Dopo 31 Anni E’ Ancora Un Capolavoro! Lou Reed – New York Deluxe Edition

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Lou Reed – New York Deluxe Edition – Rhino/Warner 3CD/DVD/2LP Box Set

Alla fine degli anni ottanta Lou Reed sembrava ad un punto morto della sua carriera: il suo ultimo album, Mistrial (un disco accolto non benissimo, che aveva alcune buone canzoni ma un suono moderno tipico dell’epoca e poco adatto all’ex Velvet Underground), risaliva ormai al 1986, ed in più il suo contratto con la RCA era terminato e non era stato rinnovato. Quello che ancora non si sapeva è che il nostro era impegnato a scrivere ed incidere quello che verrà poi considerato quasi all’unanimità il suo capolavoro (magari a pari merito con Transformer), vale a dire New York, un album stupendo che riportava Reed al centro del panorama rock mondiale e che, pubblicato nel gennaio 1989 per la Sire (una associata della Warner molto in voga negli eighties), divenne in breve anche il suo disco più venduto di sempre. Il titolo del lavoro parlava chiaro: New York era un concept dedicato da Lou alla sua città, una metropoli da lui molto amata ma della quale non ha mai nascosto brutture, ingiustizie e contraddizioni, e le 14 canzoni che componevano il disco erano una vera e propria full immersion in un mondo di violenza (sia nelle strade che sui minori), drogati, prostitute, homeless, vita nei bassifondi e tragedie varie come l’impatto dell’AIDS che aveva decimato gli amici gay del nostro o la povertà della comunità ispanica, il tutto unito ad una feroce critica sociale e politica che vedeva il nostro prendersela (facendo nomi e cognomi) con l’allora presidente George Bush Sr., il predicatore di colore Jesse Jackson, Papa Wojtyla, il colonnello Oliver North, il segretario dell’epoca all’ONU Kurt Waldheim (che Reed accusava velatamente se non di simpatie naziste, perlomeno di non essere così deciso nel condannare l’Olocausto) e l’allora procuratore del distretto sud di NY e futuro sindaco Rudy Giuliani, che aveva già iniziato una robusta opera di bonifica della città (il che mi fa pensare che, in fondo, Lou Reed la preferisse non dico in degrado ma comunque con i suoi alti e bassi).

Ma l’album non era certo una sorta di reportage giornalistico sulla situazione della Grande Mela, ma un’opera altissima dal punto di vista lirico, con testi impregnati di riferimenti letterari e dall’accentuato sapore poetico (anche se il linguaggio usato era spesso forte), ad un livello che Lou, pur essendo uno dei più grandi scrittori nel mondo del rock, forse non aveva ancora toccato (e che bisserà nel seguente e quasi altrettanto splendido Magic And Loss, ed in parte anche nel toccante omaggio ad Andy Warhol Songs For Drella, inciso insieme all’ex collega nei VU John Cale). A chiudere adeguatamente il quadro, New York musicalmente segnava un ritorno al rock’n’roll più puro e diretto, quasi grezzo nei suoi arrangiamenti semplici ed immediati, con una band essenziale formata da due chitarre (lo stesso Reed e Mike Rathke), un basso (Rob Wasseman) ed una batteria (Fred Maher), con la partecipazione alle percussioni dell’ex Velvet Maureen Tucker in due pezzi ed ai cori in un brano di Dion Di Mucci, uno degli idoli giovanili di Lou.

Gli arrangiamenti lineari quindi rendevano ancora più piacevole l’ascolto delle canzoni (nelle quali bisognava comunque “entrare” a poco a poco, stiamo sempre parlando di Lou Reed…), con pezzi di puro rock’n’roll chitarristico come l’iniziale Romeo Had Juliet, godibilissima, la trascinante Busload Of Faith (rifatta di recente da Bob Seger), la dura There Is No Time, la potente Strawman (cantata alla grande dal nostro, alla faccia di chi dice che sappia solo parlare), l’orecchiabile e contagiosa (nonostante il testo al vetriolo) Good Evening Mr. Waldheim, fino a quello che diventerà un classico assoluto di Lou, cioè la splendida Dirty Blvd., goduriosa rock song dal riff coinvolgente e con la voce riconoscibilissima di Dion nel finale.

