Come Si Diceva A Scuola: Il Ragazzo E’ Bravo Ma Può Fare Di Più! Ward Davis – Black Cats And Crows

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Ward Davis – Black Cats And Crows – Ward Davis CD

Ward Davis, singer-songwriter originario dell’Arkansas, è un nome poco conosciuto nonostante sia sulle scene da più di vent’anni. Dopo un ormai intorvabile album d’esordio datato 1998, Davis si è spostato a Nashville dove ha intrapreso il mestiere di scrittore per conto terzi, ed è riuscito a farsi un nome componendo canzoni per Trace Adkins, Wade Hayes, addirittura Willie Nelson e Merle Haggard (Unfair Weather Friend, dal loro splendido duet album del 2015 Django And Jimmie) e più di recente per Cody Jinks, che lo ha incoraggiato a riprendere in mano con convinzione la carriera di musicista. Black Cats And Crows è quindi il terzo album di Ward (a cinque anni dal secondo, 15 Years In A 10 Year Town), un disco di country duro e puro da parte di un artista che non ha mai nascosto di ispirarsi al movimento Outlaw Country degli anni 70, e che oggi potrebbe essere collocato nella stessa categoria di gente come Jamey Johnson, Whitey Morgan e lo stesso Jinks.

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Prodotto dall’esperto Jim “Moose” Brown, Black Cat And Crows è un lavoro di un musicista maturo, che ha fatto la sua gavetta senza però farsi attirare troppo dalle sirene di Nashville, e lo dimostra consegnandoci 14 canzoni di vero country, con chitarre e pianoforte sempre in evidenza ed un piglio energico anche nelle ballate: se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, devo ammettere che forse l’album è un filo troppo sbilanciato proprio verso i pezzi lenti, che a lungo andare potrebbero abbassare la tensione, ma fortunatamente non c’è spazio per momenti sdolcinati e mielosi. In poche parole un buon disco, che con una maggiore dose di rock’n’roll mezza stelletta in più se la sarebbe guadagnata con merito. L’iniziale Ain’t Gonna Be Today fa capire subito da che parte stiamo, una rock ballad chitarristica e cadenzata in cui il country è solo sfiorato (l’uso della steel), voce forte e refrain vincente https://www.youtube.com/watch?v=Slo2EpzSNek . La title track inizia lenta e pianistica, una ballatona dai toni drammatici suonata in maniera classica e con un crescendo notevole che culmina con un assolo di chitarra decisamente rock https://www.youtube.com/watch?v=T4kHtBQEfoI , e sullo stesso stile è Threads, ancora uno slow ma più morbido e gentile.

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Sounds Of Chains è invece elettrica e dal sapore sudista, con una tensione palpitante ed un ottimo contributo del classico ospite che non ti aspetti, ovvero il chitarrista Scott Ian della band trash metal Anthrax, che però qui si cala perfettamente nei panni richiesti https://www.youtube.com/watch?v=E_w6KNviYsg ; Get To Work Whiskey è un robusto rockin’ country figlio di Waylon Jennings, Colorado una deliziosa ballata impreziosita da un malinconico violino e con una melodia tra le migliori del CD https://www.youtube.com/watch?v=6tFBWjz6Tm8  , mentre Book Of Matches è ancora un lento caratterizzato come il precedente da un motivo vibrante e suonato con piglio da rocker. Tra i brani restanti (l’album dura cinquanta minuti) segnalo ancora la gustosa Papa And Mama, tra country, southern e swamp music, la toccante Lay Down On Love, di nuovo guidata dal piano, ed il bel valzerone lento Nobody. Black Cats And Crows è quindi un buon disco, anche se per il futuro auspico che Ward Davis lasci maggior spazio al suo lato rock.

Marco Verdi