Non Sono Famosi Come Le Scarpe… Però Sono Bravi ! Clarks – Feathers & Bones

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Clarks – Feathers & Bones – Clarkshouse Entertainment/Razor & Tie – Deluxe Edition

Per stare dietro a tutti i nuovi dischi di roots-rock validi in uscita, da un po’ di tempo a questa parte, bisogna smanettare sul web, armarsi di pazienza e andare alla ricerca di nuovi lavori di artisti o gruppi che, nel lungo o breve periodo, sono stati dei punti saldi della tua formazione e dei tuoi gusti musicali. Nello specifico sto parlando dei Clarks, quartetto di Pittsburgh in pista dal lontano ’97, guidati dal leader e frontman Scott Blasey, con Greg Joseph al basso, Robert James alle chitarre e David Minarik Jr. alla batteria, ospiti vari musicisti esterni impegnati alle tastiere, pedal steel, fisarmonica e armonie vocali aggiunte: in ogni caso una band caratterizzata da varie influenze e da un sound rock classico e ruspante. Esordiscono con l’interessante Someday Maybe (97), a cui faranno seguire a distanza di breve tempo Love Gone Sour Suspicion And Bad Debt  e I’ll Tell You What Man (99) ormai introvabili da tempo, il buon Live (99), l’omonimo Clarks e Let It Go (00), l’acclamato Another Happy Ending (02), Strikes & Gutters (03), Fast Moving Cars (04) https://www.youtube.com/watch?v=p4cPdxaXKZI , un’altro disco dal vivo Still Live (06) nella doppia veste CD+DVD, fino all’ultimo lavoro in studio Restless Days (09). E ora, dopo cinque anni di pausa, questo nuovo album finanziato con il sistema del crowdfunding, tramite Pledge Music https://www.youtube.com/watch?v=lioz1zWSOCo .

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Feathers & Bones si apre proprio con la title track, una canzone chitarristica ed aggressiva, piuttosto nervosa, ma dal ritornello fruibile, All Or Nothing è già meglio con il suo ritmo cadenzato, seguita dalla frenetica Nothing Good Happens After Midnight, mentre Irene è esemplare per inquadrare la musica dei Clarks https://www.youtube.com/watch?v=Pp7EUEj7AhA , la classica ballata bucolica, un grande brano molto evocativo che fa da preludio alla dinamica e fluida Take Care Of You. Su questa falsariga si muove la seconda parte del disco, a partire da Map Of The Stars https://www.youtube.com/watch?v=P_FS0X38pyo  e Nothing But You brani dal riff quadrato e metallico, mentre Magazine è una sorta di folk-rock suonato come Dio comanda https://www.youtube.com/watch?v=tsajOqCwUiE , Some Call It Destiny è una canzone sorniona (e un po’ furbina) https://www.youtube.com/watch?v=lYu8jNQCi7g , a cui fanno seguito Take Me, un brano che inizia come una “ballad” per sola voce e chitarra e che si elettrifica strada facendo, e la scintillante Broken Dove che risente un po’ della lezione dei Counting Crows.

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Il secondo CD rivisita in versione acustica buona parte dei brani di Feathers & Bones, e come quasi sempre accade le canzoni risplendono di luce propria, toccando vette notevoli nel brano che dà il titolo all’album, come pure in Irene, Magazine, Some Call It Destiny e Take Me. I Clarks non saranno dei geni ma “solo” una solida rock’n’roll band, con le orecchie attente alle radio e con canzoni che una volta infilate nell’autoradio (esiste ancora?) vi portano a spasso in cerca di un locale dove si possa bere, volendo, anche una cassa di birra. Se vi piace il genere, buona ricerca (in effetti il disco è uscito la scorsa estate) e poi passate parola!

Tino Montanari

Un “Oriundo” Canadese In Trasferta Nella Windy City! Mississippi Heat – Warning Shot

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Mississippi Heat –Warning Shot – Delmark

