Un Simpatico Affare Di Famiglia, Con Amici Illustri: Watkins Family Hour

watkins family hous

Watkins Family Hour – Same – Family Hour Records/Thirty Tigers

Quando nel 2002 ai fratelli Sean e Sara Watkins, nel pieno della loro avventura con i Nickel Creek, la band di progressive country bluegrass tra le migliori del panorama musicale americano, venne offerta una serata al mese da utilizzare nel famoso locale Largo di Los Angeles per presentare nuovo materiale, libere improvvisazioni ed esecuzioni delle cover più disparate, probabilmente non immaginavano che l’idea ed il progetto originale si sarebbero  ampliati fino ad accogliere, nel corso degli anni, colleghi come Jackson Browne, i Dawes, Nikka Costa, Fiona Apple e musicisti straordinari come Greg Leisz e Benmont Tench, oltre ad una sezione ritmica da sogno formata da Sebastian Steinberg al basso e Don Heffington alla batteria. Ora l’idea originale diventa un album che nel titolo del Post ho definito “simpatico”, ma in effetti è una vera boccata di pura aria fresca californiana, pescata da qualche zona non contaminata dall’inquinamento della megalopoli L.A. (e ce ne sono, anche musicalmente). Il disco in definitiva è un tuffo nel miglior country-rock west-coastiano targato anni ’70 (e non solo), realizzato con gusto e destrezza musicale da questo manipolo di musicisti che eseguono undici cover di canzoni più o meno famose con la nonchalanche di un gruppo di amici e parenti che si ritrovano a suonare insieme solo per il puro piacere di farlo e coinvolgono l’ascoltatore con la loro indiscussa bravura https://www.youtube.com/watch?v=l7PJfKJz7ak .

Nella parte strumentale in effetti i protagonisti indiscussi sono la pedal steel e il dobro di Greg Leisz, vero maestro ad entrambi gli strumenti, nonché il piano e l’organo di Benmont Tench, uno dei più grandi tastieristi espressi dalla musica americana negli ultimi quaranta anni; se aggiungiamo i florilegi violinistici di Sara Watkins, altra virtuosa al suo strumento e il delizioso intrecciarsi delle voci di tutti i protagonisti impegnati, dai fratelli Watkins ad una Fiona Apple, a tratti grintosa in modo inconsueto, oltre al fare sornione di Tench e Heffington e Steinberg che cantano pure loro in un brano ciascuno, otteniamo un piccolo compendio di folk, pop, rock e country, con una chiara preponderanza di quest’ultimo. Niente di forndamentale o sconvolgente ma una quarantina di minuti di piacevole musica senza tempo eseguita con una grazia ed una delicatezza ammirevoli. Si parte con quella bellissima canzone, scritta da Robert Earl Keen, che risponde al nome di Feeling Good Again, con la pedal steel e il piano a creare una atmosfera di puro Texas country, ribadita dal violino di Sara Watkins, che fornisce anche una convincente interpretazione vocale; a seguire un classico della country music classica come Where I Ought To Be, scritta da Harlan Howard ma famosa per l’interpretazione di Skeeter Davis, qui in versione a due voci, Sara e Fiona Apple, che è quella principale e canta con una grinta e una convinzione inconsuete per la cantautrice newyorkese, cattiveria e voce roca come raramente, o quasi mai, era capitato in passato https://www.youtube.com/watch?v=Y3J2Rk_cMK8 .

La pedal steel, il piano e il violino sono nuovamente i protagonisti di una deliziosa interpretazione di un brano di uno dei re della country music, quel Roger Miller di cui viene ripresa una Not In Nottingham cantata con grande autorevolezza da Sean Watkins. Steal Your Heart Away è un pezzo di Lindsay Buckingham che in questa versione, cantata ancora da Sara, diventa una sorta di perfetto country-rock anni ’70, alla Eagles o Jackson Brown, Fletwood Mac goes country, delizioso, con Benmont Tench e Greg Leisz strepitosi ai rispettivi strumenti. Tench, canta con spirito alla Randy Newman, ironico e sornione, una Prescription For The Blues che tiene perfettamente fede al al titolo anche grazie agli svolazzi swing del violino della Watkins. Eccellente anche la rivisitazione di una canzone di Bob Dylan che al sottoscritto piace moltissimo, quella Going Gone Gone di cui ricordo una versione cantata da Robin Holcomb che conteneva un assolo sublime di Bill Frisell https://www.youtube.com/watch?v=ALM2SI0GZj8 , molto bella anche questa, cantata con grande partecipazione da Sean Watkins. Hop High è un traditional folk che permette di gustare le evoluzioni violinistche di Sara Watkins che per l’occasione sfodera anche una interpretazione vocale da brividi, mentre tutta la band gira a mille, Leisz per l’occasione al dobro e fratello Sean all’acustica nella jam strumentale nella parte centrale https://www.youtube.com/watch?v=hORlxyPOpJs .

She Thinks I Still Care è una bellissima ballata che faceva parte del repertorio di George Jones, qui cantata, molto bene, in una versione raccolta, dal bassista Sebastian Steinberg che si scambia anche i ruoli strumentali con Sean https://www.youtube.com/watch?v=LKPMcZPHcto , mentre The King Of The 12 Ounce Bottles, scritta da tale Lee Ving, leader di una band country punk negli anni ’80, è l’occasione per sentire anche la voce del batterista Don Heffington, un’altra country ballad della più bell’acqua con la pedal steel di Leisz ancora una volta sugli scudi, ben spalleggiato da Tench per l’occasione all’organo. Early Mornin’ Rain è uno dei capolavori assoluti di Gordon Lighfoot, bellissima canzone anche nella versione che si avvale dei talenti vocali femminili di Sara Watkins, eccellente anche al violino in contrapposizione al dobro di Leisz https://www.youtube.com/watch?v=6TV4Veh1Ddg , prima di unire nuovamente le forze con Fiona Apple per riprendere un altro classico assoluto, quella Brokedown Palace, brano del 1970 dei Grateful Dead, che è la canzone ideale per un “fare thee well” sentito e glorioso  https://www.youtube.com/watch?v=9egfDHqY-to  che conclude nel migliore dei modi questo delizioso tuffo nel passato con la Famiglia Watkins e i loro amici!

Bruno Conti

Un Simpatico Affare Di Famiglia, Con Amici Illustri: Watkins Family Hourultima modifica: 2015-08-28T12:51:50+02:00da bruno_conti
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