Un Disco Bellissimo E “Misterioso”! Stryker Brothers – Burn Band

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Stryker Brothers – Burn Band – Scriptorium Rex/Thirty Tigers CD

Questo CD nasce sotto un alone di assoluto mistero: nessuna foto, né informazioni sui musicisti coinvolti, né tantomeno cenni sugli autori delle canzoni, ma solo una storia piuttosto lacunosa che parla di un ritrovamento di un nastro inciso negli anni settanta da due fratelli, Coal e Flynt Stryker, miracolosamente uscito intatto dal rogo che rase al suolo una prigione texana nella quale i due erano rinchiusi. Il ritrovamento è attribuito a tale Mary Lambau, il cui ranch sorge nel luogo in cui c’era prima la prigione, e si dice sia avvenuto per caso quando la padrona di casa stava radunando le sue cose per portarle via, in quanto era stata costretta a vendere la sua proprietà a causa della crisi economica; in un secondo momento Mary avrebbe dato i nastri a Lloyd Maines, che conosceva personalmente, per vedere se riusciva a ricavarne qualcosa di pubblicabile. Una storia affascinante, corroborata anche da brevi testimonianze fornite da personaggi famosi, perlopiù musicisti, (le trovate su YouTube qui https://www.youtube.com/channel/UCanL2W2zhYlEn2cXDxtpxQw ) a Mary stessa, tra i quali Todd Snider, Shooter Jennings, lo stesso Lloyd Maines, Bruce Robison, Cody Canada, Radney Foster e l’ex astronauta Charles Duke, il decimo uomo ad aver camminato sulla Luna e grande appassionato di musica country.

Una trentina d’anni fa la storia dei fratelli misteriosi avrebbe retto, ma si sa che nell’era di internet ogni segreto dura al massimo lo spazio di qualche giorno, e quindi è emerso presto che i due fratelli Stryker sono in realtà Robert Earl Keen (la cui voce comunque è inconfondibile) e Randy Rogers, cioè una mezza leggenda ed un suo validissimo discepolo, che hanno unito le forze per perpetrare questa burla. Uno scherzo solo per quanto riguarda la storia però, dato che dal punto di vista musicale i due hanno fatto le cose maledettamente sul serio, e Burn Band si rivela un grande disco di purissimo country-rock texano, suonato e cantato alla grande, e con i due in stato di grazia anche per quanto riguarda la scrittura dei pezzi. Alcuni brani sono duetti, mentre altri vengono affrontati separatamente dai due artisti, ma l’affiatamento e tale da sembrare solo l’ultimo episodio di una collaborazione che va avanti da anni; purtroppo non ci sono cenni ai vari sessionmen (se no addio mistero), ma sono abbastanza sicuro che il già citato Maines è il produttore di queste sessions, ed anche la splendida steel che si ascolta spesso nel disco credo proprio sia la sua.

Tredici brani e non uno da buttare: l’inizio è strepitoso con l’irresistibile Charlie Duke Took Country Music To The Moon, una pimpante country song alla Johnny Cash con tanto di boom-chicka-boom, ritornello diretto e chitarre ruspanti. Wrong Time è una fulgida campfire ballad, una languida steel in sottofondo ed una melodia toccante resa ancora migliore dal timbro di voce arrochito dei due; Rocking Chair è un country-rock decisamente potente e con più di un elemento southern, una splendida slide ed un’atmosfera coinvolgente, in poche parole una grande canzone, mentre Quiet Town è uno slow disteso e rilassato, ancora con una magnifica steel guitar ed un mood d’altri tempi. La bellissima Balmorhea, puro Keen, ha un arrangiamento basato sulle chitarre acustiche e con interventi di fisarmonica che la spostano verso il confine col Messico, a differenza di Throwing Shade che è un guizzante country tune ricco di swing, texano al 100% e godibilissimo. Con Blue Today Baby abbiamo un’altra ballata cristallina davvero splendida, con un motivo che migliora man mano che la canzone procede, ed il consueto accompagnamento perfetto a base di steel, chitarre e violino: una delle più belle del CD.

Non c’è un attimo di tregua, in quanto Robert e Randy ci assalgono piacevolmente con la tonica Ain’t Gonna Rain No More, un country-blues dal ritmo sostenuto e decisamente trascinante, altro prezioso tassello di un mosaico musicale splendente; Ft. Worth Was A Fabulous Waste Of Time è puro country, una cowboy ballad tersa, solare ed immediata https://www.youtube.com/watch?v=ioMsvggHulk , What Have You Got To Win è lenta, tenue e suonata con estrema finezza, mentre con The Bottle siamo in pieno honky-tonk mood, altro pezzo dall’incedere rilassato e malinconico, ma con il solito pathos ben presente. Il CD termina con l’elettrica Sinner Man, nuovamente tra country e southern e le chitarre in primo piano, e con la ripresa dell’avvincente  Charlie Duke Took Country Music To The Moon, che chiude degnamente il cerchio. Visto che il segreto sull’identità degli Stryker Brothers ormai non è più tale, non so se Burn Band avrà un seguito, ma visto il risultato finale se ciò non dovesse accadere sarebbe un vero peccato.

Marco Verdi