Ci eravamo lasciati all’incirca un paio di anni fa con la pubblicazione di Delta Bound, il decimo album della loro discografia http://discoclub.myblog.it/2012/09/16/da-chicago-mississippi-heat-delta-bound/ ,  con cui festeggiavano venti anni di carriera, ed ora, puntuali come un orologio, i Mississippi Heat ne sfornano uno nuovo, Warning Shot, seguendo una cronologia quasi certosina https://www.youtube.com/watch?v=9MinKSXdsSk . La band dell’israelo-belga-canadese-americano Pierre Lacocque è sicuramente tra le migliori rappresentanti della scena musicale di Chicago e non a caso incidono da qualche tempo per la Delmark, una delle etichette più rappresentative della Wind City. Che da qualche anno a questa parte sta cercando anche di svecchiare il proprio repertorio, quindi non solo dischi di blues super tradizionale o ristampe, ma anche “nuovi” (perché definirli giovani sarebbe esagerato) musicisti che vengono lanciati nell’arena blues: giusto alcuni mesi orsono vi parlavo dell’ottimo debutto di Giles Corey, eccellente chitarrista bianco, tra blues, rock e soul, ed ora, non a caso, lo troviamo come nuova chitarra solista del gruppo. In effetti i Mississippi Heat sono una band sempre in evoluzione, con una formazione che cambia spesso, mantenendo come punti fermi giusto Lacocque, che è il leader, l’armonicista, nonché autore principale, il batterista Kenny Smith, uno dei migliori nel genere, e la vocalist Inetta Visor, dalla voce potente, duttile ed espressiva  https://www.youtube.com/watch?v=sKr375l5-wo . Negli avvicendamenti si salva anche il chitarrista Carl Weathersby, che appare come ospite alla solista in un paio di brani, mentre nuovi sono il bassista Brian Quinn, il tastierista, il bravissimo Neal O’Hara, e Sax Gordon, che aggiunge i suoi fiati per dare ulteriore pepe al suono della band. Ci sono anche un secondo chitarrista, e cantante in tre canzoni, Michael Dotson e un altro batterista, Andrew Thomas, oltre ad un terzetto di coriste di pregio: quindi, suono ancora più ricco rispetto al passato.

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Sweet Poison, che apre le operazioni, è un brano alla Elmore James, o à la Winter, se preferite, con un cattivissimo Corey alla slide, che si divide i compiti con l’armonica di Lacocque e il piano di O’Hara per ricreare un perfetto Chicago Blues, con la poderosa voce della Visor, veramente genuina, ad unire il tutto. Alley Cat Boogie, come da titolo, swinga di brutto, sulle ali del sax di Gordon, con le tre coriste che aizzano la Visor, un pianino indiavolato e l’armonica del buon Pierre, sempre sul pezzo. Come To Mama, aggiunge un sapore tra mambo, rhumba e New Orleans sound https://www.youtube.com/watch?v=yQcU-4IAzRo , con le percussioni di Ruben Alvarez che danno un tocco “esotico” al sound, mentre O’Hara raddoppia anche all’organo e Gordon ci regala un piacevole intermezzo al sax, prima di lasciare il proscenio all’armonica. I Don’t Know è una lenta ballata che ci permette di gustare appieno la vellutata voce della Isor https://www.youtube.com/watch?v=sAVRUSzGBAU , che titilla i nostri padiglioni auricolari con classe, ben sostenuta dalle tre backing vocalist, poi è il turno di Lacocque e di un assolo in punta di dita di Corey. Yeah Now Baby è decisamente più uptempo, per usare un eufemismo, e Michael Dotson assume la guida vocale del gruppo, super compatto sotto le immancabili sferzate dell’armonica, mentre Corey lavora di slide sullo sfondo. Super funky per Birthday Song, un altro esempio di New Orleans sound frenetico, con Carl Weathersby che inchioda un assolo di quelli sferzanti, in un tripudio di percussioni, basso in overdrive e voci in libertà, con sax e armonica che non fanno mancare il loro contributo.

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Nowhere To Go, è un altro classico Chicago Blues https://www.youtube.com/watch?v=XAy6fgyJmkQ , mentre Warning Shot è più swingata, con O’Hara questa volta all’organo, la Visor e le sue socie che cantano da par loro, prima che Corey, Lacocque e Gordon si sfidino nuovamente a colpi di blues https://www.youtube.com/watch?v=RSHRf-hRZqc . Swingy Dingy Baby è un eccellente shuffle, con Dotson a voce e chitarra, che riprende la guida del gruppo con grande autorità.Too Sad To Wipe My Tears è un altro lentone di quelli strappalacrime, con la Visor e l’armonica di Lacocque in bella evidenza https://www.youtube.com/watch?v=T0jaWiioC8U , mentre Recession Blues ha di nuovo quel sapore latino, cosa che non impedisce a Giles Corey di piazzarci una bella schitarrata rock-blues. Insomma, senza stare a nominarle tutte e sedici, tante sono, direi che ci siamo capiti, non manca la varietà, la classe e tutte le colorazioni del blues in questo ottimo CD dei Mississippi Heat (c’è persino una versione strumentale di Your Cheating Heart di Hank Williams, a tempo di R&B https://www.youtube.com/watch?v=jXcHEbavLUc ), se amate il genere qui c’è “trippa per gatti! (dite la verità vi mancava)!

Bruno Conti