Altri Dischi Dal Vivo, Sempre Quasi Ufficiali! The Band, Stephen Stills, David Crosby, Bonnie Raitt and Lowell George, Ry Cooder, James Taylor, Tom Waits, Santana, Gram Parsons, Janis Joplin

the band palladium circles the band carter barrom

Dopo il numero speciale dedicato al triplo di Bruce Springsteen vediamo gli altri titoli più interessanti, diciamo quasi ufficiali, usciti o di prossima uscita, in questo periodo. Non vi indico le date in quanto trattandosi di etichette “ballerine” non sempre sono molto attendibili, la qualità sonora è spesso e volentieri molto buona ed il contenuto pure, trattandosi quasi sempre di broadcast radiofonici. Non dimentichiamo che i potenziali acquirenti di questi prodotti sono appassionati che il più delle volte posseggono l’opera omnia degli artisti interessati e quindi certamente non danneggiano le case discografiche e gli artisti stessi, al limite quelli che ne beneficiamo sono i misteriosi personaggi alle spalle di queste operazioni. Comunque visto che si tratta di buona musica, ed in questo Blog è quello che ce interessa, procediamo con la disamina, partendo da ben due titoli dedicati alla Band.

The Band – Palladium Circles: The Classic NYC Broadcast 1976 – Iconography

The Band Carter Barron Amphitheater, Washington DC, July 17th 1976 – Keyhole

Entrambi i concerti provengono più o meno dallo stesso periodo, gli ultimi mesi di vita del gruppo di Robbie Robertson, Levon Helm, Rick Danko, Garth Hudson Richard Manuel, un paio di mesi prima della registrazione del “mitico” The Last Waltz, e il repertorio delle serate, pur presentando parecchi punti in comune è differente nei due CD, oltre che nelle esecuzioni, quindi niente timore, non si tratta di duplicati dello stesso concerto (come può capitare in questo materiale di dubbia provenienza, dove la “fregatura” potrebbe essere proprio nel fatto che, in alcuni casi, sono gli stessi concerti, sia pure con titoli diversi, ma non è questo il caso). Questo il contenuto dei due concerti:

Palladium, New York City https://www.youtube.com/watch?v=cNk2G8SxzaA

1. Ophelia
2. The Shape I’m In
3. It Makes No Difference
4. The Weight
5. King Harvest
6. Twilight
7. The Night They Drove Old Dixie Down
8. Across The Great Divide
9. Stage Fright
10. Acadian Driftwood
11. The Genetic Method
12. Chest Fever
13. This Wheel’s On Fire
14. Don’t Do It
15. Up On Cripple Creek
16. Life Is A Carnival
17. W.S. Walcott Medicine Show

Carter Barron, Washington DC https://www.youtube.com/watch?v=qNNSYrMix8k

1. Don’t Do It
2. The Shape I’m In
3. It Makes No Difference
4. The Weight
5. King Harvest (Has Surely Come)
6. Twilight
7. Ophelia
8. Tears Of Rage
9. Forbidden Fruit
10. This Wheel’s On Fire
11. The Night They Drove Old Dixie Down
12. The Genetic Method
13. Chest Fever
14. Up On Cripple Creek
15. The W.S. Walcott Medicine Show

stephen stills bread & roses festival

Stephen Stills- Bread And Roses Festival 04-09-1978 – Klondike

Si tratta di una rara apparizione acustica al Festival benefico organizzato da Mimi Farina, la sorella di Joan Baez, e tenuto al Greek Theater di Berkeley https://www.youtube.com/watch?v=78DMXbhsuUk . Da Thoroughfare Gap, che era il non proprio fantastico disco uscito in quel periodo, per fortuna ci sono solo due brani:

1. Love The One You’re With
2. Not Fade Away
3. One Moment At A Time
4. Everybody’s Talkin’
5. 4+20
6. Colorado
7. Take Me Back To Ohio Valley
8. Jesus Gave Love Away For Free
9. Fallen Eagle
10. Old Man Trouble
11. Thoroughfare Gap
12. Medley: Crossroads/You Can’t Catch Me
13. 49 Bye Byes/For What It’s Worth

david crsoby towering inferno 1989

David Crosby – Towering Inferno: The 1989 Broadcast – Gossip

Molto buono anche questo concerto di Crosby, tenuto al Tower Theatre di Philadelphia l’8 aprile del 1989. Accompagnato da una ottima band: Michael Finnigan (keyboards), Dan Dugmore (guitar), Jody Cortez (drums), e Davey Faragher (bass/vocals), questa è la tracklist della serata:

