Il “Gioco Preferito” Di Un Poeta Australiano! Robert Forster – Songs To Play

robert forster songs to play

Robert Forster – Songs To Play – Tapete Records

In un ipotetico (personale) podio sui migliori gruppi Australiani, sicuramente il primo posto lo assegnerei ai Black Sorrows di Joe Camilleri, il secondo ai Cold Chisel di Jimmy Barnes  (dei quali è uscito recentemente in Australia un nuovo album) e il terzo ai Go-Betweens del duo Grant McLennan e Robert Forster. Go-Betweens, che come sapete, nascono a Brisbane nel lontano 1977 ed esordiscono discograficamente qualche anno dopo con Send Me A Lullaby (81), toccano probabilmente il loro vertice con il successivo Before Hollywood (83) https://www.youtube.com/watch?v=feIgb7flQIg , facendo poi seguire periodicamente altri buoni o ottimi album come Spring Hill Fair (84) https://www.youtube.com/watch?v=C_nn90p-tIg , Liberty Belle And The Black Diamond Express (86), Tallulah (87), e dopo le scarse vendite di 16 Lovers Lane (88), perlatro molto bello https://www.youtube.com/watch?v=o5427Jo4nww e in seguito a divergenze artistiche, il gruppo si scioglie. Negli anni successivi Forster e McLellan avviano buone carriere soliste parallele fino a riformare i Go-Betweens, incidendo nel 2000 The Friends Of Rachel Worth, seguito tre anni più tardi da Bright Yellow Bright Orange (03) e da Oceans Apart (05), per poi chiudere un brillante sodalizio con la morte prematura di Grant McLellan nel 2006. Dalle ultime fasi della loro rinata collaborazione Forster nel 2008 pubblica l’ottimo The Evangelist (tre brani sono firmati in coppia) https://www.youtube.com/watch?v=H8TkpzJauSc , confermando la cifra stilistica del gruppo con ballate d’atmosfera, intervallate da brani rigorosamente più pop, e adesso, a distanza di sette anni, Robert torna con questo nuovo lavoro Songs To Play, formato da dieci canzoni senza tempo, che attingono anche dai suoi idoli, Bob Dylan e Lou Reed. Lo aiutano in questo progetto Scott Bromley al basso, Luke McDonald alle chitarre e tastiere, entrambi negli Halfway, più Matthew Peile alla batteria, e una sezione familiare composta dalla moglie Karin Baumler voce, violino e percussioni, e dal figlio Louis alla chitarra elettrica, e per chiudere il cerchio la produzione è dello stesso Forster, insieme a Bromley e McDonald.

L’iniziale Lean To Burn ripaga subito dalla lunga attesa, con una bella chitarra elettrica ed il violino della moglie in evidenza, passando subito ad un’offerta in puro stile Go-Betweens per la bellezza pop di Let Me Imagine You https://www.youtube.com/watch?v=2Bx_G6XaN-g , il duetto con la moglie in una intima e sognante Songwriters On The Run, And I Knew eseguita solo per voce e chitarra, la bellissima e intrigante A Poet Walks dove un violino quasi tzigano ci rimanda alla Scarlet Rivera di Desire, mentre duetta con una tromba struggente. Si riparte con il pop allegro di I’m So Happy For You, a cui fa seguito una sorprendente Love Is Where It Is a ritmo di una tenue bossanova (e ricorda vagamente pure Lady Marmalade, portata al successo dalle Labelle), poi ancora la melodia intensa di Turn On The Rain, passando per il giocoso folk-country di I Love Myself (And I Always Have), e infine terminare con la struggente litania di Disaster In Motion, un brano supportato da chitarra, organo e tamburello, che dimostra ancora una volta tutta la classe da grande “songwriter” di Forster.

Se The Evangelist risentiva dello stato d’animo di Robert per la allora recente scomparsa dell’amico McLennan, il Forster di Songs To Play vede il mondo in una maniera diversa, (si è ritirato nella sua Brisbane, e oltre a comporre canzoni, scrive libri e collabora con la rivista musicale The Monthly), certificato da un lavoro sincero e onesto, consigliato a chi ha amato i Go-Betweens e le canzoni che fanno battere il cuore, per tutti gli altri è ora di fare conoscenza con uno degli ultimi “poeti” australiani.

