Dagli Archivi Della Motown Un Bellissimo Concerto “Ritrovato”, Per La Seconda Volta. Marvin Gaye – What’s Going On Live

marvin gaye what's going on live

Marvin Gaye – What’s Going On Live  –Tamla Motown/UMG Recordings

Il 1° Maggio del 1972 un riluttante Marvin Gaye era stato convinto a partecipare ad una manifestazione in cui il sindaco della sua città, Washington, D.C., gli avrebbe consegnato le chiavi della città per i meriti speciali conseguiti come artista nella diffusione e nella salvaguardia della cultura nera, sia attraverso i suoi dischi che con il lavoro svolto con un associazione di auto-sostegno come Pride. Come ciliegina sulla torta Gaye avrebbe dovuto esibirsi in un concerto benefico da tenersi al Kennedy Center, da poco aperto nella capitale USA. Ma già il buon Marvin era affetto da quella che si definisce “stage fright”, paura del palcoscenico (acuita dopo il gravissimo ictus che aveva colpito la sua partner musicale, la cantante Tammi Terrell, nel corso di un concerto in comune dei due del 1967, episodio che poi la porterà alla morte nel 1970), e quindi non si esibiva dal vivo da oltre 4 anni, in più Gaye non era neppure molto entusiasta del trattamento ricevuto dalla sua città natale, ricordando che la sua  “vera casa” era Detroit, dove la sua carriera si era sviluppata.

Comunque alla fine venne convinto, considerando che si trattava anche di una occasione per fare promozione al suo capolavoro What’s Going On, uscito circa un anno prima, il primo album dove accanto ai temi amorosi aveva iniziato a sviluppare anche quelli sociali, ecologisti e razziali. Nell’occasione il disco venne eseguito integralmente, preceduto da un lungo Sixties Medley che raggruppava molti dei brani più celebri del primo periodo del nostro amico: il concerto era già stato pubblicato come bonus nel secondo CD della Deluxe Edition dell’album pubblicata nel  2001, ma è ormai fuori catalogo da molti anni: Ovviamente per l’occasione i nastri sono stati nuovamente ripuliti e mixati per la versione 2019, e il suono è stato migliorato e perfezionato (per quanto…), anche se il  brano Mercy Mercy Me (The Ecology) rimane assente, perché venne cancellato per errore proprio alla fonte, per un disguido tecnico durante la registrazione, ma il resto è più che sufficiente per godersi l’abilità di performer dell’artista nero che al di là dei problemi psicologici sul palco era un eccellente entertainer, e questo è probabilmente il miglior album dal vivo della sua carriera (perché alla fine comunque, nonostante la  morte prematura avvenuta nelle note tragiche circostanze a soli 44 anni, Gaye ci ha comunque lasciato altri 4 dischi dal vivo, compreso uno uscito postumo).

L’ironia della sorte volle che a festeggiare Marvin mentre riceveva le chiavi della città, insieme alla amata mamma Alberta, ci fosse anche il padre Marvin Gay Sr., quello che poi gli sparerà  nel corso di una lite il 1° aprile del 1984. Marvin Gaye per l’occasione è accompagnato da una band di sei elementi, in cui spiccano il chitarrista Robert White, il grandissimo bassista Motown James Jamerson (“l’inventore” del cosiddetto dancing bass, quello tanto amato anche da Paul McCartney), il batterista Uriel Jones,  tutti dei Funk Brothers, oltre al gruppo vocale femminile The Andantes e una orchestra di archi e fiati. Marvin Gaye è stato uno dei geni assoluti della soul music e in quel 1972 era al culmine del suo estro creativo ed esecutivo e quindi è quasi inevitabile che questo concerto sia un documento splendido della sua arte: dal Medley iniziale che in poco più di 13 minuti condensa una serie di perle del soul anni ’60 That’s the Way Love Is, You, I Heard It Through the Grapevine, Little Darling (I Need You), You’re All I Need to Get By, Ain’t Nothing Like the Real Thing, Your Precious Love, Pride e Joy”/”Stubborn Kind of Fellow, accolto da un vero boato della folla entusiasta e che poi, seduto al piano, procede ad eseguirle con classe inimitabile con quella sua voce vellutata. La sequenza dei brani successiva non è uguale a quella dell’album di studio, ma chi se ne frega: si parte con la deliziosa Right On, calda ed avvolgente, per passare alla delicata ballata Wholy Holy, seguita dal primo capolavoro della serata Inner City Blues (Make Me Wanna Holler) che perde alcune delle nuances raffinate della versione di studio a favore di una rilettura che si dilata oltre i nove minuti con il celebre falsetto di Gaye che galleggia sull’arrangiamento orchestrale di Maurice White, mentre la band imbastisce il classico groove ad libitum di marca Motown.