1. Tracks In The Dust
2. Guinnevere
3. Dreams
4. Drive My Car
5. Lady Of The Harbour
6. Deja Vu
7. Wooden Ships
8. Almost Cut My Hair https://www.youtube.com/watch?v=eec9hE-WZ0k
9. Long Time Gone

bonnie raiit lowell george ultrasonic studios 1972

Bonnie Raitt And Lowell George – Ultrasonic Studios 1972 – Iconography

Questa è una vera chicca, una session agli studi Ultrasonic di NYC nel 1972, con Bonnie Raitt accompagnata alla chitarra da Lowell George, che alla richiesta del presentatore della serata di eseguire Willin’ propone una nuovissima per l’epoca (siamo ancora negli anni della guerra del Vietnam) A Apolitical Blues. Ospite della serata anche John Hammond e Freebo al basso. Questa la sequenza dei brani:

https://www.youtube.com/watch?v=1GALqVg3biE

1. Intro
2. Love Me Like A Man
3. Under The Falling Sky
4. Love Has No Pride
5. Going Down To Louisiana
6. Can’t Find My Way Home
7. Big Road Blues
8. You Got To Know How
9. Apolitical Blues
10. Riding In The Moonlight
11. As The Years Go By
12. All Night Long
13. I Can’t Be Satisfied
14. The Sky Is Crying
15. Honest I Do
16. It’s Too Late

ry cooder broadcast from the plant 1974

Ry Cooder – Broadcast From The Plant: 1974 Record Plant, Sausalito, CA – All Access

Altro eccellente reperto d’epoca, Ry Cooder ai celeberrimi Record Plant Studios di Sausalito, con Russ Titelman al basso e Jim Keltner alla batteria, più Milt Holland – percussion, drums Bobby King – backing vocals Gene Mumford – backing vocals Cliff Givens – backing vocals, in promozione radiofonica per l’album Paradise And Lunch, ci regala una delle migliori performances di una sfolgorante carriera (a dimostrazione che questi album spesso sono delle vere pepite d’oro, scovate negli archivi o riprese, migliorate, da vecchi bootleg). Grande repertorio:

1. Police Dog Blues
2. F.D.R. In Trinidad
3. If Walls Could Talk
4. Tamp ‘Em Up Solid
5. Ax Sweet Mama
6. Billy The Kid
7. Vigilante Man
8. How Can A Poor Man Stand Such Times And Live https://www.youtube.com/watch?v=i8mOF332uwQ
9. Tattler
10. Comin’ In On A Wing And A Prayer
11. Alimony
12. Teardrops Will Fall
13. I’m A Pilgrim

james taylor georgia on my mind live in atlanta 1981

James Taylor – Georgia On My Mind: Live In Atlanta 1981 – Iconography

Questo titolo in particolare è dato in uscita il 18 agosto: si tratta di un concerto di James Taylor non più nel periodo d’oro (i capelli cominciano ad andarsene) ma sempre una buona annata, 1981, non so il giorno esatto, Atlanta Civic Center, nel corso del tour promozionale per il disco Dad Loves Is Work, buono ma non esattamente eccelso, però il concerto è nobilitato anche dalla ottima band che accompagna James: Dan Dugmore e Waddy Wachtel alle chitarre, Leland Sklar basso, Don Grolnick tastiere, Rick Marotta batteria, David Lasley e Arnold McCuller, armonie vocali, più John David Souther che canta con James Taylor una fantastica versione di Her Town Too https://www.youtube.com/watch?v=CQR1In6lGCg , forse il brano migliore di quel disco. Il resto non è da meno:

1. How Sweet It Is
2. Stand And Fight
3. Up On The Roof
4. Fire And Rain
5. Steamroller
6. Daddy’s All Gone
7. Her Town Too
8. Mexico
9. Country Road
10. Money Machine
11. You’ve Got A Friend

tom waits a s mall affair in ohio

Tom Waits – A Small Affair In Ohio: FM Radio Broadcast, Live In Cleveland, 1977 – All Access

Altro notevole concerto, registrato il 25 ottobre del 1977 all’Agora Ballroom di Cleveland https://www.youtube.com/watch?v=UeHUZt6cwLU , per promuovere Foreign Affairs, ma come era spesso (ed è tuttora) vezzo di questi grandi artisti il grosso del repertorio della serata viene dal precedente Small Change:

1. Standing On The Corner
2. I Never Talk To Strangers
3. The One That Got Away
4. Depot, Depot
5. Jitterbug Boy
6. Step Right Up
7. Invitation To The Blues
8. Eggs & Sausage
9. Small Change
10. I Can’t Wait To Get Off Work

santana live at the ryanearson stadiumsantana live at the bootom line 1978

Santana – Live At The Rynearson Stadium, Ypsilanti MI 25TH May 1975 – Klondike

Santana – Live At The Bottom Line 1978: Radio Broadcast Recording – All Access

Un’altra accoppiata di concerti, questa volta relativi ai Santana, in entrambi i casi non siamo più nel periodo migliore della band del grande Carlos, ma soprattutto nel primo concerto, registrato nel 1975, l’anno dopo il grande Lotus, ci sono sprazzi della vecchia classe. Il nome della località è esotico ma siamo nel Michigan, nel concerto appare una rara Time Waits For No One https://www.youtube.com/watch?v=KBYbD62hOEY , un paio di brani da Borboletta, Soul Sacrifice dal primo album e i classici Black Magic Woman, Oye Como Va e Incident At Neshabur, canta tale Leon Patillo, Tom Coster, tastiere, Leon Ndugu Chancler, batteria, David Brown, basso, Armando Peraza, percussioni:

