Come dicevo già lo scorso anno, ormai mi diventa sempre più difficile condividere le scelte di fine anno delle principali riviste e anche dei siti musicali internazionali più interessanti, anche Mojo e Uncut, due riviste inglesi che un tempo leggevo con regolarità, ormai si sono uniformati all’andazzo generale e salvo alcune firme che ancora cercano con competenza di trattare gruppi o cantautori che rientrano nei gusti musicali privilegiati sulle pagine virtuali di questo Blog (e dal sottoscritto e Marco Verdi pure sul Buscadero, a proposito se volete votare al Poll della rivista, questa è la pagina su cui si vota https://docs.google.com/forms/d/11_w_lkqKzGpF4oyTl7xWRWcxb-g3ZdSngR8hjatyYtQ/viewform?edit_requested=true ), sia con nuove uscite che con ristampe sfiziose. Quindi ormai impera, durante l’annata e anche nelle scelte di fine anno, un mondo dove dominano avant-garde metal, post punk, alternative rock e dance, electro e synthpop, art pop e art punk, noise rock, trap e rap, post rock, neo soul e neo psychedelia, in un fiorire di generi che quasi corrisponde ad ogni nuova singola uscita discografica, ma che maschera un appiattimento del livello qualitativo veramente preoccupante. Chi scrive non condivide questo “nuovo” mondo e cerca di parlare su questo Blog ancora di musica verace, magari classica, forse già sentita, ma sicuramente suonata e cantata da talenti che, salvo rare eccezioni, non si sono ancora venduti alla “musica di plastica” che purtroppo sembra prevalere al momento.
Chi legge il Blog con regolarità sa quali siano i generi musicali, per quanto ampi e diversificati, che trattiamo nei nostri post, per cui non mi dilungo ulteriormente nelle mie lamentazioni e passo a questa sorta di rassegna stampa globale, dove vado a pescare nominativi e dischi che ritengo interessanti, da segnalare per eventuali vostri ascolti, in quanto una delle funzioni, direi la principale, di queste liste è quella di scoprire album che magari possono essere condivisibili con i nostri gusti. Ma prima, per certificare comunque questo declino anche nelle due riviste effigiate ad inizio articolo, ecco almeno le prime 15 posizioni delle loro classifiche di gradimento di fine anno: con qualche video mirato e segnalando con un link quelli (pochi) di cui abbiamo parlato nel Blog
MOJO’s Top 15 Albums of 2018
15. Tracey Thorn – Record
14. Paul Weller – True Meanings
13. Kurt Vile – Bottle It In
12. Pusha-T – Daytona
11. Fatoumata Diawara – Fenfo (Something To Say)
10. The Breeders – All Nerve
9. Spiritualized – And Nothing Hurt
8. Courtney Barnett – Tell Me How You Really Feel
7. Ryley Walker – Deafman Glance
6. Idles – Joy as an Act of Resistance
5. Christine and the Queens – Chris
4. Janelle Monáe – Dirty Computer
3. Rolling Blackouts Coastal Fever – Hope Downs
2. Arctic Monkeys – Tranquility Base Hotel & Casino
1. Kamasi Washington – Heaven and Earth
In questa lista finalmente qualche titolo in comune con le nostre scelte
UNCUT’S TOP 50 ALBUMS of 2018
15. Elvis Costello & The Imposters – Look Now
14. Ry Cooder – The Prodigal Son
13. Young Fathers – Cocoa Sugar
12. Neko Case – Hell-On
11. Richard Thompson – 13 Rivers
https://discoclub.myblog.it/2018/09/23/forse-sempre-uguale-ma-anche-unico-richard-thompson-13-rivers/
10. Sons of Kemet – Your Queen is a Reptile
9. Christine and the Queens – Chris
8. Beak> – >>>
7. Gruff Rhys – Babelsberg
6. Janelle Monáe – Dirty Computer
5. Yo La Tengo – There’s a Riot Going On
4. Spiritualized – And Nothing Hurt
3. Ty Segall – Freedom’s Goblin
2. Rolling Blackouts Coastal Fever – Hope Downs
1. Low – Double Negative
La copertina del disco dei Low a mio parere è veramente ma il disco è al solito intrigante nelle sue sonorità inconsuete e spiazzanti.
Al solito aggiungo la lista delle scelte del sito American Songwriter, uno dei pochi, se non l’unico, già dal nome, per affinità elettive, che guardo con regolarità e in cui spesso trovo segnalati artisti e dischi che poi mi viene voglia di approfondire, nella mia costante ricerca della buona musica. Anche in questo caso ci sono alcuni album di cui abbiamo parlato, o magari parleremo nei recuperi di fine/inizio anno, sul Blog.
American Songwriter Top 15 Albums Of 2018
Kacey Musgraves — Golden Hour
Pistol Annies — Interstate Gospel
Janelle Monáe — Dirty Computer
Amanda Shires — To the Sunset
John Prine — The Tree of Forgiveness
Jeff Tweedy — WARM
Eric Church — Desperate Man
Charles Bradley — Black Velvet
American Aquarium — Things Change
Joshua Hedley — Mr. Jukebox
Erin Rae — Putting on Airs
The War and Treaty — Healing Tide
Ruston Kelly — Dying Star
Patrick Sweany — Ancient Noise
Brothers Osborne — Port Saint Joe
I quindici titoli di questa lista sono tutti ottimi, con una menzione speciale per The War And Treaty. un disco prodotto da Buddy Miller. che merita sicuramente un approfondimento e tutta la vostra attenzione, due voci formidabili e quindi due video per loro. Anche Ruston Kelly e i Brothers Osborne hanno fatto degli ottimi album,
Ma qui finiscono le buone notizie (ma di buona musica ce n’è ancora, anche parecchia, basta cercarla, e noi siamo qui per questo), e finisce anche il Post, nella seconda parte ho deciso di raccogliere una serie di titoli che appaiono qui e là nelle varie liste di fine anno di siti e riviste assortite, dove però il resto dei contenuti, come direbbero quelli che parlano bene, è da “far accapponare” i capelli.
Fine prima parte.
Bruno Conti