Ero indeciso se dare un seguito al Post sul http://discoclub.myblog.it/2017/12/16/the-best-of-2017-il-meglio-delle-riviste-internazionali-mojo-q-magazine-e-uncut/ di qualche giorno fa, visto che secondo me non si tratta in generale di classifiche molto eccitanti, ma visto che ormai è una tradizione annuale del Blog vi propongo una carrellata abbreviata, solo i primi cinque posti, relativa ad alcune delle altre principali riviste internazionali, musicali e non, ancora disponibili in formato cartaceo. Qualche segnalazione interessante, ma veramente poche, ci scappa sempre. Partiamo con Billboard.
Siamo all’ultima puntata delle classifiche sui migliori dischi del 2015 (manca ancora quella integrativa del sottoscritto che posterò domani, giorno di Natale, ed eventuali liste di riviste e siti italiani che presumo saranno disponibili a inizio 2016, non ho ancora fatto ricerche, sicuramente quella del Buscadero sarà pubblicata nel nuovo anno): nel Post di oggi una miscellanea di siti, riviste e anche una catena di vendita. I titoli, con qualche eccezione, sono più o meno sempre quelli, quindi non tutti in linea con i gusti del Blog, ma per documentare li pubblico ugualmente li pubblichiamo, saltando a piè pari una pletora di altri siti e riviste le cui scelte mi hanno fatto cadere le braccia (e anche altro). Iniziamo con Allmusic, il sito di informazioni discografiche, che pubblica una classifica in ordine alfabetico, quindi ne ho scelti io una decina.
Allmusic Best Of 2015
Ashley Monroe – The Blade
Bilal – In Another Life (genere: vintage-modern psychedelic soul, qualsiasi cosa voglia significare)
Bjork – Vulnicura
Courtney Barnett – Sometimes I Sit And Think… (uno dei titoli più ricorrenti nelle liste di fine anno, insieme a Kendrick Lamar, non vi dico quale dei due preferisco, ma potete immaginarlo)
Eric Church – Mr. Misunderstood (country music di buona qualità)
Father John Misty – I Love You, Honeybar
Fred Thomas – All Are Saved (non male anche questo signore, sembra un Jonathan Richman per il nuovo millennio)
Jake Xerxes Fussell – omonimo (uno dei tanti folksingers prodotti dall’ottima etichetta Paradise Of Bachelors)
Julia Holter – Have You In My Wilderness
Olivia Chaney – The Longest River (per me è un bellissimo disco, sarà nella mia lista aggiuntiva ed è uno dei candidati ai recuperi di fine anno, se trovo il tempo)
Entertainment Weekly The Best Albums of 2015
Visto che si ripetono molto con altre liste, bastano (e avanzano le prime 5 posizioni)
75) Ruby Amanfu – Standing Still (una delle voci nere più interessanti del 2015, molto bella la cover del pezzo di Brandi Carlile)
70) Dungen – Allas Sak (torna la band psichedelica svedese in cui milita Reine Fiske che suona anche con gli Amazing, nuovo album, l’ottavo, come al solito cantato completamente in svedese)
65) Leon Bridges – Coming Home
52) Ryley Walker – Primrose Green (l’erede di John Martyn?)
35) Torres – Sprinter
32) Josh Ritter – Sermons On Rocks (un ritorno ai suoi migliori livelli)
Una catena di vendita indipendente, con negozi sparsi in tutto il mondo, ecco i loro Top 5
1) Bjork – Vulnicura
2) Father John Misty – I Love You. Honeybear
3) Courtney Barnett – Sometimes I Sit And Think…
4) Ezra Furman – Perpetual Motion People (uno dei dischi indie alternative più piacevoli dell’anno)
5) Max Richter – Sleep (questo è addirittura su etichetta Deutsche Grammophon)
E per finire due quotidiani molto famosi.
The best albums of 2015
The Guardian music critics’ favourite albums this year, to reveal 2015’s best release
Sono i soliti, più o meno (la fantasia non regna sovrana ai primi posti)
1) Kendrick Lamar – To Pimp A Butterfly
2) Sufjan Stevens – Carrie & Lowell (al sottoscritto piace, anche se al buon Marco Verdi, per usare un eufemismo, è piaciuto poco)
3) Father John Misty – I Love You, Honeybar
4) Julia Holter – Have You In My Wilderness
5) Bjork – Vulnicura
E per finire, The Telegraph, che si affida alla scelta in ordine alfabetico: una delle più diversificate rispetto alle altre, a mio avviso, ma gli One Direction e Justin Bieber, come direbbe qualcuno, che c’azzeccano con il resto? Al solito ne ho pescate alcune tra le meno comuni:
Blur – The Magic Whip
Bob Dylan – Shadows In The Night
Enya – Dark Sky Island
Frank Turner – Positive Songs For Negative People
Gus Garvey – Courting The Squall (primo disco solista del leader degli Elbow, anche questo un bel dischetto)
John Grant – Grey Tickles, Black Pression (le parti più elettroniche non mi fanno impazzire, ma nell’insieme un buon disco)
Laura Marling – Short Movie (questo album purtroppo c’è in poche liste rispetto alle eccellenti critiche ricevute al momento dell’uscita, ma rientra senz’altro tra le mie scelte di fine anno e domani ci sarà)
Waterboys – Modern Blues (anche l’ultimo album di Mike Scott e soci l’ho visto in poche classifiche di fine anno, ma è meglio dell’80, facciamo 90%, di altri titoli che non dirò neppure sotto tortura, ma potete immaginare. E il brano qui sotto è veramente epico!
Direi che è tutto. Domani Post natalizio con le mie scelte suppletive!