Vi Piacciono Le Kiwi? – Dalla Nuova Zelanda Gin Wigmore

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Gin (Wigmore) – Holy Smoke

Vi piacciono le belle biondine? Cosa avete capito! Musicalmente. Se vi è piaciuto Rockferry di Duffy e siete in crisi di astinenza, questo disco ha esordito al numero 1 in Nuova Zelanda ed esce in questi giorni su etichetta Motown negli States. Interessante e piacevole.

La accompagnano, dal vivo e nel disco, i Cardinals, esatto quelli di Ryan Adams.

Bruno Conti

Buona La Prima? Non Credo! – You Heard Here It First Volume 2

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Various Artist – You Heard It Here First Volume 2 – Ace Records 2010

Questo non è un disco, è un distillato di Non Tutti Sanno Che? D’altronde i benedetti “santi” all’etichetta inglese Ace sono specializzati in queste operazioni di archeologia discografica: in effetti questo è il secondo volume della serie che ci presenta una serie di brani che pur non avendo avuto successo nella versione originale ce l’hanno fatta al secondo o terzo tentativo, anche se non sempre la versione “definitiva” sarà meglio dell’originale (per la verità raramente), ma veniamo ai contenuti, 24 brani 24:

1)Hush – Billy Joe Royal (1967) In effetti questo è un triplo salto mortale: il successo dei Deep Purple era una cover del brano di Joe South, a sua volta una cover di Billy Joe Royal.

2)Love Of The Common People – The Four Preps (1966) sarebbe poi diventato un grande successo per Winstons, Nicky Thomas e, soprattutto Paul Young nel 1983 (aggiungo io che era anche il titolo di un album di Waylon Jennings del 1967), quindi country, soul, reggae e pop.

3)Shakin’ All Over – Johnny Kidd and The Pirates (1960), fantastico brano ed è una clamorosa palla (solo in questo caso) che la versione dei Guess Who citata dai compilatori abbia avuto maggior successo, visto che la versione originale è arrivata al n.1 in UK.

4)California Dreamin’ – Barry McGuire (1965) questa è la prima versione (con i Mamas and Papas ai background vocals), anzi è la stessa, poi avrebbero tolto la voce di McGuire, aggiunto un assolo di flauto e venduto uno zillione di copie. McGuire si sarebbero consolato con Eve of Distruction e You Were On My Mind (Io ho in mente te, Equipe 84).

5)Io Che Non Vivo (Senza Te) – Pino Donaggio(1964) sarebbe diventata You Don’t Have To Say You Love Me per Dusty Springfield, ma anche per Elvis Presley.

6)Higher and Higher – The Dells(1967) Questa non la sapevo! Sempre stato convinto che la versione originale fosse di Jackie Wilson!

7)I Don’t Care – James Brown (1967) Un ritocco al trucco, cambio di parole e sarebbe diventata Cold Sweat

8)You Got What It Takes – Bobby Parker(1957) qui entriamo nei brani “oscuri”, comunque successo per Marv Johnson

9)Old Man Willis – Tony Joe White(1968) con una operazione di restyling sarebbe diventata Polk Salad Annie.

10)I’m Your Puppet – Dan Penn(1965) un hit per James and Bobby Purify.

11)Mustang Sally – Sir Mack Rice (1965) non funziona nella versione dell’autore, megasuccesso per Wilson Pickett.

12)Mbube – Solomon Linda’s Original Evening Birds(1939) ?!?!? sarebbe diventata Wimoweh per i Weavers e, soprattutto, The Lion Sleeps Tonight per i Tokens, un tormentone estivo da secoli.

13)I Got My Mind Set On You Pts 1&2 – James Ray(1963) ma allora è un vizio? Quella di George Harrison è identica.

14)Sorrow – McCoys(1965) un successo prima per i Merseys e poi per David Bowie. I McCoys erano quelli di Hang on Sloopy.

15)Candida – The Corporation(1970) poi un successo nella versione dei Dawn.

16)Sealed with a kiss – Four Voices(1960) poi Bryan Hyland.

17)Everybody’s Talkin’ – Fred Neil(1968) grandissimo cantautore. Poi Harry Nilsson e la colonna sonora dell’Uomo da marciapede l’avrebbero resa immortale.

18)Bend me, Shape me – Outsiders(1967) con un nome così avrebbero dovuto aspettarselo. I dischi li hanno venduti gli American Breed.

