Un Disco Dal Vivo Veramente “Mitico”, Anzi Due! Gov’t Mule – Bring On The Music – Live At The Capitol Theatre Parte 2

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Gov’t Mule  – Bring On The Music – Live At The Capitol Theatre

2 CD + 2 DVD Deluxe/ Mascot/Provogue – Esce il 19 Luglio

Per chi non si accontenta della versione in 2 CD di cui abbiamo parlato ieri vediamo cosa troviamo in più e di diverso nella versione Deluxe 2 CD + 2 DVD, anzi prima vediamo cosa non c’è delle due serate tenute nello scorso aprile: manca la cover di Effigy dei Creedence, Unring The Bell, Mr. High And Mighty, il bis finale con I’ll Be The One, un brano solista di Haynes, che incorpora la Blue Sky Jam, è questo è un vero peccato, Rocking Horse dalla prima serata e anche una Tributary Jam, a favore di un paio pezzi ripetuti più volte, comunque in diverse versioni, sia nella parte audio che video. Per la serie “purtroppo”, parlo per i portafogli degli acquirenti, bisognerà avere entrambe le edizioni::quella Deluxe, seguendo sempre il formato CD doppio, inizia con Hammer And Nails, la cover del brano degli Staple Singers, che era su Deep End Vol. 2, dal soul dell’originale al blues a tutta slide della loro rilettura, seguita da una granitica e lunghissima Thorazine Shuffle, oltre dodici minuti di super jam per uno dei loro cavalli di battaglia sin dai tempi di Dose, sempre da quel disco anche Larger Than Life, altro pezzo rock di quelli tosti, Forsaken Savior da Shout, contiene una citazione della bellissima Sad And Deep As You di Dave Mason, Broke Down On The Brazos è un altro massiccio pezzo rock costruito su un pantagruelico riff di basso di Carlsson, Endless Parade è una splendida ballata ripresa da High And Mighy, lirica e malinconica, con un altro assolo da manuale di Haynes, Lola Leave Your Light On è un’altra scarica zeppeliniana da Dèjà Voodoo e Blind Man In The Dark è la quintessenza del suono dei Gov’t Mule, potenza devastante, classe, improvvisazione alla ennesima potenza, tra wah-wah impazziti e ritmica in libertà, e sempre da quel periodo arriva anche Raven Black Night, altro limpido e complesso esempio della loro musica, traccia che chiude il primo CD della versione Deluxe quadrupla.

In apertura del secondo CD, TravelingTune, versione alternata, ancora più allmaniana, e una durissima Stone Cold Rage, nuovamente dal disco del 2017, di Whisper In Your Soul su Shout c’era una bella versione cantata con Grace Potter, qui viene forgiata in una strana ed inconsueta versione quasi psych-soul, sorniona e ricercata, mentre molto bella è la blues and soul ballad Little Toy Brain, con Warren sempre splendido alla solista, canzone che placa un attimo gli animi prima del pezzo forte dell’intero concerto, un magnifico e lunghissimo medley di oltre 17 minuti di Trane ed Eternity Breath della Mahavishnu Orchestra, che poi sfocia in una jam costruita intorno a una sontuosa St. Stephen dei Grateful Dead, con tutti e quattro i musicisti in grande spolvero ai rispettivi strumenti, per un quarto d’ora di grandissima musica (come se il resto non bastasse), minchia se suonano, scusate il francesismo (però, delitto di lesa maestà, questo medley non è stato inserito nella parte video del doppio DVD) . Un attimo per riprenderci e arriva un altro brano da Revolutions, una breve ma epica Pressure Under Fire e pure Fool’s Moon da Deep End Vol. 1 non è malaccio, si fa per dire, sempre rock magistrale, che precede l’altra versione di Revolutions Come…Revolutions Go, ancora 10:45 magici tanto per gradire e dallo stesso album anche Bring On The Music che dà il titolo a questo Live, altro brano notevole, dall’inizio in sordina, solo percussioni e chitarre e tastiere accarezzate, fino all’ingresso vigoroso della ritmica e il “consueto” crescendo strumentale, tra pause ed improvvise ripartenze che poi confluiscono nella ripresa di Traveling Tune (Part 2) che concludeva il concerto del 28 aprile e pure questo doppio CD magnifico.

Il doppio DVD splendidamente ripreso con ben nove telecamere dal fotografo e regista Danny Clinch riporta un corposo estratto dai due concerti, pizzicando sia dalla versione standard che da quella deluxe, 23 brani in tutto, sempre non seguendo la sequenza originale, ma con interviste con la band, riprese dietro le quinte, fotografie ed altre chicche,  pur se con la pecca appena citata. Concludendo, in ogni caso, in una parola, “mitico”.

Bruno Conti

Dopo Una Lunga Assenza Torna La Band Della Florida Con Un Disco Dal Vivo Esplosivo Di Gospel Rock. Lee Boys – Live From The East Coast

lee boys live on the east coast

Lee Boys – Live On The East Coast – M.C. Records

Il “giochetto” di Alvin Lee me lo ero già giocato (scusate la ripetizione) in occasione della pubblicazione del disco precedente dei Lee Boys Testify https://discoclub.myblog.it/2012/12/18/un-altro-alvin-lee-con-fratelli-lee-boys-testify/ , uscito nel lontano 2012 (passa il tempo), quindi forse non dovrei, ma mi scappa di nuovo: in effetti il leader di questa band nera dedita alla cosiddetta “Sacred Steel Music”, ovvero gospel-soul-rock con grande uso di pedal steel, si chiama Alvin Lee, come lo scomparso leader dei Ten Years After, ma per dirla con il nostro amico Silvio è decisamente più abbronzato .Questi Lee Boys vengono da Miami, Florida e sono tre fratelli, Alvin Lee (chitarra), Derrick Lee e Keith Lee (i due vocalist), aiutati da tre nipoti, Alvin Cordy Jr. (basso 7 corde), Earl Walker (batteria) e fino a poco tempo fa, Roosevelt Collier( un fenomeno della Pedal Steel, che se la batteva con Robert Randolph tra i maggiori virtuosi dello strumento). Di recente a sostituirlo è arrivato Chris Johnson, altro provetto suonatore di steel guitar: nel disco nuovo, un eccellente Live On The East Coast, registrato durante il tour della costa orientale del 2018, appaiono undici tracce in tutto, alcune peraltro mai apparse in precedenza nei dischi in studio della band.

