Cofanetti Autunno-Inverno 11 & 12. Riprende Una Delle Migliori Serie Di Ristampe, E Non Più Solo Per La Bellezza Dei Manufatti! Paul McCartney – Wings Wild Life & Red Rose Speedway

wings wild lifewings red rose speedway

Wings – Wild Life – Capitol/Universal 2CD – 2LP – Deluxe 3CD/DVD Box Set

Paul McCartney & Wings – Red Rose Speedway – Capitol/Universal 2CD – 2LP with bonus tracks – 2LP with original double album – Deluxe 3CD/2DVD/BluRay Box Set

Paul McCartney & Wings – 1971-1973 Super Deluxe 7CD/3DVD/BluRay Box Set

Dopo una pausa più lunga del consueto, dovuta anche alla firma del contratto con la Capitol ed all’uscita del nuovo album Egypt Station, riprende la serie di ristampe d’archivio di Paul McCartney, una delle più celebrate per la bellezza delle sue edizioni Super Deluxe, manufatti curatissimi in ogni dettaglio e con dentro vere e proprie sciccherie per i fans (anche se va detto che non li regalano di certo). La critica più spesso rivolta a queste riedizioni è che all’impeccabilità della confezione si contrapponeva una scarsa quantità di bonus musicali, un appunto veritiero per molte delle ristampe già uscite fino ad oggi (tranne qualche eccezione, come ad esempio Ram), con la debacle finale di Flowers In The Dirt, che oltre a costare una cifra ben superiore ai cento euro, aveva diverse canzoni disponibili solo come download, una decisione che ha scatenato una specie di rivolta tra i fans di Paul. Ora, sarà che le critiche hanno colpito nel segno, sarà per un eterno duello con l’amico-rivale John Lennon (del quale è uscita una sontuosa edizione deluxe dell’album Imagine), ma le due nuove ristampe della serie, relative ai primi lavori dei Wings, Wild Life (1971) e Red Rose Speedway (1973), sono di gran lunga le migliori fino a questo momento.

wingsbox7173

Infatti, oltre alle solite edizioni “basiche” di due CD (o due LP), i cofanetti offrono tre CD ed un DVD per quanto riguarda Wild Life, e ben tre CD, due DVD ed un BluRay per Red Rose Speedway: come se non bastasse, era in vendita solo sul sito di Paul (nel senso che al momento è esaurito, ma non è esclusa una seconda stampa, anche se il sottoscritto è riuscito ad accaparrarselo) un megabox intitolato Paul McCartney & Wings: 1971-1973, che comprendeva i due cofanettoni ed aggiungeva un altro libro fotografico con accluso CD dal vivo inedito dal titolo di Wings Over Europe, che documentava per la prima volta in via ufficiale il tour del 1972/73, che Paul ed il suo gruppo tennero in piccoli club ed università, concerti molto poco pubblicizzati ed in alcuni casi addirittura a sorpresa. L’ironia della sorte è che le migliori ristampe degli archivi di Macca si riferiscono a due album che non sono certo considerati dei capolavori, soprattutto Wild Life, che fu anche un incubo per la casa discografica per vari motivi: il poco appeal radiofonico dei brani, pubblicati senza curare troppo la produzione, la mancanza di un pezzo da pubblicare su singolo, e soprattutto il “nascondersi” di Paul dietro il nome della nuova band (che comprendeva anche la moglie Linda, il chitarrista dei primi Moody Blues Denny Laine ed il batterista Denny Seiwell), con l’aggravante della copertina del disco, nella quale l’ex Beatle era semplicemente uno dei quattro, e riconoscibile solo dopo un’occhiata più attenta.

Risentito oggi, Wild Life non è probabilmente il peggior lavoro di McCartney come si diceva all’epoca (secondo me “l’onore” spetta a Press To Play del 1986), ma non è certo un capolavoro, e mostra una preoccupante incertezza compositiva del nostro, dato che almeno due-tre brani potevano andare bene al massimo come lato B. Questa ristampa, che nel cofanetto si presenta al solito in maniera splendida (libro rilegato, foto inedite, note, testi, polaroid che sembrano vere e la riproduzione esatta di un quaderno di appunti di Linda), cerca di migliorare le cose anche dal punto di vista della musica, ed in parte ci riesce. Certo, brani come l’opening track Mumbo, potente rock song dal buon tiro ma caratterizzata dai vocalizzi incomprensibili di Paul (praticamente uno strumentale), o Bip Bop, che fa parte delle canzoncine “stupide” del nostro (pur essendo orecchiabile), restano nel campo delle bizzarrie; Love Is Strange, una delle rare cover di Macca (è infatti una hit minore del duo Mickey & Sylvia, ed è scritta con Bo Diddley), era inizialmente programmata come singolo portante, ma poi l’uscita è stata cancellata forse non a torto: il brano è anche gradevole, ha un mood quasi caraibico, ma è suonata come se fosse più un’improvvisazione in studio che una canzone fatta e finita. I Am Your Singer, in cui Paul duetta con Linda, è un riempitivo di poco conto, ma Wild Life è una rock ballad fluida ed intensa, suonata stavolta molto bene, ed era un potenziale classico minore (ma non è mai più stata ripresa negli anni a seguire).