Ma New York non era solo rock’n’roll, in quanto conteneva alcune delle più belle ballate mai scritte da Reed, momenti musicali di pura emozione in cui il suo tipico modo di porgere i brani tra cantato e talkin’ assumeva toni di bellezza assoluta, con titoli come Endless Cycle, Xmas In February, Last Great American Whale e soprattutto la toccante e profonda Halloween Parade, una delle migliori ballads della sua carriera. E poi Beginning Of A Great Adventure, quasi un esercizio di blues urbano con ottimi intrecci chitarristici tra Reed e Rathke, la vivace Sick Of You, dal tempo quasi country-rock, e la conclusiva e velvettiana Dime Store Mystery, che essendo dedicata a Warhol anticipava in un certo senso le tematiche di Songs For Drella. Per celebrare il trentesimo anniversario di New York (o forse no, anche perché gli anni sarebbero 31) è uscita da pochi giorni questa bellissima Deluxe Edition curata dalla “Lou Reed Archive”, cioè in pratica dall’ex moglie Laurie Anderson (in collaborazione con il noto archivista Bill Inglot e con il grande produttore Hal Willner, da sempre amico di Lou, qui in uno dei suoi ultimi lavori – ed il progetto è dedicato proprio a lui), un cofanetto di tre CD, un DVD, due LP ed un bel libretto con le note scritte dal noto critico David Fricke e gli indispensabili testi dei brani, box set i cui contenuti musicali giustificano una volta tanto il prezzo richiesto (60-70 euro, neppure dei più alti).

A parte la fastidiosa abitudine di inserire l’LP del disco originale (qui addirittura doppio, mentre nel 1989 uscì singolo) quando c’è già il CD, abbiamo appunto nel primo dischetto New York così come lo conosciamo (ma rimasterizzato ex novo nel 2020), che si conferma un album che in tutti questi anni non ha perso un millesimo della sua bellezza, un secondo CD con una versione dell’album dal vivo in 14 performance inedite ed una selezione di outtakes e rarità assortite nel terzo, mentre nel DVD troviamo un concerto dell’epoca uscito nel 1990 in VHS e Laserdisc e mai ristampato in seguito. Dell’album originale ho già detto, e quindi passo a parlare del secondo CD che come ho scritto poco fa raccoglie 14 versioni live dei brani di New York registrate tra Washington, Baltimora, Londra, Richmond, Upper Darby e Copenhagen: l’ascolto dimostra che queste canzoni sono fatte apposta per essere suonate dal vivo, con riletture perfette e coinvolgenti ed un Lou Reed in ottima forma ed anche loquace e spiritoso.

Una menzione particolare va a Romeo Had Juliette, Halloween Parade (con un delizioso ed inedito coro finale), Dirty Blvd., Endless Cycle, più vigorosa che in studio, una Beginning Of A Great Adventure con strepitosi intermezzi chitarristici (ed una prestazione da vero jazzman da parte di Wasserman), Busload Of Faith, Good Evening Mr. Waldhein e Strawman. Il terzo dischetto presenta solo tre pezzi già editi, e cioè la single version di Romeo Had Juliette, ancora più trascinante, e due rare b-sides: una bella Busload Of Faith acustica e The Room, esercizio strumentale dissonante ed abrasivo che rimanda a certe scorribande del nostro coi Velvet. Abbiamo poi i “rough mix” di Dirty Blvd. (senza Dion), Beginning Of A Great Adventure, Sick Of You, Hold On e Strawman, non così diversi dagli originali che sono già piuttosto crudi ed essenziali nel suono; interessanti i quattro “work tapes”, canzoni in embrione ed ancora senza parole, un modo diverso di entrare nelle sessions del disco: abbiamo così una prova chitarristica sul riff di Dirty Blvd., Endless Cycle in cui Lou spiega le parti di basso e batteria e lo stesso fa con Rathke in Last Great American Whale, mentre Sick Of You sembra quasi un boogie alla John Lee Hooker.

In conclusione, due scintillanti versioni dal vivo registrate a Richmond di Sweet Jane e Walk On The Wild Side, che chiudevano la seconda parte dei concerti in supporto all’album. E veniamo al DVD, la cui parte video (ce n’è anche una audio, con un’intervista a Reed di 23 minuti e New York in alta risoluzione stereo) si occupa dell’intero album suonato live al Theatre St. Denis di Montreal, con immagini che pagano la trasposizione dal VHS originale non essendo nitidissime ed un po’ sgranate nelle riprese più buie (che sono tante, dato che la scenografia ricostruisce uno dei tanti vicoli della New York dei bassifondi, degradato e molto poco invitante). Ma dal punto di vista musicale nulla da dire, un concerto bellissimo in cui possiamo ammirare l’intesa tra i vari membri della band, con Wasserman che si conferma un virtuoso assoluto ritagliandosi diverse parti da solista: non voglio ripetere quanto detto per il secondo CD, ma mi limito a segnalare che Dirty Blvd., Halloween Parade e Beginning Of A Great Adventure sono semplicemente strepitose, e pure There Is No Time rocca di brutto. Diciamo che come bonus avrebbero potuto aggiungere le canzoni della seconda parte, dove alle già citate Sweet Jane e Walk On The Wild Side i nostri avevano suonato anche il classico velvettiano Rock’n’Roll, una cover di One For My Baby (And One More For The Road) di Johnny Mercer e tre brani allora recenti come I Love You Suzanne, The Original Wrapper e Video Violence.

