Buone Nuove Dal Sud! Florida Georgia Line – Here’s to The Good Times

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FLORIDA GEORGIA LINE – Here’s To The Good Times – Republic Nashville CD

Dietro l’intrigante monicker di Florida Georgia Line (FGL da qui in poi, per comodità…) si nasconde in realtà un duo di musicisti originari rispettivamente, per l’appunto, della Florida e della Georgia: Brian Kelley e Tyler Hubbard. Quella del duo è una formula non nuova nella musica country, basti ricordare gli ottimi Foster & Lloyd ed i superseller Brooks & Dunn, ma, dopo un attento ascolto di questo Here’s To The Good Times, posso dire che i FGL offrono qualcosa di diverso. Certo, la loro musica è country al 100%, ma la produzione, ad opera di Joey Moi, è decisamente rock, ed i suoni sono di una pulizia tale da far sembrare questo disco un lavoro di una band di veterani, non certo di un duo all’esordio. Per la verità un esordio totale non è: i due hanno già alle spalle due Ep, uno del 2010 ed uno pubblicato nell’estate di quest’anno, ma posso senza dubbio affermare che, se volete avere una visione più completa della musica del duo, il disco da avere è Here’s To The Good Times (che tra l’altro contiene tutti i brani dell’EP del 2012, rendendolo praticamente inutile).

Kelley e Hubbard hanno due belle voci, un’anima rock con tendenze sudiste (da lì vengono…), al suono di steel e violino preferiscono le chitarre elettriche, ma quel che più conta è che, da soli o con l’aiuto di altri, sanno scrivere brani di buon livello, mai banali e con un gusto melodico non comune. Hanno tutte le carte in regola quindi per sfondare, e credo che se lo meriterebbero pure.
Cruise, che è anche il primo singolo, è un po’ un sunto di quanto detto prima: una country song arrangiata in maniera potente, belle voci all’unisono e grande melodia, che fanno subito venire in mente spazi aperti e cieli azzurri a perdita d’occhio. Round Here prosegue sulla stessa linea, anzi a dire il vero sembra la seconda parte di Cruise, sempre ottima musica comunque; Get Your Shine On ha un suono pieno ed elettrico, ritmo cadenzato ed una pulizia degna di produzioni di alto livello, chitarre in tiro e ritornello immediato.

La title track è più lenta, ma l’elemento rock è sempre ben presente, ed anche qui si fa apprezzare il refrain corale, vero punto di forza del duo; It’z Just What We Do è la più dura del disco, un brano nel quale i nostri lasciano libere le loro radici sudiste. Con Stay rimaniamo in territori southern, ma il brano è più fluido e rilassato, una ballata coi fiocchi; Hell Raisin’ Heat Of The Summer, un’altra rock ballad scintillante, non abbassa il livello del disco, mentre Tell Me How You Like It è un filo troppo levigata nei suoni, anche se sulla canzone niente da dire: potrebbe essere il loro prossimo singolo.

Tip It Back è puro rock, appena stemperato da banjo e dobro, Dayum, Baby (con Sarah Buxton) non è male ma è la meno brillante del lotto, mentre Party People (con ospite Jaren Johnston) chiude l’album con l’ennesimo country-rock dal godibilissimo refrain e dalla pulizia sonora impeccabile. Sentiremo ancora parlare dei Florida Georgia Line, e di certo in termini positivi.

Marco Verdi