Il gruppo canta le preci del Signore, con fervore e grande religiosità, ma non a scapito però delle radici soul, errebi, funky, blues e, perché no, pure rock e southern, presenti in abbondanza nella loro musica, che si esaltano ancor di più nei concerti dal vivo. Sin dalla iniziale In The Morning il funky-soul intricato dei Lee Boys potrebbe rimandare a quello dei Neville Brothers più ingrifati, con la steel suonata in modalità slide e spesso anche con l’impiego del wah-wah, protagonista assoluta del sound della band con le sue folate irresistibili, ma eccellente rimane anche l’impianto vocale; Walk Me Lord è un altro esempio del loro gospel “moderno”, molto ritmato e sinuoso, sempre con brani piuttosto lunghi ed improvvisati, con il basso a 7 corde di Cordy Jr. a dettare il tempo e le voci e le chitarre a dividersi gli spazi del brano. Don’t Let The Devil Ride è un bel boogie blues tiratissimo che non ha nulla da invidiare a degli ZZ Top magari più ispirati e meno laici, con la lap steel di Johnson in modalità slide che continua ad imperversare senza freni, Praise You, di nuovo con Johnson in modalità wah-wah ,è ancora orientata verso un funky-soul  più leggero e disincantato, mentre I’ll Take You There è proprio il classico brano degli Staple Singers, un pezzo dove emergono maggiormente le radici soul e gospel della band, anche se i Lee Boys onestamente non possono competere con la classe del gruppo di Pops e Mavis, benché come sempre la chitarra ci mette del suo in modo vibrante.

Come On Help Me Lift Him accelera i tempi verso velocità supersoniche, nuovamente con l’impronta gospel in primo piano, lasciando a Lord Me Help Me To Hold Out una impronta più blues, anche se la frenesia del basso “slappato” di Cordy Jr. comunque evidenzia sempre il loro gumbo di R&B, soul e funk, con Johnson sempre pronto a salire al proscenio con la sua steel arrapata in alternanza alla solista di Alvin. Il riff inconfondibile di Turn On Your Love Light è incontenibile e trascinante come al solito, con la band veramente alle prese con una versione non lunghissima ma devastante del classico di Bobby “Blue” Bland, seguita dalla loro Testify, la title track del disco del 2012 (dove suonavano anche Warren Haynes e Jimmy Herring come ospiti), un funky poderoso che non ha nulla da invidiare a gente come Funkadelic o Isley Brothers di inizio anni ’70, sempre con la chitarra che impazza alla grande, prima di tornare al gospel più canonico benché sempre intriso di modernità di Walk With Me, prima di chiudere con le frenesie di You Gotta Move, brano che fonde il blues della versione classica di Fred McDowell, grazie ad una armonica malandrina, con la grinta dello spiritual originale e le derive southern rock elettriche e tiratissime a tutta slide decisamente più “moderne” della musica dei Lee Boys.

Bruno Conti

Correva L’Anno 1968 5. Una Splendida Appendice Ad Una Fortunata Serie Di Cofanetti. VV.AA. – Stax ’68: A Memphis Story

stax '68 a memphis story

VV.AA. – Stax ’68: A Memphis Story – Craft/Concord 5CD Box Set

A pochi mesi di distanza dal bellissimo Rarities: The Best Of The Rest, quarto e probabilmente ultimo episodio della serie di cofanetti Stax Singles https://discoclub.myblog.it/2018/02/04/torna-a-sorpresa-una-delle-piu-belle-serie-dedicate-alla-black-music-stax-singles-rarities-and-the-best-of-the-rest/ , la Concord (proprietaria del marchio della storica etichetta discografica) pubblica quasi a sorpresa un volume “spin-off”: Stax ’68: A Memphis Story, che raccoglie in cinque CD tutti i singoli, lati A e B, usciti nell’anno solare del titolo, quindi mezzo secolo fa. Il 1968 fu un anno importantissimo per la Stax, label nata a Memphis nel 1957 ed in pochi anni diventata leader nella diffusione della musica soul ed errebi ad opera di artisti perlopiù di colore (in concorrenza con la Motown di Detroit): infatti in quel periodo l’America era percorsa dai tumulti e dalle manifestazioni per l’affermazione dei diritti civili e dell’uguaglianza tra neri e bianchi (il cui culmine si ebbe proprio nel 1968 con l’assassinio di Martin Luther King), e Memphis era una delle città nelle quali la lotta era più sentita.

In tutto questo la Stax era vista un po’ come una sorta di “rifugio sicuro”, ed altre volte come una specie di zona franca che non veniva toccata dagli episodi di violenza che a quell’epoca non mancavano: questo perché gli studi dell’etichetta erano già da anni un esempio di integrazione razziale, dato che bianchi e neri vi lavoravano fianco a fianco in perfetta armonia, sia che facessero parte dello staff che del roster di artisti che vi andavano ad incidere. Infatti già da qualche tempo la musica che veniva pubblicata sotto il marchio Stax non era più solo soul, rhythm’n’blues e funky, ma si cominciava ad intravedere anche qualche “intrusione” del rock e perfino di country e psichedelia, e diversi artisti sotto contratto avevano la pelle bianca. Tutto ciò è testimoniato dunque in questo splendido cofanetto quintuplo (pubblicato in un formato simile alla dimensione di un 45 giri, con un bel libro rilegato ricco di informazioni e note ed i CD inseriti separatamente sul fondo), che raggruppa tutti i singoli pubblicati da Gennaio a Dicembre del 1968 all’interno dei quali, oltre alla maggioranza di canzoni a tema amoroso, si cominciavano a far largo brani che parlavano di libertà ed uguaglianza, come nel caso degli Staple Singers: non ci sono inediti, ma parecchie rarità questo sì.