Completano il disco originale la discreta Some People Never Know, una ballata elettroacustica dalla melodia limpida e tipica di Paul, la tenue Tomorrow, pop pianistico che è anche il pezzo con più agganci al passato del nostro (leggi Beatles), e l’intensa e drammatica Dear Friend, ancora eseguita al piano e leggermente orchestrata. Il secondo dischetto del box presenta gli stessi brani in versione “rough mix” (e con Love Is Strange solo strumentale), un’aggiunta tutto sommato non indispensabile dato che già i pezzi finiti sul disco non è che fossero curatissimi dal punto di vista tecnico. Il terzo CD contiene una manciata di home recordings di Paul e Linda inerenti a brani del disco e non (c’è anche una breve Good Rockin’ Tonight), registrazioni molto informali ed inoltre con una qualità sonora decisamente amatoriale (e ci sono anche le figlie della coppia che ridacchiano in sottofondo, specie durante Bip Bop). Ci sono fortunatamente anche brani incisi in studio, ed i più interessanti sono la soffusa When The Wind Is Blowing, uno slow con una melodia discreta ma privo di testo, il rock-blues sempre strumentale The Great Cock And Seagull Race, un brano dalle ottime potenzialità e guidato alla grande da piano e chitarra (doveva essere pubblicato, fu passato anche in radio ma poi non se ne fece niente), la versione “edit” di Love Is Strange che doveva uscire come singolo (ma come abbiamo visto non fu mai messa in commercio) e la “strana” e piuttosto caotica African Yeah Yeah. Infine, il singolo “politico” Give Ireland Back To The Irish, a causa del quale Paul venne criticato aspramente, sia per una presunta mancanza di spontaneità e per la banalità del testo (ma musicalmente il brano non era malaccio).

Red Rose Speedway fu invece visto all’epoca come un ritorno di Paul alla forma migliore, un giudizio forse anche influenzato dalle pesanti critiche riservate a Wild Life (ma anche Ram non fu inizialmente apprezzato, mentre oggi è giustamente considerato come uno dei più begli album “minori” di McCartney), dato che il disco è sì un deciso passo avanti, ma non ancora ai livelli abituali per l’ex Scarafaggio, livelli che verranno raggiunti comunque da lì a poco con lo splendido Band On The Run. Di sicuro gli executives della casa discografica dovevano essersi fatti sentire, dato che il disco stavolta è accreditato a Paul McCartney & Wings, il faccione di Paul è ben visibile in copertina, ma soprattutto il primo singolo estratto è ancora oggi una delle ballate più note di Paul: My Love, un pezzo che forse ha un arrangiamento un tantino melenso ma è dotato di una melodia indimenticabile e di sicuro impatto per le classifiche del 1973. Il disco in origine doveva essere un doppio, ma poi, forse su pressioni dell’etichetta, fu ridotto ad un più rassicurante LP singolo: oggi il box offre sia la versione originale (sul primo CD) che quella doppia (sul secondo), ed anche in vinile esce in due configurazioni diverse, entrambe doppie (una con il disco del 1973 più una selezione di bonus tracks presenti sul terzo CD, l’altra con il doppio album che sarebbe dovuto uscire: siete abbastanza confusi?). La versione ampliata presenta diciotto canzoni, contro le nove del disco dell’epoca; dei nove brani aggiunti, sei usciranno di lì a poco come lati B di vari singoli: la deliziosa e bucolica Country Dreamer, rara escursione di Paul appunto nel country, il reggae leggerino di Seaside Woman, cantato da Linda (il che non migliora la canzone), I Lie Around, gradevole e cadenzata rock song che non avrebbe sfigurato sull’LP originale, la vibrante e chitarristica The Mess, eseguita dal vivo (è giusto ricordare che qui i Wings sono in cinque, dato che si è aggiunto il chitarrista Henry McCullough, ex Grease Band), l’acustica e delicata Mama’s Little Girl ed il folk-rock di I Would Only Smile, scritta e cantata da Laine.

