Non Sono Di “Miami”, Ma Sono Veramente Bravi ! Miami & The Groovers – The Ghost King

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Miami & The Groovers – The Ghost King –M&G distr. Ird Records

Nonostante lo si dia per morto e sepolto, il rock’n’roll dal taglio più “stradaiolo” continua ad avere i suoi seguaci anche dalle nostre parti. Lo dimostra una scena italiana che forse non sarà un vero e proprio movimento, eppure mai come in questa ultima decade ha dato segni di crescita a livello strettamente professionale, con suoni e dischi che riportano ai nomi dei Cheap Wine, i Lowlands del mio amico Ed Abbiati, i Mandolin’ Brothers, i Rusties e sicuramente anche i Miami & The Groovers guidati da Lorenzo Semprini, tutte band che provengono dall’albero “genealogico” dei Rockin’ Chairs di Graziano Romani (che per fortuna sono tornati, e sono in tour fino a Luglio).

A 10 anni dall’esordio discografico con Dirty Roads (05), seguito da altri buoni lavori come Merry Go Round (09), Good Things (12), e l’ottimo live No Way Back (13) (uscito in formato CD+DVD) http://discoclub.myblog.it/2013/11/23/sempre-piu-italiani-caso-dalla-east-coast-romagna-shore-ora-anche-dvd-piu-cd-dal-vivo-miami-the-groovers-way-back/ , i Miami tornano con questo nuovo lavoro The Ghost King sempre nella formazione tipo, composta dall’indiscusso leader, autore e cantante Lorenzo Semprini alle chitarre ritmiche, Marco Ferri alla batteria, Luca Angelici al basso, Beppe Ardito alle chitarre acustiche e elettriche, Alessio Raffaelli (anche nei Cheap Wine) alle tastiere e pianoforte, con l’apporto alle registrazioni di Federico Mecozzi al violino, Massimo Marches al mandolino, e ai cori Michele Tani e Marcello Dolci.

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Le canzoni del “Re Fantasma” partono con la potente scarica di energia di The King Is Dead, con un bel lavoro del violino di Mecozzi (il sesto uomo, che parte dalla panchina della formazione), seguita dalla pianistica e letterata On The Rox (ispirata alla biografia di John Belushi) e dalla saltellante Hey You, passando per la splendida ballata pianistica Back To The Wall, le gioiose atmosfere balcaniche di Hallelujah Man, e per la dolcissima danza di The Other Room. I “ghostbusters” di Lorenzo ripartono con la tirata Don’t (The Tuxic Waltz), il folk-rock notturno violinistico di We Can Rise, mentre nella rurale Waiting For My Train con il mandolino di Marches in spolvero, si viaggia dalle parti degli Old Crow Medicine Show, andando a chiudere con un’altra ballata di spessore come Spotlight, e infine la bonus-track Heaven Or Hell (uscita dalla penna di Beppe Ardito), un trascinante brano da “pub irlandese”, dove i Pogues incontrano Joe Strummer per una sana bevuta.

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Partiti come una “cover band” di Bruce Springsteen, i riminesi Miami & The Groovers al quinto giro di giostra sono diventati una realtà del rock&folk italiano (e internazionale), rockers di provincia per vocazione che vivono di prestazioni dal vivo (come testimoniano gli innumerevoli concerti fatti ogni anno), con canzoni che vanno a prendersi dalla strada alla maniera dei grandi Del Fuegos di Boston Mass, piene di musica e energia. Lorenzo Semprini e i suoi Miami & The Groovers, (come gli altri gruppi citati all’inizio), sono ragazzi nati per correre e cantare storie di vagabondi e sognatori in nome del rock, perché per fare della buona musica non è necessario nascere in America e suonare al Fillmore o al Beacon Theatre, lo si può fare benissimo dalle nostre parti (specialmente per le band in questione) nella nostra bella, ma musicalmente immatura Italia.

Tino Montanari

Non Sono Di “Miami”, Ma Sono Veramente Bravi ! Miami & The Groovers – The Ghost Kingultima modifica: 2015-04-27T10:49:54+02:00da bruno_conti
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