E Dopo Le Piogge…L’Arcobaleno E “L’Estate”! Ritchie Blackmore’s Rainbow – Memories In Rock II

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Ritchie Blackmore’s Rainbow – Memories In Rock II – Minstrel Hall 2CD/DVD – 3LP

Il titolo del post si riferisce allo strano clima meteorologico di questa prima parte di Aprile, che assomiglia di più a Novembre, e che al momento di scrivere queste righe sta finalmente dando spazio alla primavera, anzi quasi l’estate. Da una ventina d’anni Ritchie Blackmore, a prescindere dai gusti e dai generi, uno dei più grandi chitarristi rock di tutti i tempi, ed il cui percorso artistico sarà per sempre legato all’età d’oro dei Deep Purple, gira il mondo e pubblica dischi con una band di folk-rock rinascimentale denominata Blackmore’s Night (dal cognome suo e della moglie, Candice Night, cantante solista della band), e di riprendere a fare del rock sembrava non volesse sentirne proprio parlare. Questo almeno fino al 2016, quando, non si sa a seguito di che tipo di offerta economica, Blackmore programmò cinque serate tra Inghilterra e Germania, ritirando fuori ancora una volta il moniker dei Rainbow, ovvero il gruppo che fondò nel 1975 dopo avere lasciato i Purple e che portò fino al 1983, anche se con continui cambi di formazione, per poi riformarlo brevemente nel 1995 con musicisti totalmente nuovi. I nuovi Rainbow hanno già pubblicato ben due live tratti dalle serate del 2016, Memories In Rock, con i concerti tedeschi, e Live In Birmingham, ma Ritchie ci deve aver preso gusto, in quanto ha ripetuto l’esperienza lo scorso anno con altri tre show (a Londra, Glasgow e Birmingham), dai quali ha tratto questo nuovo album dal vivo, Memories In Rock II, un CD doppio al quale è allegato un DVD con interviste ai membri della band (quindi niente immagini dal palco, se non come brevi intermezzi).

La critica più frequente che è stata rivolta a Blackmore, ed alla quale mi sento di associarmi almeno in parte, è stata quella di aver assemblato un gruppo di giovani musicisti sconosciuti, che nulla hanno da spartire con il passato del nostro, e con un vocalist, Ronnie Romero, di buone doti ma che sembra un clone di Ronnie James Dio (per la cronaca gli altri componenti del gruppo sono Bob Nouveau, basso, Jens Johanssen, tastiere, David Keith, batteria, e le voci di supporto della moglie di Ritchie, Candice, e di Lady Lynn), creando quindi un chiaro effetto cover band: le voci iniziali davano per coinvolto nel progetto anche Joe Lynn Turner, cantante dell’Arcobaleno negli anni ottanta, ma conoscendo Blackmore (ed il suo caratterino) è più probabile che per la grande rentrée volesse le luci della ribalta tutte per lui. Ed il doppio CD, che riflette idealmente un concerto completo, è in ogni caso di piacevole ascolto (chiaramente se vi piace il genere classic rock), dato che comunque Blackmore è ancora un chitarrista formidabile, e nel corso della sua carriera ha composto più di una canzone memorabile. Ho parlato di carriera non a caso: questo Memories In Rock II è intitolato ai Rainbow probabilmente per una questione di maggiori vendite, ma in realtà presenta canzoni da tutti i momenti della vita artistica del nostro, e quindi più di uno anche risalente al periodo Viola Profondo (o Viola Scuro, che è forse la traduzione più esatta di Deep Purple).

Ovviamente ci sono tutte le hits dei Rainbow da tutte le varie configurazioni (tranne quella del 1995), a partire ovviamente dal periodo con Dio (tra cui due superlative Man On The Silver Mountain e Catch The Rainbow e la sempre trascinante Long Live Rock’n’Roll, ed è un piacere constatare che Ritchie non ha perso il manico), i due pezzi più noti dell’unico disco con Graham Bonnet (l’orecchiabile All Night Long ed il superclassico Since You’ve Been Gone, la loro canzone più nota), ed anche qualcosa originariamente cantato da Turner (l’uno-due iniziale con Spotlight Kid e la popolare I Surrender, oltre ad una monumentale Difficult To Cure di un quarto d’ora, nella quale Blackmore ha spazio per le sue digressioni di stampo classicheggiante). E poi ci sono i Purple, compreso un paio di brani dal periodo con David Coverdale (Mistreated, che voce Romero quando non imita Dio, e la sontuosa ballad Soldier Of Fortune, qui in versione acustica); ma ovviamente la configurazione “Mark II” dello storico gruppo è il piatto forte, con highlights come la “zeppeliniana” Perfect Strangers, l’orecchiabile Black Night (dilatata a 10 minuti), il prevedibile finale di Smoke On The Water e soprattutto la formidabile Child In Time, un brano straordinario che i Purple non suonano da anni perché Ian Gillan non ci arriva più con la voce (anche se Romero affronta i famosi screamings della canzone in maniera un po’ sguaiata, la classe di Ian se la sogna). C’è perfino un brano dei Blackmore’s Night, Carry On Jon, un toccante strumentale per chitarra acustica, ma che poi diventa una bellissima jam, con l’organo di Johanssen (che è comunque molto bravo) protagonista. Alla fine c’è anche una nuova canzone di studio, la prima a nome Rainbow in più di vent’anni: Waiting For A Sign è un buon pezzo, cadenzato, sfiorato dal blues e con un refrain immediato, un brano che può stare benissimo all’interno del repertorio del gruppo.

Questo Memories In Rock II è dunque un’ottima proposta per chi aveva nostalgia del Ritchie Blackmore rocker, anche se, come ho già detto, va preso più come una panoramica live sulla sua carriera che come un vero e proprio disco dei Rainbow.

Marco Verdi

E Dopo Le Piogge…L’Arcobaleno E “L’Estate”! Ritchie Blackmore’s Rainbow – Memories In Rock IIultima modifica: 2018-04-20T08:53:11+02:00da bruno_conti
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