Il Miglior Modo Per Festeggiare Gli 80 Anni Di Un Grande! Kris Kristofferson – The Complete Monument & Columbia Album Collection – The Cedar Creek Sessions. Parte II

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Kris Kristofferson – The Complete Monument & Columbia Album Collection – Sony Legacy 16CD Box Set

Kris Kristofferson – The Cedar Creek Sessions – KK Records 2CD

Parte seconda…

E poi abbiamo i cinque dischetti di rarità, dei quali i primi tre dal vivo: Live At The Big Sur Folk Festival 1970 e Live At RCA Studios 1972 sono inediti, mentre Live At The Philarmonic, sempre inciso nel 1972, è uscito nel 1992 ma è introvabile da anni; inutile dire che, nonostante le canzoni si ripetano spesso e volentieri, siamo di fronte a tre live uno più bello dell’altro, con Kris padrone del campo ed in gran forma, accompagnato a seconda dei concerti dai soliti fedelissimi (Fritts, Blake, Bruton, Swan, Terry Paul e, nel terzo CD, da Sammy Creason alla batteria): ed è proprio al Philarmonic, il più lungo dei tre, che si trovano le chicche più ghiotte, come una splendida The Late John Garfield Blues di John Prine, il classico Okie From Muskogee di Merle Haggard (alla quale Kris cambia il testo a suo piacimento), oltre a quattro pezzi eseguiti da Willie Nelson in qualità di ospite speciale (Funny How Time Slips Away, Night Life, Me And Paul e Morning Dew), e Willie era già un grande. Poi c’è il CD intitolato Extras, che prende in esame le rarità ed i brani usciti su altri dischi, ed è uno dei più interessanti: inizia con due brani di un raro singolo del 1966 (Golden Idol e Killing Time), che già facevano intravedere che il nostro aveva dei numeri, per poi passare ad uno splendido duetto dal vivo con Joan Baez su Hello In There ancora di John Prine, tratto da una compilation di artisti vari.

A seguire ancora abbiamo le quattro bonus tracks della ristampa del 2001 di Kristofferson, tra cui l’ottima The Junkie And The Juicehead Minus Me, che negli anni settanta darà il titolo ad un LP di Johnny Cash; nove canzoni vengono da The Winning Hand, uno strano disco del 1982 che vedeva Kris dividere il campo con Willie Nelson, Brenda Lee e Dolly Parton: qui ci sono chiaramente solo i pezzi dove compariva Kristofferson, tra cui una trascinante The Bandits Of Beverly Hills https://www.youtube.com/watch?v=VBGrqZaJXi0 , una ripresa da pelle d’oca di The Bigger The Fool (The Harder The Fall) con la Lee (e che voce lei), la sempre magnifica Casey’s Last Ride (con Willie) https://www.youtube.com/watch?v=6ZgPRqBf2zs , ed anche una imbarazzante Ping Pong con la Parton. Chiudono il CD sei brani tratti da Songwriter, colonna sonora di un film del 1984 con Kris e Nelson come interpreti principali, e la versione un po’ etilica di I’ll Be Your Baby Tonight di Bob Dylan suonata nel 1992 alla BobFest del Madison Square Garden.

L’ultimo CD del box è forse il più interessante: intitolato Demos, prende in esame sedici incisioni mai sentite di canzoni rare di Kris (in molti casi con canzoni mai più riprese in seguito), non acustiche ma con la band, anche se non sono indicati né i musicisti né, fatto più grave, le date (anche se sembrerebbe un Kris di fine anni sessanta/primi settanta), un dischetto comunque che da solo quasi vale l’acquisto del box, con brani che non sembrano demos ma canzoni fatte e finite, molto country, e con alcune chicche assolute, come la strepitosa A Stich In The Hand, l’emozionante Fallen Woman o la splendida Nobody Owns My Soul, country song purissima sullo stile di Hank Williams.

E veniamo ai giorni nostri, con il bellissimo doppio The Cedar Creek Sessions, nel quale Kris rilegge per l’ennesima volta i suoi classici (lo aveva già fatto nel 1999 con The Austin Sessions), aggiungendo però qualche brano minore, ma sempre bellissimo, del suo repertorio: lo aiuta in questa missione un ristretto combo di musicisti, guidato dal chitarrista Shawn Camp (collaboratore fisso di Guy Clark), con Kevin Smith al basso, Michael Ramos al piano, Fred Remmert e Mike Meadows alla batteria e Lloyd Maines alla steel. E’ comunque sempre un piacere ascoltare queste canzoni, e qui Kris le propone con la sua voce odierna, un po’ impastata ma di grande fascino e se possibile ancora più calda ed emozionante. Mancano purtroppo The Pilgrim, Chapter 33 e Why Me, ma tutte le altre ci sono, e questa rilettura elettroacustica è perfetta. Tra le chicche, una Me And Bobby McGee con un arrangiamento alla Johnny Cash, una To Beat The Devil forse ancora più profonda dell’originale, e soprattutto una riproposizione della splendida The Loving Gift, un brano portato al successo proprio da Cash, con la brava Sheryl Crow nella parte di June Carter, un sentito omaggio all’Uomo In Nero che ebbe il merito per primo di credere in lui ed aprirgli le porte di Nashville.

E’ ora dunque di porgere il giusto tributo a Kris Kristofferson, e queste due pubblicazioni sono il modo migliore per farlo: imperdibili.

Marco Verdi