19)Sing In The Sunshine – Hoyt Axton(1963) questa poi mai sentita, anche se Hoyt Axton è un grande, successo Gale Garnett??

20)Someone to Love – The Great Society(1965) sarebbe diventata Somebody To Love dei Jefferson Airplane, sempre Grace Slick.

21)The You Can Tell Me Goodbye – Don Cherry(1962) poi dei Casinos. Anche i jazzisti scrivono successi.

22)Different Drum – Greenbriar Boys(1966) poi il primo successo di Linda Ronstadt.

23)Leavin’ It All Up To You – Don & Dewey(1957) poi Donny & Marie Osmond.

24)Come On – Chuck Berry(1961) e poi i Rolling Stones. Qui match pari!

That’s all.

Bruno Conti

L’Ultimo Ruggito (Postumo) di Un Grande Leone – Luther Allison Songs From The Road

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Concludiamo la trilogia dei “ruggiti” con uno straordinario album postumo di Luther Allison, questo Songs From The Road (un cd + dvd) è la documentazione postuma di uno degli ultimi concerti tenuti da questo grande bluesman nel luglio del 1997 (il 4 per la precisione) al Festival Jazz di Montreal (Canada, non quello svizzero di Montreux, da non confondere). Di lì a poco, gli sarebbe stato diagnosticato un tumore ai polmoni e il 12 agosto a 58 anni non ancora compiuti sarebbe scomparso stroncato da quel male incurabile.

Difficile da credere, vedendo e sentendo, questo disco dal vivo dall’intensità e dalla vitalita straripanti, una sorta di summa finale di uno degli unsung heroes del blues moderno: “scoperto” da Muddy Waters che lo invitò sul palco la prima volta nel 1957 a 18 anni, dopo una lunga gavetta approdò a registrare il suo primo album, per la Delmark, Love Me Mama nel 1967 e, a seguire, fu uno dei pochi bluesmen a registrare tre album per la Motown, negli anni ’70.

Ma la sua fama deriva soprattutto dalle torrenziali esibizioni dal vivo di cui questo Songs From The Road è prova inconfutabile: per la serie non capisco perché, il cd e il dvd venduti in una confezione unica sono diversi tra loro (queste sono le cose che mi fanno impazzire dei discografici, anche quelli indipendenti e benemeriti come Tomas Ruf, fondatore dell’omonima etichetta, perché cazzarola devi fare il cd e il dvd con dei brani diversificati, se uno è la copia del video o viceversa, e lo regali ma lascialo uguale! Fine dello sfogo).

Per la serie, per capire di chi stiamo parlando, il video che vedete qui sotto, tratto dal festival di Montreux (Svizzera) lo vede in jam session con Eric Clapton, Otis Rush e una miriade di altri chitarristi, vedere per godere!


Luther Allison Otis Rush Eric Clapton Mo
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Comunque il cd ha 10 brani, il dvd 7 (non commento per evitare il turpiloquio), ma almeno il contenuto è strepitoso: l’uno-due delle iniziali Cancel My Check, Living In The House Of The Blues è da manuali della musica. Accompagnato dalla solidissima James Solberg Band (un ensemble di bianchì tostissimi che fanno del blues ad alti ottani anche per i fatti loro), Luther Allison estrae dal cilindro, pardon, dalla chitarra una serie di assoli lancinanti e coinvolgenti nella migliore tradizione del blues di Chicago, il tutto condito dalla sua voce potente,una delle più interessanti del panorama blues degli ultimi decenni.

Se aggiungiamo delle versioni da antologia di It Hurts me Too, con una slide da brividi, del successo del momento Serious (solo sul cd), della venata di Rhythm and blues What I have done wrong con assolo devastante annesso o dello slow blues intenso (Watching You) Cherry Red Wine non si riesce a capire perchè questo concerto sia rimasto negli archivi della casa discografica per oltre una decade.

Comunque per chi ama il blues (ma anche per tutti gli altri) ora è disponibile, non lasciatevelo sfuggire!

Bruno Conti

Il Vecchio Leone Ruggisce Ancora – Graham Parker – Imaginary Television

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Graham Parker – Imaginary Television – Bloodshot Records 2010

Vecchio, si fa per dire, visto che è del 1950: comunque, quatto quatto, ogni due o tre anni lascia la sua zampata. Gran bel disco! Esce oggi.

Il video è di trent’anni fa. Oggi Ha la stessa grinta! Domani completiamo la trilogia dei “ruggiti”.

Bruno Conti