Ma andiamo con ordine, esaminando gli episodi salienti dei cinque dischetti, dato che una recensione brano per brano delle 134 canzoni totali richiederebbe una rubrica settimanale. Il box parte con il botto, ovvero con la mitica (Sittin’ On) The Dock Of The Bay di Otis Redding, canzone uscita postuma a causa della tragica scomparsa a fine 1967 di quello che era l’artista di punta del catalogo Stax (la B-side è la vivace Sweet Lorene): Otis è presente anche più avanti nel primo CD, in duetto con Carla Thomas, con Lovey Dovey e New Year’s Resolution. Altri highlights del dischetto sono Sam & Dave con le energiche I Thank You e Wrap It Up, il blue-eyed soul dei misconosciuti Memphis Nomads (le gradevolissime Don’t Pass Your Judgement e I Wanna Be Your Lover & Your Honey), la deliziosa I Got A Sure Thing di Ollie & The Nightingales, la grande voce di Johnnie Taylor che giganteggia in Next Time e nel blues afterhours Sundown. Eddie Floyd era un grandissimo, e lo dimostra con le strepitose Big Bird e Holding On With Both Hands, potenti e ricche di feeling, ma non sono da meno né William Bell con le toccanti Every Man Oughta Have A Woman e Tribute To A King (nonostante qualche sviolinata di troppo) né Rufus Thomas con il luccicante errebi di The Memphis Train. Il secondo CD inizia con la vibrante Soul Power, un titolo che è tutto un programma, ad opera di Derek Martin, e prosegue con lo splendido white soul di Bring Your Love Back To Me e Here I Am di Linda Lyndell (che voce) e con la sempre impeccabile Carla Thomas (le coinvolgenti A Dime A Dozen e I Want You Back, cantate entrambe splendidamente).

Il CD alterna nomi noti come Isaac Hayes (con le peraltro non eccelse Precious Precious e Going To Chicago Blues, in cui sembra essersi appena svegliato dopo una serata di bagordi) ed il grande bluesman Albert King (alle prese con (I Love) Lucy e You’re Gonna Need Me) ad altri meno conosciuti come i Kangaroo’s (belle sia la corale Groovy Day che il quasi rock’n’roll di Every Man Needs A Woman), i Mad Lads con la romantica Whatever Hurts You e la mossa No Time Is Better Than Now, per concludere con la classe dell’Eddie Henderson Quintet (Georgy Girl e A Million Or More Times, due raffinati strumentali jazz) e con la stupenda ed emozionante Send Peace And Harmony Home di Shirley Walton, una delle più belle canzoni del box. Il terzo dischetto parte con i grandi Booker T. & The MG’s (la deliziosa e solare Soul-Limbo, dal sapore caraibico) ed ancora Eddie Floyd con le calde soul ballads I’ve Never Found A Girl e I’m Just The Kind Of Fool. Qui troviamo anche l’unico singolo targato Stax da parte di Delaney & Bonnie, contenente le ottime It’s Been A Long Time Coming e We’ve Just Been Feeling Bad, due pezzi tra rock ed errebi cantati e suonati in maniera perfetta, e c’è anche il loro amico Bobby Whitlock con la saltellante pop song Raspberry Rug ed il ficcante soul con fiati di And I Love You.

Per il resto abbiamo tanta gente meno famosa, tra cui si distinguono ancora la brava Linda Lyndell con le strepitose What A Man e I Don’t Know (Linda si conferma una vocalist eccezionale), due splendidi duetti tra Judy Clay ed il più noto William Bell (Private Number e Love-Eye-Tis), l’energica Broadway Freeze di Harvey Scales & The Seven Sounds, un brano funkeggiante alla James Brown, Lindell Hill con l’intensa Remone, il garage rock psichedelico degli Aardvarks (Subconcious Train Of Thought), ancora Judy Clay e la sua straordinaria voce in Bed Of Roses e Remove These Clouds, per finire in crescendo con i grandi Staple Singers alle prese con la trascinante Long Walk To D.C., un gospel elettrico dal ritmo decisamente sostenuto. Nel quarto CD troviamo la fulgida Who’s Making Love di Johnnie Taylor, uno dei più grandi successi della label, il solito Eddie Floyd con una scintillante cover, molto più ritmata dell’originale, di Bring It On Home To Me di Sam Cooke, Jeanne & The Darlings con la squisita It’s Unbelievable, i poco noti Southwest F.O.B. con la vibrante Smell Of Incense, una rock song con organo alla Doors (e con la beatlesiana ed orecchiabile Green Skies), ancora Booker T. & The MG’s con una splendida rivisitazione del tema western Hang’em High, ed il divertente country-pop Sally’s Got A Good Thing dei Village Sound.

Il quinto ed ultimo dischetto si apre con la bella Mighty Cold Winter di Dino & Doc, e poi ci fa incontrare di nuovo sia William Bell (da solo con la soulful e romantica I Forgot To Be Your Lover ed in duo ancora con Judy Clay per la sontuosa My Baby Specializes), sia Albert King e la sua inimitabile chitarra che arrota da par suo in Night Stomp, sia ancora gli Staple Singers, sempre impeccabili in The Ghetto e Got To Be Some Changes Made. Da citare infine The Goodies con il pop-rock West Coast di Didn’t Love Was So Good (lato B di Condition Red ma nettamente migliore), la bravissima Mable John, una voce degna di Aretha Franklin, con Running Out e Shouldn’t I Love Him, il rocker Billy Lee Riley con l vigorose Family Portrait e Going Back To Memphis, e le deliziose country ballads Who’s Making Love (la stessa di Johnnie Taylor, ma in un arrangiamento molto diverso) e Long Black Train, cantate da Daaron Lee.