01 – Black Magic Woman
02 – Gypsy Queen
03 – Oye Como Va
04 – Time Waits For No One
05 – Give And Take
06 – Incident At Neshabur
07 – Savor
08 – Soul Sacrifice

Tre anni dopo, al leggendario Bottom Line di New York, 16 ottobre 1978, il disco da promuovere è Moonflower e pure questa serata sembra riuscita:

1. Well Alright
2. Black Magic Woman/Gypsy Queen
3. Dance Sister Dance
4. Europa
5. Dealer/Spanish Rose
6. Incident At Neshabur
7. Batuka/No One To Depend On
8. One Chain
9. She’s Not There
https://www.youtube.com/watch?v=wvcjlmxTeG8

10. Open Invitation
11. Jungle Strut
12. Transcendence
13. Evil Ways

gram parson featuring emmylou harris live new york 1973

Gram Parsons – Live New York 1973 featuring Emmylou Harris 2 CD Nova Sales

Questo il contenuto:

  1. Cry One More Time
  2. Six Weeks on the Road
  3. Streets of Baltimore
  4. Drug Store Truck
  5. California Cottonfields
  6. Love Hurts
  7. That’s All It Took
  8. We’ll Sweep Out the Ashes
  9. The New Soft Shoe
  10. Big Mouth Blues
  11. A Song for You
  12. We’ll Sweep Out the Ashes in the Morning
  13. Cold Cold Heart
  14. Still Feeling Blue
  15. That’s All It Took
  16. Folsom Prison Blues
  17. How Can I Forget You / Cry One More Time
  18. Ain’t No Beatle, Ain’t No Rolling Stone
  19. Song for You

Difficile capire l’esatta provenienza, visto che in passato sia la Rhino che la Sierra hanno pubblicato materiale di quel periodo. comunque molto interessante.

janis joplin on television

Per concludere con un extra, questo Janis Joplin On Television è pubblicato dalla Immortal, quindi c’è sia in CD che in DVD. Poco più di mezz’ora la durata, ma come si rileva dal retro copertina sembra materiale interessante anche in questo caso:

https://www.youtube.com/watch?v=jXlP7PyaHdA

https://www.youtube.com/watch?v=AC1TNgAx4AI

janis joplin on television back cover

That’s all, prossima lista, uscite imminenti agosto e inizio settembre, oltre alle recensioni che mancano all’appello.

Bruno Conti

Sogno O Son Desto? Ce L’Hanno Fatta! Crosby, Stills, Nash & Young – CSNY 1974

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Crosby, Stills, Nash & Young – CSNY 1974 – Rhino Box 3CD + DVD

Nel corso degli anni si era più volte vociferato circa un’imminente pubblicazione del meglio tratto dai concerti della reunion del 1974 di Crosby, Stills, Nash & Young, addirittura lo scorso anno per un breve periodo c’è stata anche una data (fine Agosto) annunciata da Graham Nash, da anni curatore ufficiale degli archivi del supergruppo, ma poi puntualmente tutto veniva rimandato a non si sapeva bene a quando, come spesso capita quando c’è bisogno anche dell’approvazione di Neil Young. Quando però qualche mese fa è apparsa su internet la foto della confezione di questo cofanetto, con tanto di tracklist, si è capito che era giunta finalmente l’ora, anche se io non ci ho creduto fino a quando non ho avuto in mano la mia copia https://www.youtube.com/watch?v=EaBJPgKsiDY .

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Ebbene sì, è tutto vero: CSN&Y 1974 è un sontuoso box di tre CD più un DVD (c’è anche la solita versione singola inutile e quella supercostosa in vinile multiplo e box in legno), che raccoglie un’ampia selezione di quaranta brani (nella parte audio), tratti dal meglio dei concerti della mitica tournée nordamericana e canadese (con puntatina finale a Wembley) del famoso quartetto, pare dietro le pressioni insistenti del leggendario promoter Bill Graham, un tour che, al pari del ritorno on stage di Bob Dylan & The Band (che portò all’album live Before The Flood), fu senz’altro l’evento musicale del 1974. I rapporti tra i quattro all’epoca erano però ai minimi termini, ed il tour ne risentì pesantemente: problemi di ego, donne, alcol e droga non aiutarono di certo le relazioni, al punto che anche le sessions per un album di studio, che avrebbe dovuto intitolarsi Human Highway, furono interrotte dopo soli due o tre brani. (*NDM: i quattro ci riprovarono due anni dopo, ma con esiti analoghi, e parte di quelle sedute – dopo la cancellazione dal mix delle voci di Crosby e Nash – andrà a formare Long May You Run, unico disco a nome Stills-Young Band. Bisognerà attendere fino al 1988 per vedere pubblicato un nuovo lavoro di CSN&Y, il discreto – a me piace – American Dream).

