Novità Di Marzo Parte I. Jimi Hendrix, Dido, Stereophonics, Laura Mvula, Son Volt, Josh Ritter, Madeleine Peyroux, Ashley Monroe, Roddy Woomble

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Confermata per domani 5 marzo l’uscita di Jimi Hendrix People, Hell And Angels, il disco “inedito” già annunciato sul Blog a fine gennaio (in tutto il mondo, Italia inclusa, ma esclusa misteriosamente l’inghilterra, dove uscirà il 1° aprile), etichetta Sony Legacy. Confermato anche Memphis di Boz Scaggs, di cui avete già letto le recensione completa pochi giorni fa.

Torna, per dirla alla Chico di Zagor o come Brian Eno, Dido Florian Cloud De Bounevialle O’Malley Armstrong, per darle il suo nome completo: il disco Girl Who Got Away, Rca Sony, è il primo dal 2008, e naturalmente esce anche in versione Deluxe doppia con 6 brani in più. Il fratello Rollo, dei Faithless, è sempre al suo fianco come autore e c’è anche un duetto con il rapper Kendrick Lamar. Già da anni aveva annunciato che l’album avrebbe avuto un approccio elettronico ma, per fortuna, non ha mantenuto totalmente le promesse, anche se… 

Anche i gallesi Stereophonics rompono un silenzio che durava dal 2009 e pubblicano per la Stylus Records/EMI, domani 5 marzo, il nuovo CD Graffiti On The Train. C’è la versione Deluxe? Che domanda, certo! Anche se i 6 brani nel secondo dischetto, a parte uno, Overland, sono versioni alternative, acustiche o remix.

 

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Tre voci femminili, piuttosto diverse tra loro, ma tutte interessanti.

Laura Mvula, all’esordio con questo Sing To The Moon, pubblicato sempre dalla RCA, è la scoperta di quest’anno di BBC e Brit Awards, tra i “names to watch” (e listen). Prodotto, attenzione, da Steve Brown (quello di Rumer) e mixato da Tom Elmhirst (quello di Adele), in Inghilterra, dove la fantasia non manca di certo alla stampa, anche troppo, è stato definito un disco di gospeldelia. Più semplicemente, per chi scrive, una bella voce, raffinata, con arrangiamenti anche complessi, misti a brani più semplici, influenze (e cover di) Nina Simone, George Gershwin e Bjork. Sembra interessante. Sì, c’è la versione doppia Deluxe con 6 tracce extra. 

Non sono passati neanche due anni dal precedente Standing On The Rooftop ed esce già un nuovo disco di Madeleine Peyroux, titolo The Blue Room, prodotto nuovamente da Larry Klein, dopo la parentesi con Craig Street, l’album inizialmente doveva essere un tributo al Ray Charles di Modern Sounds In Country & Western Music, e, tratte da quel disco, oltre a I Can Stop Loving You ce ne sono altre tre, a cui si aggiungono Guilty di Randy Newman e Bird On The Wire di Leonard Cohen, nonché Gentle On My Mind, il brano di Glen Campbell scritto da John Hartford, il tutto molto buono, ai suoi migliori livelli. Questa volta prima di parlarvi della versione Deluxe (che c’è), vi ricordo che per le strane traiettorie della discografia miderna, il disco esce, su etichetta Decca/Emarcy, il 5 marzo negli States, il 26 marzo in Italia e l’8 aprile in Inghilterra, mah! La Deluxe, in questo caso, contiene un DVD con un documentario di 30 minuti, il video di Changing All Those Changes (che è un brano di Buddy Holly) e un video unplugged di I Can’t Stop Loving You. Nel CD, come ciliegina sulla torta, c’è anche una bellissima versione di Desperados Under The Eaves di Warren Zevon.

Ashley Monroe, chi è costei? E’ una che fa country ed è anche brava. Ha fatto un bellissimo disco con le Pistol Annies (Miranda Lambert e Angaleena Presley) nel 2011 e uno, Satisfied, a nome suo nel 2009 e per quelli che seguono, è la tipa che duettava con i Train in Bruises. Per questo nuovo album, che esce solo in Usa, sempre il 5 marzo (una brutta notizia, non c’è la deluxe!), titolo Like A Rose, Warner Bros, per la title-track si è scomodato anche Guy Clark che l’ha firmata insieme a lei e c’è un duetto con Blake Shelton, produce Vince Gill. La nuova Dolly Parton?

 

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Sempre parlando di country, anzi Honky Tonk, è il titolo del nuovo disco dei Son Volt. Jay Farrar torna nei ranghi, e dopo l’operazione Gob Iron e quella per Woody Guthrie di New Multitudes, pubblica, come di consueto, per la Rounder/Universal questo nuovo album, con più pedal steel e due violini rispetto al solito sound, ma la voce è la solita, inconfondibile (che mi evoca sempre ricordi del non dimenticato Gene Clark). Sono già due dischi che non c’è la versione Deluxe, comincio ad essere preoccupato, quasi quasi me la invento.


Ma per il nuovo Josh Ritter c’è, anzi ce ne sono addirittura due, più che altro formati “strani”. The Beast In Its Tracks, etichetta Yep Rock, esce in vinile, con il CD allegato, o nuovamente in LP, con CD e 45 giri allegati, sono dei geni del marketing! Naturalmente il prezzo sale esponenzialmente a seconda delle versioni. Per fortuna il disco è bello, forse i suoi problemi amorosi (si è lasciato con la moglie, musicista anche lei, la bravissima Dawn Landes, dopo solo 18 mesi di matrimonio) hanno contribuito alla riuscita di questo nuovo album. Lui è veramente bravo, quindi non mi meraviglia più di tanto. Penso che qualcuno poi farà la recensione completa del disco sul Blog, per il momento un estratto…

E Per finire: Roddy Woomble era il leader degli Idlewild, qualcuno li ricorda? Band scozzese, che in teoria è in pausa indefinita, per permettere la carriera solista di Woomble, che collabora spesso con Kris Drever, John McCusker, Kate Rusby, Karine Polwart, Eddie Reader, Boo Hewerdine, tutta gente brava e anche lui non è male, come dimostra questo Listen To Keep pubblicato dalla Reveal. Come diceva qualcuno anni fa, provare per credere, questa Making Myths è bellissima!

Alla prossima.

Bruno Conti