Cofanetti Autunno-Inverno 9. Un Album Che Col Passare Degli Anni E’ Persino Migliorato! R.E.M. – Monster 25th Anniversary

r.e.m. monster box

R.E.M. – Monster 25th Anniversary – Concord/Universal 5CD/BluRay Box Set

In campo musicale non è mai facile dare seguito ad un disco che è considerato all’unanimità il tuo capolavoro, ed è ancora più complicato se lo stesso disco arrivava dopo il tuo album più venduto di sempre. Questo è esattamente ciò che capitò ai R.E.M. nel 1994, quando si erano trovati nell’imbarazzo di dover pubblicare un nuovo lavoro che seguisse il loro masterpiece indiscusso Automatic For The People, che a sua volta era arrivato un anno dopo Out Of Time, il loro best seller assoluto. Il quartetto di Athens fece allora una scelta che a mente fredda era la più logica, ma sul momento spiazzò non poco fans e critici: pubblicare un album dal suono completamente diverso, pigiando l’acceleratore sul rock senza avere paura di distorcere le chitarre, citando palesemente il grunge così di moda in quel periodo ed il glam anni settanta come influenze principali. Il risultato fu Monster, il disco più rock mai realizzato fino a quel momento dal gruppo guidato da Michael Stipe (come sempre insieme a Peter Buck, Mike Mills e Bill Berry), un lavoro che, seppur “annacquato” dalle melodie pop e orecchiabili tipiche dei nostri, diede un bello scossone a chi si aspettava un clone di Automatic For The People https://discoclub.myblog.it/2017/12/19/25-anni-dopo-e-ancora-un-capolavoro-r-e-m-automatic-for-the-people-25th-anniversary/ . Il suono era rock al 100%, con il livello delle chitarre spesso ad un volume molto più alto della voce di Stipe, al punto che qualcuno disse che i R.E.M. erano tornati quelli di inizio carriera quando nelle loro canzoni non si capivano le parole: il disco ebbe comunque un ottimo successo, grazie anche alla decisione dei nostri di portarlo in tour (cosa che non avveniva dall’album Green, 1989).

Oggi Monster beneficia della campagna di ristampe per i 25 anni dei dischi della band georgiana, e l’operazione è quella più dettagliata e ricca tra quelle uscite finora, anche più di Automatic For The People: ben cinque dischetti audio ed un BluRay, in una pratica confezione formato CD con copertina dura tipo libro, che però creerà non pochi problemi ai collezionisti dato che è la quarta veste grafica differente finora (gli album degli anni ottanta erano tutti in formato “clamshell”, Out Of Time in stile libro/DVD size – tipo le ristampe dei Jethro Tull – ed Automatic For The People in dimensione simil-LP). Sul primo dischetto troviamo l’album originale completamente rimasterizzato, un disco che risentito oggi appare molto migliore di quanto era sembrato all’epoca (anch’io nel 1994 ero rimasto inizialmente disorientato dal suono) e che ha superato l’esame del tempo molto meglio, ad esempio, di Up del 1998. Detto dei soliti testi di difficile interpretazione e pieni di nonsense e riferimenti oscuri, il CD parte con il singolo What’s The Frequency, Kenneth?, una deliziosa pop song dalla solida veste rock, con un accattivante contrasto tra la chitarra quasi distorta di Buck e la melodia decisamente orecchiabile. Crush With Eyeliner vede Thurston Moore dei Sonic Youth alla seconda chitarra ed è una delle mie preferite: una rock song potente e cadenzata che ricorda molto Lou Reed sia per il suono tra rock’n’roll e glam sia per il modo di cantare di Stipe, con le chitarre che alternano riff taglienti all’uso del vibrato. King Of Comedy è un funk-rock con una parte di basso molto accentuata, e se consideriamo anche la chitarra in evidenza come sempre la voce di Stipe è quasi nelle retrovie; l’attendista I Don’t Sleep, I Dream è sempre rock ma più vicina alle atmosfere tipiche dei nostri.