Photo of CROSBY STILLS & NASH and CROSBY, STILLS, NASH & YOUNG

La leggenda ha per anni narrato che, proprio a causa di questi problemi, le prestazioni dei quattro non fossero state all’altezza della loro fama, ma adesso che sono finalmente riuscito ad ascoltare questo box, devo affermare con vigore che non era vero niente. Avranno anche scelto le performances migliori, ma qui il risultato è talmente eclatante da superare addirittura il mitico Four Way Street: una serie di grandissime canzoni, interpretate con un feeling mostruoso da quattro musicisti in stato di grazia (Stills e Young soprattutto), emozionanti e talvolta al limite della commozione nei brani più intimi, incendiari nei pezzi più elettrici, grazie anche all’aiuto di una sezione ritmica perfetta che vede Tim Drummond al basso e Russell Kunkel alla batteria (con l’aggiunta di Joe Lala alle percussioni). Un box splendido quindi, quattro grandissimi artisti catturati in un momento irripetibile, con la ciliegina di un’incisione talmente perfetta da sembrare inerente a concerti di pochi mesi fa; il tutto accompagnato da una elegante confezione (sul tipo dei box individuali di Crosby, Stills e Nash) ed un libretto pieno di testimonianze e di bellissime foto rare (e bella anche l’idea, nelle line-up canzone per canzone, di indicare la marca ed il modello di chitarra usata).

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CD1: il box ricalca quello che era il concerto tipo dell’epoca, con una prima parte elettrica, un lungo intermezzo acustico, ed un finale dove tutto veniva messo a ferro e fuoco: Love The One You’re With, che apriva i concerti, è una delle più belle canzoni di Stephen Stills, e conosce qui la sua versione definitiva, con Stills e Young che iniziano subito la loro personale “guerra” fatta di duelli chitarristici al fulmicotone https://www.youtube.com/watch?v=sKueuhiAtNo . Wooden Ships è la quintessenza del rock lisergico e del Laurel Canyon Sound, potente testimonianza di un periodo leggendario; Immigration Man, uno dei cavalli di battaglia di Graham Nash, è al solito ricca di pathos, mentre Helpless commuove ancora a distanza di quarant’anni (e Young dimostra subito di essere la punta di diamante del gruppo, ma questo lo sapevamo già). David Crosby regala momenti di grande musica con la bella Carry Me, ma è di nuovo Young a farla da padrone con Traces e soprattutto con la nuova (all’epoca) On The Beach, una lunga e fluida versione di uno dei capolavori misconosciuti del canadese.

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Il primo dischetto si chiude con Black Queen, più di otto minuti nei quali i due ex Buffalo Springfield fanno a gara a chi è più bravo, con grande godimento da parte del pubblico (e del sottoscritto), ed una fantastica Almost Cut My Hair, per chi scrive il miglior brano della carriera di Crosby, in una versione semplicemente da paura https://www.youtube.com/watch?v=rqe49_9uvxI .

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CD2: la parte acustica, nella quale però sono spesso presenti anche basso e batteria, dove, oltre a classici del quartetto come The Lee Shore (intensissima), Our House e Guinnevere, troviamo molti highlights delle carriere soliste, come Change Partners di Stills (splendida in questa versione spoglia), la sempre grande Only Love Can Break Your Heart di Young, Blackbird dei Beatles, già da allora un punto fermo delle loro performances, o la nota (era su Harvest) Old Man, sempre chiaramente di Young. Ci sono anche vere e proprie chicche, come Long May You Run, in anticipo di tre anni sulla versione conosciuta, un ripescaggio di uno Stills “oscuro” dei tempi degli Springfield come Myth Of Sisiphus e, ancora di Young, la notevole Mellow My Mind, che uscirà un anno dopo su Tonight’s The Night, e la rarissima Love Art Blues (faceva parte del leggendario Homegrown, album cancellato praticamente un minuto prima di essere pubblicato), una scintillante country ballad. Chiudono i superclassici Teach Your Children, che quindi non era ancora posta a fine serata, e l’amatissima (dal pubblico) Suite: Judy Blue Eyes.

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CD3: i quattro riprendono in mano gli strumenti elettrici e ci regalano una sequenza di dieci brani che infiammano letteralmente la platea, a partire da una acidissima Dejà Vu, mai così bella (e ve lo dice uno che non l’ha mai amata alla follia) https://www.youtube.com/watch?v=w50jv5pXNTk , seguita dall’interessante My Angel (Stills), tra funky e Santana, e da Pre-Road Downs, un hit minore ad opera di Nash (era sul mitico primo album di CSN, quello del divano). E Young? Beh, il bisonte in questo CD dà il meglio, a partire dalla superba Don’t Be Denied (era originariamente su Times Fades Away, il rarissimo – e mai ristampato su CD – album live dell’anno prima), e l’allora nuova Revolution Blues, sintetica ma di grande impatto. Push It Over The End è poi una sorta di Santo Graal per i fans di Young, un pezzo che prima faceva parte di Homegrown e poi di Human Highway, quindi due progetti abortiti e per questo una canzone ancora inedita, che si presenta qui in tutto il suo splendore e la sua liricità.

Military Madness è purtroppo sempre attuale, mentre Long Time Gone rimane una delle più belle canzoni di Crosby; gran finale con la sempre trascinante Chicago e con Ohio (all’epoca ancora attualissima), semplicemente nella migliore versione da me mai ascoltata https://www.youtube.com/watch?v=S_7-tfsMDjk .

