Uno Dei Lavori Più Belli Del Signor James Wesley Voight! Chip Taylor – Fix Your Words

chip taylor fix your words

Chip Taylor – Fix Your Words – Train Wreck CD

Una breve avvertenza: quella che state per leggere è una recensione di parte. Stiamo /parlando infatti di uno dei cantautori che ultimamente preferisco, e cioè Chip Taylor (all’anagrafe James Wesley Voight, come ricorda lui stesso sulla copertina del CD, fratello dell’attore Jon Voight e quindi zio di Angelina Jolie), autore in passato di classici come Angel Of The Morning e Wild Thing, e titolare da diversi anni di una serie di ottimi album di puro cantautorato americano, tanto intensi e profondi quanto lontani dai riflettori e dalle mode. Chip è un cantautore di stampo classico, che ha fatto della semplicità una ragione di vita: le sue canzoni, sempre interessanti dal punto di vista lirico (e purtroppo nel CD di cui mi accingo a parlare mancano i testi, a differenza dei precedenti), sono sempre basate su pochi accordi, una voce calda e pastosa, ed un gruppo ristretto di validi accompagnatori. Negli anni Taylor si è creato uno stile unico e personale, con brani in cui a volte canta con un sussurro, altre volte parla, ed in cui anche le pause entrano quasi a far parte della melodia.

Fix Your Words è il suo nuovo lavoro, undici canzoni dai testi autobiografici (come è già successo in precedenza, in album come Yonkers, NY https://discoclub.myblog.it/2009/11/07/chip-taylor-yonkers-ny/ , e nei recenti Little Brothers https://discoclub.myblog.it/2016/06/30/cantautori-cosi-ne-fanno-piu-chip-taylor-little-brothers/ e A Song I Can Live With), divise in maniera fittizia in lato A e lato B, e con un gruppo di sessionmen di grande pregio, come i fedelissimi Goran Grini, bravissimo pianista di origini slave, il superbo chitarrista John Platania, per anni al servizio di Van Morrison (uno piuttosto esigente), oltre alla sezione ritmica formata da Tony Mercadante al basso e Tony Leone alla batteria, ed alla partecipazione del grande Greg Leisz alla steel in un pezzo. E poi naturalmente c’è Taylor con le sue canzoni, in questo lavoro devo dire più ispirato che mai, al punto che Fix Your Words si mette sullo stesso piano dei suoi migliori lavori del recente passato, come Block Out The Sirens Of This Lonely World https://discoclub.myblog.it/2013/06/27/una-trasferta-norvegese-chip-taylor-block-out-the-sirens-of/  e Songs From A Dutch Tour (che nonostante il titolo non è un live). Una chitarra acustica, un piano ed un ritmo cadenzato introducono la fluida title track, una splendida canzone che apre al meglio il CD, con un ottimo ritornello ed un suono quasi western, oltre alla solita voce vissuta del nostro. La lenta e toccante Whatever Devil Is In Me mostra il lato intimo di Chip, un canto che è quasi un sussurro ma con un feeling enorme, dove anche i sospiri fanno parte del tessuto musicale; anche If I Am è una slow ballad, profonda e struggente (bellissimo il piano di Grini, che è anche il produttore del disco):

Chip riesce sempre a tenere desta l’attenzione anche con un lavoro formato in prevalenza da brani lenti, e questa non è prerogativa di tutti. Prendete A Little Bit Of Underground: Taylor più che cantare parla, anzi bisbiglia, ma il risultato è da pelle d’oca, merito senz’altro anche del songwriting di alto livello. The Ground Moving Around Me è puro talkin’, ma le emozioni non mancano (sentite il ritornello, in cui la voce quasi si spezza), Love Knows The Clouds è una dolce ninna nanna da brividi, che provoca tutto tranne che sonno, We Have Not To Say uno slow di grande intensità, in cui Chip canta con voce leggermente impastata ma non smette di toccare le corde giuste (complice anche una delicata fisarmonica sullo sfondo). Il finto lato B si apre con When I Was A Kid, introdotta dalla steel di Leisz, un pezzo in cui il nostro parla, racconta e canta, il tutto con la solita grande classe; When He Goes…He Goes è dotata di una delle melodie più belle e cristalline di tutto il CD, per non parlare del feeling presente in ogni nota, ed anche Crazy Dreams Crazy prosegue sullo stesso mood, con un altro motivo toccante e poetico. La deliziosa You Just Think You Changed Your Mind, ennesimo episodio di grande purezza ed intensità (ottimi Grini al piano e Platania alla slide), chiude in maniera positiva un disco davvero bello ed emozionante, da parte di un cantautore di quelli dei quali hanno buttato via lo stampo e, proprio per questo, ancora più prezioso.

Marco Verdi

*NDB Non c’erano video nuovi disponibili in Europa, per cui ne ho pescati un paio dal recente passato di Taylor.

Uno Dei Lavori Più Belli Del Signor James Wesley Voight! Chip Taylor – Fix Your Wordsultima modifica: 2018-04-25T09:34:57+02:00da bruno_conti
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