Riprendiamo con le ultime novità discografica. Partiamo con i tributi, due a personaggi importanti e uno “virtuale” del sottoscritto ad una “signora” che non molla mai.
Partiamo con Let Us In Americana The Music Of Paul McCartney, un CD delle canzoni di Paul McCartney (e John Lennon) per raccogliere fondi per le donne in difficoltà e per il fondo sulla ricerca per il cancro. Esce il 25 giugno per la Reviver Records, il giorno che andò in onda lo speciale televisivo della BBC in mondovisione Our World, con i Beatles che cantavano All You Need Is Love. Prodotto e registrato da Phil Madeira tra Nashville, New York e San Francisco, oltre che per una buona causa è anche per la buona musica:
The Wood Brothers – “Come And Get It”
Buddy Miller – “Yellow Submarine”
Will Hoge – “Band On The Run”
Jim Lauderdale – “I’m Looking Through You”
Holly Williams – “My Love”
Teddy Thompson *** – “Let Me Roll It”
Bruce Cockburn ** – “Fool On The Hill”
Ollabelle ** – “Get Back”
Lee Ann Womack – “Let ‘Em In”
Steve Earle & Allison Moorer *** – “I Will”
Rodney Crowell * – “Every Night”
Matraca Berg – “Yesterday”
Ketch Secor – “Give Ireland Back To The Irish”
Sam Bush – “I’ve Just Seen A Face”
Ed Snodderly – “Uncle Albert/Admiral Halsey”
The McCrary Sisters (Amy Helm, Fiona McBain & Allison Moorer) – “Let It Be”
New York ** and San Francisco ***
Il cast è assolutamente all’altezza (a parte Ed Snodderly che non ho mai frequentato) e le canzoni pure!
Altro tributo a carattere benefico (per la ricerca sul Sarcoma) è quello dedicato alla musica di Kate McGarrigle. Il titolo completo del disco è Sing Me The Songs: Celebrating The Works Of Kate McGarrigle. Uscirà anche un documentario intitolato Sing Me The Songs That Say I Love You… che verrà proiettato il 25 giugno in contemporanea all’uscita del doppio CD pubblicato dalla Nonesuch Records. Entrambi prendono a piene mani dai tre concerti tenuti per l’occasione a Londra, New York e Toronto nel 2012 e dai quali Joe Boyd, che supervisiona l’operazione, ha estratto i brani per questo gioiellino. Ci sono molte chicche tra cui, per la prima volta insieme su un palco, da oltre trenta anni, Richard & Linda Thompson, e varrebbe solo per quello se non ci fossero anche, in varie combinazioni:
Si usa dirlo, ma, in questo caso, veramente imperdibile!
Mavis Staples il 10 luglio compirà 74 anni, ma da quando nel 2004 con Have A Little Faith ha iniziato quella che si può definire una seconda carriera, non ha più sbagliato un disco, uno più bello dell’altro. Questo One True Vine è il secondo album che pubblica per la Anti con la produzione di Jeff Tweedy dei Wilco, dopo il fantastico You Are Not Alone, vincitore del suo unico premio Grammy come miglior album nella categoria Americana nel 2011 in quasi 50 anni di carriera. Proprio a volere essere pignoli, e ai primi ascolti, mi sembra leggerissamamente inferiore al suo predecessore, forse perché è più scarno negli arrangiamenti (nel CD appaiono come musicisti solo Tweedy e il diciassettenne figlio Spencer) ma sempre con delle canzoni formidabili, da pezzi scritti per l’occasione dallo stesso Jeff e da Nick Lowe, a cover di brani dei Low, Funkadelic e Pops Staples, cantate da Mavis con una voce che non si arrende, per il momento, allo scorrere del tempo!
Un altro trio di proposte dagli States.
I due album in coppia di Delbert McClinton e Glen Clark risalgono al 1972 e 1973 e ora i due, come Delbert & Glen tornano nuovamente insieme con Blind, Crippled and Crazy, uscito per la New West lo scorso 18 giugno, ma in gestazione da una decina di anni. Il duo texano ricomincia esattamente da dove aveva lasciato 40 anni fa: blues, soul, country, R&B, vogliamo aggiungere swamp rock e honky tonk, tutti miscelati in uno stile composito e trascinante, sostenuto da un paio di voci che benché mostrino la loro non più tenera età (McClinton i 70 anni li ha passati da un pezzo e Clark ne ha compiuti 65 quest’anno), comunque sono ancora in grado di armonizzare tra loro e trascinare gli ascoltatori come ai bei tempi andati. Il materiale è stato scritto e prodotto, in gran parte, dai due, con un aiuto anche da Gary Nicholson pure in cabina di regia con loro. Tra i musicisti e gli autori sono presenti l’ottimo batterista Tom Hambridge, così come Stuart Duncan a violino e mandolino, Anson Funderburgh e James Pennebaker alle chitarre, Bruce Katz alle tastiere e molti altri, oltre allo stesso Delbert McClinton all’armonica, che come si ricordava su altre pagine virtuali di questo Blog suonava lo strumento anche nella versione originale di Hey Baby di Bruce Channel (peraltro presente come co-autore di Oughta Know anche in questo nuovo album a 50 anni dalla precedente collaborazione) e nel susseguente tour inglese del 1962 insegnò i trucchi dello strumento ad un giovane John Lennon.