Stax ’68 è quindi l’ennesimo cofanetto di quest’annata al quale è difficile dire di no, e questo vale anche se avete già le precedenti raccolte di singoli della leggendaria etichetta di Memphis.

Marco Verdi

Novità Di Novembre, Seconda Parte. Dana Fuchs, Neil Young, Chris Isaak, Leslie West, Queen, Beach Boys, Staple Singers, Tracy Chapman

neil young bluenote cafe

Seconda parte delle anticipazioni sulle uscite discografiche della seconda parte di novembre, se mi scusate la ripetizione. Partiamo con una “nuova” uscita di Neil Young. 

Francamente un solo disco ufficiale del canadese targato 2015 era troppo poco e quindi Young rimedia con questa uscita della “Performance Series” (ma ancora niente per il 2° cofanetto degli Archives): si tratta di un doppio CD (o quadruplo vinile) su Reprise/Warner intitolato Bluenote Café, tratto dal tour del 1988 per promuovere il disco This Note’s For You, quello della formazione con una robusta sezione fiati aggiunta. In totale dieci musicisti sul palco, Frank Sampedro alle tastiere, Rick Rosas al basso Chad Cromwell alla batteria, più sei fiatisti. Ci sono ben sette brani inediti eseguiti in quel tour e una versione epica di più di 19 minuti di Tonight’s The Night. 

Uscirà il 13 novembre e la particolarità del doppio CD è anche che i pezzi provengono da moltissimi concerti diversi: questa la tracklist completa, con i brani inediti evidenziati in neretto (e come vedete dalla lista completa dei musicisti, anche gli altri Crazy Horse, Talbot Molina appaiono in alcuni brani:

Disc 1:
Welcome To The Big Room*
Don’t Take Your Love Away From Me**
This Note’s For You***
Ten Men Workin’****
Life In The City****
Hello Lonely Woman****
Soul Of A Woman****
Married Man+
Bad News Comes To Town++
Ain’t It The Truth++
One Thing++
Twilight++

Disc 2:
I’m Goin’#
Ordinary People##
Crime In The City###
Crime Of The Heart####
Welcome Rap####
Doghouse####
Fool For Your Love####
Encore Rap####
On The Way Home+++
Sunny Inside####
Tonight’s The Night####

Recorded on location at:
* Mt. View Theater, Mt. View, CA – 11/7/87
** The Fillmore, San Francisco, CA – 11/12/87
*** The Palace, Hollywood, CA – 4/13/88
**** The World, NY, NY – 4/18/88
+ The World, NY, NY – 4/21/88
++ Agoura Ballroom, Cleveland, OH – 4/23/88
+++ Poplar Creek Music Theatre, Hoffman Estates, IL – 8/16/88
# CNE, Toronto, Canada – 8/18/88
## Lake Compounce, Bristol, CT – 8/23/88
### Jones Beach, Wantagh, NY – 8/27/88
#### Pier 84, NY, NY – 8/30/88

Band:
Neil Young – guitar & vocals

Bluenote Café:
Rick Rosas – bass
Chad Cromwell – drums
Frank Sampedro – keyboards
Steve Lawrence – lead tenor saxophone
Ben Keith – alto saxophone
Larry Cragg – baritone saxophone
Claude Cailliet – trombone
Tom Bray – trumpet
John Fumo – trumpet
Billy Talbot – bass
Ralph Molina – drums

Come curiosità aggiungerei che Neil Young sarà presente nel nuovo album, il terzo, dei Promise Of The Real Something Real. Solo in un brano, San Francisco, alle parti vocali, visto che il disco era pronto dal 2014 ma ne era stata rinviata l’uscita per fare posto a The Monsanto Years. Il CD è previsto per febbraio 2016 a nome Lukas Nelson & Promise Of The Real, questo è il video in anteprima della title-track, http://teamcoco.com/lukasnelson?playlist=x;eyJ0b3RhbCI6Mjk3LCJ0eXBlIjoidGFnIiwiaWQiOjE4fQ

dana fuchs broken down

Per il 10 novembre è prevista l’uscita di un nuovo disco di Dana Fuchs: come lascia intendere in titolo, Broken Down Acoustic Sessions, si tratta di una compilation di brani, editi ed inediti, ma tutti in versione acustica o comunque in solitaria, firmati dalla Fuchs con partner diversi, oltre ad una cover di Ain’t No Love In The Heart Of The City di Bobby Bland. Il disco non esce per la sua etichetta europea, la Ruf, ma per la Antler King, quindi immagino non sarà di facile reperibilità in Europa (e costoso, visto che si tratta di un SACD). Nel CD, oltre a Dana, voce, chitarra e piano, solo il suo chitarrista storico Jon Diamond, anche all’armonica Una piccola anticipazione che ci permette di gustare la voce della Fuchs che rimane straordinaria anche in versione stripped down e comunque il doppio dal vivo se non lo avete è fantastico https://www.youtube.com/watch?v=Ht8s4bi8z0w

Comunque questi sono i titoli dei brani:

1. Almost Home
2. The Lie
3. What Went Right
4. Climb Over
5. Ain’t No Love In The Heart Of The City
6. Baby Loves The Life
7. Moment Away
8. Wait Up
9. Kind Of Love
10. So Hard To Move
11. Say So Long
12. Keepsake
13. Misery
14. Sad Salvation

 

chris isaak first comes the night

Dopo quattro anni di silenzio nuovo album di studio, l’undicesimo, anche per Chris Isaak, si intitola First Comes The Night, esce il 13 novembre per la Vanguard del gruppo Concord/Universal, è prodotto dallo stesso Isaak, in collaborazione con Paul Worley, Mark Needham e il nuovo Re Mida Dave Cobb, tra Nashville e Los Angeles. Il nostro amico Chis difficilmente sbaglia un disco (anche se sono anni che non ne fa di bellissimi, ma magari è la volta buona, sentiremo): sono dodici tracce (e 17 nell’immancabile versione Deluxe), compreso un duetto con Michelle Branch:

