Visto che siamo al 31 marzo e il mese è praticamente finito, quarta ed ultima parte dedicata alle novità discografiche: per ciò che concerne il CD di Curtis Knight and The Squires Featuring Jimi Hendrix, che vedete qui sopra, ho deciso di soprassedere sulla breve presentazione, in considerazione del fatto che la recensione completa è pronta ed uscirà a giorni sul Blog, etichetta Sony Legacy, data di uscita 24 marzo. Vediamo il resto.
Sempre il 24 marzo per la Frontiers Records è uscito Toto XIV, il primo nuovo album di studio dal 2006 https://www.youtube.com/watch?v=BrnQORhbCWE . Nella formazione, oltre a Steve Lukather, chitarra e voce e David Paich, tastiere e voce, assistiamo al ritorno del vocalist Joseph Wiiliams, in formazione dal 1986 al 1988, e di Steve Porcaro, sempre alle tastiere, mentre David Hungate è al basso (ma solo in tre brani, negli altri si alternanoTal Wilkelfeld, Leland Sklar e Tim Lefebvre. Nuovo batterista Keith Carlock che sostituisce Simon Phillips che a sua volta aveva sostituito Jeff Porcaro nel 1992. Avrete anche letto che il 15 marzo è morto l’altro fratello Porcaro, Mike, per le complicazioni dovute alla sua lunga battaglia con la SLA. Il disco è uscito anche in una versione Deluxe, che però nel DVD allegato riporta solo un Making Of dell’album https://www.youtube.co/watch?v=vsBf9hSkOPQ
Glen Hansard, irlandese, ex leader dei Frames e degli Swell Season (con Marketa Inglova) rinnova la sua passione per gli EP, dopo DriveAll Night (esatto proprio il brano di Springsteen, cantato con Eddie Vedder e con Jake Clemons al sax https://www.youtube.com/watch?v=BkQpxOs6K6w) che conteneva anche tre canzoni inedite, questa volta pubblica It Was Triumph We Once Proposed…Songs Of Jason Molina, dedicato al musicista americano dei Songs:Ohia e dei Magnolia Electric Cohttps://www.youtube.com/watch?v=cavbPHUqbYA , morto, probabilmente suicida, nel marzo del 2013, musicista di valore ma sconosciuto ai più, un perfetto caso di beautiful loser https://www.youtube.com/watch?v=IvI7KKeyxnI . L’etichetta è la Overcoat Recordings e il MiniCD che contiene 5 canzoni è uscito il 17 marzo.
Dopo il recente, eccellente, If I Was A River http://discoclub.myblog.it/2015/01/12/fiume-note-poetiche-notturne-willie-nile-if-i-was-river/, si aprono gli archivi di Willie Nile con la pubblicazione di questo doppio CD che contiene due concerti registrati al leggendario Bottom Line di New York, uno del 1980 (il suo terzo concerto in assoluto) e uno del 2000, entrambi imperdibili per chi vuole comprendere il lato elettrico del grande cantautore della grande mela: nel primo è accompagnato da alcuni componenti della Patti Smith Band, nel secondo alla chitarra c’è Andy York della band di Mellencamp. Si tratta di due broadcast radiofonici, quindi qualità sonora eccellente, e l’etichetta è proprio la Bottom Line Records Company. Purtroppo lo storico locale ha chiuso nel 2004, ma ora in questa Bottom Line Archive Series dovrebbero uscire altri concerti per rinnovarne la leggenda (oltre a quello di Willie Nile, per il momento ne è uscito uno dedicato ai Brecker Brothers). Non è dal vivo, ma rimane una gran canzone https://www.youtube.com/watch?v=x9QJBFt9WdA
Seasick Steve non demorde, ormai l’atipico bluesman californiano va per i 75 anni, ma in Inghilterra soprattutto rimane popolarissimo, i suoi dischi entrano regolarmente in classifica senza compromettersi alla mode del momento, ma comunque sempre arricchiti da una patina di modernità che non guasta. Anche questo nuovo Sonic Soul Surferhttps://www.youtube.com/watch?v=J7lpVqZfels , uscito il 24 marzo per la Caroline/Universal è entrato direttamente al 4° posto delle classifiche inglesi, ha avuto una media di tre stellette e mezzo nelle recensioni della critica e mostra che il vecchio Steven Gene Mold non ha nessuna intenzione di mollare, anzi con ogni album rilancia https://www.youtube.com/watch?v=Gq0PmDhkb4c, sentite che grinta!
