Il Ritorno Della “Bobfest”! Bob Dylan – The 30th Anniversary Concert Celebration Deluxe Edition

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Ventidue anni fa, il 16 ottobre del 1992, si tenne al Madison Square Garden di New York un concerto per festeggiare il 30° Anniversario della carriera di Bob Dylan (nel frattempo gli anni sono diventati 50, e oltre) . Nella sua esuberante felicità Neil Young (chi altri?) lo definì, con un simpatico slogan, coniato al momento, “Bobfest”! L’evento fu mandato in onda in televisione un po’ in tutto il mondo (in Italia da Mediaset, brutalmente tagliato, incompleto e con continui inserti pubblicitari, quindi come al solito) e poi, cinque anni dopo, nel 1997, pubblicato in doppio CD e doppia VHS, non mi sembra ci fosse il vinile, mentre, se non ricordo male, uscì anche la versione Laser Disc. In DVD l’evento, uno dei più bei concerti della storia del rock, sia per lo spessore delle canzoni quanto per i partecipanti, è entrato nella storia anche per il famoso episodio con Sinead O’Connor che, dopo una versione all’impronta di War, fu fischiata in modo “energico” del pubblico, finché non fu costretta ad abbandonare il palco in lacrime, accompagnata da Kris Kristofferson http://www.youtube.com/watch?v=y4fVxcT00Sc .

bob dylan 30th anniversary concert

Stranamente in tutti questi anni non era mai uscita una versione ufficiale del concerto in DVD (né tantomeno in Blu-Ray), anche se versioni bootleg, anche doppie, ne sono circolate molte, con qualità sonora audio e video discreta (vista dal sottoscritto, posso confermare). Ora però la Sony ha recuperato da una emittente giapponese, la NHK, la versione registrata in HD, quindi con telecamere ad alta definizione, che erano presenti all’evento, ma che per le limitazioni della tecnologia di allora non vennero utilizzate. Comunque non aspettatevi la perfezione neppure questa volta: nel comunicato stampa annunciano che la versione di Song For Woody, eseguita da Dylan, non ci sarà per problemi tecnici della chitarra di Bob, mentre il gran finale dove tutti eseguono My Back Pages è stato sistemato con qualche overdub di armonie vocali qui e là.

bob dylan 30th anniversary concert 1997

Dal lato positivo, negli extra del CD, è stata aggiunta la versione di I Believe In You di Sinead O’Connor, registrata durante le prove e prima che il pubblico la “massacrasse”, per avere stracciato la foto del Papa durante la esibizione al Saturday Night Live. Sempre dal soundcheck proviene una versione alternativa di Don’t Think Twice, It’s Alright eseguita da Eric Clapton, in quell’occasione veramente in serata di grazia, raramente mi era capitato di sentirlo cantare e, soprattutto, suonare la chitarra in un modo così “divino” (alla fine della sua esibizione ricordo una sorta di standing ovation della house band sul palco, e c’era gente come Steve Cropper, Booker T, GE Smith, Donald “Duck” Dunn e altri fior di musicisti) http://www.youtube.com/watch?v=FsF3aX0dzV4 . Inoltre il DVD contiene un documentario di 40 minuti che racconta l’evento e il dietro le quinte http://www.youtube.com/watch?v=0AdQ7OiXFcs , oltre a riportare le versioni di Leopard-Skin Pill-box Hat di John Mellencamp, Boots of Spanish Leather di Nancy Griffith con Carolyn Hester e Gotta Serve Somebody di Booker T & The Mg’s, presentati come extra nel DVD, ma che ricordo distintamente di avere visto e sentito all’epoca. Viceversa mi sono accorto (sempre perché lo ricordo) che non c’è traccia, neppure nel comunicato della Sony, della presenza di I Want You di Sophie B. Hawkins (oltre a tutto artista della Columbia) http://www.youtube.com/watch?v=GmL18fJXVU8 .

Comunque queste sono le liste complete dei contenuti del concerto, che uscirà il prossimo 4 marzo, in 2 CD, 2 DVD o Blu-Ray:

“Like A Rolling Stone” – John Mellencamp
“Blowin’ In The Wind” – Stevie Wonder
“Foot of Pride” – Lou Reed
“Masters of War” – Eddie Vedder/Mike McCready
“The Times They Are A-Changin'” – Tracy Chapman
“It Ain’t Me Babe” – June Carter Cash/Johnny Cash
“What Was It You Wanted” – Willie Nelson
“I’ll Be Your Baby Tonight” – Kris Kristofferson
“Highway 61 Revisited” – Johnny Winter
“Seven Days – Ron Wood
“Just Like a Woman” – Richie Havens
“When the Ship Comes In” – The Clancy Brothers and Robbie O’Connell with special guest Tommy Makem
“War” – Sinead O’Connor
“Just Like Tom Thumb’s Blues” – Neil Young
“All Along the Watchtower” – Neil Young
“I Shall be Released” – Chrissie Hynde
“Love Minus Zero, No Limit” – Eric Clapton (Track Only Available on DVD/Blu-Ray Format)
“Don’t Think Twice, It’s Alright” – Eric Clapton
“Emotionally Yours” – The O’Jays
“When I Paint My Masterpiece” – The Band
“You Ain’t Goin’ Nowhere” – Mary Chapin Carpenter/Rosanne Cash/Shawn Colvin
“Absolutely Sweet Marie – George Harrison”
“License to Kill” – Tom Petty & The Heartbreakers
“Rainy Day Women #12 & 35” – Tom Petty & The Heartbreakers
“Mr Tambourine Man” – Roger McGuinn
“It’s Alright, Ma” – Bob Dylan
“My Back Pages” – Bob Dylan/Roger McGuinn/Tom Petty/Neil Young/Eric Clapton/George Harrison
“Knockin’ On Heaven’s Door” – Everyone
“Girl of The North Country” – Bob Dylan

DVD Bonus Tracks:
“Leopard-Skin Pill-box Hat” – John Mellencamp
“Boots of Spanish Leather” – Nanci Griffith with Carolyn Hester
“Gotta Serve Somebody” – Booker T. & the M.G.’s

CD Audio Bonus Tracks:
“I Belive in You” – Sinéad O’Connor  (from soundcheck, previously unreleased)
“Don’t Think Twice, It’s Alright” – Eric Clapton (from soundcheck, previously unreleased)

Non siamo ai livelli qualitativi musicali dei Festival di Woodstock, di Monterey o dell’isola di Wight, ma nettamente superiori a quelli del Live Aid o dei concerti di Amnesty International, direi imperdibile, anche se, come al solito, si ricompra sempre la stessa roba.

Bruno Conti

Incroci Musicali A New York City – Sophie B. Hawkins – The Crossing

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Sophie B. Hawkins – The Crossing – Rocket Science Red  Deluxe Edition – 2012

Sophie B. Hawkins è una cantautrice (e pittrice) Americana molto particolare. Nata a New York ha sempre mostrato un carattere ribelle, ed una voglia di non sottomettersi alle regole dell’ambiente musicale, infatti la sua carriera alquanto tribolata, è condensata in soli cinque dischi, pubblicati nell’arco di  venti anni. Sophie, ha iniziato a praticare musica sin da giovane, e tramite un batterista africano, si è innamorata delle percussioni ed ha cominciato a suonarle all’età di quattordici anni. Giovane e sensuale, ma rapita dalla musica, ha avuto una giovinezza più legata alle sue passioni che ai suoi amori. Completato il dottorato alla Manhattan School of Music, si è messa a suonare con alcune Band nei locali “underground” della grande mela, e in seguito anche a recitare e scrivere musica nei teatri alternativi di Broadway. Viene notata da Bryan Ferry che la vuole nel suo gruppo, sta con lui per due mesi come percussionista, ma poi viene licenziata.

La sua carriera sembra ad un punto morto, ma una volta tanto la fortuna bussa alla porta, e quasi per caso trova un contratto con la Columbia Records grazie a Marc Cohn, e nel giro di tre anni incide due dischi di pop parzialmente commerciale, che contro ogni previsione vendono tantissimo, Tongues & Tails (92) con il singolo Damm I Wish I Was Your Lover e la versione intrigante di I Want You di Dylan, e Whaler (94) con un altro singolo di successo As I Lay Me Down. Il terzo lavoro Timbre ha una storia particolare: viene edito una prima volta dalla Columbia nel Luglio ’99, ma Sophie non contenta del trattamento della Major che cerca di cambiare le liriche, talvolta bollenti, inizia una battaglia legale e fa togliere il disco dal mercato (riapparirà nel 2001 con brani in più e una nuova copertina). Usciranno in seguito Wilderness (2004), un disco dal vivo, Live At Bad Kitty Board (2006) di difficile reperibilità, e dopo otto anni di attesa (duranti i quali ha fatto una figlia e perso il padre) torna con questo atteso The Crossing.