Star 69 è testosterone puro, più un esercizio di forza rocknrollistica che una vera e propria canzone, mentre Strange Currencies è una splendida ballata elettrica ricca di pathos che non avrebbe sfigurato su Automatic For The People, forse il capolavoro del disco. Tongue è completamente diversa dal resto dell’album, essendo uno squisito blue-eyed soul dal sapore anni sessanta con Stipe che canta in falsetto ed un organo sullo sfondo, ma con la bella Bang And Blame (che ha somiglianze nella melodia con Losing My Religion) torniamo alle atmosfere rock, per un altro dei pezzi più riusciti del CD; la trascinante I Took Your Name è ancora puro rock’n’roll chitarristico, con Stipe che sembra cantare dalla stanza accanto, Let Me In è caratterizzata dal contrasto tra la traccia di chitarra decisamente aggressiva e la voce pacata di Michael, Circus Envy è distorta, cupa e “cattiva”, mentre You chiude l’album su una nota quasi ipnotica. Il secondo dischetto presenta quindici demo presi dalle sessions di Monster, ma stranamente senza alcuna canzone che poi finirà sull’album: infatti ci troviamo in presenza di vari brani strumentali che sono in realtà prove, bozzetti ed ipotesi di canzoni che poi verranno in gran parte lasciate in un cassetto, con titoli provvisori come Uptempo Ricky, AM Boo, Sputnik 1 Remix, Rocker With Vocal e Experiment 4-28 No Vocal. Gli unici brani cantati sono Revolution 4-21, che in un’altra versione e con il semplice titolo di Revolution finirà sulla colonna sonora di Batman & Robin, e la già citata Rocker With Vocal che però vede Mills al microfono. In un paio di casi le tracce verranno riprese in seguito, come per l’intrigante western tune Harlan County With Whistling che diventerà Final Straw sull’album Around The Sun e Black Sky 4-14 che attenderà addirittura 14 anni prima di finire su Accelerate con il titolo di Until The Day Is Done. Alcuni pezzi sono quasi finiti e mancherebbe solo la voce, come il gradevole pop-rock chitarristico Pete’s Hit, il rock’n’roll Uptempo Mo Distortion o la suggestiva ballata acustica Mike’s Gtr. Un dischetto forse non indispensabile ma piacevole.

Il terzo CD presenta Monster remixato ex novo dal produttore originale Scott Litt: normalmente considero questi “nuovi” remix un pretesto per allungare il brodo e far salire il prezzo del prodotto finale, ma in questo caso l’operazione ha senso, dato che Litt non era mai stato soddisfatto del suono originale del 1994 in quanto in aperto disaccordo con le idee del gruppo. Ora ha finalmente avuto la possibilità di rimetterci le mani sopra e di confezionare un album più coerente con il suo pensiero, ed in alcuni casi le differenze si sentono eccome. La voce di Stipe è adesso ben al centro e più pulita (Strange Currencies è esemplare in questo senso), Let Me In ha una parte di organo in meno, You non ha la batteria all’inizio e What’s The Frequency, Kenneth? ha una parte di chitarra diversa, così come in King Of Comedy. Ma le differenze più marcate si notano nella già citata Strange Currencies e Crush With Eyeliner, per le quali Litt ha addirittura utilizzato delle tracce vocali alternate. Non saltate quindi a piè pari questo terzo CD, vale la pena ascoltarlo per avere una visione di Monster abbastanza diversa. I restanti due supporti audio contengono un concerto completo, ovviamente inedito, registrato a Chicago il 3 Giugno del 1995 durante il tour promozionale seguito alla pubblicazione di Monster, una serie di concerti che causò diversi problemi ai membri del gruppo ed in particolare a Berry che soffrì di un aneurisma cerebrale in Svizzera, che lo costringerà a lasciare i compagni due anni dopo.

