Supplemento Della Domenica: Piaceri Proibiti, Forse “Definitivi” E Pure Rari! Black Sabbath – The End

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Black Sabbath – The End – BS Productions CD

Nella sua magnanimità Bruno ogni tanto mi consente di deviare dal percorso abituale di questo blog e di trattare anche musicisti che potrebbero rientrare nella categoria “piaceri proibiti”: nel mio caso, oltre a Jeff Lynne di cui ho spesso parlato (a mia difesa devo però dire che il musicista inglese ha amicizie importanti), si tratta del classico hard rock anni settanta ed anche ottanta, con qualche puntata nell’heavy meno truce e, perché no, anche un po’ di sano AOR. Nel 2013 mi ero occupato di 13 http://discoclub.myblog.it/2013/06/09/ce-l-hanno-fatta-black-sabbath-13/ , l’attesissimo CD di reunion di ¾ del nucleo storico dei Black Sabbath (Ozzy Osbourne, Tony Iommi e Geezer Butler, dato che il batterista Bill Ward non aveva trovato l’accordo con gli ex compari – o, si dice, con la moglie/manager di Ozzy, Sharon – e fu sostituito da Brad Wilk in studio e da Tommy Clufetos dal vivo), e qualche mese dopo anche del live pubblicato a seguito della tournée, Gathering In Their Masses. Oggi invece colgo l’opportunità di scrivere due righe a proposito di questo particolare CD intitolato The End, pubblicato dal gruppo in concomitanza con quello che dovrebbe davvero essere il loro ultimo tour, e venduto esclusivamente ai concerti (anche se su Ebay si trovano diverse copie a prezzi non proprio popolari, ed altre più economiche ma di manifattura russa e quindi di dubbia legalità): il dischetto in questione, otto brani, include quattro outtakes tratte dalle sessions di 13 (prodotte da Rick Rubin) e mai pubblicate finora neppure nelle varie edizioni deluxe, e quattro pezzi sempre dallo stesso album ma in versione inedita dal vivo nel 2014-2015 (in Australia, Nuova Zelanda e Canada).

I quattro brani in studio sono di buon livello, a testimonianza che la reunion non avvenne solo per motivi pecuniari, in quanto i tre riuscirono a ritrovare almeno in parte la vecchia scintilla, riportando in auge un suono che negli anni settanta fu innovativo, eccome.

The End inizia con Season Of The Dead, che ha un intro tipico e potentissimo, con Iommi che inizia a riffare da par suo, la sezione ritmica è un macigno e Ozzy…fa Ozzy: più di sette minuti di puro Sabbath sound (ma tutti i pezzi in studio sono discretamente lunghi), un brano che non avrebbe sfigurato su 13. Cry All Night, cupa e minacciosa, rimanda al suono del loro famoso esordio del 1970, compresi gli usuali cambi di tempo e melodia, Iommi fa il fenomeno e Ozzy canta nel suo tipico modo, cioè seguendo con la voce i riff del chitarrista; la pressante Take Me Home sembra più un brano solista di Osbourne, ma si sente comunque che c’è Iommi alla sei corde, il suo fraseggio è una goduria (per gli appassionati, s’intende), e c’è anche spazio per un breve assolo di chitarra flamenco. La parte in studio termina con Isolated Man, un altro concentrato di potenza inaudita, ma dal punto di vista dello script poco più di un riempitivo di lusso; poi abbiamo come detto quattro brani dal vivo tratti sempre da 13: i due più conosciuti (God Is Dead? e End Of The Beginning, che ha più di una somiglianza con Black Sabbath, la canzone), la grandiosa Under The Sun, con Tony letteralmente scatenato, e la poderosa Age Of Reason.

Non so se a fine tour The End verrà pubblicato anche su larga scala, certo è che chi ha apprezzato 13 dovrebbe farci un (costoso) pensierino.

Marco Verdi

*NDB. Magari nell’ultima parte del tour, o subito dopo, verrà messo in circolazione di nuovo, per sancire “La Fine”!

Supplemento Della Domenica: Piaceri Proibiti, Forse “Definitivi” E Pure Rari! Black Sabbath – The Endultima modifica: 2016-05-08T11:03:09+02:00da bruno_conti
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