 1. First Comes The Night
2. Please Don’t Call
3. Perfect Lover
4. Down In Flames
5. Reverie feat. Michelle Branch
6. Baby What You Want Me To Do
7. Kiss Me Like A Stranger
8. Dry Your Eyes
9. Don’t Break My Heart
10. Running Down The Road
11. Insects
12. The Way Things Really Are
Deluxe Edition Bonus Tracks:
13. Harder Than The Rest
14. Keep Me Hanging On
15. Every Night I Miss You More
16. The Girl That Broke My Heart
17. Love The Way You Kiss Me

Tutti brani originali, niente cover per l’occasione. Un paio di piccoli anticipi:

e

leslie west soundcheck

Per il 20 novembre è previsto un nuovo album di Leslie West Soundcheck, etichetta Mascot/Provogue. Ve lo anticipo brevemente, poi leggerete la recensione completa sul Buscadero e sul blog. Ci sono molti ospiti: Peter Frampton, Brian May, Max Middleton, Bonnie Bramlett Jack Bruce tra gli altri. Un onesto album di blues-rock e zone limitrofe.

tracy chapman greatest hits

Il giorno 20 novembre sono previsti in uscita alcuni inevitabili titoli per il mercato natalizio. A partire da questo Greatest Hits di Tracy Chapman, etichetta Elektra/Asylum, con ben un “inedito” (si fa per dire, una versione dal vivo di Stand By Me in una delle ultime puntate del David Letterman Show del 2015).

Questa la tracklist completa:

1. Telling Stories (2000)
2. Baby Can I Hold You (1988)
3. Change (2005)
4. The Promise (1995)
5. Open Arms (1992)
6. Subcity (1989)
7. Fast Car (1988)
8. Bang Bang Bang (1992)
9. Crossroads (1989)
10. Speak The Word (2000)
11. Smoke And Ashes (1995)
12. Sing For You (Single Edit) (2008)
13. You’re The One (2002)
14. Save Us All (2008)
15. All That You Have Is Your Soul (1989)
16. Talkin’ Bout A Revolution (1988)
17. Give Me One Reason (1995)
18. Stand By Me (Live at The Late Show With David Letterman) (2015)

queen a night at the odeon

Altro classico natalizio del gruppo Universal un bel disco dei Queen. A Night At The Odeon uscirà solo in sette versioni: CD – DVD – Blu-ray – CD+DVD – CD+Blu-Ray – 2 LP – Super Deluxe Box. Vi riporto qui sotto il contenuto del mega box, per sottrazione ottenete tutte le altre versioni:

* 1 CD, 1 SD BLU-RAY, 1 DVD, 12 Single, 60 page hardback book and concert memorabilia in lift-off lid box
* 60 page hardback book containing previously unseen photographs
* Reproduction of ticket from the concert
* Concert programme
* Conference badge
* Reproduction of the tour itinerary
* Six button badges
* Reproduction of the 1975 tour poster
* Reproduction of the sticker stage pass
* Reproduction of 2 balloons dropped into the crowd at the end of the 24th December 1975 Hammersmith show

CD
1. Now I’m Here
2. Ogre Battle
3. White Queen (As It Began)
4. Bohemian Rhapsody
5. Killer Queen
6. The March Of The Black Queen
7. Bohemian Rhapsody (Reprise)
8. Bring Back That Leroy Brown
9. Brighton Rock
10. Guitar Solo
11. Son And Daughter
12. Keep Yourself Alive
13. Liar
14. In The Lap Of The Gods… Revisited
15. Big Spender
16. Jailhouse Rock (Medley)
17. Seven Seas Of Rhye
18. See What A Fool I’ve Been
19. God Save The Queen

SD BLU-RAY+DVD
1. Now I’m Here
2. Ogre Battle
3. White Queen (As It Began)
4. Bohemian Rhapsody
5. Killer Queen
6. The March Of The Black Queen
7. Bohemian Rhapsody (Reprise)
8. Bring Back That Leroy Brown
9. Brighton Rock
10. Guitar Solo
11. Son And Daughter
12. Keep Yourself Alive
13. Liar
14. In The Lap Of The Gods… Revisited
15. Big Spender
16. Jailhouse Rock (Medley)
17. God Save The Queen

LIVE IN JAPAN 75
Recorded live at the Budokan, Tokyo, 1st May 1975
1. Now I’m Here
2. Killer Queen
3. In The Lap Of The Gods… Revisited

LOOKING BACK AT THE ODEON
Previously unreleased 22 minute documentary

40TH ANNIVERSARY 12 VINYL SINGLE
Side A Bohemian Rhapsody
Side B Now I’m Here (Odeon Soundcheck 1975) **Previously unreleased recording from the afternoon of 24th December 1975

*DVD and SD Blu-ray formats do not include Seven Seas Of Rhye or See What A Fool I’ve Been.

Nella Super Deluxe c’è anche il soundcheck pre-show mai sentito prima. Esce il 20 novembre.