Dati i presupposti creati da Monster, il concerto è molto rock, con il nuovo album rappresentato da ben nove pezzi tra i quali spiccano What’s The Frequency, Kenneth?, Crush With Eyeliner, Strange Currencies (accolta con un boato dal pubblico) e Tongue. Automatic For The People è presente solo con tre brani, e per fortuna due sono le splendide Man On The Moon e Everybody Hurts (la terza è Monty Got A Raw Deal, ma avrei preferito Drive). Chiaramente non mancano i classici del gruppo, Losing My Religion in testa, ma pure Country Feedback, Orange Crush, So. Central Rain (I’m Sorry), e c’è anche Revolution in anticipo di due anni sulla pubblicazione (non un grande brano comunque), oltre a due inediti assoluti, Undertow e Departure, che nel 1996 finiranno su New Adventures In Hi-Fi. Finale con altre due canzoni molto note, Pop Song 89 e la frenetica It’s The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine). Il BluRay contiene Monster in due configurazioni audio alternative (surround ed alta risoluzione), sei video tratti dall’album e la riproposizione del film-concerto Road Movie, uscito all’epoca solo in VHS e DVD.

A livello di ristampe dei R.E.M. questa riedizione di Monster è quindi quella che offre più materiale interessante, e sono fin da ora in curiosa attesa per il 2021, quando ricorreranno i 25 anni di New Adventures In Hi-Fi, che personalmente giudico il miglior lavoro della band di Athens da Automatic For The People in poi.

Marco Verdi

Novità Prossime Venture 22. R.E.M – Monster Super Deluxe Edition: Anche Il Nono Album Della Band Di Athens Festeggia Il Suo 25° Anniversario Con Un “Mostruoso” Cofanetto.

r.e.m. monster box

R.E.M – Monster (25th Anniversary Edition) – 5CD/1BD – 2 CD- 2 LP – Craft/Universal – 01-11-2019

Prosegue il percorso delle ristampe degli album dei R.E.M. al raggiungimento dei 25 anni dalla data di uscita dell’album originale, dopo Automatic For The People tocca a Monster, disco che all’epoca della sua uscita il 27 settembre 1994 ebbe grande successo di vendita, arrivando ancora una volta al 1° posto delle classifiche USA (vendendo 4 milioni di copie solo negli States), anche se le critiche, pur rimanendo decisamente positive, non raggiunsero quel livello di unanimità che aveva caratterizzato Automatic e Out Of Time, forse a causa di un suono a tratti volutamente più aggressivo, con chitarre distorte, tocchi glam rock, insomma niente mandolini e piano, ma appunto tante chitarre, comunque dal disco vennero estratti 4 singoli di successo, tra i quali  Bang And Blame, Strange Currencies Tongue entrarono nei Top 20 della classifica inglese, mentre What’s The Frequency, Kenneth fu numero uno negli Stati Uniti. Per l’edizione del 25esimo al disco originale sono stati aggiunti ben 5 ulteriori dischetti, quattro CD e un Blu-ray audio-video con una quantità veramente cospicua di materiale raro ed inedito. Le versioni in doppio CD o doppio LP riportano il disco 1 e 3 del cofanetto.

il 1° CD contiene l’album originale rimasterizzato dai master analogici, mentre il 2° CD riporta 15 demo registrati durante le sessioni per l’album prodotto da Scott Litt, che ha anche preparato un Remix targato 2019 del disco completo per il terzo CD, dove le chitarre di Peter Buck sono meno dominanti e la voce di Michael Stipe è messa maggiormente in primo piano, mentre il 4° e il 5° riportano il concerto completo tenuto il 3 giugno del 1995 durante il Monster Tour, e infine il Blu-ray, oltre alle versioni 5.1 surround sound e hi-resolution audio, riporta i 6 video clip dell’epoca più Road Movie un film concerto completo, a dimostrazione che se si vuole i Blu-ray o i DVD non devono contenere per forza solo materiale per audiofili, spesso di zero interesse per moltissima gente, ma intelligentemente possono accontentare anche.i non patiti dell’alta fedeltà, senza fare lievitare troppo i prezzi di questi cofanetti. Infatti molto indicativamente il box avrà un costo intorno ai 70 euro.

