Novità Prossime Venture 14. Il Titolo Dice Tutto, Un Cofanetto Sontuoso, Ricchissimo Di Materiale Inedito. Gong – Love From The Planet Gong

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Gong – Love From The Planet Gong; The Virgin Years 1973-1975 – Virgin/Universal – 12 CD + DVD Audio – 27-9-2019

Sempre il 27 settembre, che diventa un giorno importante a livello di uscite discografiche, verrà pubblicato, oltre ad Abbey Road dei Beatles e al cofanetto dei Replacements, anche questo sontuoso cofanetto dedicato ai Gong, la creatura di Daevid Allen, colta nel loro periodo più creativo, quello della famosa trilogia di Radio Gnome Invisible, pubblicata ai tempi dalla Virgin tra il 1973 e il 1974, con l’aggiunta di Shamal, senza più la presenza di Allen, e con la particolarità di essere stato registrato nel dicembre 1975, ma pubblicato solo a febbraio 1976, quindi il titolo del cofanetto è un po’ ingannevole. Il cofanetto esce in occasione del 50° anniversario della nascita del gruppo, avvenuta a Parigi nel 1969, quando Allen, australiano di origine ed ex componente dei primi Soft Machine, respinto dal Regno Unito per tre anni perché il suo permesso di soggiorno era scaduto, registrò il primo materiale a nome Gong, Magick Brother, pubblicato poi nel 1970 e a seguire l’anno successivo Camembert Electrique, tutti dischi che anticipavano il pop psichedelico, misto a Canterbury Sound, rock progressivo e quello più esplicativo, space rock, che sarebbe arrivato a piena fruizione nella trilogia appena ricordata, dove le vicende surreali che avvengono in questo Planet Gong immaginario raggiungono il loro apice musicale, che poi si sarebbe trasformato in un jazz-rock più di maniera ma sempre valido negli anni successivi in cui la guida della band passò al batterista Pierre Moerlen, e nel gruppo tra i tanti transitò anche il grande chitarrista Allan Holdworth. 

Un altro grande chitarrista è tra i protagonisti assoluti (insieme al sassofonista Didier Malherbe e al bassista Mike Howlett, oltre a Tim Blake al synth, Pierre Moerlen alla batteria e Gilli Smith, Mother Gong) di Flying Teapot, Angel’s Egg You, ovvero Steve Hillage, che sarà nel gruppo proprio tra il 1973 e il 1975, poi presente solo in due brani di Shamal, prodotto da Nick Mason dei Pink Floyd. Hillage ha comunque curato la produzione di questo Love From Planet Gong, andando a ripescare tonnellate di materiale raro ed inedito, tra cui alcuni concerti completi di qualità sonora professionale, rimasterizzati dall’ingegnere del suono originale Simon Heyworth, che collaborò con il leggendario produttore Giorgio Gomelsky per i primi due album e con la band per il terzo, mentre il lavoro di remix è stato curato da Mike Howlett, il bassista originale della band..Facendo una disamina veloce dei contenuti spiccano, oltre ai quattro album, con alcune bonus tracks aggiunte in ciascuno dei CD della trilogia, un dischetto con tutte le John Peel Sessions per la BBC del 1973/74, i cinque concerti completi sempre di quel periodo temporale, quattro in doppio CD e quello gratuito a Hyde Park del 1974 in un disco. Infine nel DVD audio è riportata per la prima volta la versione quadrifonica di You, mai pubblicata prima. Infine, come vedete nell’immagine sopra, c’è un bel librazzo sostanzioso di 64 pagine, con i testi completi e molto materiale iconografico estratto dagli archivi di Allen, oltre a note varie curate dall’archivista ufficiale della band Johnny Greene.

Al solito a seguire trovate tutto il dettaglio completo dei contenuti.

CD 1 / Flying Teapot
1.     Radio Gnome Invisible – Remastered 2018
2.     Flying Teapot – Remastered 2018
3.     The Pothead Pixies – Remastered 2018
4.     The Octave Doctors And The Crystal Machine – Remastered 2018
5.     Zero The Hero And The Witch’s Spell – Remastered 2018
6.     Witches Song / I Am Your Pussy – Remastered 2018
7.     Radio Gnome Invisible – Rough Mix
8.     Radio Gnome Premix – Story Narration
9.     Flying Teapot – Mix 21
10.   The Pothead Pixies – Second To Last Mix
11.   Flying Teapot – Rough Mix
 
CD 2 / Angel’s Egg
1.     Other Side Of The Sky
2.     Sold To The Highest Buddha
3.     Castle In The Clouds
4.     Prostitute Poem
5.     Givin’ My Luv To You
6.     Selene
7.     Flute Salad
8.     Oily Way
9.     Outer Temple
10.   Inner Temple
11.   Percolations
12.   Love Is How Y Make It
13.   I Never Glid Before
14.   Eat That Phone Book Coda
15.   Other Side Of The Sky
16.   Ooby-Scooby Doomsday Or The D-Day DJ’s Got The D.D.T. Blues
17.   Love Is How Y Make It
18.   Eat That Phone Book Coda
CD 3 / You
1.     Thoughts For Naught
2.     A P.H.P.’s Advice
3.     Magick Mother Invocation
4.     Master Builder
5.     A Sprinkling Of Clouds
6.     Perfect Mystery
7.     The Isle Of Everywhere
8.     You Never Blow Yr Trip Forever
9.     A P.H.P.’s Advice
10.   Where Have All The Flowers Gone
 
CD 4 / Shamal
1.     Wingful Of Eyes
2.     Chandra
3.     Bambooji
4.     Cat In Clark’s Shoes
5.     Mandrake
6.     Shamal
7.     Bambooji
8.     Chandra
9.     Wingful Of Eyes
 
CD 5 / BBC Radio 1 Sessions And Edinburgh Live
1.     You Can’t Kill Me
2.     Radio Gnome Direct Broadcast
3.     Other Side Of The Sky
4.     Zero The Hero And The Witch’s Spell
5.     Flute Salad
6.     Oily Way
7.     Outer Temple
8.     Inner Temple
9.     Castle In The Clouds
10.   6/8 Tune
11.   Radio Gnome Invisible
12.   Zero The Hero And The Witch’s Spell
13.   Flying Teapot
 
CD 6 / Paris Bataclan Live, 20th May 1973, Pt.1
1.     Other Side Of The Sky
2.     Dynamite / I Am Your Animal
3.     6/8 Tune
4.     I Never Glid Before
5.     Zero The Hero And The Witch’s Spell
6.     Ooby-Scooby Doomsday Or The D-Day DJ’s Got The D.D.T. Blues
7.     Est-ce Que Je Suis?
8.     I’ve Bin Stone Before
9.     Mr Longshanks / Oh Mother
10.   I Am Your Fantasy
11.   You Can’t Kill Me
 
CD 7 / Paris Bataclan Live, 20th May 1973, Pt.2
1.     Flute Salad
2.     Oily Way
3.     Outer Temple
4.     Flying Teapot
5.     Dynamite
6.     You Can’t Kill Me
7.     I Never Glid Before
 
CD 8 / Roanne – Club Arc En Ciel Live, 17th Aug 1973, Pt.1
1.     Other Side Of The Sky
2.     Dynamite / I Am Your Animal
3.     6/8 Tune
4.     I Never Glid Before
5.     Zero The Hero And The Witch’s Spell
6.     I Am Your Pussy
 
CD 9 / Roanne – Club Arc En Ciel Live, 17th Aug 1973, Pt.2
1.     I Am Your Pussy
2.     You Can’t Kill Me
3.     Ooby-Scooby Doomsday Or The D-Day DJ’s Got The D.D.T. Blues
4.     Flute Salad
5.     Oily Way
6.     Outer Temple
7.     Inner Temple
8.     Radio Gnome Invisible
 
CD 10 / London – Hyde Park Live, 28th June 1974
1.     A Sprinkling Of Clouds
2.     I Never Glid Before
3.     I’ve Bin Stone Before
4.     Mr Longshanks / Oh Mother
5.     The Isle Of Everywhere
6.     I Am Your Fantasy
7.     Master Builder
 
CD 11 / London – The Marquee Club Live, 9th & 10th Sept 1975, Pt.1
1.     Aftaglid
2.     Flute Salad
3.     Oily Way
4.     6/8 Tune
5.     Solar Musick Suite
6.     Bambooji
 
CD 12 / London – The Marquee Club Live, 9th & 10th Sept 1975, Pt.2
1.     Bambooji
2.     The Isle Of Everywhere
3.     Wingful Of Eyes
4.     The Salmon Song
5.     Master Builder
6.     Drum Solo
7.     Flying Teapot
8.     I Never Glid Before
 
DVD / You Quad Surround Sound
1.     Thoughts For Naught
2.     A P.H.P.’s Advice
3.     Magick Mother Invocation
4.     Master Builder
5.     A Sprinkling Of Clouds
6.     Thoughts For Naught
7.     A P.H.P.’s Advice
8.     Magick Mother Invocation
9.     Master Builder
10.   A Sprinkling Of Clouds
11.   Perfect Mystery
12.   The Isle Of Everywhere
13.   You Never Blow Yr Trip Forever

Come detto all’inizio l’uscita è prevista per il 27 settembre, il prezzo sempre molto indicativo dovrebbe essere tra i 100 e i 110 euro, forse qualcosa di più.