Un cofanetto dunque imperdibile questo New York Deluxe Edition, che ha il merito di sviscerare in diverse sfaccettature un album ancora oggi splendido ed attualissimo. Nelle note originali dell’album Lou scriveva “Niente può battere due chitarre, basso e batteria”: di sicuro erano pochi quelli che potevano battere Lou Reed.

Marco Verdi

Lou Reed, Cofanetto New York In Uscita il 25 Settembre: “Peccato” Sia Un Bundle CD/DVD/LP!

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Lou Reed – New York – Box 3 CD + DVD + 2 LP Sire Rhino – 25-09-2020

Non c’entra, ma proprio in questi giorni Neil Young per l’ennesima volta annuncia l’uscita dell’atteso Archives Vol. 2: 1972-1976, cofanetto da 10 CD che in un primo tempo (si fa per dire, visto che siamo in ballo da 10 anni), diciamo per il 2020, avrebbe dovuto essere pubblicato proprio in questi giorni di agosto, ora viene spostato al 6 novembre, e già che ci siamo si parla pure di un non meglio identificato Return To Greendale, sempre per lo stesso giorno. Ma qualcuno ci crede ancora? L’unica cosa certa è che il vecchio Neil ha postato una nuova canzone Lookin’ For A Leader 2020 https://www.youtube.com/watch?v=c0cOUDwKl9kche il nostro amico invita Trump ad utilizzare pure durante la campagna elettorale, vedremo.

Veniamo al cofanetto di New York di Lou Reed, considerando che c’entra sempre la Rhino. Iniziativa lodevole: in effetti i dischi di Reed del periodo Sire, pur essendo stato pubblicato nel 2015 un bel cofanetto da 10 CD, anche a prezzo speciale, The Sire Years: Complete Albums Box,non erano mai stati rimasterizzati, a differenza di quelli del periodo antecedente contenuti in RCA & Arista Album Collection del 2015. Nel titolo dico “peccato” riferendomi a questo vezzo della Rhino di unire insieme le versioni in CD (e DVD) con quelle in vinile: penso ad esempio alle ristampe dei Doors. Ovviamente il costo dei manufatti cresce e comunque si tratta di due tipi di pubblico differenti, gli amanti del LP e quelli delle versioni digitali: basterebbe, come si fa spesso e volentieri, tenerle divise.

Comunque l’annuncio è stato fatto, il box è previsto in uscita per il 25 settembre (salvo ripensamenti dell’ultima ora, non impossibili, dato questo periodo di continui e snervanti rinvii) e conterrà in CD l’album originale (probabilmente, insieme a quello dell’anno successivo con John Cale, uno degli album grandi album di Reed) con remaster 2020, un secondo dischetto con 14 brani dal vivo registrati nel corso del tour mondiale del 1989, anno di pubblicazione del disco originale, un terzo dischetto con 14 altre 14 tracce, versioni da 45 giri, qualche demo e versione alternativa o acustica, un pezzo non utilizzato nel CD originale e altre due canzoni dal vivo. I pezzi in studio del disco del 1989, escono anche in un doppio vinile, mentre nel DVD ci sono altri brani Live, ovvero l’esibizione completa del Theatre St. Denis – Montreal, Canada – August 13, 1989, pubblicata ai tempi solo in VHS e su Laser Disc, una intervista con Lou Reed e di nuovo le 14 canzoni in versioni ad alta definizione per audiofili, e un libro rilegato 12×12, con nuovi saggi, articoli e foto. Alla preparazione del tutto hanno collaborato la sua compagna Laurie Anderson, Don Fleming, Bill Ingot, Jason Stern, e Hal Willner.

Il prezzo annunciato, con la presenza dei vinili, indicativamente sarà sui 70 euro.

Al solito ecco la lista dettagliata dei contenuti. Se volete farvi del male, sul sito della Rhino è disponibile anche una edizione esclusiva con (musi)cassetta aggiunta.