Tino Montanari       

Novità Di Settembre Parte IV. Keith Richards, Judy Collins, Dave & Phil Alvin, Robert Forster, Glen Hansard

keith richards crosseyed heart

Altre novità in uscita venerdì 18 settembre: prima di tutto il nuovo album solista di Keith Richards, Crosseyed Heart esce a 23 anni di distanza dal precedente Main Offender, ma il suo principale collaboratore è rimasto il batterista e produttore Steve Jordan, con l’aiuto di Waddy Watchel e Bernard Fowler. Quindici brani contenuti nel CD pubblicato dalla Republic/Universal (ma negli USA la catena Best Buy ne pubblica una versione con una traccia extra, che però è solo una versione alternata di Love Overdue:

1. Crosseyed Heart
2. Heartstopper
3. Amnesia
4. Robbed Blind
5. Trouble
6. Love Overdue
7. Nothing On Me
8. Suspicious
9. Blues in the Morning
10. Something for Nothing
11. Illusion
12. Just a Gift
13. Goodnight Irene
14. Substantial Damage
15. Lover’s Plea

Tra i musicisti presenti anche gli altri X-Pensive Winos Ivan Neville alle tastiere e Sarah Dash alla voce, oltre all’ospite Norah Jones che duetta con Keith in Illusion. Goodnight Irene è proprio il celebre brano di Leadbelly, l’unica cover del disco, mentre il singolo estratto dall’album è Trouble.

judy collins strangers again

Altra giovinetta, alla tenera età di 76 anni Judy Collins pubblica un nuovo album Strangers Again, per la propria etichetta Wildflowers distribuzione Cleopatra; si tratta di un disco di duetti, credo una novità assoluta per “Judy Blue Eyes” e a differenza di altri prodotti similari della Cleopatra, questa volta sembra tutto materiale originale, niente brani riciclati da altri dischi e il cast che appare nel disco comprende sia grandi nomi della musica del passato quanto interessanti personaggi emergenti. Questa la lista delle canzoni con relativi ospiti:

 1. Strangers Again feat. Ari Hest
2. Miracle River feat. Michael McDonald
3. Belfast To Boston feat. Marc Cohn
4. When I Go feat. Willie Nelson
5. Make Our Garden Grow feat. Jeff Bridges
6. Feels Like Home feat. Jackson Browne
7. From Grace feat. Thomas Dybdahl
8. Hallelujah feat. Bhi Bhiman
9. Someday Soon feat. Jimmy Buffett
10. Stars In My Eyes feat. Aled Jones
11. Send In The Clowns feat. Don McLean
12. Races feat. Glen Hansard

Un paio, Ari Hest (anche se ha pubblicato una quindicina di dischi fino a oggi e ha scritto la title-track del nuovo album https://www.youtube.com/watch?v=bjS9o5W2WSc ) e Aled Jones (cantante gallese anche lui con una discografia sterminata), non sono molto popolari, ma Michael McDonald, Marc Cohn, Willie Nelson, Jeff Bridges, Jackson Browne, Jimmy Buffett Don McLean, in ordine di apparizione, non hanno certo bisogno di una presentazione, mentre gli emergenti Thomas Dybdahl, Bhi Bhiman Glen Hansard, hanno già mostrato il loro valore in più occasioni (e di un paio abbiamo parlato nel Blog). E anche alcune delle canzoni sono molto celebri: pezzi di Leonard Bernstein, Sondheim, Randy Newman, James Taylor e l’amato Leonard Cohen con una versione di Hallelujah che non vedo l’ora di sentire!

glenn hansard didn't he ramble

Proprio Glen Hansard, uno dei partecipanti al disco della Collins, pubblicherà il 18 settembre per la Epitaph/Anti Didn’t He Ramble, il suo secondo album solista, dopo l’esordio con Rhythm And Repose del 2012, ed una lunga serie di EP usciti a cavallo dei due album. L’irlandese Hansard, ex Frames Swell Season, si fa aiutare in questo disco da due Sam, Amidon Bean (conosciuto dai più come Iron And Wine). 

Questa è la lista dei brani, l’uscita del disco è anticipata dal video di Winning Streak che conferma la classe e le qualità di questo cantautore classico, uno dei migliori delle ultime generazioni, in possesso anche di una gran voce:

Tracklist
1. Grace Beneath The Pines
2. Wedding Ring
3. Winning Streak
4. Her Mercy
5. McCormack’s Wall
6. Lowly Deserter
7. Paying My Way
8. My Little Ruin
9. Just To Be The One
10. Stay The Road

dave alvin and phil alvin lost time

Ormai sembrano averci preso gusto e vogliono recuperare il tempo perduto. Secondo disco in coppia per Dave Alvin & Phil Alvin, a poco più di un anno dal precedente Common Ground, uscito a giugno dello scorso anno e che celebrava la musica di Big Bill Broonzy, questo Lost Time è sempre un disco di blues, visto nell’ottica dei due ex Blasters, con brani di James Brown, Leadbelly, Willie Dixon, Blind Boy Fuller e Leroy Carr, e quattro pezzi dal repertorio del loro primo mentore, il grande Big Joe Turner:

