Tanto lo sapete che ogni tanto baro sulla lunghezza in questa rubrica “un disco in 10 parole”, quindi, abbiate pazienza, ma avendo applicato l’assioma marzulliano si faccia una domanda e si dia una risposta: alla mia domanda del 15 marzo “E’ quello di Joanna Newsom Have One On Me il disco più bello del mondo?” Rispondo con un sonoro Non Lo so!
Elaboro: il disco, anzi i tre dischi, me li sono sentiti bene e mi lo sono gustati e pur non condividendo appieno l’entusiasmo totale della stampa britannica, e relative cinque stellette a go-go, devo dire che ci si avvicina molto. Ovviamente, visto che tutto è relativo, vale solo per questi ultimi quindici giorni. E così ho barato due volte!
Mi sbilancio, nell’ambito dei dischi multipli è sicuramente tra i migliori dell’ultimo quinquennio; richiede tutta la vostra attenzione per più di due ore, ha dei momenti di stanca, ma globalmente riserva molti piaceri. Questa volta per saperne di più dovete acquistarlo e sentirlo. Un piccolo appetizer… in attesa di Joni Mitchell e Kate Bush, e sentendo la mancanza di Kate McGarrigle, consolatevi con Joanna Newsom.
Bruno Conti