Tracklist
[CD1: Original Album 2020 Remaster]
01 Romeo Had Juliette
02 Halloween Parade
03 Dirty Blvd.
04 Endless Cycle
05 There Is No Time
06 Last Great American Whale
07 Beginning of a Great Adventure
08 Busload of Faith
09 Sick of You
10 Hold On
11 Good Evening Mr. Waldeheim
12 Xmas in February
13 Strawman
14 Dime Store Mystery

[CD2: Live Performance Tracks]
01 Romeo Had Juliette (Warner Theater, Washington, DC, 3/14/1989)
02 Halloween Parade (Joseph Meyerhoff Symphony Hall, Baltimore, MD, 3/16/1989)
03 Dirty Blvd. (Wembley Arena, London, UK, 7/14/1989)
04 Endless Cycle (Warner Theater, Washington, DC, 3/14/1989)
05 There Is No Time (The Mosque, Richmond, VA, 8/8/1989)
06 Last Great American Whale (The Mosque, Richmond, VA, 8/8/1989)
07 Beginning of a Great Adventure (Wembley Arena, London, UK, 7/4/1989)
08 Busload of Faith (Falconer Theater, Copenhagen, Denmark, 6/9/1989 )
09 Sick of You (Tower Theater, Upper Darby, PA, 3/17/1989)
10 Hold On (The Mosque, Richmond, VA, 8/8/1989)
11 Good Evening Mr. Waldheim (Joseph Meyerhoff Symphony Hall, Baltimore, MD, 3/16/1989)
12 Xmas in February (Joseph Meyerhoff Symphony Hall, Baltimore, MD, 3/16/1989)
13 Strawman (Wembley Arena, London, UK, 7/4/1989)
14 Dime Store Mystery (The Mosque, Richmond, VA, 8/8/1989)

[CD3: Bonus Tracks]
01 Romeo Had Juliette (7 “Version)
02 Dirty Blvd. (Work Tape)
03 Dirty Blvd. (Rough Mix)
04 Endless Cycle (Work Tape)
05 Last Great American Whale (Work Tape)
06 Beginning of a Great Adventure (Rough Mix)
07 Busload of Faith (Acoustic Version)
08 Sick of You (Work Tape)
09 Sick of You ( Rough Mix)
10 Hold On (Rough Mix)
11 Strawman (Rough Mix)
12 The Room (Non-Album Track)
13 Sweet Jane (Live Encore at The Mosque, Richmond, VA, 8/8/1989)
14 Walk on the Wild Side (Live Encore at The Mosque, Richmond, VA, 8/8/1989)

[LP1/LP2: Original Album 2020 Remaster]
(see tracklist for CD1)

[DVD]
Live at Theatre St. Denis – Montreal, Canada – August 13, 1989
01 Romeo Had Juliette
02 Halloween Parade
03 Dirty Blvd.
04 Endless Cycle
05 There Is No Time
06 Last Great American Whale
07 Beginning Of A Great Adventure
08 Busload Of Faith
09 Sick Of You
10 Hold On
11 Good Evening Mr. Waldheim
12 Xmas In February
13 Strawman
14 Dime Store Mystery
Feature
15 A Conversation With Lou Reed [25:34]
Original Album 96kHz/24-bit PCM Stereo
16 Romeo Had Juliette
17 Halloween Parade
18 Dirty Blvd.
19 Endless Cycle
20 There Is No Time
21 Last Great American Whale
22 Beginning of a Great Adventure
23 Busload of Faith
24 Sick of You
25 Hold On
26 Good Evening Mr. Waldeheim
27 Xmas in February
28 Strawman
29 Dime Store Mystery

Per il 9 ottobre la Warner/Rhino, sempre in queste edizioni miste CD/LP, annuncia anche la ristampa di Pleased To Meet Me dei Replacements, ne parliamo nei prossimi giorni.

Bruno Conti

Uno Dei Più Grandi Cantautori Di Tutti I Tempi: A 73 Anni Ci Ha Lasciato Anche John Prine! Ed Un Ricordo Di Hal Willner.

john prine

La notizia era nell’aria da quando la moglie/manager Fiona (*NDB e la foto qui sopra è quella che proprio lei ha scelto per il triste ringraziamento sul sito della Oh Boy) aveva diffuso la notizia del ricovero del marito a causa del maledetto coronavirus che non guarda in faccia a nessuno, ma quando stamattina ho letto la notizia della morte di John Prine, leggendario cantautore americano, ho avuto un moto di commozione nonostante fossi preparato alla notizia, in quanto le condizioni del settantatreenne musicista erano parse critiche fin da subito in conseguenza dell’indebolimento causato dai problemi di salute avuti negli ultimi vent’anni. Poco conosciuto dalle nostre parti, ma quasi leggendario negli Stati Uniti, Prine era un songwriter fantastico, uno dei migliori di sempre, che ci ha lasciato una serie impressionante di grandi canzoni e di album splendidi: uno della vecchia scuola, che componeva brani influenzati dalla musica folk e country dei pionieri riuscendo a creare uno stile proprio fatto di melodie splendide e di testi spesso infarciti di irresistibile ironia (alcuni suoi pezzi ancora oggi fanno scompisciare dalle risate, come per esempio Dear Abby, I Guess They Oughta Name A Drink After You, Come Back To Us Barbara Lewis Hare Krishna Beauregard, Grandpa Was A Carpenter, Jesus The Missing Years, ma potrei andare avanti fino a domani), ma anche capace di scrivere toccanti e poetiche canzoni su amori finiti (Far From Me), droga (Sam Stone) e sulla solitudine delle persone anziane (Hello In There), tanto colpite dalla malattia in questo periodo, il tutto con una leggerezza ed una classe uniche.

Ad inizio carriera Prine fu indicato dai critici come uno dei tanti “nuovi Dylan” in circolazione, ma presto riuscì ad affrancarsi dall’ingombrante paragone, e negli anni divenne lui uno dei più influenti cantautori in attività, con estimatori importanti tra i quali lo stesso Bob Dylan (suo fan della prima ora), Bruce Springsteen (che ha ricordato proprio che “insieme eravamo i nuovi Dylan ad inizio anni ‘70”), Bonnie Raitt, John Lennon, Roger Waters e soprattutto Kris Kristofferson, che fu determinante per l’inizio della sua carriera favorendo il suo esordio discografico. Prine nasce a Maywood (un sobborgo di Chicago) nel 1946, ed inizia a suonare la chitarra all’età di 14 anni per poi frequentare la Old Town School Of Folk Music e svolgere il servizio militare in Germania. La prima occupazione di John era quella di postino, ma nello stesso tempo riesce a sviluppare la sua passione per la musica folk e country iniziando ad esibirsi al Fifth Peg di Chicago, un locale che alla sera fa salire sul palco giovani talenti (fu lì che Prine conobbe Steve Goodman, con il quale rimarrà amico, fino alla sua morte negli anni ottanta per leucemia): John desta impressione quasi da subito per la sua capacità di stare sul palco e per la bellezza delle sue canzoni, alcune delle quali ritroveremo poi nei suoi dischi (nel 2011 è uscito The Singing Mailman Delivers, un doppio CD dal vivo con alcune registrazioni di quelle serate “open mic”, tratte da un nastro miracolosamente ritrovato da Prine stesso https://www.youtube.com/watch?v=aYHV7OgHTIU ).

Come dicevo prima, Kristofferson nota John e ne è impressionato al punto da chiedergli di aprire le sue serate, ed è proprio ad uno show al Bitter End di New York che il leggendario produttore Jerry Wexler si accorge del nostro e, da sgamato talent scout quale è, gli fa firmare un contratto con la Atlantic e gli fa incidere il suo primo album omonimo sotto la produzione del grande Arif Mardin. Pubblicato nel 1971, John Prine è un disco fantastico, un cinque stelle per intenderci, un lavoro che ha al suo interno talmente tanti classici da sembrare quasi un greatest hits: Illegal Smile, Sam Stone, Hello In There, Paradise (tra le più belle canzoni di sempre), Donald & Lydia, Far From Me, Angel From Montgomery e Spanish Pipedream…il tutto suonato con alcuni tra i migliori musicisti di Memphis (dove è stato inciso l’album), tra cui gente abituata a suonare con Elvis come Reggie Young, Bobby Emmons e Gene Chrisman.

L’album non ha un gran successo di vendita, e per il suo seguito John sceglie di rendere ancora più scarno il suono eliminando anche la batteria in una sorta di ritorno alle origini del folk e bluegrass: il risultato è Diamond In The Rough, disco tanto splendido quanto poco commerciale (ed infatti sarà un altro fallimento nelle charts), che contiene perle come Souvenirs, The Late John Garfield Blues, The Great Compromise ed Everybody e musicisti come Steve Goodman e David Bromberg.

Per Sweet Revenge (1973) John si trasferisce a Nashville continuando però a collaborare con Mardin e con un gruppo più nutrito di musicisti che dona al disco un suono più elettrico. Lo stesso Prine comincia ad essere più a suo agio a capo di una band, e ci regala altre grandi canzoni come la title track, Grandpa Was A Carpenter, la toccante Christmas In Prison, Mexican Home e la divertentissima Dear Abby (registrata dal vivo, col pubblico coricato per terra dal ridere). Per Common Sense del 1975 John si fa produrre da Steve Cropper, il quale dà al disco un suono più rock, grazie anche alla sua chitarra ed al basso del compagno negli Mg’s Donald “Duck” Dunn (mentre alle voci troviamo Jackson Browne, Bonnie Raitt e Glenn Frey), e l’album ottiene un moderato successo nonostante la promozione quasi inesistente da parte della Atlantic, arrivando fino alla 66a posizione. Il disco è ancora oggi uno dei miei preferiti di Prine, grazie ad un suono compatto ed a canzoni solide nonostante non ci siano veri e propri classici.

