Ogni Tanto Ritornano, Per Fortuna! Steepwater Band – Shake Your Faith

steepwater band shake your faith

Steepwater Band – Shake Your Faith – Diamond Day Records

Questo è un disco di rock classico, di quelli veramente belli, forse sentito mille volte, però fatto decisamente bene: si potrebbe dire “chitarre, chitarre, e ancora chitarre (e qualche tastiera, ma poche)”. La Steepwater Band nasce come trio in quel di Chicago sul finire degli anni ’90: agli inizi, per il primo EP Goin’ Back Home, uscito nel 1999, collaborano con il cantautore Michael Connolly (non quello dei libri noir di Harry Bosch), che entrato nella band vi rimarrà fino al 2004. Da allora, e fino al 2012, la band ha continuato come un trio, sotto la guida del cantante e chitarrista Jeff Massey, anche autore dei testi, pubblicando una serie di dischi, in studio e dal vivo, culminata con la pubblicazione dell’antologia Diamond Days, dal nome della loro etichetta. In effetti se i suddetti dischi si trovassero con facilità sarebbe anche un gran bella cosa, ma dobbiamo accontentarci e cercare con pazienza. Anche questo Shake Your Faith, datato 2015 sul libretto del CD, ma comunque uscito già da qualche mese, che presenta per la prima volta su disco la formazione a quattro, con il secondo chitarrista Eric Saylors, entrato nel gruppo nel 2012, che accentua ulteriormente il tiro della band basato da sempre sul suono delle chitarre. Black Crowes e Rolling Stones sono spesso stati citati tra le fondamenta del loro sound, ma anche il rock-blues, un pizzico di southern e psichedelia (evocata pure dalla copertina), accenni agli arcirivali degli Stones, i Beatles, in questo album aggiungerei anche Neil Young, con le sue tipiche cavalcate chitarristiche insieme ai Crazy Horse: sentitevi la traccia di apertura Shake Your Faith e ditemi se non vi ricorda i brani più gagliardi del canadese, quelli dove la sua chitarra e quella di Sampedro intavolano serrati scambi di riff e poi esplodono in lunghi assoli.

Grazie anche alla precisa produzione di Jim Wirt (non notissimo, ma dall’ottima mano, all’opera nel suo studio di Cleveland dove è stato registrato l’album) che aggiunge le tastiere e le sue armonie vocali al sound d’assieme e il disco suona fresco, vivace e vario, sempre rock ma con diverse sfumature di stile. Mama Got To Ramble, sembra quasi, come detto poc’anzi, un pezzo degli Stones o dei Black Crowes (due facce della stessa medaglia), un R&R saltellante dove il piano e le armonie vocali di Wirt aggiungono peso specifico ad un brano che poi decolla sulle ali della slide di Massey; Be As It May è un mid-tempo piacevole che accelera e rallenta a piacere, con qualche tratto beatlesiano, grazie alla slide di Massey che regala accenti quasi alla George Harrison, ma anche ai coretti e alla bella voce del leader. Break, sempre con slide in decisa evidenza, è un altro esempio dell’ottimo rock della Steepwater Band, che poi raggiunge uno dei suoi momenti migliori nella ballata Bring On The Love, con inserti prima vocali e poi psichedelici che ricordano di nuovo i Fab Four del periodo Magical Mystery Tour/Abbey Road, con la chitarra magica di Massey che si sdoppia,  prima in un inciso tra slide e wah-wah e poi in un finale acidissimo con la solista super “lavorata” tra pedali e vibrato. Jealous Of Your Way è di nuovo poderoso rock di chiara marca americana, con le chitarre ancora in grande spolvero e Jeff Massey, che è comunque spesso il solista in tutti i brani, con il suo timbro potente e deciso a marchiare il mood della canzone, mentre l’organo sinuoso di Wirt sullo sfondo aggiunge profondità al sound.

