I “Veterani” Del Folk Rock Britannico! Oysterband – Diamonds On The Water

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Oysterband – Diamonds On The Water – Navigator Records/IRD

Tra I tanti gruppi che hanno provato a mischiare le sonorità moderne con elementi della tradizione la Oysterband è quella che ha avuto un percorso artistico piuttosto lineare, con un’evoluzione lenta ma pressoché costante. La loro storia inizia con il nome di Fiddler’s Dram, e il primo cambio di nome porta alla Oyster Ceilidh Band e poi alla Oyster Band, che esordisce con English Rock ‘n’ Roll. The Early Years 1800-1850 nel lontano ’82. A questo punto la cantante Kathy LeSurf lascia per unirsi alla Albion Band e la tradizione nel gruppo è rappresentata dal melodeon di John Jones, mentre Ian Telfer non disdegna l’elettrificazione del suo violino.

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Con l’ingresso in pianta stabile del batterista Russell Lax a partire da Step Outside (86) il suono diventa più rock ed elettrico di prima, e tutti i lavori successivi sono legati a cadenze grintose e appassionate (nonostante il grande successo commerciale non arrivi). Nel corso degli anni ’90 pubblicano notevoli album come Holy Bandits (93), The Shouting End Of Life (95) Deep Dark Ocean (97) Here I Stand (99), fino ad arrivare all’ultima decade con Eise Above (02), Meet You There (07), The Oxford Girl And Other Stories (08), senza dimenticare le due  collaborazioni con la leggendaria June Tabor Freedom And Rain (90) e il pluripremiato Ragged Kingdom (11), recensito puntualmente su queste pagine virtuali dall’amico Bruno http://discoclub.myblog.it/2011/09/30/che-disco-june-tabor-oyster-band-ragged-kingdom/ .

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La base da cui parte la Oysterband è un suono pop-rock a volte energico, altre volte più morbido ed orecchiabile su cui si intreccia la contaminazione folk sempre presente fin dagli esordi http://www.youtube.com/watch?v=-U4_iQKKRNc . La musica del gruppo è dunque diretta, senza inutili fronzoli, ben interpretata dalla voce del leader John Jones e colpisce immediatamente, coinvolgendo sin dal primo ascolto. I brani sono tutti composti dalla band, e come sempre un po’ tutti i componenti partecipano alla stesura dei testi e delle musiche, a dimostrazione che il gruppo e molto affiatato, omogeneo, senza diversità di ruoli (e cosa molto importante) senza che nessuno si senta un semplice comprimario.

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Questo ultimo lavoro Diamonds On The Water, è il primo dopo l’uscita dalla line-up dello storico componente Ray “Chopper” Cooper, sostituito da Al Scott al basso, e la conferma del cantante John Jones anche all’organetto, Alan Prosser alle chitarre e viola, Dil Davies alla batteria, Ian Telfer al violino e la partecipazione come ospiti di Adrian Oxaal  al cello, Peter Davison alla tromba, Eira Owen al corno francese e come vocalist Rowan Godel e Lee Partis.

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A partire dalla bellissima copertina del disco, i diamanti cominciano a spuntare dall’acqua con l’iniziale A Clown’s Heart, un brano ritmato con un accattivante uso delle armonie vocali, a cui fa seguito uno dei punti di forza dell’album A River Runs,  aperta dal violino, una perfetta canzone folk-pop con la seconda voce della Godel, mentre Spirit Of Dust è una semplice melodia celtica suonata con gli strumenti tradizionali http://www.youtube.com/watch?v=YanRxqW0neg . Altri diamanti galleggiano sull’acqua a partire dalla dolce e sognante Lay Your Dreams Down Gently, accompagnata nuovamente dal violino e dalle ricche armonie vocali, proseguendo con la title track Diamonds On The Water, altro brano vivace ed incisivo, sottolineato dalla fisarmonica, per poi pescare un diamante grezzo ma stupendo come The Wilderness, che unisce la dolcezza e la melodia di violino e fisarmonica, ad accompagnare il cantato di Jones http://www.youtube.com/watch?v=4ZAlVzcJwRI .

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Il viaggio riparte con una ballata di ampio respiro come Palace Of Memory, preludio all’unico brano tradizionale dell’album Once I Had A Sweetheart (mi ricordo una bella versione dei Pentangle), qui rifatta in una versione “neo-psichedelica”, mentre con No Ordinary Girl il piedino non riesce a stare fermo. La pesca si avvia alla conclusione con il folk accelerato di Call You Friend, un’altra magnifica ballata di altri tempi come Steal Away (marchio di fabbrica del gruppo), e una bella nuotata nell’oceano Like A Swimmer In The Ocean , una perfetta canzone folk acustica, è il modo migliore per terminare la raccolta di “diamanti che spuntano sull’acqua”.

Diamonds On The Water è un disco valido, senz’altro una delle pagine più belle di questo inizio di stagione, se vi piace il genere non sono certo soldi buttati via, per tutti gli altri un’occasione d’oro, per chi non ha niente di loro (con rima finale).

Tino Montanari   

I “Veterani” Del Folk Rock Britannico! Oysterband – Diamonds On The Waterultima modifica: 2014-03-08T12:45:19+01:00da bruno_conti
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