La Hawkins è una polistrumentista: in questo lavoro suona piano, tastiere elettroniche, chitarre acustiche ed elettriche, percussioni ed è naturalmente anche co-produttrice con Larrance Dopson. Coadiuvata da validi musicisti quali Paul Pesco e Tim Pierce alle chitarre, David Piltch e Kaveh Rastegar al basso, Ed Roth al pianoforte, Jimmy Paxson alla batteria, sforna un disco completo, libera di cantare le sue canzoni fuori da ogni vincolo e costrizione. Durante i quasi 70 minuti di musica, segnalo l’iniziale Betchya Got a Cure For Me, una straordinaria “cover” di un brano della grande Nina Simone Sinnerman, la delicata Georgia (dedicata alla figlia), la malinconica Missing con una melodia languida, la splendida Life Is a River una story song classica cantata in modo raffinato. Il CD prosegue su questa linea con momenti intensi ed altri più rilassati, come in I Don’t Need You, il blues dolce di A Child, il pianoforte jazz di Dream St & Change e Red Bird una ballata rarefatta con un piano suonato in modo elegante, con la bella voce dell’autrice. Nella versione Deluxe Edition a completamento, vengono rivisitati alcuni dei suoi brani più noti in versione elettroacustica, partendo da una lunga versione del brano d’apertura, Damm I Wish I Was Your Lover e As I Lay Me Down i suoi “cavalli di battaglia”, e la versione demo di Missing.

 Sophie è affascinante sia come persona che come musicista: la sua musica è rarefatta e sofisticata, un suono che mischia intuizioni ed influenze, dove jazz e rock, pop e easy listening formano un tutt’uno personale, che non ha riscontro in altre “singers songwriters” della sua generazione. Ascoltate attentatemene le canzoni della Hawkins, potrebbero fornirvi liete sorprese.

Tino Montanari

NDT : B. sta per Ballantine, mi sorge un dubbio se i suoi genitori erano romantici, o erano consumatori di speciali marche di whiskey.

Novità Di Giugno Parte IIb. Sophie B. Hawkins, Rush, Lenny Kravitz, Db’s, BoDeans, Kelly Hogan, Flying Burrito Brothers, Julie Covington

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Oggi doppio Post: seconda parte delle novità in uscita in questa parte del mese di giugno.

Sophie B. Hawkins periodicamente ci riprova. La cantante americana che all’esordio con Tongues And Tails nel lontano 1992 ottenne un buon successo sia di vendita che di pubblico, con un album che conteneva la sua canzone più famosa Damn I Wish Was Your Lover, successo poi ripetuto un paio di anni dopo con Whaler che conteneva As I Lay Me Down. Entrambi gli album e i loro singoli hanno venduto svariati milioni di copie in giro per il mondo con una musica che era un misto di canzoni pop orecchiabili e brani più ricercati e raffinati da cantautrice “colta” tanto da essere una delle cantanti invitate a partecipare al tributo a Dylan nel concerto al Madison Square Garden del 1992 per il 30° anniversario (faceva I Want You, se non ricordo male) . Dopo un ulteriore album per la Columbia, Timbre, uscito nel 1999, non accolto molto bene dalla casa discografica e ripubblicato un paio di anni dopo in versione doppia ed indipendente dalla Rykodisc. Un ulteriore album nel 2004 e ora questo The Crossing che rimane ancorato al suo stile, tra pop, rocl e brani quasi jazzati. Tra le bonus ci sono anche due nuove versioni acustiche dei suoi brani più famosi citati poco fa. Etichetta Rocket Science e, in Europa, distribuzione Proper. Lei è brava, pop ed orecchiabile all’occorrenza ma anche con ballate pianistiche e brani più complessi.

Clockwork Angels è il 20° album di studio dei Rush, pubblicato lo scorso 12 giugno dalla Roadrunner/Warner. Sul mercato inglese ne è uscita anche una versione con allegato un numero speciale della rivista Classic Rock (o viceversa) completamente dedicato al gruppo canadese e definito Fanpack, con interviste esclusive e una retrospettiva sul gruppo per un totale di 132 pagine.