Qualche titolo: la title track, la già citata Come Back To Us Barbara Lewis Hare Krishna Beauregard, Saddle In The Rain, He Was In Heaven Before He Died ed una cover in puro stile rock’n’roll di You Never Can Tell di Chuck Berry. Stufo della poca considerazione da parte della Atlantic Prine firma un contratto di tre album con la Asylum, il primo dei quali Bruised Orange (1978) è prodotto dall’amico Steve Goodman e vede il nostro registrare per la prima volta a Chicago dopo un tentativo andato malissimo a Nashville con Cowboy Jack Clement (pare che i due avessero inciso un intero album ma che il risultato finale fosse stato giudicato insoddisfacente da entrambi). Bruised Orange è molto buono, con brani deliziosi come Fish And Whistle, If You Don’t Want My Love (scritta da John insieme a Phil Spector), Sabu Visits The Twin Cities Alone e That’s The Way The World Goes ‘Round.

Pink Cadillac del 1979 è un altro valido lavoro, registrato a Memphis negli Studios di proprietà del leggendario Sam Phillips, il quale produce due brani di questo disco tornando alla consolle dopo anni di inattività. Il disco è solido e piacevole, ma su dieci brani presenta ben quattro cover, rivelando che per la prima volta John è un po’ a corto di materiale. Per contro, Storm Windows del 1980 è secondo me il migliore dei tre dischi targati Asylum: con la produzione del grande Barry Beckett l’album contiene un capolavoro nella ballata che lo intitola, ed altri brani degni di nota come Shop Talk, One Red Rose e Sleepy Eyed Boy. Negli anni ottanta Prine sarà meno prolifico con due soli album, ma l’evento principale è la fondazione della Oh Boy Records, etichetta personale di John che così potrà avere un maggior controllo sulla sua musica. Aimless Love (1984) è un ottimo lavoro che contiene classici come People Puttin’ People Down, la splendida Unwed Fathers e la title track, ma ancora meglio è German Afternoons del 1986, un album dal suono decisamente country e con un capolavoro assoluto come la stupenda Speed The Sound Of Loneliness, che diventerà uno dei classici del nostro, ed un bel rifacimento di Souvenirs.

Ancora cinque anni di silenzio e nel 1991 esce l’eccellente The Missing Years, uno dei lavori migliori di John (è il mio preferito dopo l’esordio), prodotto dall’Heartbreaker Howie Epstein che dona al disco un sound tra rock e radici perfetto per Prine; ma l’album contiene anche splendide canzoni come la rock ballad Picture Show (con Tom Petty alla seconda voce e nel videoclip promozionale), le countreggianti All The Best e You Got Gold, la cadenzata The Sins Of Memphisto, il trascinante rock’n’roll Take A Look At My Heart (scritta insieme a John Mellencamp e con Springsteen alle armonie vocali) e la divertente Jesus The Missing Years.

Dopo un gradevole album natalizio (A John Prine Christmas, 1994), nel 1995 John pubblica un altro lavoro prodotto da Epstein, ma Lost Dogs And Mixed Blessings seppur gradevole è un gradino inferiore a The Missing Years (ma contiene la straordinaria ballata Lake Marie, ispirata ad un fatto di cronaca nera https://www.youtube.com/watch?v=Mkz8TnVQSOQ ). Nel 1998 John subisce un intervento al collo e gola per un cancro della pelle, operazione che interesserà anche le corde vocali con il risultato che da questo momento la voce di Prine si abbasserà di almeno un paio di tonalità.

In questo periodo John smette praticamente di comporre, riempiendo il vuoto nel 1999 con un album di duetti con voci femminili composto solo di cover country (In Spite Of Ourselves, discreto ma un po’ scolastico) e nel 2000 con Souvenirs, splendido album in cui il nostro reincide alcuni dei suoi classici. Poi nel 2005 un po’ a sorpresa esce Fair & Square, altro bellissimo disco di brani originali con un suono decisamente roots, un brano da cinque stelle (Taking A Walk) ed altre 13 ottime canzoni. Nel 2007 incide un altro album a sorpresa, stavolta con il cantante bluegrass Mac Wiseman (Standard Songs For Average People), anche qui composto solo da cover country, così come nel seguito di In Spite Of Yourself , cioè For Better, Or Worse, molto meglio del predecessore ed ancora formato da duetti al femminile. In mezzo (nel 2013) John subisce un’altra operazione stavolta per un cancro ai polmoni, dalla quale si rimette brillantemente ma che lascerà scorie nel fisico già provato del nostro.

