Occhio Alla Fregatura, Sembra Diverso? Pat Travers & Carmine Appice – The Balls Album

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Pat Travers & Carmine Appice – The Balls Album – Cleopatra Records 

A chi è capitato di leggere le mie recensioni sa che, per usare un eufemismo, non sono un fan particolare delle produzioni dell’etichetta californiana Cleopatra Records, non tanto per la qualità dei contenuti, ma spesso proprio per i contenuti stessi. Mi spiego: l’arte del riciclo, soprattutto per quanto riguarda il problema dei rifiuti, è una iniziativa nobile, ma quando viene applicata alle produzioni discografiche incontra meno la mia approvazione. Spesso e volentieri nelle loro produzioni (e penso soprattutto ai tributi, ma anche ai cosiddetti dischi “nuovi”), i nostri amici di Los Angeles hanno l’abitudine di riciclare vecchi dischi già usciti, con nuovo titolo e copertina, ma con lo stesso contenuto, però senza dirlo o scriverlo sul CD, e questo è un comportamento da veri str…zi (sono stato autorizzato a usare il termine, quando ci vuole ci vuole). Qualche mese fa mi era capitato di parlarvi di The House Is Rockin’ il tributo a SRV, da loro pubblicato nel 2015, ma già uscito nel 1996 come Crossfire per un’altra etichetta http://discoclub.myblog.it/2015/08/14/sembra-nuovo-the-house-is-rockin-tribute-to-stevie-ray-vaughan/ , succede spesso anche con i dischi di Judy Collins e vari altri titoli.

Ora la storia si ripete, in quanto questo The Balls Album è praticamente la ripubblicazione di It Takes A Lot Of Balls (questa volta non hanno nemmeno cambiato il titolo di  molto), pubblicato in origine dalla SPV/Steamhammer nel 2004, naturalmente con la sequenza dei brani mescolata, senza dichiararlo da nessuna parte, anzi aggiungendo pure due brani come bonus. Oltre a tutto non stiamo parlando di un capolavoro assoluto della discografia, questo disco dell’accoppiata Travers/Appice non entrerà certo negli annali della storia, ma gli amanti di questo hard-rock-blues di grana grossa comunque non mancano e penso che non faccia piacere comprarsi lo stesso titolo due volte. Se però vi manca e l’accoppiata (che ha registrato vari album insieme) vi attizza, i due picchiano come fabbri, in brani che rispondono al nome di Taken, un poderoso boogie-blues che sembra il figlio bastardo di certe composizioni degli ZZ Top, con la chitarra di Travers che taglia in due l’etere e Carmine che una o due cose su come si suona la batteria comunque le conosce, in fondo neanche male. Better From A Distance alza subito la quota heavy e da lì in avanti non si fanno più prigionieri.

Il bello (o il brutto) è che anche i titoli cambiano leggermente, la prima canzone perde il sottotitolo Iguana Song, il successivo brano Escape The Fire, aveva un prefisso Can’t che nella nuova versione sparisce, e nonostante intermezzi acustici è sempre durissimo, per quanto, bisogna ammettere, ben suonato. In Rock Me, anche se sembra un pezzo degli Sweet gonfiato con il testosterone, Travers brandisce la sua chitarra con vigore e wah-wah a manetta, mentre la batteria di Appice è di una potenza devastante, e pure I Don’t Care è una fabbrica di riff, Remind Me To Forget You è hard rock brutale, con tocchi di slide, però una ballata pseudoacustica come Hey You non mi sembra nelle loro corde, anche se il lavoro della solista è sempre pregevole, e pure il reggae alla Police di I Can’t let you go era meglio lasciarlo alla band di Sting che lo faceva molto meglio: per il resto c’è molto hard rock violento, con titoli come Keep On Rockin’ o Gotta Have Ya (pure leggermente rappata?!?, ma per favore) e simili. Le due bonus Tonite e una cover di Never Gonna Give You Up, una cover di Barry White quasi metal, non sono memorabili. Proprio se siete in astinenza di “air guitar” davanti allo specchio.

Bruno Conti

Occhio Alla Fregatura, Sembra Diverso? Pat Travers & Carmine Appice – The Balls Albumultima modifica: 2016-04-12T00:43:53+02:00da bruno_conti
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