Questi erano i migliori Queen di ogni tempo, quindi sembra interessante!

beach boys party

Altra immancabile strenna natalizia è una uscita dei Beach Boys. Cosa ti hanno pensato i tipi della Universal, ora proprietari del catalogo Capitol? Perché non riesumare un album poco conosciuto della loro discografia Beach Boys’ Party, aggiungerci un Uncovered and Unplugged e farlo diventare un doppio CD? E potrebbe anche funzionare perché l’album, che già era divertente nella versione originale diventa assolutamente interessante in questa nuova versione che elimina gli applausi fasulli che erano stati aggiunti in fase di mixaggio e ripristina il disco in tutta la sua bellezza, con l’aggiunta di una bella porzione di materiale inedito. E per una volta il tutto in una versione con formato e prezzo umano (doppio al prezzo di uno). Questi contenuti:

  Tracklist
[CD1]
1. Hully Gully (Party! Sessions Mix)
2. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix)
3. Tell My Why (Party! Sessions Mix)
4. Papa-Oom-Mow-Mow (Party! Sessions Mix)
5. Mountain Of Love (Party! Sessions Mix)
6. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix)
7. Devoted To You (Party! Sessions Mix)
8. Alley Oop (Party! Sessions Mix)
9. There’s No Other (Like My Baby) (Party! Sessions Mix)
10. I Get Around/Little Deuce Coupe (Party! Session Mix)
11. The Times They Are A-Changin’ (Party! Sessions Mix)
12. Barbara Ann (Party! Sessions Mix)
13. Let’s Get This Party Rolling (Party! Sessions Mix / Session #2)
14. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
15. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
16. (I Can’t Get No) Satisfaction (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
17. Hully Gully (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
18. Blowin’ In The Wind (Party! Sessions Mix/Session #1)
19. Dialog – The Sunrays (Party! Sessions Mix/Session #1)
20. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
21. Dialog – The Masked Phantom (Party! Sessions Mix/Session #2)
22. Hully Gully (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
23. Dialog – Carl, Go Get Your Bass (Party! Sessions Mix/Session #2)
24. Hully Gully (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #2)
25. (I Can’t Get No) Satisfaction (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
26. Dialog – That’s A Bad Guitar (Party! Sessions Mix/Session #2)
27. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #2)
28. Dialog – What’s The Matter Carl (Party! Sessions Mix/Session #2)
29. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 4 – Session #2)
30. Dialog – Carl’s Tires (Party! Sessions Mix/Session #2)
31. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
32. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #2)
33. Dialog – Wasn’t That Great Folks? (Party! Sessions Mix/Session #2)
34. Tell My Why (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
35. Don’t Worry Baby (Party! Sessions Mix/Session #2)
36. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
37. Little Deuce Coupe (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
38. California Girls (Party! Sessions Mix/Session #2)

[CD2]
1. She Belongs To Me / The Artist (Laugh At Me) (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
2. Fooling Around: Hang On Sloopy / You’ve Lost That Lovin’ Feelin’ / Twist And Shout (Party! Sessions Mix/Session #2)
3. Riot In Cell Block No. 9 (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
4. Fooling Around: The Diary (Party! Sessions Mix/Session #2)
5. Dialog: I Think We Better Do This Next Week (Party! Sessions Mix/Session #2)
6. Dialog: Let’s Cook Now And Eat Later (Party! Sessions Mix/Session #3)
7. Tell Me Why (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
8. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 4 – Session #3)
9. Dialog: What I Want To Do (Party! Sessions Mix/Session #3)
10. Dialog: Are We Still In The Party? (Party! Sessions Mix/Session #3)
11. Mountain Of Love (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
12. Dialog: Where’s Denny? (Party! Sessions Mix/Session #3)
13. Devoted To You (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
14. Dialog: What Are You Doing Now (Party! Sessions Mix/Session #3)
15. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
16. Dialog: This Phony Party / Ticket To Ride (Party! Sessions Mix/Session #3)
17. Alley Oop (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
18. Alley Oop (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
19. Dialog: Tune It Like This (Party! Sessions Mix/Session #3)
20. There’s No Other (Like My Baby) (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
21. There’s No Other (Like My Baby) (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
22. Dialog: Do The Splits (Party! Sessions Mix/Session #3)
23. Devoted To You (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
24. Devoted To You (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #3)
25. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #4)
26. I Get Around (Party! Sessions Mix/Session #4)
27. Little Deuce Coupe (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
28. Mountain Of Love (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
29. Ticket To Ride (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
30. Riot In Cell Block No. 9 (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
31. The Artist (Laugh At Me) (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
32. One Kiss Led To Another (Party! Sessions Mix/Session #4)
33. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 4 – Session #5)
34. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 5 – Session #5)
35. Dialog: What Did You Stop Us For Chuck? (Party! Sessions Mix/Session #5)
36. The Times They Are A-Changin’ (Party! Sessions Mix/Session #5)
37. Fooling Around: Heart And Soul / Long Tall Sally (Party! Sessions Mix/Session #5)
38. Fooling Around: The Boy From New York City (Party! Sessions Mix/Session #5)
39. Smokey Joe’s Café (Party! Sessions Mix/Session #5)
40. Dialog: I Got One More (Party! Sessions Mix/Session #5)
41. Barbara Ann (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #5)
42. Barbara Ann (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #5)
43. Barbara Ann (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #5)

81 brani per un doppio non è male, anche se alcuni sono solo frammenti o dialoghi tra una canzone e l’altra. Data di uscita 20 novembre.

Ancora niente video nuovi, per cui un estratto dal disco originale

staple singers faith and grace

E per concludere la lista di oggi (questo in uscita il 13 novembre negli States, il 20 novembre in Europa, in Italia credo la settimana dopo) un bel cofanetto degli Staple Singers, uno dei più grandi gruppi della storia della musica nera, la band di babbo Pops, di Mavis Staples e delle sorelle Cleotha Yvonne, oltre a fratello Pervis, un ensemble di vocalists straordinari, com Mavis che si elevava sopra la mischia e a cui sono già stati dedicati diversi cofanetti in passato, ma questo Faith and Grace: A Family Journey 1953-1976 ha tutta l’aria di essere quello definitivo. 4 CD e un 45 giri in vinile in omaggio, 80 canzoni (più le due singolo) una più bella dell’altra. Ecco il contenuto:

