Si E’ Ricostituita In Cielo La Coppia Bert & John. A 70 Anni Muore Anche John Renbourn!

john renbourn 1 john-renbourn

Come forse avrete letto, questa settimana, purtroppo, è scomparso anche John Renbourn, morto improvvisamente per un probabile attacco cardiaco nella notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 marzo, mentre avrebbe dovuto recarsi ad un concerto a Glasgow in compagnia di un altro leggendario chitarrista Wizz Jones. Visto che Renbourn non si era presentato nel luogo della esibizione, la polizia, il giorno seguente, si è recata nella sua abitazione di Hawick, sempre in Scozia, dove è stato rinvenuto il suo cadavere. Il grande musicista britannico da molti era considerato scozzese, ma era in effetti nato nel quartiere di Marleybone a Londra l’8 agosto del 1944, e aveva quindi compiuto 70 anni, ed è l’ultimo di una serie di grandi personaggi della scena musicale inglese che sono scomparsi in questo breve periodo: a dicembre era successo a Joe Cocker, mentre ad ottobre se ne era andato Jack Bruce. Quindi è il terzo grande J., forse una coincidenza, che muore in questo breve scorcio di tempo.

john renbourn 2015

Considerato giustamente uno dei “maestri” del filone del cosiddetto british folk, Renbourn aveva iniziato a masticare musica sul finire degli anni ’50, quando nel Regno Unito iniziava a diffondersi la passione per lo skiffle, che anche per lui, in breve tempo, sarebbe diventata una esplorazione verso i musicisti blues, Leadbelly, Josh White e Big Bill Broonzy tra i primi, poi perfezionata con l’arrivo sulla scena locale di Davy Graham, il primo vero grande chitarrista acustico inglese. Nei primi anni ’60 John incrocia la sua strada anche con Bert Jansch, Jacqui McShee e Dorris Henderson, una cantante nera di blues e gospel di cui fu l’accompagnatore per un breve periodo, e con la quale incise un paio di album. Proprio con lei iniziamo questo omaggio alla musica di Renbourn attraverso i suoi dischi più importanti, preferendo ricostruire, brevemente, ma non troppo, la sua carriera, attraverso le immagini delle copertine dei dischi della sua discografia ed alcuni video che segnano tappe importanti dell’excursus musicale di questo grande musicista.

dorris henderson john renbourn there you go dorris henderson john renbourn watch the stars

There You Go è il primo disco del 1965, un album dove la guizzante chitarra di John è al servizio della potente voce della Henderson https://www.youtube.com/watch?v=w1OXJGQO8UI, per una musica che fonde i tratti della musica nera con le prime folate di quel folk acustico che poi avrebbe caratterizzato la sua intera carriera. Anche il successivo Watch The Stars, pubblicato nel 1967, ripropone questo stile, ma con un suono più rifinito e spostato verso l’approccio folklorico e con altri strumenti e la seconda voce di Renbourn che entrano nello spetto sonoro https://www.youtube.com/watch?v=3BlecK3M8KQ. Ovviamente se siete interessati ad esplorare la musica di questo grande personaggio dovrete fare la tara con il fatto che molti dei dischi segnalati non saranno di facile reperibilità, ad esempio in questo caso, il primo CD è disponibile su etichetta Big Beat mentre il secondo della Fledg’ling è più difficile da trovare.

john renbourn john renbournbert and john

Nel 1966 esce il primo album omonimo John Renbourn e la prima collaborazione con Jansch, Bert And John, entrambi per la Transatlantic, la gloriosa etichetta inglese specializzata dove verranno pubblicati anche i dischi dei Pentangle.

bert and john after the dance

Proprio questo seminale disco della coppia di chitarristi al momento non è disponibile in CD nella sua versione originale, ma si trova con il titolo After The Dance (è lo stesso disco con un’altra copertina) su etichetta Shanachie. Nel disco appare una versione di Goodbye Pork Pie Hat di Mingus https://www.youtube.com/watch?v=WfeXvvQ98y8  che indica già la futura fusione folk- jazz- blues che sarà la stella polare della musica dei Pentangle, da lì ad un paio di anni quando ai due si uniranno la splendida e cristallina voce di Jacqui McShee, il prodigioso contrabbassista Danny Thompson e il batterista Danny Cox, per creare un gruppo che con i Fairport Convention, più vicini al rock e gli Steeleye Span, più vicini alla tradizione, avrebbe costituito una sorta di trimurti del nuovo folk della terra di Albione.

