Era L’Ora! Savoy Brown – Songs From The Road

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Savoy Brown –  Songs From The Road – Ruf CD/DVD

Era l’ora. Lo so, si dice spesso, ma in questo caso è più vero che mai. Dopo i chiari segnali di ripresa con un buon disco come Voodoo Moon, uscito nel 2011 e di cui vi aveva parlato positivamente sempre chi scrive  e-alla-fine-ne-rimase-uno-il-chitarrista-savoy-brown-voodoo.html, il passo successivo poteva, e doveva, essere un bel CD dal vivo (magari con DVD aggiunto): e così è stato, e anche se non sempre l’assioma, “ah, ma dovrebbero fare un disco Live” viene poi confortato dai risultati sperati, per i Savoy Brown, in questo caso, vale! La serie Songs From The Road della Ruf ha peraltro illustri predecessori: i doppi di Jeff Healey e Luther Allison, e in misura minore quello di Erja Lyytinen, sono ottimi esempi di come usufruire di questi cosiddetti combo, CD+DVD, ottima qualità del suono, immagini ben realizzate e, soprattutto, concerti che soddisfano anche per i contenuti musicali.

Questo dei Savoy Brown in particolare mi sembra il più riuscito in assoluto della serie e tra i migliori dischi dal vivo mai realizzati dalla storica band blues(rock) inglese, che non sempre in passato è stata pari alla sua fama, anche in questo ambito. Ok, della formazione originale c’è solo Kim Simmonds, il biondo chitarrista e leader, ma basta e avanza, se i comprimari (leggi nuovi componenti del gruppo) sono all’altezza della situazione. E questo mi pare proprio il caso: come dicevo per il disco in studio, e confermo per questo live, Joe Whiting è un ottimo cantante, ugola potente e padronanza della scena, l’unica pecca, piccola, è questa sua fissa per il sax inserito in un ambito blues-rock (lascia perdere Joe, che ogni tanto rompi le balle!), soprattutto in considerazione dello stato di grazia di Simmonds, che è veramente magistrale in questo concerto, occhi chiusi, grande concentrazione e una serie di assolo veramente notevole, a conferma della sua reputazione di guitar hero, che se non raggiunge quella dei più grandi, in una ipotetica Top 30 dei migliori nel genere, secondo me, ci entra alla grande. Ben coadiuvato dalla sezione ritmica composta dai “nuovi” Pat De Salvo al basso e Garnett Grimm alla batteria, e con una scelta azzeccata del repertorio i Savoy Brown, o quel che resta di loro, dimostrano che non tutti i “dinosauri”  del rock sono estinti, qualcuno, in area protetta, nelle riserve concertistiche, resiste!

Il pubblico dei fortunati “crucchi” invitati al Musiktheater Piano di Dortmund nel maggio del 2012, non è numeroso, ma caldo ed entusiasta e viene subito investito dal poderoso treno sonoro del brano strumentale 24/7, tratto dall’ultimo Voodoo Man, Joe Whiting è al sax, in questo caso anche con un assolo efficace, ma il protagonista è subito Kim Simmonds, a occhi chiusi comincia a strapazzare con gran classe la sua Gibson d’annata (normale o Flying V). Un attimo e cominciamo a tuffarci nel passato, Looking In è la title-track del sesto album del gruppo, 1970, quando in formazione c’era ancora Lonesome Dave (Peverett) poi nei Foghat, che ha scritto il brano con Simmonds ai tempi, e la chitarra del leader in questo brano, ben sostenuta da un basso pulsante e da una agile batteria, traccia una serie di evoluzioni tra rock, blues e quel tocco raffinato di jazz che lo ha fatto spesso paragonare al suo contemporaneo Alvin Lee, il cantato da blues-rocker americano di Whiting è parimenti efficace. A riprova che il repertorio proveniente da Voodoo Man è di ottima fattura, il loro migliore da lungo tempo a questa parte, anche Natural Man, sempre tirata ma sinuosa nelle linee chitarristiche, non sfigura con i vecchi brani.

Anche il riff di Street Corner Talking è uno di quelli classici del rock-blues, imparentato con alcuni simili che uscivano dai dischi dei Free dell’epoca, e pure il cantato e le linee di chitarra ricordano la coppia Rodgers-Kossoff. She’s Got The Heat, sempre da Voodoo, è una scarica di potente boogie a tempo di slide (o viceversa) con un assatanato Kim Simmonds al “collo di bottiglia”! Time Does Tell era sempre su Street Corner Talking e questa versione non ha nulla da invidiare all’originale cantato da Dave Walker, anzi, il sax rompe un po’ i maroni (come detto in apertura) ma la parte vocale e soprattutto la lunga improvvisazione chitarristica di Kim sono da manuale del perfetto rocker, se non della giovane marmotta. Dalle paludi della Louisiana l’insinuante Voodoo man conferma la ritrovata vena creativa del quartetto (inglese?) e fa il paio con la tirata Meet The Blues Head On sempre dall’ultimo CD e sempre ottima, nella versione live ancora migliore che in studio. Poi siamo invitati tutti sul “treno diretto verso l’inferno”, da Robert Johnson agli Ac/Dc l’argomento ha sempre stimolato la creatività e questa versione monstre di quasi 14 minuti di Hellbound Train, con i suoi picchi e vallate, fermate e ripartenze è una conferma della potenza del rock quando è maneggiato da chi conosce la materia, Simmonds è magistrale in questo brano. Ancora una potente Shockwaves e un altro classico come Tell Mama di nuovo con slide in evidenza prima della conclusione con il super classico Wang Dang Doodle sempre da Street Corner Talking, il disco più saccheggiato insieme all’ultimo.

Nel DVD un’intervista di undici minuti ma anche due ulteriori e micidiali brani, un medley costruito intorno a Litte red rooster e una selvaggia e lunghissima Louisiana Blues, altri 25 minuti di musica in totale che varrebbero il prezzo di ingresso, se già il resto non fosse gustoso oltre modo. Come direbbe Nero Wolfe: “Soddisfacente Kim”! Un’ottima occasione per conoscere i Savoy Brown oppure “un ripasso” proficuo della materia per i ripetenti.

Bruno Conti

Era L’Ora! Savoy Brown – Songs From The Roadultima modifica: 2013-05-08T19:42:00+02:00da bruno_conti
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