Tra le tante voci femminili che si affacciano sul panorama internazionale questa volta mi piace segnalarvi questa Liz Longley. Giovane, 27 anni, ma già con quattro album alle spalle, esordisce ora su Sugar Hill con questo disco omonimo che conferma i paragoni fatti, di volta in volta, con Alison Krauss e Patty Larkin, ma anche Patsy Cline e Fleetwood Mac. Nel penultimo disco Hot Loose Wire (uscito 5 anni fa) c’erano due cover, River di Joni Mitchell e Moondance di Van Morrisonhttps://www.youtube.com/watch?v=VV7KbHY-cnc , che testimoniavano il buon gusto, ma anche la bravura della fanciulla, perché entrambe interessanti, però è il nuovo disco che segnala un deciso salto di qualità; prodotto agli Oceanway di Nashville, con una nutrita pattuglia di musicisti locali, il disco mi sembra molto interessante, sentitevi Memphis https://www.youtube.com/watch?v=mvAuLH2Upo4 e Outta My Head https://www.youtube.com/watch?v=uuHAPhk2w4k e ditemi se non è brava. Ne sentiremo parlare ancora, magari anche sul Blog.
That’s all, a domani: vi preannuncio subito che quello che leggerete domani non è uno scherzo da 1° d’Aprile!
Questi sono usciti in questi giorni: History Of The Eagles (3 DVD), Deep Purple Now What ?!, Bob Marley Kaya Deluxe. E se ne è parlato nelle varie rubriche delle anticipazioni, basta scorrere le pagine del Blog a ritroso, che è sempre una lettura interessante.
Questi, Popa Chubby Universal Breakdown Blues, Danny Bryant Hurricane e Electric Light Orchestra Live (insieme agli altri due), sono già stati recensiti in anteprima e sono usciti in questi giorni o sono di prossima pubblicazione. Ma in questo periodo ci sono molti altri titoli interessanti di passato molto prossimo o imminenti, quindi direi di ripartire con la rubrica delle Anticipazioni (a riposo da qualche settimana), part 1, poi si vedrà, decido mentre la scrivo.
Anche di questo trittico si è già parlato: Patty Griffin American Kid e Natalie Maines Mother sono in uscita il 7 maggio mentre quello di Paula Cole Raven è stato pubblicato in questi giorni.
Partiamo con tre belle ristampe, uscite in questi giorni.
La prima è un cofanetto quadruplo pubblicato dalla EMI (ora nel gruppo Universal, ma non si capisce bene come funzionano le uscite a livello di marchi), nella loro benemerita serie a prezzo super speciale. Si chiama Breezes Of Patchouli The Studio Recordings 1966-1969. L’anno scorso era già uscita la ristampa rimasterizzata e potenziata di Sunshine Superman e qualche anno fa era uscito un cofanetto quadruplo (sempre della EMI) con vinyl replicas di alcuni dei primi album, oltre a ulteriori due raccolte, Troubadour in doppio CD uscita in varie edizioni nel corso degli anni e To Try For The Sun 3 CD + DVD, entrambe per la Sony Legacy (in America è sempre stato su Epic). Ma peraltro le antologie o raccolte in generale prevalgono numericamente rispetto agli album “normali” sin dai tempi del vinile, ma questa nuova si distingue comunque per qualche chicca inserita nella tracking list:
In effetti Jennifer Juniper in italiano la ricordavo molto vagamente e, in ogni caso, se per un qualche grave motivo non siate possessori di nulla in CD di Donovan, soprattutto del periodo in esame, questa è l’occasione per rimediare. Dei tre video scelti, Atlantis mi è sempre piaciuta moltissimo e per molti, sottoscritto incluso è strettissima parente (a livello di costruzione musicale) di Hey Jude a cui pare il signor Leitch abbia contribuito, le altre due, con Sunshine Superman, sono le più celebri. Che magliette, che camicie e quante belle canzoni. Imperdibile!
Un altro gruppo “dimenticato” degli anni ’70-’80 sono i Sea Level, la formazione nata nel 1977, verso la fine dell’avventura Capricorn, era una costola degli Allman Brothers: alle tastiere Chuck Leavell, ora nella touring band degli Stones, e la sezione ritmica di Lamar Williams e Jay Johnny Johansson (per gli amici e per brevità Jaimoe), oltre all’ottimo chitarrista Jimmy Nalls. Ma per il secondo disco, Cats On The Coast, entrarono in formazione anche Randall Bramblett, al sax, organo e voce, oltre ad un secondo batterista George Weaver e chitarrista, Davis Causey. Mentre per il terzo On The Edge, sempre del 1978 come il precedente tornarono ad avere una formazione più ridotta. I due album sono stati raccolti in un twofer dalla ottima Real Gone Music e tornano disponibili in CD dai tempi degli anni ’90 quando furono ristampati dalla Capricorn, insieme al primo, per un breve periodo. Il genere, se così possiamo definirlo, è uno strano southern rock jazz fusion, prevalentemente strumentale ma di grande energia e classe con le tastiere di Leavell in evidenza ma tutti i musicisti impegnati, molto bravi. Questo non è imperdibile ma si può assolutamente fare!