john renbourn another monday john renbourn sir john alot

Ma prima di arrivare all’avventura con i Pentangle, John Renbourn pubblica altri due dischi solisti formidabili, Another Monday e Sir John Alot of Merrie Englandes Musyk Thyng and ye Grene Knyghte, per dargli il titolo che gli compete, disco dove il musicista comincia ad esplorare anche quel lato della musica medievale e rinascimentale che sarà sempre presente nella sua musica https://www.youtube.com/watch?v=20D2meCq3K4, spesso sfociando anche in avventure musicali più complesse e bizzarre, dove la musica orientale (da cui, di tanto in tanto, anche l’uso del sitar e della chitarra elettrica) è spesso una componente neppure troppo nascosta, ancora più in evidenza nei dischi di gruppo con i Pentangle, dove l’improvvisazione strumentale è imprescindibile.

pentangle pentangle pentangle sweet child

pentangle basket of light pentangle cruel sister

pentangle reflection pentangle solomon's seal

Tra il 1968 e il 1973 i Pentangle pubblicano i 6 fantastici album di cui sopra, che rimangono tra le pagine più fulgide della musica inglese tout court, a prescindere dal genere musicale, dischi che sentiti ancora oggi hanno spesso l’aura del capolavoro e che sarebbero da avere in toto. Se non li trovate o la spesa vi sembra eccessiva potete ripiegare su questo bellissimo cofanetto The Time Has Come 1967-1973, uscito nel 2007 per la Sanctuary, con il meglio degli album, ma ricco anche di outtakes, singoli e brani della BBC nei primi due dischetti (quindi interessante anche per chi aveva già tutto di loro), con il terzo disco che è una diversa presentazione del famoso concerto alla Royal Festival Hall del giugno 1968 che costituiva la parte dal vivo del bellissimo doppio Sweet Child, qui però in una diversa sequenza, con altri brani aggiunti e un mixaggio differente che ha diviso i fans. Il quarto disco è totalmente inedito.

john renbourn the lady and the unicorn john renbourn faro annie

Nello stesso periodo di vita del gruppo John Renbourn pubblica anche altri due album solisti, dei quali The Lady And The Unicorn rimane un altro dei suoi migliori in assoluto , quello più medievale del lotto ma sempre con il suo inimitabile stile chitarristico che fondeva mille sonorità in unico affascinante e a tratti magico https://www.youtube.com/watch?v=IzSQDuMI7WE.

john renbourn 1974

Adesso, dopo i primi dieci anni fondamentali della sua carriera, andiamo un po’ saltando alla ricerca di comunque tanta altra buona musica che verrà nelle decadi successive, dove il nostro amico non cesserà comunque di esplorare le possibilità del suo strumento attraverso la musica.

john renbourn the hermitjohn renbourn a maid in bedlam

Nel 1976 esce The Hermit, mentre nel 1977 il primo capitolo del John Renbourn Group, A Maid In Bedlam, di nuovo con l’amica Jacqui McShee in formazione e a seguire The Black Balloon del 1979, che qui sotto vedete sia nella versione in CD sia con la copertina originale dell’album.

john renbourn black balloonjohn renbourn black balloon real cover

Nel 1978 inizia anche la collaborazione con il grande chitarrista americano Stefan Grossman, che portò alla pubblicazione di quattro album e che illustra un lato leggermente più blues della musica di Renbourn e che senza rivaleggiare con i duetti dell’epoca con Jansch lo mette a confronto con un altro virtuoso della chitarra e comunque sono altri quattro dischi fantastici.

stefan grossman and john renbourn renbourn and grossman live in concertstefan grossman and john renbourn under the volcanostefan grossman and john renbourn the three kingdoms

