Solo Per “Iniziati” Dell’Armonica! Bob Corritore – Taboo

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Bob Corritore – Taboo – Delta Groove Music

I dischi, gli album, i CD, chiamateli come diavolo volete, di Bob Corritore mi sembrano sempre indirizzati verso un pubblico di “iniziati”, forse esagero, diciamo di appassionati, sempre molto politically correct, non dico didattici, ma un po’ didascalici, molto apprezzati dai colleghi armonicisti che spesso collaborano con il musicista nativo di Chicago, ma residente a Phoenix, dove è titolare anche di un club, e che svolge financo, tra le tante, l’attività di impresario (bisogna pur arrotondare), le opere di Corritore spesso utilizzano la formula del…And friends, qualche volta molto celebri, come in Harmonica Blues (recensito nel 2010 da chi scrive http://discoclub.myblog.it/2010/10/05/non-conoscevo-per-chi-ama-l-armonica-blues-come-da-titolo-bo/ ) che inaugurava la sua collaborazione con la Delta Groove con una parata di stelle del blues, che non vi cito, ma se volete potete andare a rileggervi quanto scritto all’epoca, altre volte meno noti come Tail Dragger ( http://discoclub.myblog.it/2012/04/18/incontri-tra-amici-tail-dragger-bob-corritore-longtime-frien/) , Dave Riley, John Primer, ma comunque la formula della collaborazione è sempre in atto, visto che il nostro amico non canta.

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Bob Corritore è una sorta di armonicista per gli armonicisti, se mi passate il termine, molto apprezzato dai colleghi, non per nulla Charlie Musselwhite firma le note sul retro del CD esprimendosi in termini più che lusinghieri verso il buon Bob, autore, nel caso specifico, di un album, questo Taboo, che sottotitola Blues Harmonica Instrumentals: non temano anche i non bluesofili spinti, non è una palla tremenda, non fa parte di quella categoria di dischi, molto, troppo, specializzati, di Blues, che spesso scatenano nel sottoscritto una irrefrenabile voglia di schiacciarmi un pisolino, non chiedetemi quali, non lo direi nemmeno sotto tortura, ma se leggete queste pagine ogni tanto, per usare un eufemismo, si intuisce. Sapete, quei dischi molto legati alla tradizione, quasi integralisti ma…Ok, finiamola qui, non è questo il caso: il nostro Bob armato della sua inseparabile armonica Hohner, citata anche nelle note del CD con un bello spottone, compone una serie di brani originali che portano nella quasi totalità la sua firma, ma che si ispirano naturalmente ai classici e circondato da Jimmie Vaughan (solo in due pezzi) e Junior Watson alle chitarre, Fred Kaplan a piano e organo, Papa John DeFrancesco all’organo in un paio di brani e Doug James al sax, ci propone la sua personale visione del Blues.

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Corritore ha una bella tonalità con la sua armonica, lo strumento è mixato in primo piano, il suono è nitido e preciso, come è caratteristica delle produzioni Delta Groove e quindi si possono gustare al meglio il puro Chicago sound della vivace Potato Stomp, posta in apertura, con l’armonica che si alterna alla chitarra di Watson e al sax di James come strumento guida, Many A Devil’s Night è uno slow di quelli classici, con il piano di Kaplan che sostiene le evoluzioni melodiche dello strumento di Corritore https://www.youtube.com/watch?v=5v-r_EQH88A , Ruckus Rhythm è più controllata e cadenzata ma sempre legata alla tradizione più consolidata del blues elettrico più tradizionale, Harmonica Watusi, come suggerisce il titolo, concede qualcosa al divertimento, ben sostenute dal piano e dall’organo di Kaplan e dai ritmi vagamente twist del brano, armonica e chitarra si rincorrono gioiosamente. Anche Taboo, latineggiante, si concede ad un sound nostalgico, quasi cinematografico, a cavallo tra 50’s e 60’s, piacevole ancorché innocuo. Harp Blast, con l’armonica molto più amplificata, si ispira ai grandi dello strumento, per quelle cavalcate torride che hanno fatto la storia dello strumento, cambia il titolo ma il mood è quello.

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Mr. Tate’s Advice, con Vaughan alla chitarra e DeFrancesco all’organo ha quel feeling alla Smith/Montgomery, anche se l’armonica di Corritore e il sax di James si prendono i loro giusti spazi, classico come al solito l’intervento di Jimmie, molto giocato sui volumi https://www.youtube.com/watch?v=sZzcxT3LdlE . 5th Position Plea è l’occasione per ulteriori lente evoluzioni dell’armonica di Bob e del piano di Kaplan https://www.youtube.com/watch?v=nkn5r5HV3u0 , che come ricorda Musselwhite nelle note non si è soliti sentire abitualmente, mentre tornano i ritmi latini per Fabuloco (For Kid) e di nuovo il classico electric blues chicagoano di Shuff Stuff, un brano d’assieme dove i vari Vaughan, DeFrancesco e James si alternano con Corritore alla guida del gruppo. T-Town Ramble ha qualche attimo di maggior grinta alla Muddy Waters e Bob’s Late Hours è un altro “lentone” dove si apprezzano le qualità del titolare. Forse, anzi sicuramente, avrà anche ragione Charlie Musselwhite è questo è un gran disco per gli appassionati di armonica blues (ce ne sono moltissimi), ma aggiungerei modestamente io, solo per quelli, e non è una citica, solo una constatazione

Bruno Conti

Incontri Tra Amici! Tail Dragger & Bob Corritore – Longtime Friends In The Blues

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Tail Dragger & Bob Corritore – Longtime Friends In The Blues – Delta Groove

Bob Corritore è una sorta di “spalla di lusso” per altri musicisti. Armonicista ma non cantante, i suoi album sono o delle All-star jam ricche di ospiti (tipo Harmonica Blues, recensito da chi scrive un paio di anni fa) bob%20corritore o delle collaborazioni paritarie con leggendari artisti blues, meglio se cantanti, come nel caso di questo Longtime Friends In The Blues. Entrambi cultori del Chicago Blues più ortodosso si conoscono da molti anni, come certificato dal titolo dell’album, e precisamente dal 1976, il giorno dopo la morte di Howlin’ Wolf ad un concerto che lo commemorava. Tail Dragger, all’anagrafe James Yancy Jones prende il nome d’arte proprio da un brano del “lupo” e un altro dei principali protagonisti di questo disco, il pianista Henry Gray è stato il pianista della band di Howlin Wolf nel periodo migliore del grande Bluesman (1956-1968). Esaurite le curiosità, o meglio ce n’è ancora una, Gray nato nel 1925 come BB King, è un altro dei più longevi artisti del Blues ancora in attività, dopo la scomparsa lo scorso anno di Pinetop Perkins e Honeboy Edwards. E lo dimostra in una tostissima Sugar mama, l’unica cover di questo album, cantata in coppia con Tail Dragger. Ottimi i due chitarristi che si dividono i compiti in questa ennesima uscita della Delta Groove, ormai sinonimo di qualità, Kirk Fletcher e Colin James e la sezione ritmica dal suono classico del West Side come Patrick Rynn, basso e Brian Fahey, batteria.

Il resto lo fa il repertorio, nove brani scritti da Jones, dal suono classico ma non mummificato come purtroppo ogni tanto suonano i dischi di blues classico attuali. Tail Dragger ha un vocione ancora importante e vissuto, Bob Corritore soffia nell’armonica con vigore e ottima tecnica, il piano di Henry Gray è sempre presente e incisivo e brani come l’iniziale I’m Worried, dal suono molto influenzato da Howlin’ Wolf, la già citata Sugar mama, le dodici battute classiche della serrata Birthday Blues con tutti i musicisti molto motivati e in grande evidenza sono un buon viatico per l’album. Poi la lunga e sofferta She’s Worryin’ Me ci riporta ai ritmi lenti e cadenzati di Waters e Wolf con una grande prestazione vocale di Tail Dragger. Notevole anche Cold Outdoors con il piano di Gray e l’armonica di Corritore sempre in primo piano a sostenere la voce. So Ezee è uno di quei brani che si è soliti definire “driving blues”, nel senso che viaggiano per conto loro sulle ali della buona musica, uno dei migliori del CD.

Through With You è il classico slow blues che non può mancare in un disco del genere che si rispetti, con delle chitarre taglienti che cercano di ritagliarsi i loro spazi di fianco agli altri solisti, mentre il vocione è sempre in primo piano in alternanza all’armonica. Done Got Old è una ulteriore variazione sul tema mentre Boogie Woogie Ball tiene fede al suo nome, con le mani di Henry Gray che volano sulla tastiera. Please Mr. Jailer è un altro di quegli slow dove il cantante implora il soggetto della canzone, in questo caso il secondino della prigione, di avere pietà per lui e la sua ragazza, un argomento senza tempo per il Blues più sofferto e ben interpretato da Tail Dragger che si conferma vocalist di tutto rispetto in questo brano e in tutto il disco nel suo insieme. Per amanti dei “classici”. Lunga vita!

Bruno Conti