La settimana prossima, l’8 giugno, usciranno alcuni titoli nuovi di questa serie della Edsel/Demon Music Group, Access All Areas, concerti in CD+DVD perlopiù registrati nel 1990 (ma non tutti) per la Bedock TV negli studi di Nottingham della Central TV (e parzialmente usciti negli anni ’90 come CD e, alcuni, come VHS). Le altre uscite tra un attimo.
Colgo l’occasione per spendere due parole per Daevid Allen (la e aggiunta era un vezzo, in effetti si chiamava Christopher David Allen), il musicista australiano scomparso il 13 marzo scorso a 77 anni, dopo una lunga battaglia con un tumore e di cui non avevo mai avuto l’occasione di parlare sul Blog. Senza volerne tracciare tutta la storia, almeno un breve excursus su quello che è stato un personaggio abbastanza importante della scena “alternativa rock”. Arrivato in Europa nei primi anni ’60, a Parigi prima, sulle tracce dei poeti beatniks americani, poi in Inghilterra, nei pressi di Canterbury, fonda il Daevid Allen Trio, dove lo troviamo a fianco di Robert Wyatt e con l’ingresso in formazione di Kevin Ayers e Mike Ratledge nascono i Soft Machine (nome ispirato da un racconto di William Burroughs), con i quali peraltro non incide nulla, visto che nel 1968, di ritorno da un tour, gli viene rifiutato il rientro in Inghilterra, e trovandosi a Parigi in quell’anno assiste alle proteste studentesche, dalle quali viene emarginato in qualità di beatnik (vogliamo chiamarlo hippie?) e si trasferisce a Maiorca con Gilli Smyth, che sarà la sua compagna di vita e musica, dove registra il primo prodotto con il nome Gong, Magick Brother, dove appare anche l’allora flautista Didier Malherbe (poi al sax nelle formazioni successive della band). Nel 1970 esce il primo album solista Banana Moon, e nel 1971, di nuovo come Gong, Camembert Electrique. La fama della band è comunque legata alla trilogia della “teiera volante”, Flying Teapot, Angels Egg e You, pubblicata dalla Virgin tra il 1973 e il 1974, album fondamentali per il rock anarchico di Allen, con uno stile che fonde space rock, progressive, derive jazz fusion, persino psichedelia, oltre al classico Canterbury Sound e la presenza di musicisti come Tim Blake alle tastiere, Steve Hillage alla chitarra, Laurie Allan e poi Pierre Moerlen alla batteria. Dopodiché, mentre il “marchio” rimane a Moerlen, Allen inizia una lunga carriera solista che prevede anche varie reunion e diverse incarnazioni dei Gong, tra cui i Planet Gong, Mother Gong, New York Gong, Gongmaison, Gong Family.
Tra le varie reunion anche questa del 1990, uscita in CD, mi pare nel 1993, come Live On TV, circolata molto poco e considerata tra le più riuscite dai cultori del Canterbury sound e in particolare dalla fanzine Facelift, con Didier Malherbe (come Bloomdido Bad de Grass) al sax e flauto, Gilli Smyth agli space whispers, Twink alle tastiere e altri musicisti. I brani, sia nel CD che nel DVD sono questi:
- Planetary Introduction
- You Can’t Kill Me
- I’ve Bin Stone Before (including: Mr. Long Shanks and O Mother)
- Radio Gnome
- Pot-Head Pixies
- Voix Lactee
- Outer Vision
- Inner Vision
- Flying Teapot
- I Am You
Auguriamo quindi a Daevid Allen di essere felice negli spazi celesti del Pianeta Gong con la sua glissando guitar e che il titolo di questo album del 1977 possa essere profetico per noi https://www.youtube.com/watch?v=I1EUXXSyKec
Già che ci siamo altri titoli di questa ottima serie sempre in uscita il giorno 8 giugno:
Questo concerto è del 1980.
Li ho anche visti dal vivo ai tempi, anche se non li ho mai amati molto, qui non c’è più Steve Howe.
Concerto del 1992 e ultima della cinque nuove uscite. La serie comunque conta una ventina di titoli, tra cui Hatfield And The North, Fairport Convention, Rick Wakeman, Lindisfarne, Glenn Campbell, Caravan, Steve Hackett e per luglio è annunciato un titolo degli Sky.
Per oggi è tutto, forse.
Bruno Conti