Ecco comunque il contenuto completo del box la cui uscita è prevista per il 1° novembre.

[CD1: Monster Remaster]
1. What’s The Frequency, Kenneth?
2. Crush With Eyeliner
3. King Of Comedy
4. I Don’t Sleep, I Dream
5. Star 69
6. Strange Currencies
7. Tongue
8. Bang And Blame
9. I Took Your Name
10. Let Me In
11. Circus Envy
12. You

[CD2: Monster Demos]
1. Pete’s Hit
2. Uptempo Mo Distortion
3. Uptempo Ricky
4. Harlan County with Whistling
5. Lost Song
6. AM Boo
7. Mike’s Gtr
8. Sputnik 1 Remix
9. Black Sky 4-14
10. Revolution 4-21
11. Rocker with vocal
12. Time Is On Mike’s Side
13. Experiment 4-28 no vocal
14. Highland Fling 4-29
15. Cranky 4-29

[CD3: Monster Remix]
1. What’s The Frequency, Kenneth? (2019 Remix)
2. Crush With Eyeliner (2019 Remix)
3. King Of Comedy (2019 Remix)
4. I Don’t Sleep, I Dream (2019 Remix)
5. Star 69 (2019 Remix)
6. Strange Currencies (2019 Remix)
7. Tongue (2019 Remix)
8. Bang And Blame (2019 Remix)
9. I Took Your Name (2019 Remix)
10. Let Me In (2019 Remix)
11. Circus Envy (2019 Remix)
12. You (2019 Remix)

[CD4: Live In Chicago 6/3/95 – Monster 1995 Tour (Part One)]
1. What’s The Frequency, Kenneth?
2. Circus Envy
3. Crush With Eyeliner
4. Near Wild Heaven
5. Welcome To The Occupation
6. Undertow
7. I Took Your Name
8. Strange Currencies
9. Me In Honey
10. Revolution
11. Tongue
12. Man On The Moon
13. Country Feedback
14. Monty Got A Raw Deal

[CD5: Live In Chicago 6/3/95 – Monster 1995 Tour (Part Two)]
1. Losing My Religion
2. You
3. Departure
4. Orange Crush
5. Get Up
6. Star 69
7. Let Me In
8. Everybody Hurts
9. So. Central Rain (I’m Sorry)
10. Pop Song 89
11. It’s The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)

[Blu-ray]
1. Monster – 5.1 Surround Sound
2. Monster – Hi-Resolution Audio
3. Road Movie (concert film)
4. What’s The Frequency, Kenneth? (music video)
5. Crush With Eyeliner (music video)
6. Star 69 (music video)
7. Strange Currencies (music video)
8. Tongue (music video)
9. Bang And Blame (music video)

E’ tutto, nei prossimi giorni altre ristampe interessanti in arrivo.

Bruno Conti

25 Anni Dopo E’ Ancora Un Capolavoro! R.E.M. – Automatic For The People 25th Anniversary

r.e.m. automatic for the people front

R.E.M. – Automatic For The People – Craft/Concord/Universal 2CD Deluxe – 3CD/BluRay Super Deluxe