Il resto è storia recente: lo splendido ritorno The Tree Of Forgiveness di due anni or sono di cui allego recensione uscita all’epoca https://discoclub.myblog.it/2018/04/23/diamo-il-bentornato-ad-uno-degli-ultimi-grandi-cantautori-john-prine-the-tree-of-forgiveness/ , e la ripresa dei concerti in giro per l’America. Proprio la dimensione live era un’altra delle caratteristiche in cui Prine eccelleva, in quanto sul palco riusciva a dare libero spazio alla sua inimitabile ironia ma si circondava anche di musicisti provetti, rendendo i suoi concerti un’esperienza unica come testimoniano i tre live album usciti nel corso degli anni (l’acustico John Prine Live e gli elettrici Live On Tour e In Person & On Stage, ma ci sarebbe da aggiungere anche il raro September 78, pubblicato nel 2015 in edizione limitata). Anche il sottoscritto riuscì a vedere Prine & Band dal vivo, a Gallarate negli anni novanta, e fu un’esperienza alla quale ripenso ancora oggi con immenso piacere

Vorrei infine ricordare Prine con una canzone dal titolo purtroppo profetico, che chiudeva l’ultimo The Tree Of Forgiveness diventando quindi il suo testamento musicale, e nella quale il nostro affronta il tema della morte con la consueta inimitabile vena ironica.

Riposa in pace John: ora potrai finalmente cantare Jesus The Missing Years al diretto interessato.

Marco Verdi

hal willner

P.S: Vorrei ricordare brevemente anche la figura di Hal Willner, famoso produttore americano anch’egli scomparso ieri sempre a causa del coronavirus (ma a soli 64 anni), che aveva legato il suo nome a musicisti del calibro di Lou Reed, Marianne Faithfull (anche lei infettata dal virus), Bill Frisell, Gavin Friday e Lucinda Williams. Grande conoscitore di ogni tipo di musica e grandissimo appassionato di jazz, rock e musica classica, Willner era un produttore decisamente colto e preparato, ideatore di una lunga serie di progetti di nicchia ma di grande fascino ed interesse, tra cui anche collaborazioni a colonne sonore ed album “spoken word”.

Negli anni si era specializzato negli album-tributo, avendo realizzato lavori di grande prestigio come Amarcord Nino Rota, che vedeva musicisti di estrazione jazz (ma c’era anche Debbie Harry) reintepretare le musiche scritte dall’autore del titolo per i film di Fellini, ben due omaggi a Kurt Weill (Lost In The Stars e September Songs, entrambi anche con musicisti rock come Sting, Lou Reed e Nick Cave), gli splendidi Stay Awake (dedicato alle canzoni dei film di Walt Disney, con Sun Ra, Ringo Starr, Tom Waits e Michael Stipe) e Weird Nightmare (un omaggio al grande jazzista Charles Mingus, con Keith Richards, Elvis Costello, Leonard Cohen e Bill Frisell), senza dimenticare i due volumi di Rogue’s Gallery dedicati alle canzoni dei pirati, uno più bello dell’altro.

Non posso che associarmi a quanto detto, purtroppo non sarà più questo mondo.

Bruno Conti

Pare Che Finalmente Al 7 Ottobre Esca! Lou Reed – The RCA And Arista Albums Collection limited edition 17CD box set

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Lou Reed – The Rca And Arista Albums Collection – Sony Legacy 17 CD – 17-10-2016

Annunciato più volte, ormai da un oltre anno, e più volte rimandato, al 7 ottobre uscirà il cofanetto retrospettivo degli album di Lou Reed pubblicati nel periodo 1972-1986, durante il suo contratto, prima con la Rca poi con la Arista. I dischi sono stati tutti rimasterizzati, sotto la stessa supervisione di Lou Reed, l’ultimo progetto portato a termine prima della sua morte avvenuta il 27 ottobre del 2013 (sono già passati tre anni). Non ci saranno né dischi bonus e neppure tracce aggiunte nei vari album. Questa è la lista dei CD:

1. Lou Reed (April 1972)
2. Transformer (November 1972)
3. Berlin (July 1973)
4. Rock n Roll Animal (live February 1974)
5. Sally Can’t Dance (August 1974)
6. Metal Machine Music (July 1975)
7. Coney Island Baby (December 1975)
8. Rock and Roll Heart (October 1976)
9. Street Hassle (February 1978)
10. Lou Reed Live Take No Prisoners (2 CDs November 1978)
11. The Bells (April 1979)
12. Growing Up in Public (April 1980)
13. The Blue Mask (February 1982)
14. Legendary Hearts (March 1983)
15. New Sensations (April 1984)
16. Mistrial (June 1986)

E questa è la lista completa dei brani contenuti negli album:

[CD1]
1. I Can’t Stand It
2. Going Down
3. Walk and Talk It
4. Lisa Says
5. Berlin
6. I Love You
7. Wild Child
8. Love Makes You Feel
9. Ride Into the Sun
10. Ocean