Il DVD contiene otto brani, quattro ripresi a Landover, Maryland, e quattro a Wembley, che al momento in cui scrivo queste righe non ho ancora visto, ma mi riprometto di farlo al più presto.

Tanto, basta ed avanza la parte audio: già fin d’ora il disco dal vivo (e d’archivio) dell’anno.

Marco Verdi

*NDB. Il DVD l’ho visto io, bellissimo, però solo 42 minuti e spiccioli, un delitto, visto il prezzo del cofanetto: secondo Crosby non c’era abbastanza materiale di buona qualità, sonora ed artistica, ma a giudicare da quello che si vede è una colossale palla di dimensioni galattiche. La qualità è eccellente, sia per i quattro brani registrati a Landover, e destinati ad essere mandati sul circuito interno dello stadio, secondo le informazioni riportate nel filmato, con ottime versioni di Only Love Can Break Your Heart, eseguita da tutti e quattro, con Stills al piano e Young in ottima forma vocale, una fantastica Almost Cut My Hair, con duello ancora tra Stills e Young a colpi di chitarra e di basetta (veramente epiche entrambe, con Crosby che si difende anche lui), Grave Concern di Nash non è un brano notissimo, ma cionondimeno molto bello e per finire la breve porzione nel Maryland, una notevole versione di Old Man di Neil Young, accompagnato solo da Kunkel alla batteria e da Tim Drummond al basso, uno dei musicisti più sottovalutati della storia, bravissimo al suo strumento. Prima della porzione registrata a Wembley, appare la scritta che dice che il materiale registrato nell’occasione, con apparecchiature professionali, era destinato ad essere utilizzato per usi televisivi o cinematografici, ma “fino ad ora”, non lo è stato (come sapete è circolato sia come Vhs e poi DVD, in edizioni “piratate”, sparito anche da YouTube). E quell’until now che mi spaventa, perché secondo me, anche se Crosby & Co. hanno detto che quella sera non hanno suonato e cantato all’altezza dei loro migliori standard, da quello che si vede e se sente non si direbbe, e quindi “temo” che prima o poi un DVD ufficiale della serata (o di entrambe) prima o poi apparirà: in ogni caso, grandi versioni di Johnny’s Garden con Stills che lascia a Young il lavoro della solista in una sua canzone, una ottima versione di Our House di Graham Nash, con tutti a cantare sul palco e che alla fine si complimentano con lui, con pacche e abbracci, non proprio la situazione di quattro persone che, secondo le leggende, non si potevano vedere, almeno in questi due concerti. Grandissima versione, quasi psichedelica, di Déjà Vu, cantata da Crosby e con Young anche al piano (ma tutti e quattro si alternano alle tastiere) e Stills alla solista e, per finire, una rara e tiratissima Pushed It Over The End nuovamente di Young, ennesima dimostrazione di una serata e di un tour imperdibili. Se uscirà il DVD mi “incazzerò” come l’automobilista di Gioele Dix, per il momento confermo quanto detto da Marco, imperdibile!

Novità Di Agosto Parte IIIa. The Rides, (Stills, Shepherd & Goldberg), Franz Ferdinand, Belle And Sebastian, Steve Marriott, Alabama, Jim Croce

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Siamo arrivati all’ultima lista delle uscite del mese di agosto, quella relativa al 27 agosto, come di solito ultimamente, divisa in due parti. Sarebbe la fine dell’estate ma dal numero di uscite si direbbe il periodo natalizio. Come avete letto a parte sul Blog, a cura di Marco Verdi, domani escono anche le varie edizioni dedicate al Bootleg Series 10 di Bob Dylan, nonché, come potrete verificare andando a ritroso nei Post del Blog, se ve li siete persi, pure i cofanetti di Sly & Family Stone, Beach Boys, BBC di Marc Bolan, le varie ristampe in twofer della discografia di Robert Palmer, compreso il doppio con i due dischi registrati con Meters, Lowell George e Little Feat, le edizioni europee di Edward Sharpe, Tedeschi Trucks Band e Blue October, più altri che al momento mi sfuggono. E tutti gli altri che andiamo a vedere, cominciando da questo terzetto.