Se non ricordo male questo blog non si è mai occupato prima d’ora nel dettaglio delle ristampe dei R.E.M., nonostante siano già uscite le riedizioni di diversi album considerati dei classici del quartetto di Athens, principalmente Murmur, Lifes Rich Pageant, Green e, perché no, Out Of Time che oltre ad essere il loro album più famoso è comunque un gran bel dischetto. Ho però ritenuto doveroso fare un’eccezione per Automatic For The People, album del 1992 del gruppo, quasi all’unanimità ritenuto il loro capolavoro ed uno dei dischi di riferimento degli anni novanta, uno dei quei lavori da cinque stellette: siccome album meritevoli di un giudizio simile da almeno tre decadi sono merce rarissima, mi è sembrato giusto dedicare un post a questa edizione per i 25 anni, che esce in doppio CD ed in versione super deluxe con un terzo CD ed un BluRay, il tutto in un lussuoso formato LP con un bel libro allegato pieno zeppo di foto, note e con i testi dei brani (a differenza delle ultime uscite che erano in formato libro, tipo quelle dei Jethro Tull). Nel 1992 i R.E.M. erano reduci dallo strepitoso successo dell’album Out Of Time e soprattutto del singolo Losing My Religion, un brano che li strappò letteralmente dallo status di cult band e li fece conoscere in ogni lato del pianeta. Ma il gruppo formato da Michael Stipe, Peter Buck, Bill Berry e Mike Mills è sempre stato un combo formato da quattro persone normali, addirittura quasi schive, ed il successo esploso nelle loro mani li prese decisamente alla sprovvista, in quanto nessuno di loro aveva l’attitudine della superstar: basti pensare che a seguito di Out Of Time non fu intrapreso nessun tour (decisione suicida dal punto di vista del marketing, e nonostante tutto il disco vendette più di 18 milioni di copie), ma i quattro si misero subito al lavoro su quello che sarebbe appunto diventato Automatic For The People, facendolo uscire solo un anno e sette mesi dopo Out Of Time.

rem automatic for the people box

E Automatic For The People arrivò praticamente ad eguagliare i dati di vendita del suo predecessore, un exploit eccezionale da imputare esclusivamente alla bellezza del disco, in quanto anche questa volta non ci fu nessuna tournée (ci sarà invece per il successivo Monster, 1994, forse anche a causa del fatto che fino a quel momento probabilmente si trattava del loro lavoro più debole) e neppure un singolo ammazza-classifiche come Losing My Religion. Sarebbe stato facilissimo per i quattro ragazzi sfornare un disco-clone di Out Of Time, ma invece fu presa la direzione diametralmente opposta: Automatic For The People è infatti un disco dalle atmosfere cupe e malinconiche, decisamente introverso e con testi che parlano spesso della morte, ma è anche un album pieno di canzoni splendide, sintomo di un momento di ispirazione irripetibile, il tutto nobilitato dalla produzione perfetta del solito Scott Litt, uno che è giusto considerare, almeno all’epoca, il quinto R.E.M. Il disco ebbe una gestazione un po’ problematica, in quanto venne inciso in cinque città diverse (Athens, New York, Miami, Atlanta e New Orleans), e ad un certo punto a Stipe venne anche il blocco dello scrittore: tutto fu però brillantemente superato, ed oggi posso affermare senza tema di smentita che Automatic For The People è ancora bello, fresco ed intenso come quando uscì 25 anni fa. Ci sono al suo interno almeno tre grandissime canzoni, a partire dallo straordinario primo singolo Drive, un pezzo che è tutto tranne che commerciale: una splendida ballata acustica ricca di pathos, con un bellissimo crescendo e, nei pressi del bridge, un lancinante intervento di chitarra elettrica doppiato dagli archi arrangiati dall’ex Led Zeppelin John Paul Jones.

Allo stesso livello sono anche la lenta Everybody Hurts, con un grande Stipe ed una melodia da pelle d’oca, e la deliziosa Man On The Moon, dedicata allo showman Andy Kaufman e che in seguito darà il titolo al biopic sul controverso attore americano, diventando uno dei brani più famosi del quartetto. Quasi allo stesso livello abbiamo The Sidewinder Sleeps Tonite, scintillante folk-rock che prende spunto inizialmente dal classico dei Tokens The Lion Sleeps Tonight per poi svilupparsi in maniera differente, e Nightswimming, pianistica, poetica e toccante. Altri brani che mi piacciono molto sono altre due ballate, la suggestiva Try Not To Breathe, di chiara ispirazione folk, e la malinconica ed intensa Find The River, che non so perché ma mi ha sempre fatto venire in mente il miglior John Denver; bella anche la mossa Monty Got A Raw Deal, con il bouzouki protagonista ed un’atmosfera da est europeo, ma dallo squisito ed immediato refrain. Sweetness Follows, Ignoreland e Star Me Kitten sono le uniche tre canzoni “normali”: forse l’unico che si può definire un riempitivo è il breve New Orleans Instrumental No. 1, un po’ fine a sé stesso.

