Se Per Sbaglio Lo Chiamate Chris Non Si Offende Di Certo! Ned LeDoux – Next In Line

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Ned LeDoux – Next In Line – Powder River/Thirty Tigers CD

Quando due anni fa ho ascoltato il disco d’esordio di Ned LeDoux, Sagebrush, dopo qualche remora iniziale ne sono stato conquistato completamente https://discoclub.myblog.it/2018/01/13/e-proprio-il-caso-di-dire-tale-padre-tale-figlio-ned-ledoux-sagebrush/ . Figlio del compianto Chris LeDoux (per chi scrive uno dei migliori countrymen in circolazione quando era in vita), Ned ha avuto la consapevolezza di essere pienamente adeguato a portare avanti l’eredità musicale del padre e, complice un buonissimo talento compositivo ed una voce che somiglia in maniera impressionante a quella del genitore, ha intelligentemente iniziato la sua carriera nel segno della continuità con lo stile di Chris, il tutto con la massima naturalezza: in poche parole, si è fatto accettare senza problemi dai fans del padre quando molti avrebbero potuto accusarlo di essere derivativo.

Ed ora Ned ci riprova a distanza di due anni con Next In Line, che al primo ascolto si rivela anche meglio del già ottimo debutto: alla produzione c’è ancora l’amico Mac McAnally (noto cantautore in proprio e da anni collaboratore di Jimmy Buffett) e, anche se non conosco i nomi di chi suona nel disco in quanto ho tra le mani un advance CD, posso affermare che ci troviamo di fronte ad un riuscitissimo album di puro rockin’ country elettrico, con ballate di stampo western sferzate dal vento e brani caratterizzati da ritmo, feeling e chitarre. La voce profonda e le canzoni di Ned fanno il resto, facendo di Next In Line un album perfetto per l’ascolto in macchina o anche in casa con una bella birra ghiacciata in mano. Basta sentire l’iniziale Old Fashioned e si è già in pieno cowboy mood: infatti il brano è un country’n’roll chitarristico e coinvolgente, dal gran ritmo e con un refrain immediato. E poi la voce, sembra di sentire Chris redivivo. Worth It è una western song elettrica e cadenzata, niente violini e steel ma solo chitarre al vento, mentre un fiddle spunta nella saltellante Dance With You Spurs On, che infatti è molto più country anche se l’approccio è sempre vigoroso, ed in più c’è la presenza di Corb Lund in duetto (e come co-autore del pezzo).

Molto bella la title track, una ballata languida ma sempre dal tempo mosso, caratterizzata da una melodia eccellente e ricca di pathos; la deliziosa A Cowboy Is All è puro country, irresistibile sia nel ritmo che nel motivo, e sembra ancora una outtake di un vecchio album di papà Chris. Where You Belong è il primo singolo, ed è un rockin’ country potente, trascinante e tutto da godere, così come Travel Alone, dal ritmo galoppante e che fa pensare a lunghe cavalcate nelle praterie del Wyoming. Path Of Broken Dreams è una salutare oasi acustica, ma il disco riprende subito a rockeggiare con Just A Little Bit Better, nella quale il nostro duetta proprio con McAnally (e Chris Stapleton partecipa alla scrittura), e con una sanguigna e travolgente cover del classico di John Fogerty Almost Saturday Night. La limpida western ballad Great Plains precede l’omaggio finale di Ned al padre, la cui voce profonda introduce (per mezzo di una registrazione inedita) la sua Homegrown Western Saturday Night, eseguita dal figlio con attitudine da vero rock’n’roll cowboy: uno dei pezzi più avvincenti del CD.

Altro ottimo lavoro per Ned LeDoux: sul vostro scaffale mettetelo pure a fianco dei dischi di Chris.

