Nuove Facce E Nuovi “Talenti” Dagli States. Star Anna And The Laughing Dogs – Alone In This Together

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 Star Anna And The Laughing Dogs – Alone  In This Together – 638 Records/Monkeywrench

Esiste un gran movimento nell’area femminile della musica americana. soprattutto nel circuito indipendente, che purtroppo assicura una visibilità minore e una esposizione limitata ai mezzi di comunicazione di massa, fortunatamente bilanciata dall’avvento di Internet e similari. Così capita spesso di dover ascoltare artisti e personaggi sconosciuti che per fortuna siamo poi in grado di segnalare, aprendo un piccolo spiraglio per una relativa notorietà. Questo è il caso di Star Anna and The Laughing Dogs, giovane cantautrice con il suo gruppo, nata e cresciuta nella piccola città di Ellensburg (WA), che fin dalla tenera età di undici anni inizia a prendere lezioni di batteria, a sedici impara a suonare la chitarra, poi a scrivere canzoni e suonare nei locali e caffetterie, a diciotto forma con amici, nel suo primo anno di matricola, una band “metal punk”, e dopo alcuni anni di apprendistato musicale, debutta nel 2008 con Crooked Path disco autoprodotto, come il successivo bellissimo The Only Thing That Matters del 2009.

Accompagnata dai fidati Laughing Dogs, Justin Davis alle chitarre, Travis Yost alla batteria, Keith Ash  al basso e Ty Bailie all’organo, Star Anna che mi ricorda la Brandi Carlile degli esordi, ( il talento è più o meno lo stesso) è una musicista completa, suona la chitarra, canta con grinta, scrive canzoni di polso, ma sa anche scrivere melodie gentili, brani folk e canzoni roots., e ora con questo lavoro, cerca la definitiva consacrazione.

Basterebbe Shine la canzone iniziale, per capire di che stoffa è fatta, una ballata con un inizio dolce ma dal ritornello elettrico bello e fiero. Anche For When I Go è una rock ballad intensa, con la chitarra protagonista, cantata con forza. Alone In This Together  è un altro brano lento, interiore, dal ritornello potente che uccide, cui fa seguito una Bird Without Wings deliziosa canzone di chiaro stampo folk, una di quelle melodie nitide e cristalline che si stampano in testa e non ne escono più. La ritmata Time dimostra l’affiatamento del gruppo con i pregevoli assoli di chitarra di Justin, per tornare alla lenta e sofferta Gold and Silver con una bella base melodica e con una parte cantata struggente.

Wolves in Disguise sempre in ambito folk-rock, dimostra l’altra faccia della sua musica, con un innato senso del rock. Just Leave Me There è un’altra piccola gemma, una ballata lenta giocata su poche ma ben costruite note, una strumentazione raccolta, cantata con sofferenza da Anna, per la canzone migliore del disco. Si ritorna alla normalità con Don’t Go Yet, elettrica ma di chiaro stampo “folkie”, seguita da High Water dove l’organo di Ty Bailie disegna note che rimandano ai “favolosi” anni settanta. Chiude il CD la “title track” in versione Radio Edit.

La ragazza che annovera tra i suoi fans gente del calibro di Mike McCready dei Pearl Jam e Duff McKagan dei Guns ‘N’ Roses, merita molta, molta più attenzione di tante esaltate e celebrate “stars”, una nuova cantautrice si affaccia sulla scena USA e credetemi, bisogna darle un ascolto.

Tino Montanari