Come Se Gli Anni ’70 Non Fossero Mai Passati! Blindside Blues Band – Doppia Razione.

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Blindside Blues Band – Rare Tracks – Grooveyard Records

Blindside Blues Band – Smokehouse Sessions Volume Two – The Blues Is Evil – Grooveyard Records

Ascoltando questi due nuovi dischi (usciti in contemporanea) della Blindside Blues Band del chitarrista e cantante Mike Onesko sembra di avere preso una macchina del tempo con fermata anni ’70 quando il rock-blues e il power-trio imperavano e la chitarra elettrica era lo strumento principe del rock. Non lo dico in una accezione negativa del fenomeno, ogni tanto non mi dispiace ascoltare dischi come questi, solo del sano rock(blues) come Dio comanda, senza tanti fronzoli e elucubrazioni sonore, un buon “manico” che ti riporta ai grandi chitarristi del passato.

Senza neanche tirare fuori dalle loro belle custodie i vecchi dischi della vostra collezione (ci sono, ci sono, li vedo lì, un po’ nascosti ma, tutto sommato neanche troppo polverosi): e allora nel Rare Tracks che raccoglie brani registrati nel corso di varie BBC Sessions tra il 2004 e il 2008, scorrono canzoni più o meno “gloriose” come Freedom di Jimi Hendrix, I Can’t Wait Much Longer della coppia Frankie Miller-Robin Trower (forse il musicista che accosterei di più a Onesko), I’m Your Captain dei “mitici” (come direbbe il Galeazzi/Savino) Grand Funk Railroad degli esordi che andrebbero rivalutati perché erano veramente bravi. Ma anche Black Betty che è un brano firmato Ledbetter ma che tutti conoscono nella versione super riffatissima dei Ram Jam, tamarra quanto volete ma sempre trascinante.

E che dire della You Don’t Love me di Bo Diddley ma che tutti conoscono nella versione dell’Allman Brothers Band? Poteva mancare un brano dei Led Zeppelin in questo festival dell’hard rock? Certo che no e quindi vai con una tiratissima No Quarter. Mi aspettavo anche qualcosa di Black Sabbath e Deep Purple viste le atmosfere evocate ma anche se non appaiono direttamente nei brani “originali” di Onesko due o tre(cento) riff copiati (pardon, ispirati da…) non si negano a nessuno.

La chitarra di Onesko è addirittura torrenziale, un assolo tira l’altro, la voce è satura di eco e la sezione ritmica è rocciosa come poche, nelle Smokehouse Sessions ogni tanto fa capolino anche un timido organo e nel materiale contenuto in questo secondo disco spiccano un paio di brani firmati da Willie Dixon, travolti da un’orgia chitarristica di devastante potenza si intuiscono una classica Evil dal repertorio di Howlin’ Wolf e sempre del “Lupo Ululante” una Ain’t Superstitious che quasi tutti i non puristi del Blues ricordano nella versione di Jeff Beck. C’è anche un’altra cover Hendrixiana, l’immancabile Hear My Train A Comin’. Non male la cavalcata slide in Mojo Highway!

In definitiva due dischi indicati per chi ama il suo blues molto (ma molto) rock ma non disprezzabili, da maneggiare con cura ma quando siete in vena di spararvi un’oretta di riff e assoli di chitarra come piovesse potrebbe capitarvi di peggio. E poi questo Mike Onesko non sarà raffinatissimo ma la sua tecnica chitarristica, brutale e diretta, potrebbe regalare delle gioie agli amanti dell’hard blues rock che ancora non lo conoscono, e sì che dischi con la sua band non ne ha fatti mica pochi!  Aggiungiamone due!

Bruno Conti

Come Se Gli Anni ’70 Non Fossero Mai Passati! Blindside Blues Band – Doppia Razione.ultima modifica: 2011-02-15T12:51:00+01:00da bruno_conti
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