Ancora più “oscuri” i Cochise, band inglese autrice di un trittico di album tra il 1970 e il 1972: erano il gruppo di BJ Cole il più grande suonatore di pedal steel guitar nella storia del rock inglese. Ma nella formazione apparivano anche il chitarrista Mick Grabham che poi avrebbe suonato nei Procol Harum e, per i pink floydiani, la sezione ritmica di Rick Wills e John “Willie” Wilson poi nel primo disco solista di David Gilmour. Nei vari dischi, tra gli ospiti di nome, ci sono anche Steve Marriott, Caleb Quaye e Tim Renwick, oltre ai due cantanti Stewart Brown e John Gilbert a seconda degli album. Il gruppo era tra gli antesignani del country-rock inglese: insieme ai Bronco di Jess Roden, agli Home che mescolavano anche prog-rock, ai grandissimi Heads, Hands & Feet di Albert Lee e ai Brinsley Schwarz che vengono giustamente indicati tra gli iniziatori del pub-rock ma suonavano una musica ricca di elementi country e Americana (senza saperlo). Tutti gruppi da conoscere: nel caso dei Cochise la Esoteric ha pubblicato questo doppio CD Velvet Mountain: An Anthology 1970-1972 che raccoglie tutti e tre gli album, oltre all’unica b-side dell’epoca. La copertina, con quel bel seno di profilo, fu opera di Hipgnosis il gruppo visuale fondato da Storm Thorgerson di cui potete leggere nel Blog un breve ricordo nel-suo-campo-era-un-maestro-storm-thorgerson-1944-2013.html.
E questa è la lista completa con il contenuto del doppio CD:
Track Listing:
DISC ONE
1. VELVET MOUNTAIN
2. CHINA
3. TRAFALGAR DAY
4. MOMENT AND THE END
5. WATCH THIS SPACE
6. 59th STREET BRIDGE SONG (FEELIN’ GROOVY)
7. PAST LOVES
8. PAINTED LADY
9. BLACK IS THE COLOUR
TAKEN FROM THE ALBUM “COCHISE”
10. LOVE’S MADE A FOOL OF YOU
11. JED COLLDER
12. DOWN COUNTRY GIRLS
13. HOME AGAIN
14. LOST HEARTS
15. STRANGE IMAGES
16. WHY I SING THE BLUES
TAKEN FROM THE ALBUM “SWALLOW TALES”
DISC TWO
1. ANOTHER DAY
2. AXIOM OF MARIA
3. CAN I BREAK YOUR HEART
4. O COME ALL YE FAITHFUL
TAKEN FROM THE ALBUM “SWALLOW TALES”
5. WORDS OF A DYING MAN
B-SIDE OF SINGLE – RELEASED IN 1970
6. CAJUN GIRL
7. BLIND LOVE
8. DANCE, DANCE, DANCE
9. SO MANY TIMES
10. DIAMONDS
11. THUNDER IN THE CRIB
12. UP AND DOWN
13. WISHING WELL
14. MIDNIGHT MOONSHINE
TAKEN FROM THE ALBUM “SO FAR”
Altri tre dischi usciti in questi giorni.
Per primo il nuovo disco di Seasick Steve, ultrasettantenne bluesman americano, vagabondo e hobo, ma da alcuni anni stanziale sul territorio inglese e norvegese (si divide tra le due nazioni per vivere). Il nuovo album Hubcap Music esce per la Fiction gruppo Universal e vede la partecipazione, tra gli altri, di John Paul Jones (che è anche il produttore), Jack White e Luther Dickinson. Steven Gene Wold (vero nome) tra l’altro se li può permettere perché, miracolosamente, i suoi dischi, entrano regolarmente nei Top Ten delle classifiche di vendita inglesi (ma anche in Irlanda, Olanda, Francia, Svezia e in generale nel circuito dei Festival europei è popolarissimo), pur concedendo pochissimo alle mode imperanti. Gagliardo!
