Colonna Sonora Da “Oscar” Per Un Videogioco, Ma Anche Un Bel Live! Chuck Ragan

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Chuck Ragan – The Flame In The Flood – Ten Four Records

Chuck Ragan And The Camaraderie – The Winter Haul Live – Ten Four Records

Puntuali come sempre torniamo a parlare di un beniamino di questo Blog http://discoclub.myblog.it/2011/10/11/anche-questo-e-bravo-chuck-ragan-covering-ground1/ e http://discoclub.myblog.it/2014/04/15/americana-sera-bel-tempo-si-spera-chuck-ragan-till-midnight/ , Chuck Ragan, e l’occasione ci viene data dalla recente uscita quasi contemporanea di questi due CD (acquistabili purtroppo solo per il download o a richiesta in CDR): The Flame In The Flood, colonna sonora di un videogioco post-apocalittico https://www.youtube.com/watch?v=kNm0u_XxHJ4 , e The Winter Haul Live, un concerto dal vivo tratto dall’ultimo tour invernale. Altri, prima di lui, come per esempio Beck e Paul McCartney, si erano cimentati in questa curiosa operazione (ricordando comunque che questo videogioco viene finanziato da una ambiziosa campagna di Kickstarter), e Ragan. per non essere da meno, chiama a raccolta la sua attuale band The Camaraderie,,con il bravissimo Todd Beene dei Lucero alla pedal steel, e come ospiti Jon Snodgrass (dei Drag The River), Adam Faucett, Fearless Kin e il collega cantautore Cory Branan, per dieci brani di pura “alt-americana”.

Il “gioco”, in tutti i sensi, si apre con la title track The Flame In The Flood, con le armonie dei Fearless Kin e il violino di Jon Gaunt in evidenza, a cui fanno seguito il country cadenzato di Gathering Wood, gli arpeggi di chitarra di una strumentale In The Eddy, una grintosa Loup Garou cantata in coppia con Adam Faucett, passando per un altro struggente brano strumentale come Spanish Moss, dove torna protagonista il violino di Gaunt (anche autore del brano). Dopo una breve pausa il gioco si anima vieppiù con il veloce bluegrass di una grintosa Landsick, mentre una dolce armonica introduce e accompagna River And Dale, seguita da una ballata malinconica come Cover Me Gently in duetto con Jon Snodgrass, una lacerante (solo chitarra e voce) Long Water, andando a chiudere il gioco con il folk rock di una What We Leave Behind, accompagnata da buone armonie vocali.

Con The Winter Haul Live, Chuck Ragan e il suo formidabile gruppo i Camaraderie composto da Joe Ginsberg al basso, Todd Beene alla pedal steel e percussioni, David Hidalgo Jr. (chi sarà il babbo?) alla batteria e Jon Gaunt al violino, ripercorrono il repertorio di Chuck in forma elettro-acustica, con una serie di brani registrati nelle varie tappe del suo ultimo tour invernale dello scorso anno. La partenza è come al solito fulminante, con un’accoppiata Vagabond e Revved riprese dall’ultimo album in studio Till Midnight (14), come le seguenti potenti Something May Catch Fire (con una sezione ritmica granitica), Bedroll Lullaby (con armonica e violino in spolvero) e la ritmata You And I Alone, mentre dal magnifico Covering Ground (11) il buon Cuck ridà vita ad una ballata sofferta e rabbiosa come You Get What You Give, il folk country di Nothing Left To Prove, una accelerata “road song” come Nomad By Fate (perfetta da suonare nei pub e locali americani), e una lenta Right As Rain dove il violino lacerante di Gaunt accompagna il vocione di Ragan. Dopo una The Flame In The Flood presentata in anteprima dal vivo, e la volta di Symmetry e The Boat recuperate dal suo disco d’esordio Feast Or Famine (07), ed è un peccato che dal bellissimo Gold Country (10) viene estrapolato solamente l’alternative-country di Rotterdam.

Con questi due lavori continua il percorso artistico di Chuck Ragan, un songwriter che in una carriera quasi decennale è riuscito a creare un suo “sound” personale, che fa leva sulla chitarra acustica e su una voce sporcata probabimente da mille sigarette ed ettolitri di Bourbon, un vero talento che insieme con il suo collaboratore storico Jon Gaunt e l’attuale gruppo, dà il meglio di sé nelle “performance” live dove è impossibile non muovere i piedini e (forse) ballare sui tavoli. Per chi scrive, assieme a The White Buffalo (i punti in comune sono molti) e Israel Nash Gripka, sono tra coloro che fanno la miglior musica di questo genere in circolazione, e in un certo senso condividere le canzoni di questi signori è come scoprire il Santo Graal!

Tino Montanari