Subito seguita dalle note immortali della title track What’s Going On, con il testo ispirato dalle brutalità della polizia di Cleveland verso Renaldo Obie Benson, amico e co-autore di Gaye, il tutto declinato a livello musicale con il classico call and response di radice gospel  e l’incrociarsi della voce di Marvin Gaye, anche in modalità scat, con quelle della Andantes. Il concerto non è molto lungo, un’oretta circa, anche considerando l’assenza di Mercy Mercy Me, ma comunque estremamente godibile come testimoniano anche la sinuosa What’s Happening Brother, dedicata al fratello e con un groove molto simile a quello del pezzo precedente e un cantato che ricorda Stevie Wonder, Flyin’ High (In the Friendly Sky) di nuovo con falsetto in azione e Gaye che ammonisce la band a non “suonare troppo forte”, e poi confluisce senza soluzione di continuità nella dolce Save The Children che sposta l’attenzione dell’autore anche verso l’amore per i bambini, e poi alle divinità superiori con l’urgente God Is Love. Dopo un breve dialogo con il pubblico vengono riproposte due differenti riprese sia di Inner City Blues che di What’s Going On. Forse non un capolavoro assoluto, ma certamente un disco dal vivo comunque da avere (se già non possedete la precedente edizione).

Bruno Conti

Novità Di Ottobre Parte III. Bob Dylan, Rod Stewart, Elton John & Leon Russell, Buddy Guy, Liz Phair, Hill Country Revue Eccetera

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Come di consueto anche questa settimana aggiorniamo la lista delle uscite di ottobre che si conferma mese denso di uscite interessanti. Cominciamo dal bardo di Duluth, Bob Dylan che ci regala una tripletta di nuove uscite: The Witmark Demos 1962-1964 è il volume 9 delle Bootleg Series e contiene 47 brani registrati per il suo primo editore musicale, la Leeds Music nel gennaio 1962 e il secondo, Witmark and Sons appunto, tra il 1962 e il 1964. Si tratta di versioni demo di molti brani celebri e di 15 canzoni che non hanno mai visto la luce a livello legale, registrati solo con chitarra acustica e armonica e occasionalmente pianoforte. Come al solito c’è il “trucchetto”: chi prenota in rete tramite alcune catene di vendite riceverà un CD con un concerto inedito alla Brandeis University registrato nel 1963 con sei brani e mezzo (uno è incompleto).

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Naturalmente poteva mancare la versione in vinile in cofanetto quadruplo? Certo che no! E pure a prezzi assurdi, abbondantemente oltre i 120 euro. SPQS – Sono Pazzi Questi della Sony!

Lo stesso giorno esce il cofanetto di 9 CD Bob Dylan The Original Mono Recordings che contiene i primi 8 album (Blonde On Blonde è doppio!) in versione mono. Come era stato per i Beatles lo scorso anno ci dicono (giustamente) che il primo Bob Dylan si ha d’avere in versione Mono, ma visto che non lo regalano (anche se il prezzo è contenuto abbondantemente sotto o intorno ai 90 euro), fate Vobis. I CD sono in versione digipack (come era stato per per il cofanetto Stereo e le successive uscite) e c’è pure un libro di 60 pagine. Uscirà anche l’immancabile versione in vinile a prezzi nettamente superiori. Quell’altro manufatto azzurrino che vedete effigiato a fianco del cofanetto si chiama The Best Of The Original Mono Recordings ed è una sorta di edizione riveduta e corretta del vecchio Greatest Hits con 15 brani e anche in questo caso per la gioia di grandi, piccini e collezionisti contiene un brano, Positively 4th Street, che essendo uscito ai tempi come singolo non fa parte dei 9 CD. Diabolicamente astuti!