La ristampa di Mama Said di Lenny Kravitz in uscita oggi per la EMI è quantomeno curiosa. Esce, in versione doppia, per il 21° Anniversario dell’uscita dell’album! A quando le ristampe per il 19°, 22°, magari 28° anniversario? Le case discografiche sono proprio alla frutta, almeno prima uscivano queste edizioni speciali magari non rispettando proprio l’anno esatto dell’uscita originale ma ora anche questo. Comunque Mama Said era il secondo, e forse migliore, disco di Kravitz e questa nuova versione aggiunge parecchio materiale interessante:

Disc: 1
1. Fields of Joy (2012 – Remaster)
2. Always On the Run (2012 – Remaster)
3. Stand By My Woman (2012 – Remaster)
4. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (2012 – Remaster)
5. More Than Anything in This World (2012 – Remaster)
6. What Goes Around Comes Around (2012 – Remaster)
7. The Difference Is Why (2012 – Remaster)
8. Stop Draggin’ Around (2012 – Remaster)
9. Flowers for Zoë (2012 – Remaster)
10. Fields of Joy (Reprise) (2012 – Remaster)
11. All I Ever Wanted (2012 – Remaster)
12. When the Morning Turns to Night (2012 – Remaster)
13. What the …. Are We Saying? (2012 – Remaster)
14. Butterfly (2012 – Remaster)
15. Light Skin Girl from London (2012 – Remaster)
16. I’ll Be Around (2012 – Remaster)
17. Always On the Run (Instrumental) (2012 – Remaster)
18. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (12″ Remix Instrumental)
19. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (Extended/Dub Version)
Disc: 2
1. Riding On the Wings of My Lord (Rough Demo)
2. It Ain’t Over ‘Til It’s Over (Home Demo)
3. What the…Are We Saying? (Home Demo)
4. The Difference Is Why (Home Demo)
5. Riding On the Wings of My Lord (Funky Vocal)
6. Riding On the Wings of My Lord (Instrumental)
7. Framed, Lying, Crying (Instrumental Segue)
8. Stand By My Woman (Instrumental)
9. Stop Draggin’ Around (Live in Rotterdam)
10. Always On the Run (Live in Rotterdam)
11. Fields of Joy (Live in Rotterdam)
12. Stand By My Woman (Live in Rotterdam)
13. More Than Anything in This World (Live in Rotterdam)
14. Always On the Run (Live in Japan)
15. Stop Draggin’ Around (Live in Japan)

16. What the…Are We Saying? (Live in Japan)

Esce anche a prezzo speciale, al costo di 1 CD!

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A 25 anni di distanza dall’ultimo album di studio si sono riformati anche i DB’s una delle migliori formazioni americane di power-pop, jangle-rock, come vogliamo chiamarlo? Grande gruppo comunque, quello dove suonavano Chris Stamey, Peter Holsapple, Will Rigby e Gene Holder. Tutti musicisti (a parte l’ultimo) che hanno avuto anche ottime carriere soliste. E sono tutti presenti in questa reunion. Il disco, Falling Off The Sky (bel titolo), edito dalla Bar None Records il 12 giugno scorso per il mercato americano, è una vera delizia di sonorità retrò anni ’60, armonie vocali fantastiche e brani pop della più bell’acqua. Gran classe e atmosfere che richiamano le tre grandi B, Beatles, Beach Boys e Byrds con Nick Lowe idealmente aggiunto alle formazioni.

American Made è il nuovo e 11° album di studio dei BoDeans, pubblicato dalla Megaforce sempre il 12 giugno negli States. Però non c’è più Sam Llanas e quindi non è proprio la stessa cosa. Ad affiancare Kurt Neumann c’è il nuovo chitarrista Jake Owen ma in pratica si tratta di un disco solo di Neumann, vedremo, non ho ancora sentito bene. Anche se a un primo ascolto non mi sembra malaccio, del duo Neumann era quello più melodico. C’è anche una bella cover di I’m On Fire di Springsteen.