Il secondo dischetto, presente sia nella versione doppia che in quella tripla, è una piccola chicca, in quanto riporta l’unico concerto che il gruppo tenne a supporto dell’album, una performance registrata nel Novembre del 1992 al 40 Watt Club di Athens (quindi a casa loro): ho detto “piccola” chicca perché ben dodici dei tredici pezzi totali erano già usciti come bonus su quattro CD singoli tratti da Monster, ma ovviamente risentire tutto il concerto intero (tra l’altro completamente rimasterizzato) è ben diverso, anche perché possedere tutti i CD singoli è roba da collezionisti accaniti. Lo show, patrocinato da Greenpeace, è intimo ma decisamente riuscito ed accattivante, con i nostri che smentiscono il luogo comune che li considera principalmente una studio band. Aiutati da John Keane al basso e steel guitar, Stipe e soci iniziano con le uniche quattro canzoni prese dal nuovo album, messe una di fila all’altra e tra le più belle: Drive, in una versione potente, elettrica e roccata, completamente diversa da quella del disco (e forse meno efficace), Monty Got A Raw Deal, Everybody Hurts e Man On The Moon. Si prosegue poi con una panoramica della carriera dei quattro, a partire da una applauditissima Losing My Religion, seguita dalla suggestiva ed emozionante Country Feedback (con una splendida steel), dalla tignosa e chitarristica Begin The Begin e dalla byrdsiana Fall On Me, un tripudio di coretti e jingle-jangle sound.

Dopo l’incalzante Me In Honey e la vigorosa Finest Worksong, nella quale viene fuori tutta l’urgenza rocknrollistica del gruppo, il concerto termina con una scintillante cover di Love Is All Around dei Troggs (cantata da Mills), unico vero inedito del CD, ed un medley travolgente tra Funtime degli Stooges e la loro Radio Free Europe. Il terzo dischetto, esclusivo per il box, propone invece venti demo tratti dalle sessions dell’album, a quanto pare mai circolati neppure nel circuito dei bootlegs: alcuni pezzi sono versioni differenti di brani del disco (Drive è già splendida anche in questa veste non rifinita), dei quali qualcuno con titoli diversi (Wake Her Up è The Sidewinder Sleeps Tonite, e naturalmente Bouzouki Song è Monty Got A Raw Deal), altri veri e propri works in progress con titoli improbabili (C To D Slide 13, che è una Man On The Moon embrionale alla quale mancano ancora le parole, 10k Minimal, Eastern 93111, Pakiderm, 6-8 Passion & Voc), mentre molti sono strumentali o semplicemente idee abbozzate. C’è anche qualche brano inedito, eliminato in quanto troppo simile allo stile di Out Of Time, come la solare Mike’s Pop Song, cantata dal Mills, o il folk-rock strumentale di Peter’s New Song, oltre ad una prima versione di Photograph, che nella sua veste definitiva (e con Natalie Merchant alla seconda voce *NDB E quando erano insieme facevano delle cose splendide https://www.youtube.com/watch?v=mBidZgnWw-w ) è offerta come bonus audio nel BluRay (che contiene il disco originale in due diverse risoluzioni e tutti i videoclips tratti dall’album).

Un terzo CD forse non strettamente indispensabile, ma interessante se volete conoscere la genesi di un grande disco. In seguito i R.E.M. non raggiungeranno più questi livelli di eccellenza (ci si avvicineranno con l’ottimo New Adventures In Hi-Fi, ma a me piace molto anche Reveal), ed è anche per questo che Automatic For The People è uno di quei casi nei quali la ristampa deluxe è pienamente giustificata, anzi direi doverosa.

Marco Verdi