Vecchie Glorie 4. Neil Diamond – Dreams

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Neil Diamond – Dreams – Columbia

Se avessi dovuto cedere all’impulso del primo ascolto questo album non avrebbe fatto una bella fine, ovviamente in modo figurato e verbale, ma devo dire peraltro, ad essere sincero che, dopo vari ascolti, non mi sembra quel capolavoro che mi/ci vogliono far credere. Sì, sicuramente è un disco di buona qualità ma per dirla con le parole di qualcuno, parafrasando il titolo, “E’ il disco dei Suoi Sogni” non dei nostri, questa raccolta di 14 canzoni tra le sue preferite, scelte tra i brani dell’era Rock ( ma perché è finita e quando inizia?).

Contrariamente alle prime voci il disco non è prodotto da Rick Rubin, che aveva fatto un ottimo lavoro nei precedenti Home Before Dark e 12 Songs applicando quel principio del “meno è meglio” già utilizzato per l’ultima fase della carriera di Johnny Cash. In mezzo è uscito il disco dal vivo Hot August Night NYC dove Neil Diamond si era riimpossessato dei suoi successi vecchi e nuovi eseguiti con il “suono” del vecchio Neil, melodrammatico, volutamente “eccessivo” come piace a parte del suoi vecchi fans ma sempre efficace nelle riletture dei suoi classici. L’ulteriore passo è questo omaggio ad alcuni dei brani e degli autori che Diamond ha più amato nel corso degli anni.

Il suono è comunque caratterizzato da piano e tastiere (Benmont Tench), molte chitarre acustiche, percussioni, archi qui e là ma non scarno e raccolto come si potrebbe pensare, una sorta di sofferta mediazione tra l’ultimo corso e il Neil Diamond dei vecchi tempi, lontano comunque dagli eccessi sonori degli anni ’80 e ’90, tipo l’altro album di cover, quel As Time Goes By – The Movie Album che non mi aveva proprio fatto impazzire, anzi!

Ain’t No Sunshine di Bill Withers perde quel ritmo irresistibile della versione originale ma mantiene il suo fascino grazie all’interpretazione di Diamond che a dispetto dei 70 anni suonati ha sempre una gran voce, il doppio uso di piano e organo è notevole, ma una chitarra acustica intrigante che apriva il brano viene sommersa da una sezione archi troppo invadente che rovina parzialmente l’atmosfera raccolta della canzone.

Per Blackbird dei Beatles, Neil Diamond si è inventato un arrangiamento più complesso dove alla chitarra acustica originale viene aggiunto un violino country-folk che non convince del tutto, fa perdere al brano quella sua aria bucolica unica. Alone Again Naturally di Gilbert O’Sullivan, notevolmente rallentata, perde quella sua aria scanzonata e allegra ma acquista un nuovo fascino in questa veste più raccolta e rallentata con due sole chitarre acustiche a creare il tessuto del brano. Feels Like Home di Randy Newman è una bellissima canzone e questa versione quasi alla Simon & Garfunkel con una seconda voce a rispondere a quella di Diamond ricorda vagamente Bridge Over Troubled Water. Midnight Train to Georgia era uno dei classici della soul music di Gladys Knight & The Pips, e in questa versione rallentata, diamondizzata, con molti archi non mi fa impazzire anche se devo ammettere che l’inserimento di una armonica a bocca per sottolineare la melodia è un piccolo tocco di genio ma non porta a casa il risultato, preferisco di gran lunga l’originale anche se il buon Neil canta con grande impegno come peraltro in tutto il disco.

Anche la versione di I’m a believer con tanto di vibrafono e tempi rallentati snatura l’aria allegra e scanzonata della canzone scritta all’origine per i Monkees e famosa anche in Italia come Sono Bugiarda della Caterina Caselli, ma qui sembra proprio un’altra canzone, non so sospendo il giudizio magari sentendola ancora mi piacerà di più, mi sembra moscia. Love Song è uno dei brani meno noti, scritto da Lesley Duncan appariva su Tumbleweed Connection di Elton John (non credo Diamond conosca la versione originale dell’autrice per-associazione-di-idee-lesley-duncan-sing-children-sing.html) e rimane una canzone affascinante anche in questa versione arricchita dalle percussioni di King Errison che aggiungono un tocco esotico al tappeto di chitarre acustiche e al piano molto misurato che caratterizzano il sound globale.

Losing You è il secondo brano firmato da Randy Newman (che come Diamond ha iniziato la carriera come autore di canzoni per altri nella seconda metà degli anni ’60), anche in questo caso in una versione acustica molto raccolta senza il piano della versione originale. Hallelujah è proprio quella di Leonard Cohen, solo una chitarra elettrica arpeggiata e la voce sofferta di Neil Diamond, nulla a che vedere con le versioni melodrammatiche dei vari concorrenti degli X-Factor inglesi che l’hanno ripresa, questa volta lo spirito originale della canzone di Cohen è colto in pieno, gran bella versione. A Song For You del redidivo Leon Russell mantiene lo spirito dell’originale con un sax ricorrente che gli conferisce quel tocco alla Billy Joel dei tempi d’oro. Lo stesso non si può dire della versione di Yesterday che non avevo assolutamente riconosciuto in una lunga intro pianistica che, secondo me, c’entra come i cavoli a merenda, anche l’aggiunta dei fiati(c’è anche un corno inglese?) che sostituiscono gli archi originali snatura il suono e non mi piace neppure il cantato troppo carico di Diamond, a qualcuno piacerà, al sottoscritto no. Let it be me è il brano più vecchio, fu un successo per gli Everly Brothers nel 1960, ma risale alla metà degli anni ’50 nella sua versione originale in francese Je T’appartiens cantata da Gilbert Becaud, alla cui versione mi sembra si sia rifatto Diamond per quella che compare in questo Dreams.

Desperado comunque la metti e la canti rimane una bellissima canzone e questa versione abbastanza fedele all’originale mi sembra particolarmente indovinata. La conclusione è affidata a un brano poco noto di Harry Nilsson, Don’t Forget Me che risulta comunque uno dei brani migliori di questa raccolta e in questo caso l’arrangiamento con i fiati è particolarmente azzeccato.

Luci e ombre ma nel complesso un giudizio positivo anche se non mi sembra quel capolavoro che molti dipingeranno.

Bruno Conti

Vecchie Glorie 4. Neil Diamond – Dreamsultima modifica: 2010-11-02T19:05:00+01:00da bruno_conti
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