Marco Verdi

E’ Proprio Il Caso Di Dire: Tale Padre Tale Figlio! Ned LeDoux – Sagebrush

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Ned LeDoux – Sagebrush – Powder River/Thirty Tigers CD

La scomparsa nel 2005 di Chris LeDoux, a causa di un male incurabile, ha lasciato un vuoto profondo nel cuore degli appassionati di vero country, in quanto non c’era in circolazione un altro autore di cowboy songs con la stessa bravura e credibilità. Chris era infatti un personaggio unico: cowboy di professione, campione del mondo di rodeo negli anni settanta, era anche in possesso di una splendida voce e di un non comune talento compositivo, che usava per produrre dischi di pura western music, intensa, chitarristica e con la capacità di roccare alla grande quando serviva. Arrivato alla celebrità nei primi anni novanta (grazie anche all’amico Garth Brooks), ha continuato a pubblicare dischi fino al momento della sua improvvisa morte, e se negli ultimi anni qualche tentazione radiofonica era emersa, Chris ci ha comunque lasciato in eredità dischi bellissimi come Powder River, Western Underground, Whatcha Gonna Do With A Cowboy?, Under This Old Hat, oltre ad un album dal vivo, Chris LeDoux Live (1997) di raro feeling e potenza. Ora a sorpresa il testimone lasciato da LeDoux viene raccolto, e non da uno qualunque, ma dal figlio Ned LeDoux, che con il suo album d’esordio Sagebrush prosegue idealmente il lavoro del padre, interrottosi all’indomani del suo ultimo disco, Horsepower.

Ned-LeDoux

https://www.youtube.com/watch?v=-XYUJvmZmfE

E Sagebrush è, forse anche un po’ a sorpresa, un bellissimo album di country & western dal deciso sapore rock, proprio nello stile tipico di Chris, e la cosa ancora più impressionante è la voce di Ned, praticamente identica a quella del padre. Sbaglieremmo però a considerarlo un clone: Ned sa benissimo che la musica di suo padre manca da morire ai suoi fans, e non ha fatto altro che donare loro quello che aspettavano da più di dieci anni, cioè un nuovo disco in puro LeDoux style; Ned non ha paura del raffronto, sa perfettamente che la gente lo paragonerà al padre, ma lui ha comunque una sua personalità, è bravo e, cosa più importante, è in possesso di una capacità nel songwriting non inferiore a quella di Chris: per questo Sagebrush è un piccolo grande disco (anche emozionante in certi momenti), a livello dei migliori del suo genitore. L’album è prodotto da Mac McAnally, cantautore a sua volta e partner di lungo corso di Jimmy Buffett, ed al suo interno suona gente del calibro di Greg Morrow, Glenn Worf e Russ Pahl, oltre allo stesso McAnally. L’iniziale Never Change è una potente rock song, il country è un pretesto: chitarre ruggenti (la solista in tutto il CD è dell’ottimo Rob McNelley), sezione ritmica formato schiacciasassi, gran voce e motivo di stampo western. Un inizio di carattere e personalità, in cui il nostro dimostra di avere il pieno diritto di proseguire il discorso del padre.

ned ledoux 1

https://www.youtube.com/watch?v=tsCj5iaBPIA

Cowboy Life è una country song elettrica davvero eccellente (ho i brividi a sentire la voce di Ned, sembra davvero Chris redivivo), perfetta da sentire in macchina e con un refrain tutto da godere; We Ain’t Got It All è più country, elettroacustica e deliziosa, ancora con una struttura melodica che piace al primo ascolto, mentre Some People Do è una pura western tune, splendida ed evocativa, con un crescendo elettrico da applausi. Molto bella anche Brother Highway, con tutte le chitarre al posto giusto ed un motivo che profuma di spazi aperti e praterie, Better Part Of Leaving è una squisita ballata dalle cadenze western, come solo un vero cowboy può cantare, mentre Forever A Cowboy (scritta a quattro mani con McAnally) è uno slow vibrante che vede ancora Ned assomigliare in maniera impressionante al padre, ma nei suoi giorni migliori (e come vedete dai titoli, anche le tematiche affrontate sono le medesime). By My Side è bella e struggente fin dall’introduzione strumentale: Ned è bravissimo, ed anche nelle ballate sa toccare le corde giuste; la solida Another Horse To Ride sta più sul versante rock, mentre la splendida Johnson County War è proprio quella del padre, anzi è una delle sue più note (era su Powder River): western song strepitosa, con Ned che non deve fare altro che cantare come sa. Il CD si chiude con la tenue The Hawk e con This Cowboy’s Hat (in duetto con Chase Rice), un talkin’ western pieno di pathos anch’esso già inciso dal padre in passato , e con la voce proprio di Chris ad introdurre la canzone.

Ottimo disco, che non può che farmi augurare al suo autore Ned LeDoux ogni fortuna: da lassù papà Chris sorride felice.

Marco Verdi