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Quinto capitolo della serie di Rod Stewart The Great American Songbook Volume V – Fly Me To The Moon dedicata all’interpretazione di grandi classici della canzone americana. Devo dire di non essere un grande fan di questa serie, trovo il buon Rod The Mod un po’ soporifero in questa veste (non ne vuole sapere della reunion dei Faces, piuttosto ha lasciato che Mick Hucknall prendesse il suo posto la scorsa estate). Anche in questo caso esiste una versione Deluxe doppia con 6 pezzi in più. Il repertorio, questa volta, sembra preso da un vecchio disco di Frank Sinatra o Louis Armstrong. Con tutto il rispetto un bel mah. Esce per la Sony-BMG come i 3 di Dylan il 19 ottobre. Nella stessa data esce anche il nuovo dei Kings Of Leon, già recensito, fenomeni-o-un-altra-occasione-mancata-kings-of-leon-come-ar.html, era solo per ricordare che anche in questo caso non manca la versione Deluxe doppia, in questo caso una mezza fetecchia con un solo brano in più e due Remix.

Il 19 ottobre negli States (ma in Italia dovrebbe uscire il 26) finalmente vedrà la luce l’attesa collaborazione tra Elton John & Leon Russell intitolata The Union, prodotta da T-Bone Burnett con Brian Wilson, Don Was, Booker T Jones e Neil Young tra gli ospiti. Se ne parla benissimo e chi vuole assistere alla genesi del disco è caldamente consigliato di acquistare la versione Deluxe che contiene un documentario girato da Cameron Crowe con il Making Of. La versione CD+DVD oltre a tutto ha pure 2 brani in più, quindi…

Il nuovo album degli Hill Country Revue Zebra Ranch, negli States è già uscito il 12 ottobre. Come sapete si tratta di un offshoot dei North Mississippi Allstars giunto al secondo disco. Ci sono stati cambiamenti nella formazione per questo nuovo disco che esce per la Razor and Tie. Cody Dickinson ha abbandonato la batteria per la chitarra e c’è un nuovo cantante Daniel Robert Coburn ma lo stile è il solito country-blues e la versione di Wild Horses, 14° e ultimo brano è un omaggio a babbo Jim Dickinson che suonava nella versione originale degi Stones!

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Il nuovo album di Buddy Guy per la Jive (gruppo Sony/Bmg) Living Proof uscirà il 26 ottobre ma ormai l’avevo inserito nella lista per cui…Il titolo del primo brano, più una promessa che una minaccia è 74 Years Young. Ci sono un duetto con B.B. King Stay Around A Little Longer, quasi una richiesta, e uno con Carlos Santana (del quale ho parzialmente rivalutato l’ultimo album che in un primo momento mi era parso una tavanata galattica). Titolo del brano Where The Blues Begins, che sembra molto promettente, come del resto tutto l’album.

Liz Phair torna, dopo una pausa di 5 anni, con un nuovo album Funstyle che cercherà di rinverdire i fasti di una delle reginette dell’alternative rock americano. A questo proposito il CD contiene un bonus album con le registrazioni note come The Girlysound Tapes che erano le  registrazioni su cassetta fatte prima della pubblicazione del mitico Exile In Guysville. Etichetta Rocket Science e data di uscita per entrambi il 19 ottobre.

Quel Neil Diamond Dreams che vedete qui sopra in effetti uscirebbe (uscirà) il 2 novembre. Ma visto che mi è scappato nella lista parliamone! Si tratta di un disco di cover di brani di quella che Diamond definisce la “Rock Era”, i suoi preferiti. Ain’t No Sunshine, Blackbird, Alone Again (Naturally), Feels Like Home, Midnight Train To Georgia, I’m A Believer (e qui bara visto che è sua!), Love Song, Losing You, Hallelujah, A Song For You, Yesterday, Let It Be Me, Desperado e Don’t Forget Me per un totale di 14 brani. Non sembra esserci versione Deluxe, strano!

Un’ultima notizia. Per chi non ama i DVD e quindi non l’ha comprato lo scorso anno uscirà anche in doppio CD lo strepitoso Joe Bonamassa Live From The Royal Albert Hall, grande disco dal vivo. Mi sembrava che ci fosse pure un brano in più e stavo incominciando a inc…ma invece era nei DVD Extras.

Alla prossima settimana con altre novità.

Bruno Conti