Della collaborazione tra Stephen Stills e Kenny Shepherd avevo iniziato a parlarvi già dalla pubblicazione del box dedicato a Stills. Nel frattempo è diventato un “super gruppo”, con l’aggiunta di Barry Goldberg alle tastiere, si chiamano The Rides e il disco Can’t Get Enough, pubblicato dalla Provogue/Edel, è una sorta di edizione riveduta e corretta per i giorni nostri della Super Session di Bloomfield, Kooper & Stills. Goldberg, oltre a Stills, era presente nel disco originario, ma solo in un paio di brani, al piano elettrico, visto che il tastierista era Al Kooper e comunque il musicista di Chicago era presente anche nel 1° disco degli Electric Flag (con Mike Bloomfield, qui degnamente sostituito da Kenny Wayne Shepherd), oltre ad avere registrato nel corso degli anni vari dischi assai interessanti, a cavallo tra blues e rock (sempre con friends a go-go), tra cui ricordo gli ottimi Blowing My Mind, con Butterfield & Bloomfield, Two Jews Blues, di nuovo con Bloomfield, Duane Allman e Harvey Mandel, che in CD si trova come Barry Goldberg & Friends (ci sono anche Musselwhite e Hinton), Ivar Avenue Reunion ancora con Musselwhite e la grande Lynn Carey, alias Mama Lion, una voce rock incredibile degna di Janis Joplin. E anche l’omomino Barry Goldberg del 1974, prodotto da Dylan che ci canta e ci suona, oltre a produrlo, con la partecipazione dei musicisti dei Muscle Shoals Studios. Dato a Goldberg quel che è di Goldberg (e se scorrete la sua discografia lo trovate in anni recenti con Carla Olson, Mick Taylor e Jeff Healey), ottimo il lavoro di Stills, che per l’occasione ha ritrovato anche la voce, oltre a duettare alla chitarra con Kenny Wayne Shepherd, uno dei pochi “eredi” di Stevie Ray Vaughan, che a differenza di John Mayer e Jonny Lang, non si è “perso” per strada, rimanendo fedele al blues (rock). Bel disco, come recensito sullo scorso numero del Buscadero.

Per gli amanti dell’alternative indie-rock inglese esce il nuovo disco dei Franz Ferdinand, Rights Thoughts, Right Words, Right Action, che è solo il quinto in dieci anni di carriera, compreso un Live. Esce domani per la Domino Records, anche nella immancabile versione Deluxe doppia, con un secondo CD con ben tredici tracce dal vivo, registrati ai Konk Studios di Londra, che, come lascia intendere il nome, sono quelli di proprietà dei Kinks.

Sempre dall’Inghilterra ennesima antologia di B-sides, remixes (mah?) e rarità dei Belle And Sebastian, si chiama The Third Eye Centre ed esce per la Rough Trade. Quindi non è un disco nuovo del gruppo riunito.

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Altre tre uscite interessanti ed eclettiche.

In attesa dell’uscita del Box dedicato ai concerti al Fillmore degli Humble Pie, esce a cura degli eredi e della famiglia, una doppia antologia dedicata s Steve Marriott, I Need Your Love (Like A Fish Needs A Raincoat) 1962-1991, etichetta Wapping Wharf, contiene materiale raro e inedito, dalle origini, pre Small Faces del 1962, fino alle ultimissime registrazioni con Peter Frampton, effettuate nel 1991, anno della sua morte avvenuta in tragiche circostanze, per l’incendio della sua casa. Questo è il materiale contenuto:

Disc One 

1.LOUISIANA BLUES 1975  

2.NOBODY BUT YOU   1975

3.YOU’RE A HEARTBREAKER  1975

4.STREET RAT      1976

5.BLUEGRASS INTERVAL  1976

6.SIGNED SEALED   1976

7.SAYLARVEE  1977

8.BROWN MAN DO  1978

9.WOSSNAME    1979

10.MY LOVERS PRAYER  1980 

11.BABY DON’T DO IT  1980

12.RESTLESS BLOOD  1981

13.TIN SOLDIER  1981

14.YOU SPENT IT  1981

15.LAW OF THE JUNGLE  1984

16.I JUST WANNA MAKE LOVE TO YOU  1986  

17.I NEED YOUR LOVE (LIKE A FISH NEEDS A RAINCOAT)1987 

18.GYPSY WOMAN  1989

19.OUT OF THE BLUE 1991  w. Peter Frampton

20.BIGGER THEY COME HARDER THEY FALL 1991 w. Peter Frampton


Bonus Disc: RARE: Pre Small Faces Recordings 

 

1.Give All She’s Got        Demo October 1964 

2.Imaginary Love (Alt. Version ) as Steve Marriott  1963 UK 7” 

3.Give Her My Regards     as Steve Marriott                1963 UK 7”     

4.Blue Morning         with The Moments 1964

5.You Really Got Me  with The Moments  1964 U.S  7” only

6.Money Money       with The Moments  1964 U.S  7” only 

7.You’ll Never Get Away From Me  with The Moments 1964

8.Imaginary Love     with The Moonlights  1962 Demo

9.What’d I Say          with The Moonlights  1962 Demo

Probabilmente è tutto materiale che è già uscito nel corso degli anni, però riunito tutto insieme in un doppio CD fa sempre la sua bella figura, per ricordare una delle più grandi voci (e chitarre) della musica inglese.

