Altro Grandissimo Concerto, Con in Più Un Ospite Speciale “Abbastanza” Bravo! The Rolling Stones – Bridges To Buenos Aires

rolling stones bridges to buenos aires

The Rolling Stones – Bridges To Buenos Aires – Eagle Rock/Universal BluRay – DVD – 3LP – 2CD/DVD – 2CD/BluRay

Il colossale tour degli stadi che i Rolling Stones tennero nel biennio 1997-98 in supporto all’album Bridges To Babylon fu uno dei più riusciti della loro storia, ed anche tra quelli di maggiore successo. I nostri devono poi essere particolarmente affezionati a quella tournée dato che, giusto ad un anno di distanza dallo splendido Bridges To Bremen (che documentava uno show del Settembre 1998 in Germania https://discoclub.myblog.it/2019/07/03/due-giorni-con-gli-stones-parte-2-bridges-to-bremen/ ) hanno deciso di pubblicare questo Bridges To Buenos Aires (fantasia nei titoli al potere…), che si occupa della serata del 5 Aprile sempre del ’98 nella capitale argentina, una di cinque consecutive tutte esaurite al River Plate Stadium. Ed il concerto non perde certo il confronto con quello di Brema, in quanto vede le Pietre in forma strepitosa che intrattengono alla grande per oltre due ore il pubblico sudamericano, pescando a piene mani tra le hits del loro repertorio inimitabile ed aggiungendo più di una chicca.

Ma la cosa che forse eleva questo concerto ad un gradino superiore rispetto a quello tedesco pubblicato lo scorso anno è la presenza nientemeno che di Bob Dylan nella sua Like A Rolling Stone, un’apparizione a sorpresa e non annunciata che fa letteralmente impazzire i fans: e la performance è splendida, in quanto Dylan (che è la voce principale) appare in buona forma, rilassato e perfino sorridente, e vederlo fianco a fianco di Mick Jagger (con il quale ha anche una buona intesa vocale nonostante qualche frase fuori tempo – ma duettare con Bob non è cosa facile) è un evento che non capita certo tutti i giorni. Ma sarebbe sbagliato concentrarsi solo sulla presenza del leggendario cantautore americano, in quanto tutto il concerto è ad altissimi livelli, ed è reso ancora più godibile da una regia dinamica (sì, per una volta faccio la recensione basandomi sulla parte video) ed attenta ai dettagli. I quattro si presentano subito pimpanti: Jagger con una giacca lunga in velluto (della quale si libererà presto, ma tutti quanti cambieranno innumerevoli outfit durante lo show) e camicia gialla, Keith Richards con un “sobrio” cappotto tigrato, Ron Wood con sigaretta d’ordinanza e l’impassibile Charlie Watts con una semplice t-shirt. Il concerto comincia col botto con la classica (I Can’t Get No) Satisfaction, con Jagger che inizia a macinare chilometri sul gigantesco palco (e manterrà una incredibile pulizia vocale durante tutto lo show), Keith che riffa da par suo ed il resto della band che è già un treno.

La scaletta all’inizio ed alla fine della serata ricalca quella del concerto di Brema, e quindi si prosegue con una spettacolare Let’s Spend The Night Together, una tosta Flip The Switch ed una favolosa Gimme Shelter, “cattiva” più che mai e con la consueta sensuale performance da parte di Lisa Fischer. A questo punto Mick prende la chitarra acustica ed introduce uno dei momenti magici della serata, cioè una fantastica Sister Morphine tesa e tagliente come una lama, con la slide di Wood che rimpiazza quella della versione originale di Ry Cooder, e Chuck Leavell fa lo stesso con la parte di piano di Nicky Hopkins. La sempre trascinante It’s Only Rock’n’Roll (But I Like It) precede il soul-rock dell’allora nuova Saint Of Me e la travolgente Out Of Control, uno dei brani migliori degli Stones negli ultimi trent’anni. Miss You quella sera è strepitosa, con Mick alla chitarra elettrica, Darryl Jones che si destreggia da grande bassista ed uno straordinario assolo di sax da parte di Bobby Keys; dopo la già citata Like A Rolling Stones Mick introduce i vari musicisti e lascia spazio a Richards, che propone nel suo classico stile informale e “scazzato” Thief In The Night e la poco nota Wanna Hold You. I nostri si spostano quindi sul b-stage, il piccolo palco sistemato in mezzo al pubblico, dove ci deliziano con tre brani a tutto rock’n’roll come Little Queenie di Chuck Berry, When The Whip Comes Down e You Got Me Rocking.

Tornati sul palco principale Jagger e compagni portano a termine la serata con una magnifica Sympathy For The Devil, in cui Keith si “prende” la canzone con un grande assolo, e con la solita raffica finale di rock’n’roll all’ennesima potenza, formata da Tumbling Dice, Honky Tonk Women, Start Me Up, Jumpin’ Jack Flash e Brown Sugar, un fuoco incrociato micidiale appena stemperato dalla splendida You Can’t Always Get What You Want.  Spero che i Rolling Stones non smettano di pubblicare live d’archivio nel periodo pre-natalizio, dato che i risultati sono sempre esaltanti: quest’anno poi abbiamo una ciliegina chiamata Bob Dylan, non esattamente l’ultimo arrivato.

Marco Verdi

Altro Grandissimo Concerto, Con in Più Un Ospite Speciale “Abbastanza” Bravo! The Rolling Stones – Bridges To Buenos Airesultima modifica: 2019-11-23T22:35:32+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo