Chi Sono Costoro? Spring And The Land – Outside My Window

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Spring And The Land – Outside My Window – Early Morning Melody Records

Chi siano costoro dirvi non so. Parlo in un modo un poco aulico relativamente a questo disco che mi hanno dato dicendomi, ascoltalo è bello! Io non resisto e investigo, ma non si trova molto in rete: dovrebbero essere austriaci (in effetti il Cd è stato acquistato in Germania), anche se i nomi Jacques Bush e Marino Acapulco non lo farebbero supporre, prima si facevano chiamare DogBoy e facevano electro-pop.

Comunicato stampa dell’etichetta: “Primavera e la Terra. Dipingi scorci di vita con canzoni che esprimono la sottile linea tra tutte le emozioni. La poderosa miscela di melodia e il malinconico, sentito sapore…eccetera”. Capito che qui non si approda a nulla infilo il Cd nel lettore e me lo ascolto.

Perbacco, controllo, ho inserito per sbaglio il quinto Cd di Los Angeles Nuggets della Rhino? Impossibile, è un quadruplo, eppure la musica che esce dalle casse è puro psych-folk-flower power californiano fine anni’ 60, con bellissime armonie vocali, chitarre elettriche ed acustiche ben miscelate, un synth primitivo, il brano si chiama The outside e sembrano i Byrds di Notorious Byrd Brothers.

Who will applaud è una variazione sul tema, con più tastiere ma queste sonorità vintage sempre presenti, voci filtrate per confondere le idee ma belle melodie. Il terzo brano si chiama Dylanesque, se due indizi fanno una prova, tre a cosa ci portano? A un totale cambio di sonorità? No, però quell’aria vagamente folkeggiante alla Paisley Underground, con la voce di Bush che ricorda il Dan Stuart più morbido e il sound che ricorda quello dei Three O’Clock che erano il versante meno “acido” e più tranquillizzante di quel movimento.

Poi arriva Conversation che rimane ancora su queste coordinate di folk leggermente psichedelico, mentre Homeless con la voce in falsetto di Jacques Bush meno nascosta da filtri e diavolerie varie è più nuda e fragile, sottolineata anche da un vibrafono! e dai synth di Acapulco (che negli altri brani si occupa della batteria). Morning ancora acustica e sommessa, potrebbe essere cantata da un Neil Young “alternativo” watch?v=lbDpjIFbisc, mentre in Straight for the sun ritornano quelle sonorità tipicamente sixties filtrate da un suono vagamente lo-fi e Spring And The land potrebbe essere addirittura un episodio minore dei Buffalo Springfield (oltre a tutto credo che queste presunte influenze me le stia inventando al momento, probabilmente non sanno neanche chi sono i nomi citati dal vostro recensore, ma il risultato finale rimane quello, oppure chi lo sa, ho indovinato tutto, e mi è capitato in altre occasioni!).

Wasn’t I The One è una bellissima ballata acida a cavallo tra Neil Young e Peter Perrett (alzi la mano chi ricorda gli Only Ones?), il tipo di voce è quello e si ripete su tempi più acustici nella conclusiva Friend. (e i Mad River di Lawrence Hammond, citazione colta, dove li vogliamo mettere? Magari in un CD della Collectors’ Choice che raccoglie entrambi gli album di fine anni ’60 in unico CD, investigare, gente, investigare!).

Così, tanto per gradire!

P.S. Già che ci sono rispondo a Tommaso che mi chiede dove si può trovare il Box di On Tour di Delaney and Bonnie a un prezzo umano. Purtroppo non si trova, perchè si può avere solo tramite la Rhino Handmade americana e il prezzo è quello indicato nel Post. Il sottoscritto ha fatto il sacrificio e qualche giorno fa mi hanno mandato una mail dalla Rhino dell’avvenuta spedizione del disco, addirittura due giorni prima della data di uscita (il giorno 8 agosto che era una domenica, vedi gli americani). Sono in trepida attesa, appena ricevo provvedo, come promesso, a parlarne.

Bruno Conti