Che altro? Nel 1986 esce l’ottimo Nine Maidens, John Renbourn’s Ship Of Fools del 1988 è l’unico capitolo del gruppo con lo stesso nome, e Traveller’s Prayer del 1998 è forse l’ultima grande prova discografica del barbuto musicista inglese, che però nel 2011 ci regala un ultimo colpo di coda con l’eccellente Palermo Snow, uscito ancora una volta per la sua etichetta americana, la Shanachie.

john renbourn palermo snow

Nel frattempo. nel 2008, la formazione originale dei Pentangle si era riunita apparendo anche alla trasmissione Later With Jools https://www.youtube.com/watch?v=HzcbYJ95Mpk e infine, un’ultima volta, per alcuni festival nell’estate del 2011 (con Renbourn al sitar https://www.youtube.com/watch?v=zvXE8dynDBQ) , e con Bert Jansch già alle prese con il suo ricorrente tumore alla gola che lo avrebbe portato via il 5 di ottobre dello stesso anno.

john renbourn wizz jones

Dal 2012 ai giorni nostri, John Renbourn aveva l’abitudine di esibirsi in concerto con il vecchio amico e socio di mille battaglie Wizz Jones, ma quel fatidico mercoledì non si è presentato all’appuntamento. E così speriamo che Riposi In Pace!

Spero di non avervi tediato con questo lungo Post, ma se uno non sfrutta le possibilità della rete per parlare di buona musica, sia visivamente che con la parola, anche in queste circostanze dolorose, internet cosa ci sta a fare?

Bruno Conti

Una Storia Complicata – John Renbourn & Stefan Grossman In Concert

SGGW135.jpgjohn renbourn & stefan grossman in concert.jpggrossman & renbourn.jpg

 

 

 

 

 

 

 

John Renbourn & Stefan Grossman – In Concert – 2CD+DVD – SGGW Stefan Grossman Guitar Workshop

Spesso con l’uso delle copertine ci si capisce meglio! La prima, quella che vedete più a sinistra è quella relativa al “nuovo” doppio CD con DVD, uscito recentemente per l’etichetta di Stefan Grossman, la SGGW e comprende nella confezione il CD che vedete effigiato qua sopra e anche il DVD, ma attenzione, essendo l’edizione definitiva, nel doppio CD rispetto alla versione singola che uscì per la Shanachie negli anni ’80 e che comprendeva 15 brani registrati in quel di Portland, Oregon nel 1982 è stato aggiunto un brano a quel concerto e cambiata la sequenza dei brani stessi. In più, all’inizio del secondo CD, sono stati aggiunti altri 7 brani registrati a Sydney nel 1983 durante il tour australiano. Non contento di tutto ciò Grossman ha anche aggiunto il DVD, che era già uscito per conto proprio ma si era visto pochissimo in circolazione. Sono 12 brani registrati all’Ohio University Telecommunications Center sempre nel 1982. Il DVD è uscito nel 2007 per una fantomatica Vestapol.

Quindi ricapitolando, Siori e Siore, avete l’occasione di avere, in un’unica confezione tripla (un po’ costosetta lo ammetto, si veleggia sui 35-40 euro) alcune esibizioni di due dei più grandi interpreti della chitarra acustica folk: l’inglese John Renbourn, co-leader dei leggendari Pentangle e con una gloriosa carriera solista e l’americano Stefan Grossman, grande divulgatore anche didattico della chitarra folk e blues nonchè tra i migliori chitarristi acustici degli ultimi 40 anni.

Folk, blues, jazz e oltre.

Ho messo un paio di clip se volete verificare! Questa era una delle ultime cose sfuggite tra le uscite del 2010 (mancano ancora i Bellowhead all’appello, per farmi un promemoria).

Come vedete in questo Blog si spazia con assoluta nonchalance da John Renbourn a Duffy, dai Beatles a Annie Lennox, dagli Over The Rhine agli Hothouse Flowers e così via, senza problemi. Solo quelli di tempo!

Bruno Conti