Sul Buscadero Callieri ha provveduto a disintegrare questo nuovo album di Kelly Hogan, I Like To Keep Myself In Pain, pubblicato dalla Anti il 5 giugno scorso. Per la serie il mondo è bello perché è vario, non sono d’accordo. Se amate le belle voci femminili di stampo vagamente country, ma anche con elementi pop, soul e rock qui c’è della buona musica. Proprio per gli stessi motivi citati in quella recensione: Booker T. Jones, James Gadson, Gabriel Roth (il chitarrista di Sharon Jones) e il pianista Scott Ligon tra i musicisti utilizzati e brani scritti appositamente per l’album da, tra gli altri, M Ward, John Wesley Harding, Andrew Bird, Robyn Hitchock, Robbie Fulks, Stephin Merritt. Questo è il suo quarto album da solista (compreso uno con i Pine Valley Cosmonauts) ma ha fatto da corista anche per Mavis Staples, Jakob Dylan, Drive By Truckers e soprattutto per la sua amica Neko Case. Un’altra sulla quale spesso si scatenano gli strali della critica e che al sottoscritto invece piace parecchio, come nel caso della Hogan, per questa sua capacità di fondere pop melodrammatico ma non banale, country, canzone d’autore, un pizzico di soul, come fanno Shelby Lynne o la stessa Case. Quindi se vi piacciono quelle atmosfere tra Bacharach, Springfield e Jackie De Shannon, senza attendervi il capolavoro ma un disco più che onesto. Fine della mini recensione difensiva!

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Per la serie i dischi di strana provenienza, dalla Smokin’ Records (?!?) oggi esce anche questo Devils In Disguise dei Flying Burrito Brothers. Il CD contiene un Broadcast radiofonico del 22 luglio 1971, quindi dopo il 3° album quando in formazione non c’erà più Gram Parsons ma il nuovo cantante era il peraltro ottimo Rick Roberts (insieme a Chris Hillman). Registrato ai Sigma Studios di Philadelphia il repertorio è più o meno quello del Bootleg ufficiale del 1970 al Fillmore East pubblicato dalla Universal lo scorso anno, ma non proprio, ci sono parecchi brani in più:

1. Six Days on the Road
2. One Hundred Years from Now
3. My Uncle
4. Four Days of Rain
5. She Made Me Lose My Blues
6. Shenandoah Valley Breakdown
7. Why Are You Crying
8. Dixie Breakdown
9. Can t You Hear Me Calling
10. White Line Fever
11. Colorado
12. Steel Guitar Rag
13. Christine s Tune
14. Do Right Woman
15. Dark End of the Street
16. Tried So Hard
17. Hot Burrito #2
18. Wake Up Little Suzie

La qualità sonora è anche abbastanza buona.

Per finire, sempre parlando di belle voci, ma poco conosciute, la Cherry Tree ristampa il primo disco solista di Julie Covington. Ohibò, e chi è costei? Si tratta della cantante che appariva nella prima versione, quella originale, di Evita (e la sua Don’t Cry For Me Argentina, al n.1 in tutto il mondo non ha nulla a che spartire con le versioni fatte dopo, senza citare nomi per non creare inutili polemiche). Ma era anche la cantante nella versione originale di Godspell, la Janet Weiss nel primo Rocky Horror Picture Show e sempre parlando di musical era anche in War Of The Worlds a fianco di Phil Lynott. Ma questo disco, The Beautiful Changes, uscito in origine nel 1971, contiene brani scritti per lei da Pete Atkin e Clive James, una sorta di baroque pop come i dischi di quegli anni di Nick Drake, Sandy Denny o forse più sul versante Elkie Brooks.

L’altra copertina, che vedete qui sopra a fianco, è un reminder del disco del 1978 della Virgin, pubblicato nel 2009 in CD dalla Pucka Records come Julie Covington…Plus. E questo è veramente bello (non che l’altro sia brutto), prodotto da Joe Boyd, con gli arrangiamenti orchestrali di Robert Kirby, quello dei bellissimi dischi del Nick Drake citato poco fa e con brani scritti da Rchard & Linda Thompson (con cui ha cantato in First Light, oltre che nei dischi delle sorelle McGarrigle e nell’Albion Band di Ashley Hutchings), Sandy Denny, John Lennon, Kate Bush e molti altri, tutti belli, tra cui appare, come bonus, la cover di Only Women Bleed di Alice Cooper che fu il suo singolo di successo nel 1978. Nel disco, per non farsi mancare nulla, suonano Richard Thompson, John Cale, Steve Winwood, Trevor Lucas, Chris Spedding. Per la precisione, tornando a Beautiful Changes, il CD era già uscito negli anni ’90 per la defunta See For Miles.

Per oggi può bastare.

Bruno Conti