Strana accoppiata sulla carta (ma molto valida) quella tra Steve Martin e Edie Brickell, che dopo i Gaddabouts e il figlio di Paul Simon, Harper, questa volta collabora con il noto comico americano, che però come molti sanno è anche un virtuoso del banjo nella bluegrass band degli Steep Canyon Rangers (presenti in forza nel CD). Ma ci sono anche Esperanza Spalding, Waddy Wachtel, Webb Sisters, Sara & Sean Watkins in questo Love Has Come For You, prodotto da Peter Asher, pubblicato dalla Rounder/Universal, con 13 brani composti per l’occasione dai due musicisti e assolutamente piacevole e delizioso. Eccoli da Letterman e in un video dall’album.
In questi tempi di Last Bison, Avett Brothers e Old Crow Medicine Show, potrebbe essere una piacevole sorpresa, molto bello!
La copertina, visti i tempi, è assolutamente di cattivo gusto, ma James Osterberg non se ne è mai curato molto e quindi per il primo album con la ragione sociale Iggy And The Stooges dai tempi di Raw Power (e correva il 1973) ha scelto questo Ready To Die per esordire con la Fat Possum, forse l’etichetta più vicina allo spirito di questo disco. 34 minuti di “viulenza” e rock, in dieci brani, per questo ennesimo ritorno di Iggy Pop, con James Williamson di nuovo alla chitarra.
Un terzetto di nomi nuovi, poco conosciuti ma assai interessanti.
I Treetop Flyers prendono il nome da un vecchio brano di Stephen Stills, ma contrariamente a quanto potrebbe far pensare la ragione sociale e il genere, tipicamente americani, vengono dall’Inghilterra e questo loro esordio The Mountain Moves esce per l’etichetta inglese Loose Music. Ci sono elementi della Band, Neil Young, Fleetwood Mac e Little Feat, ma anche My Morning Jacket, Coral e Jonathan Wilson. Il disco è stato prodotto in California da Noah Georgeson, in uno studio che era stato costruito per Rick Rubin. Sono un quintetto con tre chitarre e più meno tutti cantano anche, quindi le armonie vocali sono ottime. Anche in questo caso musica derivativa, ma chissenefrega, take a listen, il primo brano non c’è sull’album.
E anche, orrore (perché poi?), i primi America, ma al sottoscritto piacciono entrambi, consigliato.
Anche i Kopecky Family Band si aggregano al filone delle band formate da fratelli vari: qualcuno ha detto Avett Brothers o Last Bison? In questo però caso solo nel nome del gruppo e nell’attitudine, perché non sono neppure parenti. Ma come genere musicale potremmo citare anche Of Monsters And Men e Arcade Fire. Fiati, cello, pedal steel, uniti a chitarre e tastiere, un sound più “moderno” dei primi nomi citati, etichetta ATO Records, alternanza di voci maschili e femminili (Kelsey Kopecky che dà il nome al gruppo), assai piacevoli anche costoro, se proprio, sotto la minaccia di una pistola, dovessi scegliere tra loro e Justin Bieber o One Direction, sarei veramente in difficoltà (un po’ di sana ironia). Mi sembrano meno validi dei Treetop Flyers sopracitati e dei Bills (di cui tra poco) ma comunque niente male. Il titolo l’ho detto? Kids Raising Kids! Un paio di esempi.
Per finire parliamo dei Bills, altra interessante band che appartiene al filone di cui stiamo parlando. Sono canadesi, Yes Please è il loro secondo album, è già uscito da qualche mese ma ora avrà una distribuzione più consistente tramite la Red House. Si sono azzardati paragoni con la Band (forse perché hanno una fisarmonica in formazione) ma il suono mi sembra decisamente più acustico, per quanto assai interessante. Anche in questo caso un paio di video di assaggio (sono i vantaggi della rete rispetto alle recensioni sul Busca). Il secondo brano, strumentale, mi ricorda moltissimo, per una certa aria vagamente cameristica, classicheggiante, ma country folk paesana al tempo stesso, i più volte citati Last Bison. Non più dei pivellini, sono in pista dal 1996, molto bravi anche questi!
Fine della prima parte (e di novità di maggio, per inciso, abbiamo parlato poco, ma rimedierò nella seconda parte). In fondo siamo al primo maggio e, per la serie gli svantaggi della rete, oggi ho avuto delle vicissutidini tecniche e ho dovuto riscrivere parte del Post.
Bruno Conti
P.S. Proprio mentre scrivevo mi è arrivata una mail nella posta elettronica che mi annuncia la prossima uscita del nuovo album dei Civil Wars. Ma non si erano sciolti? Prossimamente ulteriori notizie, anche se pare che non abbiamo risolto le loro divergenze. La copertina dovrebbe essere questa, ma oggi non si riesce ad entrare nel sito. Comunque l’uscita è prevista (forse) per la tarda estate.