1. Mister Kicks
2. World’s In A Bad Condition
3. Cherry Red Blues
4. Rattlesnakin’ Daddy
5. Hide And Seek
6. Papa’s On The House Top
7. In New Orleans (Rising Sun Blues)
8. Please Please Please
9. Sit Down Baby
10. Wee Baby Blues
11. Feeling Happy
12. If You See My Savior

A giudicare da un paio di brani che anticipano l’album in uscita per la Yep Rock, sempre il 18 settembre, hanno fatto centro ancora una volta.

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robert forster songs to play

Altro musicista che mi piace moltissimo è l’australiano Robert Forster, prima gloria nazionale nei grandissimi Go-Betweens, insieme all’altrettanto grande Grant McLennan, scomparso per un attacco di cuore nel 2006. Forster, era dal 2008, anno in cui venne pubblicato The Evangelist (peraltro molto bello, come sempre), che non pubblicava un disco nuovo e ora rompe il silenzio con questo Songs To Play che uscirà su etichetta Tapete Records (?1?), etichetta tedesca che ha distribuito anche gli ultimi album di Lloyd Cole, antologie escluse, a dimostrazione di un certo buon gusto. Vado sulla fiducia, poi in occasione dell’uscita effettiva ci sarà un post più sostanzioso, visto che nel Blog in passato non si è mai parlato di questa musicista.

Anche per oggi è tutto, alla prossima.

Bruno Conti

Brisbane Mancava? Ancora Dall’Australia ! Halfway – Any Old Love

halfway any old love

Halfway – Any Old Love – Plus 1 Records

Gli Halfway sono una band di otto elementi con sede a Brisbane in Australia, da cui provengono tre membri del gruppo:  il bassista Ben Johnson, Luke Peacock alle tastiere e pianoforte e il chitarrista John Willsteed (ex Go-Betweens), mentre John Busby voce e chitarra acustica, Chris Dale voce e chitarra elettrica e Elwin Hawtin batteria e percussioni sono di Rockhampton nel Queensland, mentre i due fratelli Noel e Liam Fitzpatrick pedal steel e banjo e mandolino, dalla mia amata Dublino. Questo ricco “ensemble” esordisce con Farewell To The Fainthearted (04) dal suono roots-rock mosso e galoppante, a cui hanno fatto seguire Remember The River (06) https://www.youtube.com/watch?v=e5KVvhZHqo4 , che annoverava tra gli ospiti Rob Younger (lo storico vocalist dei Radio Birdman), e dopo una breve pausa An Outpost Of Promise (10) https://www.youtube.com/watch?v=t3IzVC39QbE fino ad arrivare a questo nuovo lavoro Any Old Love, vincitore del Air Award Winner 2014 (come miglior album country indipendente australiano), prodotto da Robert Forster (co-fondatore con Grant McLennan del grande gruppo indie-rock Go-Betweens).

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Any Old Love è un “concept-album”, diviso in quattro parti, intervallate dalla title track a sua volta spezzata in quattro frammenti , sulla storia di  un ex fantino, anche se la cosa abbastanza particolare, ma non unica, è che quasi tutti i tredici brani sono canzoni d’amore, a partire dal trittico iniziale Dropout https://www.youtube.com/watch?v=9vjJ_6ZpkUE , Honey I Like You https://www.youtube.com/watch?v=VV_ehogmfV0  e Hard Life Loving You, musicalmente con chiari punti di riferimento con i primi Son Volt, Wilco e Whiskeytown, mentre Dulcify https://www.youtube.com/watch?v=91ssAp9328I e Shakespeare Hotel risentono molto della produzione di Forster, per poi farci sobbalzare con il cow-punk di Factory Rats, la malinconia di Erebus & Terror, andando a chiudere con le struggenti ballate (specialità della casa) Sunlight On The Sills e The Waking Hours, cantate dai due “songwriters” Chris e John.

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La formula degli australiani Halfway rimane fortunamente invariata, e loro sono senza dubbio una delle band di punta del circuito “roots-rock” tradizionale in madre patria, sempre molto vivaci ma ancora poco noti e apprezzati al di fuori dell’Oceania (complice anche una concorrenza spietata), ma Any Old Love rimane un lavoro tutto sommato affascinante, suonato con una certa freschezza, che alla lunga nella resa complessiva risulta credibile, e quindi per chi ancora non li conosce e se siete in cerca di epigoni del classico sound down under, potrebbero fare al caso vostro.

Tino Montanari