La Meglio Gioventù “Indie” Americana. Mountain Goats – Transcendental Youth

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The Mountain Goats – Transcendental Youth – Merge Records 2012

Considero John Darnielle uno dei migliori songwriter della scena indie Americana. Il leader dei Mountain Goats , si è costruito in vent’anni di attività un catalogo impressionante, dove sia per la forza dei testi che per le sonorità, alle sue canzoni,spesso bastano pochi accordi di pianoforte e chitarra per arrivare al cuore dell’ascoltatore. La band di Darnielle è stata una delle prime a potersi davvero fregiare della categoria “indie band”, fin da quando nel lontano 1991 hanno incominciato a pubblicare dischi in continuazione, partendo dai primi lavori in formato audiocassetta. Da allora tenere il conto non è facilissimo, questo dovrebbe essere il 14° album, più 6 cassette pubblicate tra il ‘91 e il ’94, 23 EP o singoli con inediti e 3 CD di materiale di recupero. Come vedete un “songbook” imponente e difficilmente consigliabile nella sua totalità, se non siete in sintonia con il “genio” musicale del leader dei Mountain Goats (comunque se volete iniziare vi consiglio The Sunset Tree (2005) e Get Lonely (2006). La forma dei brani si è sempre sviluppata in un folk scarno, ballate crepuscolari, dai toni sommessi, con poche variazioni, ma in questo nuovo disco che vede ancora in azione i fedeli Peter Hughes al basso e John Wurster alla batteria, le varie composizioni sono attraversate da una allegra sezione fiati, che sembra dare una marcia in più al classico suono acustico della Band.

I territori restano quelli di un folk-rock elettro-acustico, ma il tono spigliato delle melodie e i tempi svelti a partire dall’iniziale Amy aka Spent Gladiator 1, forniscono una bella ventata fresca nel rock introverso del gruppo. Un pianoforte introduce Lakeside View Apartments Suite una bella e struggente ballata del miglior Darnielle, mentre il singolo Cry For Judas si sviluppa spedito con il sottofondo dei fiati e un tromba che mi ricorda il Chuck Mangione di Children Of Sanchez.  Harem Roulette è più ritmata, mentre White Cedar è un’altra ballata guidata dal pianoforte e cantata in modo quasi recitativo da John, come pure la seguente, magnifica, Until I Am Whole. Si cambia registro con brani freschi e tambureggianti per Night Light e The Diaz Brothers, mentre in chiave acustica viene proposta Counterfeit Florida Plates, cui fa seguito una In Memory Of Satan in stile Lambchop.

Si chiude con una sincopata Spent Gladiator 2 che rimanda al brano d’apertura e con il jazz sommesso di Transcendental Youth, dove fiati e batteria spazzolata dimostrano che i Mountain Goats sono usciti dalla loro “nicchia”.

 Avviso ai naviganti: sappiate che se doveste scoprire la band di John Darnielle solo dopo l’ascolto di questo CD (di cui vi potreste innamorare in molti), quello che purtroppo vi aspetta è di recuperare un ventennio di onesta e copiosa carriera, giusta (ma dolce) punizione per conoscere un gruppo che è stato colpevolmente sottovalutato. Per chi ama il genere fortunatamente si può rimediare.

Tino Montanari

La Meglio Gioventù “Indie” Americana. Mountain Goats – Transcendental Youthultima modifica: 2012-10-02T13:14:17+02:00da bruno_conti
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