[CD1]
1. It Rained Children
2. I Just Can’t Keep It To Myself
3. Each Day
4. God’s Wonderful Love
5. If I Could Hear My Mother Pray Again
6. I’ve Got A New Home
7. Uncloudy Day
8. Come On Up In Glory
9. I Know I Got Religion
10. Swing Down Chariot (Let Me Ride)
11. I Had A Dream
12. Help Me Jesus
13. Low Is The Way
14. This May Be The Last Time [Alternate Take]
15. So Soon
16. I’m So Glad
17. Pray On
18. Good News
19. Downward Road
20. Don’t Drive Me Away

[CD2]
1. Will The Circle Be Unbroken
2. Don’t Knock
3. Medley: Too Close/I’m On My Way Home/I’m Coming Home/He’s Alright [Live]
4. Swing Low
5. Calling Me
6. Stand By Me
7. Hammer And Nails
8. Gloryland
9. Hear My Call, Here
10. Nobody Knows The Trouble I’ve Seen
11. New-Born Soul
12. Dying Man’s Plea
13. Great Day
14. There Was A Star
15. Use What You Got
16. Let That Liar Alone
17. I Can’t Help From Cryin’ Sometime
18. Blowin’ In The Wind
19. This Land Is Your Land
20. I Know I’ve Been Changed

[CD3]
1. A Hard Rain’s Gonna Fall
2. Masters Of War
3. What Are They Doing (In Heaven Today)
4. Wish I Had Answered [Live At Newport]
5. I’ll Fly Away
6. Tell Him What You Want [Stapleton Singers]
7. Be Careful Of The Stones You Throw
8. Samson & Delilah
9. As An Eagle Stirreth Her Nest
10. Freedom Highway
11. Why (Am I Treated So Bad)
12. John Brown
13. Waiting For My Child
14. It’s Been A Change
15. For What It s Worth
16. Let’s Get Together
17. Crying In The Chapel [Mavis Staples With The Staple Singers]
18. Long Walk To D.C.
19. Got To Be Some Changes
20. Slow Train

[CD4]
1. I See It
2. The Ghetto
3. When Will We Be Paid
4. God Bless The Children
5. The Challenge
6. Brand New Day [Theme From The Motion Picture The Landlord]
7. Heavy Makes You Happy (Sha-Na-Boom Boom)
8. I Like The Things About You
9. You’re Gonna Make Me Cry
10. Respect Yourself
11. I’ll Take You There
12. This World
13. I’m Just Another Soldier
14. Are You Sure
15. If You’re Ready (Come Go With Me)
16. Touch A Hand, Make A Friend
17. Back Road Into Town
18. Let’s Do It Again
19. The Weight [The Band feat. Staple Singers]
20. Respect Yourself [Demo]

L’etichetta è Stax/Concord ma contiene materiale da tutte le etichette per cui ha inciso il gruppo e anche brani licenziati da altre case discografiche (tipo il brano da Last Waltz)

Per oggi è tutto, ma ci sono altre uscite interessanti in novembre, tipo la seconda uscita del mese della serie From The Vault degli Stones o il CD, Blu-ray, DVD, LP e box del concerto a Hyde Park 2015 degli Who, oltre ad altre uscite, anche nella prima decade di dicembre, ma ne parliamo prossimamente.

Bruno Conti

Ex Peccatore Convertito Al Grande Gospel Soul! Mike Farris – Shine For All The People

mike farris shine

Mike Farris – Shine For All The People – Compass Records

Mike Farris, nella prima parte della sua carriera (e vita), è stata l’epitome perfetta del motto “Sesso, droga e rock&roll” (e anche un po’ di alcol). Proveniente da una famiglia dove i genitori hanno divorziato quando Mike aveva 11 anni, Farris ha iniziato a fare uso di droghe e alcol sin da giovanissimo, già prima dei 21 anni ha rischiato di morire per una overdose. Della quota sesso non vi è contezza, ma si dà per presunta, e del R&R vi garantisco io e la sua carriera con gli Screamin’ Cheetah Wheelies, grande band di southern-boogie-rock  https://www.youtube.com/watch?v=5bomaGmvY4M da Nashville,Tennessee, autrice di una manciata di album a cavallo tra gli anni ’90 e gli inizi dei Noughties, un paio su Capricorn, degni eredi di quella sequenza di gruppi che dagli Allman e Lynyrd Skynyrd arriva fino ai Black Crowes https://www.youtube.com/watch?v=EFvGJdB21Lw : ma oggi non parliamo di loro, però se vi capita tra le mani qualche disco degli SCW non lasciatevelo sfuggire.

https://www.youtube.com/watch?v=4GfzrbmJe_8 .

 

Farris era già un gran cantante rock, ma dopo la conversione alla musica gospel-soul-errebì, le sue doti vocali si sono vieppiù affinate inserendolo in quella ristretta cerchia di vocalist che sono bianchi di pelle ma “neri” nell’anima (inteso nel miglior modo possibile) https://www.youtube.com/watch?v=AQGnCnUpNE8 . Un modo di cantare e una voce che hanno sollecitato paragoni con i grandi della musica soul, da Al Green a Wilson Pickett, ma aggiungerei io, anche Sam Cooke e a tratti, tra i “neri bianchi”, Stevie Winwood, quindi di rimando anche Ray Charles. I due CD che vedete effigiati qui sopra sono forse i più significativi della sua discografia (ma anche il primo del 2002 e l’EP con ospiti del 2010 sono da avere): senza dimenticare che molti suoi colleghi ne hanno cantato le preci in modo inequivoco, da Buddy Miller a Marty Stuart, Rodney Crowell e Patty Griffin, tutti si sono dichiarati entusiasti di lui, oltre a gran parte della critica musicale americana, e “last but non least”, Mary Gauthier ha detto di lui “Out of the arms of defeat Mike Farris has done a victory lap…He takes people who are hurting, who are broken, who think they are alone and through just the sound of his voice he lets them know that they’re not…that’s magic.”, parole che non hanno bisogno di traduzione e rendono alla perfezione lo spirito della musica di questo grande artista. Farris, per ricambiare, ha inserito in questo Shine For All The People una versione stellare di Mercy Now, brano della stessa Gauthier che è già bellissimo di suo, ma in questa veste, attraverso un crescendo glorioso, è una perla senza prezzo in un album che è comunque di qualità assai elevata https://www.youtube.com/watch?v=Qt8wiGInALs .