Credevo che il gruppo dei Donna The Buffalo si fosse sciolto e invece a cinque anni dal precedente Silverlined tornanp, sempre su Sugar Hill, Con questo nuovo Tonight, Tomorrow and Yesterday, co-prodotto dal grande Robert Hunter che ha registrato l’album in una chiesa rurale di Enfield, nei pressi di New York, lasciando il lato compositivo nelle mani di Jeb Puryear e Tara Nevins che sono anche i leader e le voci soliste del gruppo, tra gli antesignani delle jam bands più roots dal lontano 1993, con uno stile che mescola con abilità pop, folk, rock, Americana a cajun, zydeco e perfino reggae con ottimi risultati. E questo nuovo album, solo il nono in più di venti anni di carriera, è uno dei loro migliori in assoluto, se non li conoscete da scoprire assolutamente.
Quella bella signora ritratta sulla copertina del suo disco di esordio come solista si chiama Aoife O’Donovan e avrete letto il suo nome nei credits di decine di album che avete ascoltato negli ultimi anni (da Ruth Moody a Kathy Mattea, da Dave Douglas a Caroline Herring, passando per Alison Krauss, Yo-Yo Ma, Carrie Rodriguez, Maura O’Connell e molti altri) ma è stata per parecchi anni anche la leader dei Crooked Still, una band americana (come lei, nonostante nome e cognome, viene da New York via Massachusetts) di bluegrass celtico (?!?). ebbene sì. Il nuovo album, Fossils, uscito per la Yep Rock l’11 giugno, la lancia nell’ambito del cantautorato alternativo: prodotto da Tucker Martine, accompagnata da una bella band elettrica, con gli ospiti Sam Amidon (uno dei dischi migliori di questo scorcio il suo Bright Sunny South, ve lo ricordo) e Dave Douglas alla tromba, si inserisce in quel filone folk-rock dei Decemberists, Avett Brothers, Black Prairie senza dimenticare i classici come Richard & Linda Thompson, Emmylou Harris e la “collega” Alison Krauss. Oltre a tutto ha anche una bellissima voce, prendete nota.
Ultimi tre dischi per questo Post, una ristampa e due titoli in uscita il 25 giugno in America ma che usciranno solo tra luglio e settembre sul continente europeo, sempre per i “misteri” delle case discografiche.
Bobby Whitlock potrebbe non dire molto ai più ma se vi ricordo, Delaney & Bonnie, Derek & The Dominos, George Harrison, Duane Allman, forse vi verrebbe in mente il bravissimo tastierista e vocalist che appariva nei loro dischi. When There’s A Way There’s A Will The ABC-Dunhill Recordings raccoglie i suoi primi due album da solista, l’omonimo Bobby Whitlock e Raw Velvet, usciti appunto in quei primi anni ’70 e che la Light In The Attic ci ripropone in unico CD. Quando si pensa che il fondo del barile sia stato raschiato sbucano dal nulla dei dischi straordinari, soprattutto il primo, dove appaiono molti dei nomi citati prima: da Duane Allman, non accreditato ai tempi, alla slide in una fantastica Dearest I Wonder da Raw Velvet passando per i vari Clapton, Harrison, Delaney & Bonnie Bramlett.
Tra l’altro Whitlock, che ha suonato in centinaia di dischi in questi ultimi 40 anni (era presente, anche, non accreditato in Exile On main Street degli Stones), continua imperterrito a fare dischi, molto belli, con la compagna Coco Carmel, l’ultimo Esoteric del 2012, di difficilissima reperibilità, peccato. Questo è da non perdere. Piccolo particolare: se vi chiedete chi cacchio è il produttore Jim Miller, aggiungete un my dopo Jim e otterrete Jimmy Miller, quello di Spencer Davis, Traffic, Stones, Family, Chicago, Steve Miller, Blind Faith, Delaney & Bonnie e mi fermo perché mi viene da genuflettermi!
Altro tastierista eccelso è Booker T Jones, che negli ultimi anni ha ripreso a pubblicare dischi con una certa regolarità con la rinata Stax, Sound The Alarm è l’ultimo della serie (e forse il meno bello), esce il prossimo martedì 25 giugno e il 4 settembre da noi. Perché? Non lo so!.
Comunque anche in questo nuovo album. Booker T, che non canta quasi mai, ha invitato una lunga serie di ospiti del “nu soul”, qualcuno bravo, Mayer Hawthorne, Vintage Trouble, Anthony Hamilton Raphael Saadiq (in veste di strumentista, come Gary Clark Jr, Sheila E e Poncho Sanchez, che appaiono nei brani strumentali, probabilmente i migliori) e altri meno (Estelle), questa è la lista completa con brani e ospiti:
1. Sound The Alarm [feat. Mayer Hawthorne]
2. All Over The Place [feat. Luke James]
3. Fun
4. Broken Heart [feat. Jay James Picton]
5. Feel Good
6. Gently [feat. Anthony Hamilton]
7. Austin City Blues [feat. Gary Clark Jr.]
8. Can’t Wait [feat. Estelle]
9. 66 Impala [feat. Poncho Sanchez & Sheila E.]
10. Watch You Sleeping [feat. Kori Withers]
11. Your Love Is No Love [feat. Vintage Trouble]
12. Father Son Blues [feat. Ted Jones]
L’ulitmo è il figlio di Booker T, un po’ di sano nepotismo non guasta, come chitarrista non è male. Non un capolavoro, ma piacevole nell’insieme anche se non sempre mi piace il tipo di suono scelto dai produttori Bobby Ross e Issiah “IZ” Avila, quelli di Usher e Mary J Blige.
E per finire Jane’s Addiction Live In NYC, CD, Dvd, CD+DVD, Blu-Ray, Vinile, esce il 25 giugno negli Stati Uniti per la Universal e il 9 luglio sul mercato europeo. Si tratta della registrazione del concerto tenuto al City’s Terminal di New York il 25 luglio del 2011 nel corso del tour della reunion in preparazione alla pubblicazione di The Great Escape Artist.
That’s All Folks, alla prossima.
Bruno Conti