[CD2]
1. Vicious
2. Andy’s Chest
3. Perfect Day
4. Hangin’ ‘Round
5. Walk On the Wild Side
6. Make Up
7. Satellite of Love
8. Wagon Wheel
9. New York Telephone Conversation
10. I’m So Free
11. Goodnight Ladies

[CD3]
1. Berlin
2. Lady Day
3. Men of Good Fortune
4. Caroline Says I
5. How Do You Think It Feels
6. Oh Jim
7. Caroline Says II
8. The Kids
9. The Bed
10. Sad Song

[CD4]
1. Intro / Sweet Jane
2. Heroin
3. White Light / White Heat
4. Lady Day
5. Rock ‘N’ Roll

[CD5]
1. Ride Sally Ride
2. Animal Language
3. Baby Face
4. N.Y. Stars
5. Kill Your Sons
6. Ennui
7. Sally Can’t Dance
8. Billy

[CD6]
1. Metal Machine Music, Pt. 1
2. Metal Machine Music, Pt. 2
3. Metal Machine Music, Pt. 3
4. Metal Machine Music, Pt. 4

[CD7]
1. Crazy Feeling
2. Charley’s Girl
3. She’s My Best Friend
4. Kicks
5. A Gift
6. Ooohhh Baby
7. Nobody’s Business
8. Coney Island Baby

[CD8]
1. I Believe In Love
2. Banging On My Drum
3. Follow the Leader
4. You Wear It So Well
5. Ladies Pay
6. Rock and Roll Heart
7. Chooser and the Chosen One
8. Senselessly Cruel
9. Claim to Fame
10. Vicious Circle
11. A Sheltered Life
12. Temporary Thing

[CD9]
1. Gimmie Some Good Times
2. Dirt
3. Street Hassle
4. I Wanna Be Black
5. Real Good Time Together
6. Shooting Star
7. Leave Me Alone
8. Wait

[CD10]
1. Sweet Jane
2. I Wanna Be Black
3. Satellite of Love
4. Pale Blue Eyes
5. Berlin
6. I’m Waiting for the Man

[CD11]
1. Coney Island Baby
2. Street Hassle
3. Walk On the Wild Side
4. Leave Me Alone

[CD12]
1. Stupid Man
2. Disco Mystic
3. I Want to Boogie with You
4. With You
5. Looking for Love
6. City Lights
7. All Through the Night
8. Families
9. The Bells

[CD13]
1. How Do You Speak to an Angel
2. My Old Man
3. Keep Away
4. Growing Up In Public
5. Standing On Ceremony
6. So Alone
7. Love Is Here to Stay
8. The Power of Positive Drinking
9. Smiles
10. Think It Over
11. Teach the Gifted Children

[CD14]
1. My House
2. Women
3. Underneath the Bottle
4. The Gun
5. The Blue Mask
6. Average Guy
7. The Heroine
8. Waves of Fear
9. The Day John Kennedy Died
10. Heavenly Arms

[CD15]
1. Legendary Hearts
2. Don’t Talk to Me About Work
3. Make Up Mind
4. Martial Law
5. The Last Shot
6. Turn Out the Light
7. Pow Wow
8. Betrayed
9. Bottoming Out
10. Home of the Brave
11. Rooftop Garden

[CD16]
1. I Love You, Suzanne
2. Endlessly Jealous
3. My Red Joystick
4. Turn to Me
5. New Sensations
6. Doin’ the Things That We Want To
7. What Becomes a Legend Most
8. Fly Into the Sun
9. My Friend George
10. High In the City
11. The Great Defender (Down at the Arcade)

[CD17]
1. Mistrial
2. No Money Down
3. Outside
4. Don’t Hurt a Woman
5. Video Violence
6. Spit It Out
7. The Original Wrapper
8. Mama’s Got a Lover
9. I Remember You
10. Tell It to Your Heart

Il cofanetto contiene tutti i 16 album pubblicati nel periodo, con Live Take No Prisoners che è un doppio, per un totale di 17 CD. Avrà un costo, molto indicativo, intorno ai 130-150 euro, quindi medio prezzo e non budget (come ad esempio Sire Years: Complete Albums Box e altri progetti che ultimamente stanno uscendo a prezzi decisamente bassi, vedasi il recente box dedicato a Joe Cocker). Il tutto è stato rimasterizzato, come si diceva, ex novo, sotto la produzione di Hal Willner, Rob Santos e lo stesso Lou Reed. Nella confezione, oltre ai vari usuali memorabilia che vedete nell’immagine sopra, c’è anche un libro di 80 pagine, con foto, saggi e una presentazione del vecchio amico di Lou, Hal Willner.

Bruno Conti