I Will Never Know, con la lap steel e il mandolino di Saylors in primo piano, vira verso territori vicini ad un country-rock molto “alternative” ma di grande impatto, prima di lasciare spazio ad un nuovo cambio di scena con una Walk Into Light dove i riff tirati delle due chitarre giustificano i paragoni con i Black Crowes, prima di esplodere in una bella serie di soli che sono la quintessenza del miglior Rock and Roll, e che ricordano il periodo in cui nella band di Atlanta militava ancora Marc Ford e i duetti con Rich Robinson si sprecavano. Come gli Steepwater confermano ancora nella successiva Gone Goodbye, prima di scatenare il loro muro di chitarre nella lunga Last Second Chance, che parte attendista e poi sviluppa un crescendo micidiale. A chiudere il tutto il funky-rock roccioso di Ain’t Got Love. Se non vi basta, oppore non trovate il disco fisico in circolazione, nella versione per il download ci sono due tracce aggiunte notevoli, la stonesiana Rhapsody In Red e il southern blues-rock di Silver Lining, eccellenti come il resto dell’album.

Bruno Conti

Novità Di Agosto Parte II. Ollabelle, Eli Young Band, Guy Clark, Jeff Bridges, Bottle Rockets, Steepwater Band Eccetera

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Saltata una settimana ecco qui la sostanziosa uscita Ferragostana alla faccia della ferie, partiamo subito.

Nuovo album per gli (le) Ollabelle, non so mai che articolo usare visto che si tratta di uno dei gruppi dove meglio convivono due voci femminili, Amy Helm (degna figlia di tanto babbo) e Fiona McBain, con tre voci maschili (anche ottimi strumentisti), Glen Patscha, Byron Isaacs e Tony Leone. Devo dire che se gli album precedenti erano molto buoni questo è eccellente quasi eccezionale: cinque brani originali, due tradizionali riarrangiati e covers di Taj Mahal, Paul Kelly, Chris Whitley e una versione fantastica di Swanee River che fa impallidire quella pur buona che ne aveva fatto Hugh Laurie nel suo disco. Tra folk, country, gospel, soul, musica d’autore tutto confluisce in uno stile “americano” che ricorda moltissimo la Band dei tempi gloriosi anche se lì si rimane a livelli stratosferici, ma ci stanno lavorando. Se volete farvene un’idea qui c’è tutto l’album in streaming first-listen-ollabelle-neon-blue-bird. A me piace moltissimo, uno dei dischi dell’anno, si chiama Neon Blue Bird ed esce su etichetta Ollabelle/Thirty Tigers, il 16 agosto come tutti i dischi di questo Post (non in Italia ovviamente)! Ma quanto costa farle venire a suonare a casa? Vedi video sopra!

Torna anche Guy Clark, il nuovo disco si chiama Songs And Stories esce per la Dualtone, è dal vivo, la voce comincia a mostrare i segni dell’età ma è l’occasione per ascoltare una serie di brani, quindici, che hanno fatto la storia della musica country di qualità, brani originali e qualche cover come If I Needed You dell’amico Townes Van Zandt, inframmezzate da qualche storia come recita il titolo.

Rimanendo più o meno nello stesso ambito musicale esce il primo album omonimo di Jeff Bridges. Reduce dai successi di Crazy Heart, sempre con T-Bone Burnett alla produzione conferma che se un giorno dovesse abbandonare la carriera di attore come cantante non è affatto male. L’album che esce su etichetta Blue Note è decisamente bello. E lui ha una voce che mi ricorda in modo impressionante quella di Russel Smith degli Amazing Rhythm Aces. Non l’ha notato nessuno?

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Un trio di gruppi rock americani. Steepwater Band dopo l’ottimo disco dal vivo dello scorso anno Live At The Double Door tornano con un nuovo disco di studio Clava, su etichetta Diamond Day Records. Solito misto di rock-blues tirato, psichedelia, Black Crowes e Stones per il trio di Chicago.

Dopo il disco del 2009 Lean Forward prodotto da Eric Ambel, i Bottle Rockets approdano anche loro al disco, diciamo unplugged, con questo Not So Loud: An Acoustic Evening With…che dice già tutto dal titolo. Pubblica sempre la Bloodshot per un disco registrato alla Lucas School House di Saint Louis che ha chiuso nel 2008, quindi il concerto deve essere stato registrato tra il 2007 e il 2008.