Gli Alabama si autotributano per i loro 40 anni di carriera con un disco intitolato Alabama & Friends, un CD dove molti dei nomi più noti della musica country si uniscono al gruppo per registrare nuove versioni dei loro classici. Anche loro sono diventati “indipendenti”, etichetta Show Dog Nashville/10 Dog. Ecco la lista dei brani e musicisti ospiti:

1. Tennessee River – Jason Aldean (Produced by Michael Knox)

2. Love In The First Degree – Luke Bryan (Produced by Jeff Stevens)

3. Old Flame – Rascal Flatts (Produced by Jay DeMarcus

4. Lady Down On Love – Kenny Chesney (produced by Biddy Cannon)

5. The Closer You Get – Eli Young Band (Produced by Michael Knox)

6.Forever’s As Far As I’ll Go – Trisha Yearwood (Produced by Garth Fundis)

7. She & I – Toby Keith (Produced by Toby Keith)

8. I’m I A Hurry (And Don’t Know Why) – Florida Georgia Line (Produced by Joey Moi)

9. That’s How I Was Raised – Alabama 

10. All American – Alabama

11. My Home’s In Alabama  – Jamey Johnson (Produced by Jamey Johnson)

Come vedete non hanno scelto neppure il “peggio” del country americano, ci sono molti nomi validi ed interessanti, oltre a due brani nuovi, scritti per l’occasione, i primi da dieci anni a questa parte.

Sempre nell’ambito dei dischi di materiale raro ed inedito di artisti che ormai non sono più con noi da lungo tempo, nel caso di Jim Croce il 20 settembre saranno 40 anni dalla data della morte, esce questo The Lost Recordings, pubblicato dalla Sony Music sul mercato americano (direi che praticamente tutte le case discografiche dell’universo hanno pubblicato o ripubblicato materiale di Croce, questa volta tocca a loro). Sono tutte versioni alternative di molti suoi classici, dal vivo o registrazioni casalinghe. Non vi so dire la qualità delle registrazioni, si può solo sperare per il meglio, ma le canzoni sono sicuramente belle, un cantautore che varrebbe la pena di (ri)scoprire:

 

1. You Don’t Mess Around With Jim (Final Tour, 1973 Previously Released)
2. Operator (Recorded at Harper College, 2/5/73 Previously Unreleased)
3. Careful Man (Recorded at Harper College, 2/5/73 Previously Unreleased)
4. Rapid Roy (Recorded at Harper College, 2/5/73 Previously Unreleased)
5. It Doesn’t Have To Be That Way (Recorded at Harper College, 2/5/73 Previously Unreleased)
6. Box #10 (Recorded at Harper College, 2/5/73 Previously Unreleased)
7. Speedball Tucker (Recorded at Harper College, 2/5/73 Previously Unreleased)
8. Tomorrow’s Gonna Be A Brighter Day (Lost Home Recordings; demos made between 1970 and 1972. Previously Unreleased)
9. Bad, Bad Leroy Brown (Lost Home Recordings; demos made between 1970 and 1972. Previously Unreleased)
10. These Dreams (Lost Home Recordings; demos made between 1970 and 1972. Previously Unreleased)
11. New York’s Not My Home (Lost Home Recordings; demos made between 1970 and 1972. Previously Unreleased)
12. Time In A Bottle (Lost Home Recordings; demos made between 1970 and 1972. Previously Unreleased)

Domani le altre uscite.

Bruno Conti

Un Atto “Dovuto”…Ma Ben Fatto! Stephen Stills – Carry On

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Stephen Stills – Carry On – Rhino 4CD Box

Finalmente lo spazio compreso tra la “C” del box Voyage di David Crosby e la “N” di quello di Graham Nash (Reflections) viene riempito dalla “S” di questo nuovissimo Carry On, cofanetto retrospettivo dedicato a Stephen Stills, e come i precedenti curato (bene) da Nash. Carry On (titolo non troppo fantasioso, era già stato usato per un’antologia del 1991 di Crosby, Stills & Nash, un estratto dall’imperdibile box CSN) si distingue dai volumi dedicati a David e Graham, che erano tripli, per il fatto che presenta ben quattro CD, operazione comunque comprensibile e giustificata dal fatto che Stills ha sempre avuto una carriera molto più ricca dal punto di vista discografico rispetto ai suoi due colleghi, anche se parecchio diradata negli ultimi vent’anni.

(*NDB Nella speranza che prima o poi pubblichino ufficialmente questo concerto!)

Musicista eclettico, Stills ha sempre potuto contare su un grande talento, sia come songwriter, sia come cantante (un timbro caldo, rauco e pastoso il suo, anche se piuttosto rovinato ultimamente), sia soprattutto come polistrumentista: eccellente chitarrista, in possesso di una tecnica di gran lunga superiore al suo amico e collega Neil Young e capace di influenzare persino uno come Jimi Hendrix, è anche un ottimo pianista e bassista, oltre a non disdegnare ogni tanto di misurarsi alla batteria. Il box copre in maniera adeguata e completa la sua carriera in tutte le sue sfaccettature ed in tutte le band in cui ha militato (unica, ma grave, mancanza: la celeberrima Super Session con Al Kooper e Mike Bloomfield), mettendo in evidenza il suo stile variegato, con una base rock-blues, ma con grandi dosi di folk, un po’ di country ed una passione mai celata per la musica latina. Come già per i due box di Crosby e Nash, anche Carry On si presenta in una elegante ma pratica confezione, con un ricco libretto pieno di foto inedite e preciso nelle note dedicate ad ogni brano.

