E Intanto Dwight Yoakam Non Sbaglia Un Disco! Dwight Yoakam – Swimmin’ Pools, Movie Stars…

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Dwight Yoakam – Swimmin’ Pools, Movie Stars… – Sugar Hill CD

Se vi sembra di avere già letto il titolo del Post è perché anch’io ho mutuato il titolo da quello del disco d’esordio di Luca Carboni, E Intanto Dustin Hoffman Non Sbaglia Un Film, perché mi sembrava adatto e pertinente per commentare la carriera dell’ormai sessantenne Dwight Yoakam, senza dubbio il miglior countryman degli ultimi trent’anni, uno che non solo non ha mai pubblicato un disco brutto, ma neppure uno per il quale si potesse dire “Sì, vabbè, però…”. Second Hand Heart, uscito lo scorso anno , era in assoluto uno dei suoi più roccati ed elettrici, confermando che l’ottimo ritorno di 3 Pears nel 2012 http://discoclub.myblog.it/2012/09/26/tre-pere-e-palla-al-centro-dwight-yoakam-3-pears/  dopo ben sette anni senza canzoni nuove non era stato un fuoco di paglia. Ma oggi Dwight con Swimmin’ Pools, Movie Stars…fa qualcosa che non aveva mai fatto: un album completamente suonato con strumenti acustici. Per la verità nel 2000 aveva dato alle stampe dwightyoakamacoustic.net, un disco in cui il nostro riprendeva alcuni suoi brani in perfetta solitudine, ma questo nuovo lavoro vede Dwight accompagnato da una band al completo, dove però gli strumenti elettrici sono sostituiti da chitarre acustiche, violino, banjo, mandolino ed upright bass, praticamente un disco di moderno bluegrass e mountain music.

Dwight però non scrive canzoni nuove per il progetto, ma ripropone (così come per l’album acustico di 16 anni fa) alcuni suoi brani scelti da suoi dischi del passato, preferendo includere pezzi meno conosciuti (tranne un caso), ed aggiungendo una sorpresa finale. Accompagnato da gente del calibro di Stuart Duncan, Bryan Sutton, Mitch Marine, Scott Vestal, Barry Bates e John Randall Stewart (che produce l’album insieme a Yoakam ed a Gary Paczosa), Dwight riesce a centrare ancora una volta il bersaglio, donando un sapore completamente nuovo a canzoni spesso dimenticate, aggiungendo freschezza e suonando con la consueta grinta ed energia: un piglio da rocker più che da hillbilly, al punto che quasi non si fa caso al fatto che i brani presenti sono arrangiati nello stile dei pionieri della country music. Ritmo, belle melodie, superbi intrecci di strumenti a corda e, soprattutto, la voce strepitosa del leader, che pare non risentire del tempo che passa: in poche parole, Swimmin’ Pools, Movie Stars…è senza dubbio uno dei dischi più belli del musicista del Kentucky.

Prendete l’iniziale What I Don’t Know (era sull’ormai lontano Buenas Noches From A Lonely Room), che qui viene trasformata in un canto appalachiano, con puntuali assoli di banjo e violino, ed il nostro che canta da subito alla grande. Free To Go ha una struttura più moderna, è una canzone fatta e finita, ma l’arrangiamento le toglie il vestito rock originale e le dona un sapore bucolico: bellissima la mini-jam strumentale centrale; notevole Sad, Sad Music, una country song cristallina dalla melodia purissima e dal refrain splendido, forse ancora meglio in questa versione che nell’originale presente su If There Was A Way, mentre These Arms è folk allo stato puro, limpida tersa, luminosa e con un ritmo a cui è difficile resistere, ritmo che prosegue la sua corsa con la travolgente I Wouldn’t Put It Past Me, al punto che non ci si accorge che mancano le chitarre elettriche e la batteria. Listen non la ricordavo così bella (era su A Long Way Home), e questa versione a tutto pickin’ è da godere nota dopo nota, grazie anche agli ottimi assoli ed al gioco di voci.

Two Doors Down è uno slow suonato con pochi strumenti ma con grande classe e la solita prestazione vocale maiuscola del leader, Guitars, Cadillacs è uno dei classici per antonomasia del nostro, ma questa rilettura acustica e cadenzata riesce a darle nuova linfa, al punto che la si riconosce solo al ritornello; e che dire della purezza di Home For Sale, un vero country-folk d’altri tempi, o dell’allegria contagiosa di un pezzo come la spedita Please, Please Baby. Lo strepitoso bluegrass Gone (That’ll Be Me), un’iniezione di ritmo ed energia, precede il brano finale e vera chicca del CD: Purple Rain di Prince, un sentito omaggio allo scomparso rocker di Minneapolis attraverso il suo brano più celebre, proposto con un arrangiamento geniale che la fa diventare una splendida hillbilly song, un colpo da maestro che da solo vale il prezzo del disco. Quest’anno Dwight Yoakam festeggia i trent’anni di carriera, ma a giudicare da Swimmin’ Pools, Movie Stars…ha ancora la voglia di stupire intatta e la grinta di un ragazzino.

Marco Verdi

E Intanto Dwight Yoakam Non Sbaglia Un Disco! Dwight Yoakam – Swimmin’ Pools, Movie Stars…ultima modifica: 2016-09-24T00:02:01+02:00da bruno_conti
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