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Se Non Fosse Il Boss Non Sarebbe Neanche Male! Bruce Springsteen – American Beauty

Bruce Springsteen – American Beauty – Sony Vinyl EP

Il problema con Bruce Springsteen è che in passato ci ha dato talmente tanti capolavori, specie negli anni settanta, che ogni volta che fa uscire qualcosa di nuovo tutti vorremmo ascoltare un nuovo Darkness On The Edge Of Town od un nuovo The River. Per carità, non è che in anni recenti il Boss abbia smesso di fare buona musica: The Rising e Wrecking Ball erano a mio giudizio due ottimi album (lasciamo stare le Seeger Sessions, un capolavoro assoluto, ma privo di brani originali), ma troppo spesso Bruce ha pubblicato dischi di livello palesemente inferiore, quasi che volesse avere sempre un CD nuovo sul mercato e così la scusa per andare in tour.

Magic non era neanche male, ma Working On A Dream ed il recentissimo High Hopes sono due lavori troppo discontinui e raffazzonati, ed in più con una produzione massiccia (Brendan O’Brien prima, Ron Aniello poi) ed un suono gonfio che poco si addice al suo stile (la versione elettrica di The Ghost Of Tom Joad, con Tom Morello a suo fianco, pur piacendomi non poco, è quasi un brano metal). In occasione del recente Record Store Day (sempre di più un’operazione di marketing e sempre di meno una buona causa), Springsteen ha pubblicato questo American Beauty, un EP in vinile con quattro brani inediti, probabilmente assemblati nello stesso modo dell’ultimo High Hopes (cioè da sessions sparse tenutesi negli ultimi anni), e, aldilà del discorso collezionistico che avrà catapultato tutti i fans del Boss ad accaparrarsi la loro copia, l’esito riflette quello altalenante del recente CD https://www.youtube.com/watch?v=JYMc4FkSObM .

Inciso con membri della E Street Band mescolati con sessionmen esterni (ma niente Morello), American Beauty è un dischetto che si ascolta con facilità (grazie anche alla sua esigua durata), ma nulla aggiunge a quanto fatto dal Boss negli ultimi anni. La title track è un brano rock un tantino sovrastrumentato e con una melodia che fatica ad uscire, se non dopo ripetuti ascolti (e questo non è bello) https://www.youtube.com/watch?v=QkKFaQVcfnY , mentre Mary Mary è un pezzo di base acustico, al quale sono stati aggiunti un po’ troppi strumenti: discreta, ma che non lascia traccia https://www.youtube.com/watch?v=pC0KgpCHCyw . Il lato B si apre con Hurry Up Sundown, che appartiene al filone più pop di Bruce: sembra una outtake di Working On A Dream (un disco che già di suo sembrava una raccolta di outtakes), con un arrangiamento non proprio consono al Boss, un ibrido tra Beatles ed Electric Light Orchestra https://www.youtube.com/watch?v=7a3FZagG9co .

Bisogna attendere l’ultimo pezzo per avere finalmente un brano coi fiocchi: Hey Blue Eyes è una squisita ballata, dal mood coinvolgente ed una melodia con qualcosa di dylaniano https://www.youtube.com/watch?v=qSJQ0WFmiCE , e con un crescendo epico sullo stile di The Rising (la canzone); guarda caso è il brano meno recente, in quanto è prodotto da O’Brien (i primi tre vedevano Aniello alla consolle).

Nessuno pretende un altro Born To Run (forse neanche un altro Born In The USA), ma un disco nuovo con tutte canzoni al livello di Hey Blue Eyes sarebbe già un buon inizio.

Marco Verdi

Se Non Fosse Il Boss Non Sarebbe Neanche Male! Bruce Springsteen – American Beautyultima modifica: 2014-05-04T10:09:38+02:00da
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