richard Julian che in questo brano ha una voce che mi ricorda moltissimo quella del Lyle Lovett dei primi anni. Remember Me è un valzerone country scritto da Scott Wiseman e cantato con la sua tipica allure dalla Jones che duetta, il pianoforte in evidenza con la baritone guitar di Campilongo mentre Julian si occupa delle armonie vocali.

Diesel Smoke, Dangerous Curves accelera decisamente i tempi sulle note di una lap steel con Richard Julian che guida il gruppo e la brava Norah che “vampeggia” da par suo, un bravo divertente e ben eseguito dai Little Willies nella loro interezza di gruppo. Lovesick Blues è uno dei cavalli di battaglia di Hank Williams che però non l’aveva scritta, in ogni caso rimane uno degli standard della musica country e una delle canzoni più famose sul “mal d’amore” ed è cantata all’unisono dai due vocalist con rispetto ed amore per l’argomento trattato, una piccola delizia come sempre. Dello strumentale Tommy Rockwood si è detto ed è l’occasione per ascoltare Jim Campilongo, uno dei virtuosi della chitarra “country”, novello James Burton o Albert Lee, anche la Jones si “diverte” al piano.

Fist City di Loretta Lynn stranamente (o no?) è uno dei brani più rockeggianti dell’album, si fa per dire, e la nostra amica Norah la canta proprio bene. Non poteva mancare l’omaggio all’amico e “maestro” Willie Nelson e Richard Julian, con la sua vocalità pigra e sorniona, nuovamente alla Lovett, rende piena giustizia ad un brano come il melanconico Permanently Lonely, una delle chicche del disco, la Jones armonizza da par suo per rendere il favore.

Fowl Heat In the Prowl, dice la Jones in un’intervista, le è stata consigliata dalla mamma (il papà come quasi tutti sanno è Ravi Shankar) ed era nella colonna sonora di In The Heat Of the Night (per noi italiani “La Calda Notte Dell’Ispettore Tibbs); scritta da Quincy Jones non è forse propriamente country ma è un bello slow d’atmosfera cantato a due voci. Un altro dei brani migliori del CD è Wide Open Road una tipica canzone boom chika boom di Johnny Cash cantata da Lyl…, scusate, da Richard Julian (mi scappa, la tonalità e la voce sono molti simili, è inteso come un complimento e poi a fine febbraio esce il nuovo disco di Lyle Lovett, Release Me) mentre la Jones armonizza e Campilongo si diverte alla chitarra.

Una bellissima ballatona, che dà il titolo all’album, è For The Good Times, scritta da Kris Kristoffersson e cantata con grande pathos da Norah Jones che si identifica moltissimo nel brano, altra chicca! If You’ve Got The Money I’ve Got The Time è un frizzante country-swing scritto da Lefty Frizzell e cantato con particolare verve dai due “Willies”, Lee Alexander slappa il basso di gusto e tutto il gruppo si diverte. Conclusione con un altro dei classici della country music, una delle canzoni più belle del repertorio di Dolly Parton e ripresa negli anni da moltissimi artisti, anche i White Stripes ne hanno fatto una cover, questa, cantata con grande intensità dalla Jones è una delle migliori.

Il disco non è male, anzi direi buono, ma è ovviamente country, molto country, inteso nel senso più nobile del genere. Non dite che non vi avevo avvertito. Esce il 10 gennaio negli States ed Europa e il 31 in Italia (boh, misteri?).

Bruno Conti