Eli Young Band sono uno dei migliori gruppi country-rock ad uscire dai confini texani nell’ultima decade, Life At best è il loro quarto disco in studio più in live del 2006. Etichetta Republic Nashville. Se vi chiedete l’origine del nome i due leader sono Mike Eli e James Young, semplice no!

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Maria Taylor è una delle cantautrici “nuove” americane più interessanti, bella voce, arrangiamenti complessi, frequentazioni giuste. Ha già alle spalle una quindicina di albums, a nome suo, come Azure Ray, agli inizi di carriera come Little Red Rocket, collaborazioni con i Bright Eyes di Conor Oberst. Insomma una brava come conferma questo Overlook che esce per la Saddle Creek la stessa etichetta dell’appena citato Oberst. Viene da Birmingham, Alabama e se vi piacciono le cantautrici raffinate qui c’è materiale per voi. E nei prossimi giorni ho intenzione di dedicare un Post apposito ad alcune uscite relative a voci femminili poco conosciute perlopiù che per ragioni di tempo e spazio avevo tralasciato negli ultimi tempi, c’è musica buona.

Di Ana Popovic su questo Blog avevo recensito il suo ottimo DVD dal vivo An Evening At Trasimeno Lake ana%20popovic .La cantante e chitarrista serba pubblica un nuovo album Unconditional su etichetta Eclecto Groove Records che si mi sembra molto bello, registrato in quel di New Orleans con la produzione di John Porter, il nuovo Re Mida del Blues, che tutto quello che tocca rende oro, vede la partecipazione di Sonny Landreth alla slide. Bella copertina anche!

Dei War On Drugs si parlava un gran bene già dal 2008 quando pubblicavano il primo album Wagonwheel Blues e nel gruppo c’era ancora Kurt Vile che poi ha intrapreso la carriera da solista (con ottimi risultati, l’ultimo Smoke Ring For My Halo è decisamente un disco interessante)! Adam Granduciel è rimasto l’unico leader in questo Slave Ambient che esce per la Secretly Canadian e che fonde con maestria l’amore per Dylan, Springsteen e Petty con quello per My Bloody Valentine, Sonic Youth e la musica elettronica con un netto predominio dei primi. Veramente bello, potrebbe stupirvi, se volete farvi un’idea story.php?storyId=92608475.

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Tre CD con materiale “inedito” dal vivo registrato in diverse epoche. Martin Carthy & Dave Swarbrick pubblicano su etichetta Fellside questo Walnut Creek che raccoglie il meglio dai concerti tenuti in giro per il mondo tra il 1989 e il 1996 dai due “grandi” della musica Folk inglese che quest’anno compiono entrambi i 70 anni.

Anche Rick Wakeman comincia a sfruttare i suoi archivi. Questo Bootleg Box vol.1 è un cofanetto di cinque CD a prezzo speciale pubblicato dalla Floating World (questo è già uscito il 9 agosto, sto leggendo la lista dei concerti) che contiene un Live In Sweden del 1980, Live In Holland 1993, Live At Kabooze Bar USA del1985, e la parte più interessante con un doppio CD Live In Boston 1974 con le Sei Mogli e altro nella prima parte e Journey To the Centre Of The Earth completo.

Terzo e ultimo capitolo, questa volta doppio con copertina gialla (mi chiedevo dopo il Beatles Rosso e Blu cosa venisse), dedicato ai Beatlejam quel gruppo di musicisti provenienti da molte rock band americane che rifanno brani dei Beatles in chiave Jam. Questo si chiama Live At Webster Theatre e viene pubblicato sempre dalla FreeWorld.

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Per fare 13 questa è una chicca, si tratta di un CD dei Kippington Lodge Shy Boy: The Complete Recordings 1967-1969, un oscuro gruppo pop psichedelico che pubblicò una serie di singoli in quel periodo. Sono tutti riuniti in questo album con alternate takes, rarità e BBC sessions: la particolarità è che si tratta del primo gruppo di Nick Lowe, Brinsley Schwarz e Bob Andrews, futuri Brinsley Schwarz appunto e nei Rumour di Graham Parker. Anche questo è già uscito l’8 agosto su RPM Records, 15 brani un tutto.

E’ tutto anche per oggi, alla prossima!

Bruno Conti