 

Il nostro amico è un cantante gospel, un soul singer, uno shouter, un grande interprete ma anche valido autore, con una musica che fonde il meglio del soul della Stax, il gospel e lo spiritual più ruspanti degli Staple Singers, unendolo a elementi di blues e di rock, della musica di New Orleans e del funky più genuino di Sly & Family Stone, il tutto accompagnato da una pattuglia di ottimi musicisti, con organo Hammond B3, fiati, massicce dosi di cori femminili, chitarre e ritmiche spesso in frenetica eccitazione che fanno sì che sia impossibile non apprezzare questa musica, di per sè nulla di nuovo o innovativo, ma nello stesso tempo senza limiti temporali nella sua ineluttabile piacevolezza https://www.youtube.com/watch?v=sTUD8TX2__I . Sono dieci brani, uno più bello dell’altro (quasi tutti già da tempo nel repertorio live di Farris), partendo dalla cover di un vecchio brano blues di Blind Willie McTell, River Jordan che diventa una sarabanda di colori, con i fiati che evocano un intreccio tra la musica cubana e quella di St. Louis, una delle culle del jazz, cantata da Farris con una voce che a chi scrive, in questo brano, ricorda moltissimo un incrocio tra Al Green e il primo Stevie Winwood, quello dello Spencer Davis Group per intenderci, innamorato del soul e di Ray Charles, tra chitarre elettriche risonanti, massicce dosi di fiati, coriste e coristi non infoiati (perché non si addice al genere) ma infervorati a cantare le lodi del signore, poi parte un assolo di tromba da sballo, seguito da un clarinetto discreto e da un organo insinuante e si gode ancora di più. Jonah And The Whale è un altro vecchio classico blues di JB Lenoir https://www.youtube.com/watch?v=s-NskUFg-2Y , ma qui sulle ali di fantastico call and response tra Farris e le McCrary Sisters sembra una traccia perduta di qualche vecchio vinile di Aretha Franklin, tutto ritmo e dondolio di strumenti.

mike farris 3 mike farris 4

Lo shout di Sparrow parte come uno dei vecchi 45 giri di Wilson Pickett ma poi diventa progressivamente uno spiritual, un gospel, un brano di dixieland, tra fiati e “pianini”e le solite coriste incredibili. Sulle note solitarie di un organo, Paul Brown, quello di Al Green https://www.youtube.com/watch?v=BN-F86Ha9iY, e di una chitarra, parte poi quella meraviglia che si chiama Mercy Now, con Farris che sembra il primo Sam Cooke (periodo Soul Stirrers) https://www.youtube.com/watch?v=7vEB93i0K3s  ma anche il Marvin Gaye più riflessivo e meno carnale, mentre entrano di volta in volta, archi e fiati, le voci di supporto, e il ritmo della canzone prende un crescendo inarrestabile, diventando una delizia senza tempo della buona musica https://www.youtube.com/watch?v=kPOC-RC3j3Q (ve ne ho messo tre diverse versioni in video) . Difficile fare meglio, però anche il resto delle canzoni non delude le nostre attese. Real Fine Day, scritta da Farris, non ha nulla da invidiare agli altri brani, più uptempo e vicino al soul, con tocchi eccellenti della chitarra di Kenny Vaughn, schioccare di dita a tenere il tempo, la solita patina gospel che si dipana in tutti i brani, la voce è sempre eccellente e trascinante. Così pure in The Lord Will Make A Way Somehow, con un piano saltellante che supporta il solito organo e dà al brano una atmosfera sonora che sta a cavallo tra Winwood, Ray Charles e lo Stevie Wonder migliore dei primi 70’s, con intermezzo ritmico-vocale-percussionistico e Farris che si lancia in qualche ardito falsetto, incitato dal suo eccellente ensemble di strumentisti e cantanti che lo attizza alla grande https://www.youtube.com/watch?v=pVwed2n1Pmg .

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Ottimo anche l’altro originale firmato da Farris, Power Of Love (che non è quella di Huey Lewis, nè quella di Celine Dion, che peraltro avevano un The davanti) https://www.youtube.com/watch?v=sCezQBmbkwo : questo brano non ha articoli determinativi, ma un attacco blues chitarra-organo, una andatura alla Creedence swampy in trasferta a New Orleans, poi arricchita dalla solita orgia (casta) di fiati e voci di supporto, una sorta di Heard It Through The Grapevine miscelata con Susie Q, e il mélange funziona, specie quando il brano ha qualche entratura alla Sam & Dave, specie quando Mike lascia andare la voce. Something Keep On Telling Me del reverendo C.J. Johnson nasce come spiritual/gospel. ma subisce pure lui il trattamento soul à la Farris, tutto gioia, ritmo, fiati e voci che si inseguono gioiosamente, in questo caso anche la brava Brigitte Demeyer (di cui potete leggere qui http://discoclub.myblog.it/2014/09/13/sulla-strada-americana-del-soulful-rock-dautore-brigitte-demeyer-savannah-road/) a supportare Farris. Pochi momenti malinconici nel disco, per cui anche How It Feels To Be Free, ha quell’aria errebi di stampo Stax/Hi Records, ritmata e trascinante, non puoi astenerti dal muovere il piedino e dondolarti al ritmo della musica. Un altro pezzo forte del disco (ma ce ne sono di deboli?) è la conclusiva This Little Light, intro solo contrabbasso-percussioni, nuovamente quella voce alla Winwood, poi entrano gli altri, piano, ritmica, organo, voci e la festa ricomincia, tutti insieme, “Let it shine” ad libitum fino a stordirvi, con piano, organo e chitarra elettrica a menare le danze e gran finale in crescendo. Amen!

Bruno Conti