Bruno Conti

Ma Che Cosa Si Sono “Fumato”? 3rd Ear Experience – Incredible Good Fortune

3rd ear experience incredible good fortune

3rd Ear Experience – Incredible Good Fortune – Thousand Thunders Music

Si scopre sempre qualcosa di nuovo cercando nell’enorme serbatoio della musica “indipendente” americana: prendete questi 3rd Ear Experience, un quintetto californiano che gravita intorno all’area del deserto del Mojave e quella di Joshua Tree, fino ad oggi mai sentiti (almeno dal sottoscritto), ma già autori di ben tre album, dal 2012, anno della loro formazione, ad oggi https://www.youtube.com/watch?v=JyMGdzJubNo . Che genere fanno? Potremmo proporre uno space rock alla Hawkwind, con derive psichedeliche e progressive, accenni di stoner e desert rock, ma anche del suono della Kosmische Musik tedesca (Amon Duul II, i Popol Vuh meno elettronici e più californiani) molto seventies oriented. Lunghissimi brani di improvvisazione programmata, si va dagli oltre 19 minuti della iniziale Tools ai “soli” otto di White Bee, cinque pezzi in totale per quasi 75 minuti di musica.

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Le chitarre sono le protagoniste principali ma si inseriscono su un tappeto di tastiere, un synth sibilante vecchia maniera (quello che più ricorda gli Hawkwind citati), cavalcate ritmiche in crescendo ma anche tocchi di musica etnica ed elettronica qui e là, l’utilizzo di musicisti esterni, ad esempio un lungo intervento di sax nella parte centrale di Tools https://www.youtube.com/watch?v=TDRAflD9ut8 , affidato a tale John Whollilurie, flauto, percussioni, djembe e mouth organ in altri momenti del disco, ogni tanto ci sono degli spettrali inserti vocali, come in One, dove è il leader della band nonché uno dei due chitarristi, Robbi Robb, a fare sentire la sua voce e qui il sound vira verso la scuola stoner rock desertico, con qualche vaga analogia pure con i primi Pink Floyd, quelli più sperimentali, ma anche con le improvvisazioni strumentali di gente come Bo Hansson, per citare un nome del passato o con le jam band più “estreme”, quelle senza elementi blues e country nel loro Dna, per rimanere nel presente.

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Il titolo del disco (anche in doppio vinile) viene da una raccolta di poesie della bravissima e visionaria autrice americana di fantasy e fantascienza Ursula K. Le Guin, e in effetti la musica ha questo afflato sci-fi, con chitarre e tastiere che si insinuano su dei ritmi costanti, ipnotici e ripetuti, dove di solito strumentalmente peraltro poco si muove, per approdare ad improvvise oasi sonore durante le quali la musica si fa quieta e dominano rumori e sensazioni più intime e raccolte, anche se forse non particolarmente eccitanti. Il terzo brano over 15 (come durata), presenta anche delle componenti orientali, con inserti vocali della presenza femminile della band, tale Amritakripa (?!?), che è colei che si occupa dei synth, anche se in questi picchi e vallate, stop e ripartenze quasi costanti, sono comunque le chitarre, spesso suonate all’unisono (l’altro solista è Eric Ryan), a guidare le danze, lavorando più su impressioni soniche che sul virtuosismo spicciolo, anche se ogni tanto qualche assolo selvaggio tra psichedelia ed heavy rock ci scappa.

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Magari, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nonostante la musica sia sicuramente energica e poderosa, la varietà dei temi, ad andare bene a vedere, non è proprio così totale come appare, che è un po’ il difetto che di tanto in tanto fa capolino anche nelle migliori jam band, molto apprezzate dai fruitori del genere ma non poi sempre così originali, ovvero, come direbbe qualcuno: dove sono le canzoni? Per i 3rd Ear Experience,  potrei azzardare che dipende in parte da cosa si sono fumati, ma forse anche no. Qualcuno ha citato nelle proprie impressioni di ascolto il Miles Davis di Bitches Brew tra le influenze del gruppo, e non lo escluderei, bisognerebbe chiederlo però a loro. White Bee, la traccia più breve, a otto minuti e spiccioli, è il brano più lento e sperimentale, con interventi parlati e la batteria che nel caso specifico è quella che guida la struttura sonora molto frammentaria del pezzo, che poi esplode in un emozionante crescendo strumentale nel finale, con le chitarre distorte di nuovo protagoniste. La conclusiva Shaman’s Dream è forse la “canzone” più vicina all’hard rock classico, con ritmi serrati, tastiere sibilanti, canti tribali pellerossa (lo Sciamano del titolo) e le chitarre immancabili in ripetuta modalità jam. Non so dirvi se sia un album che incoraggia ascolti ripetuti, ma sicuramente è un prodotto interessante dalla fervente scena alternativa californiana https://www.youtube.com/watch?v=QE0DDxRWcoE , se amate i generi citati all’inizio fateci un pensierino. Ripeto, “strano” ma interessante.

Bruno Conti