Dal punto di vista musicale il box offre 82 canzoni che coprono 50 anni di carriera, delle quali 27 inedite (in realtà sono 18, in quanto vengono spacciati come inediti anche brani già noti ma con un diverso remix, in compenso ci sono diverse rarità), un omaggio dovuto ad uno dei grandi della nostra musica, forse un po’ troppo spesso sottovalutato.

Il primo CD si apre con l’inedita Travelin’, una discreta folk song incisa nel 1962 in Costa Rica (dove Stephen ha vissuto per alcuni anni), un brano mai più usato in seguito che ha in sé i germogli del talento di Stills; segue la rara High Flyin’ Bird, un folk-gospel ad opera degli Au Go-Go Singers, band adolescenziale di Stephen con Richie Furay, brano nel quale si notano già le doti vocali del nostro. Il resto del dischetto è incentrato sul periodo Buffalo Springfield, purtroppo senza inediti (tranne un remix di Everydays) e sugli inizi di CSN (&Y), con una versione in solitaria di 49 Reasons, che sarebbe poi diventata 49 Bye-Byes, un paio di demo di brani finiti poi su altri dischi, e soprattutto una deliziosa versione in studio di The Lee Shore, con Stephen che si occupa di tutti gli strumenti tranne la batteria, lasciata a Dallas Taylor.

Il secondo CD è il mio preferito: inizia con la splendida Love The One You’re With, uno dei migliori brani di sempre del nostro, e prosegue con il meglio dei suoi primi anni da solista, tra cui la bellissima Go Back Home, potente rock song che non ricordavo così intensa, con un Eric Clapton strepitoso, quasi più che nei suoi dischi solisti, il grande blues Jet Set, la fluida Change Partners, brano di punta dell’album Stephen Stills 2, e la fantastica Colorado, un capolavoro dal feeling country, uno dei migliori episodi dal primo disco dei Manassas, un album già di per sé imperdibile.

Ma il CD è interessante anche dal punto di vista degli inediti: su tutte, una splendida jam chitarristica dal titolo No-Name Jam tra Stills e Jimi Hendrix (il mancino è presente in Old Times Good Times con un assolo strepitoso), un duetto di grande impatto che purtroppo dura meno di tre minuti (sarebbe ora di fare chiarezza una volta per tutte sulle sessions tra Steve e Jimi), ma segnalerei anche una bella versione inedita di A Treasure, pianistica, dal suono pieno, una inedita riproposizione live con Crosby, Nash e Young di Find The Cost Of Freedom ed una totalmente sconosciuta Little Miss Bright Eyes, che non si capisce come possa essere rimasta nei cassetti fino ad oggi.

Il terzo dischetto prosegue con la seconda parte degli anni settanta e l’inizio degli ottanta (ma un ottimo album come Illegal Stills è stato del tutto ignorato), e qui la chicca è una versione del 1976 di Black Coral ad opera di CSN&Y (il brano è poi finito sul disco Long May You Run, con le parti di Crosby e Nash cancellate), mentre tra le rarità c’è una versione live di Cuba Al Fin, tratta dall’introvabile doppio benefico Havana Jam, una splendida Dear Mr. Fantasy ad opera dell’inedito duo Stills-Nash (apparsa solo sul box CSN), e la discreta Raise A Voice, uno dei due brani in studio del live del 1983 a nome CSN Allies (fuori catalogo, e peraltro non eccelso).

Tra i brani noti, la bellissima Thoroughfare Gap, title track di un disco del 1978 di Stephen (dal quale è tratta anche la roccata e notevole Lowdown) e la favolosa Spanish Suite (con un grande Herbie Hancock al piano), incisa nel 1979 ma apparsa solo nel 2005 su Man Alive!

Il quarto dischetto prende in considerazione almeno un episodio da tutto ciò che Stills ha inciso dal 1982 ad oggi (con l’esclusione, poco comprensibile, dei due album a nome CSN&Y, cioè American Dream e Looking Forward, anche se da quest’ultimo proviene No Tears Left, presentata però in versione inedita dal vivo e senza Young): il CD si apre con la stupenda Southern Cross, pezzo di punta di Daylight Again e miglior brano di Stephen degli ultimi trent’anni, e prosegue con due discrete canzoni dal vivo tratte ancora dal raro Allies, oltre all’altro brano in studio, War Games (pessimo, infarcito com’è di synth e di suoni anni ottanta).

Bello invece risentire tre intensi brani da Stills Alone, disco acustico del 1991 fuori catalogo da anni, mentre gli inediti sono un rifacimento in studio del 1989 di Church (in origine sul suo primo album, Stephen Stills), una Girl From The North Country di Dylan dal vivo con Crosby e Nash, e soprattutto una cover decisamente riuscita di Ole Man Trouble di Otis Redding, registrata live con CN&Y nel 2002 al Madison Square Garden.

Come ho scritto nel titolo, questo Carry On era un atto dovuto, che va a completare un trittico di cofanetti dedicato al più famoso supergruppo della storia del rock, ma anche un meritato tributo ad un musicista di immenso talento.

Il mio sogno adesso è vedere pubblicato un quarto box nello stesso stile degli altri tre, con sulla costa indicata la lettera “Y”.

Ma in questo blog si parla di musica, non di fantascienza…

Marco Verdi