Tre brani sono inediti assoluti: Night Out, un rock’n’roll strumentale decisamente elettrico e grintoso, ma più una jam di due minuti che una vera canzone, l’eccellente rock-blues Best Friend, ancora dal vivo e che avrebbe meritato maggior fortuna, e la lenta Tragedy, tutto sommato non indispensabile. E poi ci sono i brani finiti sul disco del 1973: oltre alla già citata My Love i pezzi salienti sono la discreta Get On The Right Thing, dal ritornello accattivante, la solida rock ballad When The Night, il bel medley di undici minuti che comprende quattro mini-canzoni ed il delizioso country-pop di One More Kiss. Mentre le altre sono dignitose pop songs, ma che non troveremo mai su un Best Of di Paul (con una nota di biasimo particolare per l’ambizioso strumentale Loup (1st Indian On The Moon), dalle tentazioni prog ma senza né capo né coda). Il terzo dischetto inizia con due singoli del periodo (la filastrocca Mary Had A Little Lamb, scritta come risposta alle critiche per Give Ireland Back To The Irish, ed il trascinante rock’n’roll Hi Hi Hi, ancora oggi nei concerti di Paul) ed il loro lati B (la guizzante Little Woman Love ed il gradevole reggae C Moon). Detto della presenza della famosissima Live And Let Die, troviamo poi cinque missaggi differenti di brani ascoltati in precedenza, la stessa Live And Let Die in una diversa take (e senza orchestra), l’ottima versione di studio di The Mess, ed altri tre inediti assoluti: la pianistica 1882, proposta in ben tre letture (home recording, studio e live) e niente affatto male, la scanzonata e divertente Thank You Darling e la potente Jazz Street, uno strumentale che di jazz non ha nulla ma servirà come base di partenza per la futura 1985.

Per quanto riguarda entrambi i box, non ho ancora avuto tempo di vedere la parte video, ma se in Wild Life i contenuti si limitano a qualche rehearsal, un breve documentario di Paul e Linda in Scozia ed un filmato che mostra immagini dal party indetto per lanciare l’album, il primo DVD di Red Rose Speedway presenta vari videoclip di singoli dell’epoca, una Live And Let Die dal vivo a Liverpool ed uno special televisivo, mentre il secondo dischetto il raro The Bruce McMouse Show, uno strano cartone animato inframezzato da performance dal vivo dei Wings (ed il BluRay ha il medesimo contenuto). Ed eccoci all’interessantissimo dischetto live Wings Over Europe, come dicevo prima esclusivo del box 1971-1973, un documento di indubbio valore in quanto si occupa di un tour fino a questo momento mai preso in considerazione dalla discografia di Paul. Registrato in varie località del vecchio continente (ma la Gran Bretagna, così come l’Italia, erano state escluse), il CD ci fa vedere che i Wings erano già un’ottima live band (ad eccezione di Linda, che è sempre stata un elemento prettamente ornamentale), e ci presenta versioni di ottimo livello di highlights da Wild Life (Mumbo, Bip Bop, entrambe migliori che in studio, e la title track), Ram (gli scatenati rock’n’roll Smile Away e Eat At Home) ed un solo pezzo dal primo solo album di Paul, che però è la straordinaria Maybe I’m Amazed. Ci sono anche Big Barn Bed e My Love in anteprima da Red Rose Speedway, e purtroppo anche un doppio spazio per Linda con I Am Your Singer e Seaside Woman.

Non mancano versioni molto vitali dei singoli dell’epoca, soprattutto Give Ireland Back To The Irish e la coinvolgente Hi Hi Hi (mentre Mary Had A Little Lamb resta un brano minore), alcuni inediti già trovati nei due box recensiti poc’anzi (The Mess, 1882, Best Friend), una strepitosa cover di Blue Moon Of Kentucky, tra le migliori del CD, e la potente Soily, una vibrante rock song che vedrà la luce su un altro live del gruppo, Wings Over America, ma di cui ancora manca una versione in studio. E i Beatles? A quell’epoca purtroppo vigeva una sorta di embargo verso le canzoni dei Fab Four da parte di Macca (ed anche di John, che però non faceva tour), e la cosa più vicina a quel fantastico periodo è una tirata Long Tall Sally di Little Richard posta in chiusura, che il nostro aveva inciso anche con gli ex compagni di Liverpool. Una doppia (tripla, con il live) ristampa che ci offre quindi tantissimo materiale, forse non tutto di primissima qualità (soprattutto nel box di Wild Life), ma che ci fa sperare in un nuovo trend più “generoso” da parte di Paul per quel che riguarda le riedizioni future (con una speranza di chi scrive di vedere a breve una rivalutazione di Back To The Egg, da sempre uno dei miei preferiti).

Marco Verdi

P.S. Dal suo “amico” John e dal sottoscritto con tanti auguri di Buon Natale.

Bruno Conti

Cofanetti Autunno-Inverno 11 & 12. Riprende Una Delle Migliori Serie Di Ristampe, E Non Più Solo Per La Bellezza Dei Manufatti! Paul McCartney – Wings Wild Life & Red Rose Speedwayultima modifica: 2018-12-25T10:42:56+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo