Sara Watkins – Young In All The Wrong Ways – New West
Visto che siamo in piena stagione estiva, come tutti gli anni è venuto il tempo dei “recuperi”, e quindi andiamo a recensire un po’ di quegli album che per varie ragioni, soprattutto di tempo ma anche perché ingiustamente dimenticati, non sono andati a finire sul Blog. Una serie di Post sarà dedicata ad alcuni dischi dove protagoniste sono le voci femminili, ma non mancheranno album di generi diversi, senza comunque trascurare le uscite del mese di agosto, alcune anche assai interessanti. Ma andiamo con ordine.
Oggi parliamo di Sara Watkins, cantante e violinista californiana sopraffina, che negli ultimi anni aveva momentaneamente accantonato la sua carriera solista prima per la reunion dei Nickel Creek nel 2014 http://discoclub.myblog.it/2014/05/27/ritorno-sulla-linea-tratteggiata-nickel-creek-dotted-line/ e poi nel 2015 per il delizioso quadretto d’assieme della Watkins Family Hour http://discoclub.myblog.it/2015/08/28/simpatico-affare-famiglia-amici-watkins-family-hour/. Ed ora, a quattro anni dal precedente Sun Midnight Sun, ritorna con il suo terzo album di studio, questo Young In All The Wrong Ways che ha avuto un esordio “sontuoso” nelle classifiche americane al 200° posto e la settimana successiva era già sparito, ma come sapete non è certo per questo motivo che recensiamo gli album, ci interessa la qualità e la buona musica e quelle ci sono in abbondante quantità. Si tratta del primo album con la nuova etichetta New West, ma alcune delle facce e dei nomi che la accompagnano sono quelli abituali: il fratello Sean Watkins alla chitarra, Benmont Tench, organo, piano, acustico e Wurlitzer, già presenti nei Watkins Family Hour. Più molte new entries, in rigoroso ordine alfabetico: Jay Bellerose alla batteria, il bravissimo Jon Brion a basso, chitarra e tastiere varie, Tyler Chester alle tastiere, Jim James e Sarah Jarosz, vocalist aggiunti, come pure Aoife O’Donovan, Noam Pikelmy dei Punch Borthers, alla chitarra e Gabe Witcher della stessa band, che oltre a suonare decine si strumenti nel disco, ne ha curato gli arrangiamenti, la produzione ed è stato l’ingegnere del suono. E sono solo alcuni, i più conosciuti, poi ce ne sono molti altri utilizzati a french horn, arpa, cello, pedal steel, chitarre, contrabbasso (Paul Kowert, anche lui dei Punch Brothers), flauto, clarinetto, sax, una strumentazione ricchissima quindi.
Le dieci canzoni portano tutte le firma della Watkins, che ormai è diventata cantautrice a tutti gli effetti, con un album che non dimentica i vecchi amori per bluegrass e country, oltre a contenere elementi folk, ma poi spazia con eleganza in tutti gli stili, anche in ambito pop e rock (peraltro già usati con buon profitto nel disco del 2012), morbido quanto si vuole ma di buona sostanza. Prendiamo la title track che ruota attorno alla voce dolce ma grintosa della protagonista, come pure ad un suono decisamente rock, con chitarre elettriche ben presenti, una ritmica marcata e continui cambi di tempo, arrangiamenti raffinati e curatissimi di Witcher, che potrebbero ricordare sia le morbidezze di Norah Jones quanto lo stile più grintoso di Aimee Mann, o ancora della sua amica FionaApple, ma pure Sarah Jarosz e Aoife O’Donovan (con lei nella band I’m With Her),che curano le armonie vocali del pezzo, insomma una bella partenza. The Love That Got Away è una esile ballata che ruota attorno ad una strumentazione più parca, con piano, cello, forse un mandolino e poco altro a sostenere la deliziosa voce della Watkins, sempre sorretta da piccoli tocchi vocali aggiunti dagli ospiti. Molto bella anche la mossa One Last Time, con un po’ di picking country-bluegrass, elementi swing con il contrabbasso che guida il ritmo, la voce birichina e solare di Sara, armonie vocali deluxe, anche di Jim James, e i consueti continui cambi di tempo che tengono desta l’attenzione dell’ascoltatore, oltre a un breve assolo al violino, suo strumento di elezione. Move Me, il secondo singolo tratto dall’album, pur essendo il brano più lungo, è un’altra costruzione pop-rock di grande efficacia, e scorre con fluidità e semplicità, caratteristica di tutto l’album, improntato intorno alle grandi sensibilità dei musicisti utilizzati, qui Benmont Tench con pochi tocchi di organo rende magico un bel pezzo già dall’impianto sonoro solido, con la chitarra, presumo di Brion, a regalare grinta e spunti strumentali di gran classe.
Like New Year’s Day è un perfetto brano da cantautrice completa, una ballata avvolgente e raffinata, con una bella melodia che ti affascina e la voce che porge il testo con partecipazione e pathos, veramente bella, degna della migliore West Coast dei tempi d’oro. Say So potrebbe ricordare i Fleetwood Mac solari e californiani quando a guidare la canzone erano le voci di Christine Perfect e Stevie Nicks, pop di nuovo raffinato e di grande sostanza e con un bel crescendo incalzante, mentre Without A Word, con un piano Wurlitzer ammaliante e una chitarra acustica a guidare le linee melodiche della canzone, è una bella ballata di stampo folk-jazz, con le solite filigrane perfette della voce della Watkins, inquadrate dall’arrangiamento che ricorda i brani migliori della Norah Jones ricordata all’inizio. The Truth Won’t Set Us Freehttps://www.youtube.com/watch?v=9g2bQSfEswQ , malinconico racconto di un matrimonio finito male, ha però un drive sonoro movimentato, una sorta di honky-tonk country, dove il piano di Tench, il violino di Sara e una chitarra elettrica twangy alla Albert Lee o alla James Burton ci trasportano dalle parti delle Emmylou Harris o Dolly Parton più pimpanti.
Per completare l’album mancano la malinconica Invisible, altra splendida ballata folkie ed intimista, di nuovo rivestita da Witcher con un arrangiamento complesso e di grande fascino, armonie vocali ad illuminarne la struttura leggermente cupa ma non triste. E per finire Tenderhearted, un brano che non sfigurerebbe nel songbook della migliore Emmylou Harris, una canzone che gli americani definirebbero “plaintive”, tradotto in italiano suona lamentoso, ma ci siamo capiti, anche se il dizionario non ci sorregge. Fino ad oggi forse il disco migliore e più completo della carriera di Sara Watkins, con tutte le sue anime musicali ben rappresentate.
Ecco la lista dei titoli più importanti ed interessanti in uscita nella seconda decade di giugno, quasi tutti il giorno 17, con un paio di recuperi di uscite del 10 giugno che erano sfuggite e vi segnalo che il nuovo Neil YoungEarth,doppio dal vivo con i Promise Of The Real, che ha una data di uscita ballerina: prima doveva uscire al 17 giugno, poi posticipato al 24, adesso pare confermato che anche l’uscita europea sarà lo stesso giorno e quindi ne parliamo poi nella prossima lista.
Iniziamo con quello che sarà probabilmente l’ultimo album di Allen Toussaint (che come sapete è scomparso il 10 novembre del 2015, mentre era in tour in Europa): questo nuovo American Tunes, uscito per la Nonesuch negli States e nel Regno Unito lo scorso 10 e in pubblicazione in Italia il 17 giugno, è stato registrato in due diverse sessions, una di solo piano nello studio privato di Toussaint in quel di new Orleans nel 2013, l’altra a ottobre 2015 a Los Angeles nello studio di Joe Henry, che produce il disco, con la sezione ritmica di Jay Bellerose e David Piltch e la partecipazione di vari ospiti: Bill Frisell, Charles Lloyd, Greg Leisz, Rhiannon Giddens e Van Dyke Parks. I pezzi in solitaria vengono dal repertorio di Professor Longhair, quelli con il gruppo da autori diversi, Duke Ellington, Fats Waller, Paul Simon, lo stesso Toussaint e altri.
Ecco i brani:
1. Delores’ Boyfriend 2. Viper’s Drag 3. Confessin’ (That I Love You) 4. Mardi Gras In New Orleans 5. Lotus Blossom 6. Waltz For Debby 7. Big Chief 8. Rocks In My Bed 9. Danza, Op. 33 10. Hey Little Girl 11. Rosetta 12. Come Sunday 13. Southern Nights 14. American Tune
Inutile dire che si tratta di uno splendido disco e di un commiato adeguato di uno dei grandi, non solo della musica di New Orleans ma della musica americana in generale https://www.youtube.com/watch?v=u6Mv0X-1qLA .
La versione per il download è già disponibile da alcune settimane (8 maggio), ma il disco fisico del nuovo Radiohead A Moon Shaped Pool, sarà distribuito dalla XL Recordings in CD o doppio vinile il prossimo 17 giugno. Si tratta del disco che, per certi versi, segnala il ritorno del gruppo di Thom Yorke ad una forma canzone più fruibile e meno sperimentale pur mantenendo un certo spirito innovativo tipico della band inglese.
Ecco i titoli degli 11 pezzi contenuti nell’album:
1. Burn The Witch 2. Daydreaming 3. Decks Dark 4. Desert Island Disk 5. Ful Stop 6. Glass Eyes 7. Identikit 8. The Numbers 9. Present Tense 10. Tinker Tailor Soldier Sailor Rich Man Poor Man Beggar Man Thief 11. True Love Waits
Annunciato da parecchi mesi, il prossimo venerdì esce il disco di Case/Lang/Veirs, in rigoroso ordine alfabetico le tre cantautrici Neko Case, Kd Lang e Laura Veirs, con la produzione del marito di quest’ultima, Tucker Martine, pubblicano per la Anti il loro primo album collaborativo, e non si tratta di un disco dove ognuna si ritaglia il proprio spazio nelle varie canzoni, ma, mantenendo ciascuna le proprie caratteristiche e peculiarità, l’album è proprio un disco d’assieme. Quindi armonie a go-go, tre voci che spesso si intersecano, brani più raffinati ed altri di impostazione più pop, ma nell’insieme, da quanto ascoltato finora e dalle primi critiche molto positive, parrebbe un esperimento riuscito.
Questi sono i titoli delle canzoni:
1. Atomic Number https://www.youtube.com/watch?v=1rq-AHTFxOU 2. Honey and Smoke 3. Song for Judee 4. Blue Fires 5. Delirium 6. Greens of June 7. Behind the Armory 8. Best Kept Secret 9. 1000 Miles Away 10. Supermoon 11. I Want To Be Here 12. Down 13. Why Do We Fight 14. Georgia Stars
Non sono stato mai un grande fan del giovane cantautore inglese Jake Bugg (a 23 anni già al terzo album), presentato di volta in volta come l’erede di Bob Dylan o degli Stones e degli Who, ma quantomeno i primi due dischi, dei quali l’ultimo prodotto da Rick Rubin avevano motivi di interesse a livello musicale. Ora con questo On My One, in uscita per la Virgin/Universal sempre il 17 giugno, il nostro amico decide di prodursi da solo, a parte tre brani prodotti da Jacknife Lee. E i risultati non mi sembrano particolarmente eccitanti, tra derive danzerecce, fiati e archi sintetici, inserti rap, si trovano anche brani dove vive ancora lo spirito dylaniano o tracce country-rock, ma per un disco presentato come un album di blues a mio parere non ci siamo. Dei due singoli, di cui potete vedere ed ascoltare i video, il primo mi sembra una tavanata galattica e Love, Hope And Misery, che vedete qui sotto, per quanto migliore non mi sembra questo capolavoro.
La title-track, anche in versione acustica, mi pare decisamente migliore https://www.youtube.com/watch?v=WZ0U8WNkA2k, speriamo decida di percorrere questa strada in futuro.
Altro gruppo britannico che dopo la svolta “rockista” e commerciale dell’ultimo Wilder pensavo si fossero persi per strada sono i Mumford And Sons. Dopo le chitarre elettriche e le tastiere a manetta dell’ultimo album ora, in modo ondivago, tentano un’altra strada in questo Johannesburg EP, che è una collaborazione con il musicista africano Baba Maal e con la band sudafricane The Very Best e Beatenberg.
Solo cinque pezzi:
1. There Will Be Time feat. Baaba Maal 2. Wona feat. Baaba Maal, Beatenberg and The Very Best 3. Fool You’ve Landed feat. Beatenberg and The Very Best 4. Ngamila feat. Baaba Maal and The Very Best 5. Si Tu Veux feat. Baaba Maal and The Very Best
che mi sembrano migliori di quelli contenuti nell’ultimo album, anche se la presenza, come co-produttore, di quello che viene presentato come “The Very Best’s Swedish electronic music maestro”, Johan Hugo, non depone del tutto a loro favore. Comunque è in uscita sempre il 17 su etichetta Island/Universal, e se non altro costa poco. Sentiremo.
Due nuove uscite, quasi in contemporanea, per Kris Kristofferson. La prima, uscita lo scorso 10 giugno per la Sony Legacy The Complete Monument And Columbia Album Collection. è relativa ad un fantastico cofanetto di 16 CD, qui sotto effigiato
E con questo contenuto, ricco anche di materiale inedito:
[CD1: Kristofferson] 1. Blame It On the Stones 2. To Beat the Devil 3. Me and Bobby McGee 4. Best of All Possible Worlds 5. Help Me Make It Through the Night 6. The Law Is for Protection of the People 7. Casey’s Last Ride 8. Just the Other Side of Nowhere 9. Darby’s Castle 10. For the Good Times 11. Duvalier’s Dream 12. Sunday Mornin’ Comin’ Down
[CD2: The Silver Tongued Devil and I] 1. The Silver Tongued Devil and I 2. Jody and the Kid 3. Billy Dee 4. Good Christian Soldier 5. Breakdown (A Long Way from Home) 6. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again) 7. The Taker 8. When I Loved Her 9. The Pilgrim, Chapter 33 10. Epitaph (Black and Blue)
[CD3: Border Lord] 1. Josie 2. Burden of Freedom 3. Stagger Mountain Tragedy 4. Border Lord 5. Somebody Nobody Knows 6. Little Girl Lost 7. Smokey Put the Sweat On Me 8. When She’s Wrong 9. Gettin’ By, High and Strange 10. Kiss the World Goodbye
[CD4: Jesus Was a Capricorn] 1. Jesus Was a Capricorn (Owed to John Prine) 2. Nobody Wins 3. It Sure Was (Love) – Kris Kristofferson with Rita Coolidge 4. Enough for You 5. Help Me – Kris Kristofferson with Larry Gatlin 6. Jesse Younger 7. Give It Time to Be Tender – Kris Kristofferson with Rita Coolidge 8. Out of Mind, Out of Sight 9. Sugar Man 10. Why Me
[CD5: Spooky Lady’s Sideshow] 1. Same Old Song 2. Broken Freedom Song 3. Shandy (The Perfect Disguise) 4. Star-Spangled Bummer (Whores Die Hard) 5. The Lights of Magdala 6. I May Smoke Too Much 7. One for the Money 8. Late Again (Gettin’ Over You) 9. Stairway to the Bottom 10. Rescue Mission 11. Smile at Me Again 12. Rock and Roll Time
[CD6: Breakaway] 1. Lover Please – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 2. We Must Have Been Out of Our Minds – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 3. Dakota (The Dancing Bear) – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 4. What’cha Gonna Do – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 5. The Things I Might Have Been – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 6. Slow Down – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 7. Rain – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 8. Sweet Susannah – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 9. I’ve Got to Have You – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 10. I’d Rather Be Sorry – Kris Kristofferson & Rita Coolidge 11. Crippled Crow – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
[CD7: Who’s to Bless and Who’s to Blame] 1. The Year 2000 Minus 25 2. If It’s All the Same to You 3. Easy, Come On 4. Stallion 5. Rocket to Stardom 6. Stranger 7. Who’s to Bless and Who’s to Blame 8. Don’t Cuss the Fiddle 9. Silver (The Hunger)
[CD8: Surreal Thing] 1. You Show Me Yours (And I’ll Show You Mine) 2. Killing Time 3. The Prisoner 4. Eddie the Eunuch 5. It’s Never Gonna Be the Same Again 6. I Got a Life of My Own 7. The Stranger I Love 8. The Golden Idol 9. Bad Love Story 10. If You Don’t Like Hank Williams
[CD9: Easter Island] 1. Risky Bizness 2. How Do You Feel (About Foolin’ Around) 3. Forever In Your Love 4. The Sabre and the Rose 5. Spooky Lady’s Revenge 6. Easter Island 7. The Bigger the Fool (The Harder the Fall) 8. Lay Me Down (And Love the World Away) 9. The Fighter 10. Living Legend
[CD10: Shake Hands with the Devil] 1. Shake Hands With the Devil 2. Prove It to You One More Time Again 3. Whiskey, Whiskey 4. Lucky In Love 5. Seadream 6. Killer Barracuda 7. Come Sundown 8. Michoacan 9. Once More with Feeling 10. Fallen Angel
[CD11: To the Bone] 1. Magdalene 2. Star-Crossed 3. Blessing In Disguise 4. The Devil to Pay 5. Daddy’s Song 6. Snakebit 7. Nobody Loves Anybody Anymore 8. Maybe You Heard 9. The Last Time 10. I’ll Take Any Chance I Can with You
[CD12] 1. If You Don’t Like Hank Williams 2. The Law Is for Protection of the People 3. Band Introduction 4. The Pilgrim, Chapter 33 5. Duvalier’s Dream 6. Help Me Make It Through the Night 7. Shake Hands With the Devil 8. To Beat the Devil 9. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again) 10. Sunday Mornin’ Comin’ Down 11. Me & Bobby McGee
[CD13] 1. Duvalier’s Dream 2. When I Loved Her 3. Jesus Was a Capricorn (Owed to John Prine) 4. Same Old Song 5. Band Introductions 6. Smile at Me Again 7. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again) 8. Casey’s Last Ride 9. Billy Dee 10. The Law Is for the Protection of the People 11. Sunday Mornin’ Comin’ Down 12. Help Me Make It Through the Night
[CD14: Live at the Philharmonic] 1. Late John Garfield Blues 2. Jesus Was a Capricorn 3. Nobody Wins 4. Jesse Younger 5. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again) 6. Late Again (Gettin’ Over You) 7. Out of Mind, Out of Sight 8. Sugar Man 9. Billy Dee 10. The Law Is for the Protection of the People 11. For the Good Times 12. Sunday Mornin’ Comin’ Down 13. Okie from Muskogee 14. Border Lord 15. Ain’t It Funny How Time Slips Away – Willie Nelson 16. Night Life – Willie Nelson 17. Me and Paul – Willie Nelson 18. Mountain Dew – Willie Nelson 19. The Pilgrim, Chapter 33 20. Rainbow Road 21. It Sure Was (Love) – Kris Kristofferson with Rita Coolidge 22. Help Me – Kris Kristofferson with Larry Gatlin 23. Me and Bobby McGee – Kris Kristofferson with Rita Coolidge 24. Whiskey, Whiskey – Kris Kristofferson with Rita Coolidge
[CD15] 1. Golden Idol 2. Killing Time 3. Hello In There – Kris Kristofferson With Joan Baez 4. The Junkie and the Juicehead, Minus Me 5. Shadows of Her Mind 6. The Lady’s Not for Sale 7. From the Bottle to the Bottom 8. The Bandits of Beverly Hills 9. Here Comes That Rainbow Again 10. The Bigger the Fool, The Harder the Fall – Kris Kristofferson & Brenda Lee 11. Help Me Make It Through the Night – Kris Kristofferson & Brenda Lee 12. Born to Love Me – Kris Kristofferson & Brenda Lee 13. Put It Off Until Tomorrow – Dolly Parton & Kris Kristofferson 14. Ping Pong – Dolly Parton & Kris Kristofferson 15. Casey’s Last Ride – Kris Kristofferson with Willie Nelson 16. To Make a Long Story Short, She’s Gone – Willie Nelson & Kris Kristofferson 17. How Do You Feel About Foolin’ Around – Kris Kristofferson with Willie Nelson 18. Eye of the Storm – Kris Kristofferson with Willie Nelson 19. Crossing the Border 20. Down to Her Socks 21. Under the Gun 22. The Final Attraction 23. I’ll Be Your Baby Tonight
[CD16] 1. Gypsy Rose and I Don’t Give a Curse 2. I Believe That I Believe 3. Born to Die Alone 4. The Hurricane and the Helicopter 5. Bread for the Body (And Food for the Soul) 6. I Can Be Had 7. The Table, The Glass, The Wine 8. A Stitch in the Hand 9. File It Under Sick and Wrong 10. Where She Stops Nobody Knows 11. Lonesome Way of Dying 12. Good for Nothing Blues 13. Fallen Woman 14. No One’s Gonna Miss Me 15. Hitting Close to Home
Il 17 giugno per l’etichetta personale di Kris Krisofferson, KK, è in uscita anche un nuovo The Cedar Creek Sessions, doppio CD registrato in presa diretta il 23, 24 e 25 giugno, 2014 ai Cedar Creek Recording Studios di Austin, Texas, con una ottima band composta da Shawn Camp chitarra, Kevin Smith basso, Michael Ramos tastiere, Mike Meadows batteria, e con la partecipazione di Sheryl Crow che duetta con Kris in The Loving Gift, un vecchio brano famoso nella versione di Johnny Cash e June Carter, ma mai incisa in precedenza dal suo autore.Il resto del contenuto riguarda alcune delle migliori composizioni di Kristofferson scelte personalmente dall’autore. Ecco la tracklist completa:
[CD1] 1. Duvalier’s Dream 2. The Loving Gift (with special guest Sheryl Crow) 3. The Sabre and the Rose 4. The Law is for the Protection of the People 5. It No Longer Matters What I Do 6. Stagger Mountain Tragedy 7. The Wife You Save 8. Lay Me Down and Love the World Away 9. The Bigger the Fool (The Harder the Fall) 10. Sunday Mornin’ Comin’ Down 11. Spooky Lady’s Revenge 12. Forever In Your Love 13. Winter
[CD2] 1. Darby’s Castle 2. Me and Bobby McGee 3. Broken Freedom Song 4. Casey’s Last Ride 5. Billy Dee 6. Easter Island 7. For the Good Times 8. Help Me Make It Through the Night 9. Jody and the Kid 10. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again) 11. Risky Business 12. To Beat the Devil
Dopo la collaborazione dello scorso anno nel tour Fare Thee Well dei Grateful Dead e al recente tributo Day Of The Dead, nuovo album anche per Bruce Hornsby, questa volta impegnato non al piano ma al dulcimer, e accompagnato dai Noisemakers, per questo Rehab Reunion: sono con lui J.T. Thomas (organo), J.V. Collier (basso), Sonny Emory (washboard, cajon, batteria), Gibb Droll (chitarre) e Ross Holmes (violino e mandolino), oltre agli ospiti Justin Vernon, alias Bob Iver e Mavis Staples. Il disco dovrebbe uscire per la 429 Records negli States il 17 giugno, mentre in Italia, come Caroline/Universal sarà disponibile dal 15 luglio in Italia.
1. Over the Rise (with Justin Vernon) 2. Soon Enough 3. M.I.A. in M.I.A.M.I. 4. Tipping 5. Rehab Reunion 6. Hey Kafka 7. Tropical Cashmere Sweater 8. T.S.A. Man 9. Valley Road 10. Celestial Road (with Mavis Staples)
Si può ascoltare integralmente in streaming a questo link
Sempre per il gruppo Universal, ma su etichetta Sugar Hill, il 17 giugno negli USA e Regno Unito e la settimana dopo in Italia, esce il quarto CD in studio per Sarah Jarosz, la cantante e virtuosa di mandolino e banjo di origine texana, ancora una volta pubblica un ottimo album, Undercurrent, che mischia musica da cantautrice, folk e bluegrass progressivo. Il tutto all’età di soli 25 anni compiuti da poco, con il suo esordio Song Up In Her Head, pubblicato nel 2009 quando aveva solo 18 anni.
Se vi piacciono Gillian Welch, Alison Krauss e i Nickel Creek.
https://www.youtube.com/watch?v=B94FCLbWtCU
Ogni tanto mi piace segnalarvi qualche nome nuovo in questa rubrica delle novità. Margaret Glaspy è una nuova cantautrice, originaria della Califonia, già autrice di un paio di EP, ma all’esordio con album completo, questo Emotions And Math, che verrà pubblicato dalla ATO records, sempre il fatidico 17 giugno. Una vocalist interessante che mescola indie rock angolare e chitarristico e influenze folk alla Joni Mitchell, come si arguisce dai due differenti video che potete vedere (e ascoltare) sopra e sotto, oppure anche su Spotify potete trovare alcuni brani da ascoltare, puree dai vecchi EP.
Solo una segnalazione. Per i pochi che non lo sanno, sempre il 17 esce su warner anche il nuovo album dei Red Hot Chili Peppers, in versione CD o doppio LP, niente versioni Deluxe, queste le canzoni dell’album:
1. The Getaway 2. Dark Necessities 3. We Turn Red 4. The Longest Wave 5. Goodbye Angels 6. Sick Love 7. Go Robot 8. Feasting On The Flowers 9. Detroit 10. This Ticonderoga 11. Encore 12. The Hunter 13. Dreams Of A Samurai
Questo CD, che è già uscito la settimana scorsa, in teoria ve lo segnalo per starne alla larga. Si tratta del nuovo disco degli Augustines This Is Your Life: esce come Pias America negli Stati Uniti il 24 giugno, ma in Europa ed Italia è già disponibile su etichetta Caroline/Universal e come direbbe Fiorello/La Russa, per me, parere personale, “è veramente brutto”, a meno che non amiate le sonorità anni ’80, fin troppo cariche e pompate, anche elettroniche e sintetiche, più che nell’album precedente.
I primi due dischi We Are Augustines del 2012 (e la successiva cover di Mama. You Been On My Mind nell’album tributo a Dylan, Chimes Of Freedom) e, già meno, l’omonimo Augustines del 2014 erano belli, anche grazie alla voce espressiva di Bill McCarthy, qui si vira verso un sound tipo gli ultimi Mumford And Sons o gli U2 più enfatici e anche peggio. Però a chi piacciono, lo segnalo.
https://www.youtube.com/watch?v=hRU8Gfi5mDU
Ci sentiamo tra una decina di giorni per le uscite della terza decade, e ovviamente domani e nei giorni a seguire con le recensioni dettagliate delle uscite più interessanti.
Avevo promesso una terza ed ultima parte sulle uscite discografiche del mese di settembre (ottobre ormai è alle porte) ed eccola qua, tra una recensione, una anticipazione a lunga gittata e news varie, questa volta parliamo di titoli proprio da “carbonari”, outsiders se preferite, alcuni di gran classe, e per qualcuno di questi dischi, insieme ad altri, già in lavorazione, non escludo dei Post ad hoc.
Ma partiamo con uno dei “grandi vecchi” della musica inglese, che sta vivendo una seconda, terza giovinezza, parlo di Roy Harper che con questo Man & Myth ha pubblicato un disco che non ha nulla da invidiare ai capolavori della sua lontana giovinezza, quando nei suoi dischi suonava gente come gli amici Jimmy Page e David Gilmour (e lui avrebbe ricambiato cantando Have A Cigar in Wish You Were Here e ricevendo un sentito omaggio come Hats Off To Roy in Led Zeppelin III). Ed ora a 47 anni dal primo album Sophisticated Beggar e a 13 dall’ultimo di studio The Green Man, esce questo nuovo CD, registrato in studio, il 22°, più una serie infinita di dischi dal vivo, antologie, raccolte di rarità, ripubblicate quasi tutte nel corso degli anni 2000 dalla Science Friction, la sua etichetta. (Ri)scoperto prima da Joanna Newsom, poi da una schiera infinita di musicisti americani ed inglesi che lo hanno riconosciuto come fonte di ispirazione, e, last but not least, da Jonathan Wilson, suo compagno di etichetta alla Bella Union (a proposito, il nuovo disco Fanfare, esce il 15 ottobre), che lo ha ospitato nei suoi Fivestar Studios a Echopark dove sono stati registrati 4 dei sette brani di Man and Myth (titolo perfetto). In Cloud Cuckooland c’è Pete Townshend alla chitarra solista. Sono “solo” sette canzoni, ma una dura più di 15 minuti (caratteristica anche dei vecchi album di Roy Haper, che spesso avevano brani che duravano una intera facciata dei vecchi vinili). Il disco è uscito tra le recensioni trionfali delle varie riviste musicali specializzate, album del mese su Uncut, e minimo, recensioni da 4 stellette. Magari farò una bella recensione comparativa riportando i giudizi di tutta la stampa, anche il “mio” Buscadero ha dato 4 stellette meritate!
Di Laura Cantrell avevo citato in questa rubrica il precedente album Kitty Wells Dresses, uscito nel 2011 e anche se dei quattro precedenti dischi di studio il migliore rimane il primo, Not The Tremblin’ Kind, pubblicato nel 2000 (e citato da John Peel come il suo disco preferito della decade in corso e forse in assoluto di sempre), questo No Way There From Here si avvicina molto alla qualità di quel primo lavoro, tra roots rock, un country-folk che ricorda, anche nella voce, i lavori di Nanci Griffith o, per certi versi, Laura Veirs. Insomma una brava. Solita etichetta Spit and Polish non di facilissima reperibilità, ma si trova, è uscito, come il precedente di Roy Harper, questa settimana, il 24 settembre.
Sempre martedì, per la Sugar Hill, è uscito anche il terzo album della giovanissima (22 anni) Sarah Jarosz, polistrumentista, banjo, chitarra e mandolino, bravissima cantante, potrebbe essere la nuova Alison Krauss, se l’altra non fosse viva e vegeta e sempre in azione con ottimi dischi. Il nuovo CD della Jarosz si intitola Build Me Up From Bones e vede la partecipazione di molti musicisti di pregio, a partire dal fratello maggiore della appena citata Alison, Victor Krauss, grande contrabbassista, ma ci sono anche Jerry Douglas, Dan Dugmore, Kenny Malone, Aoife O’Donovan, Kate Rusby, Darrell Scott, Chris Thile e brani tratti dal repertorio di Dylan (una ottima Simple Twist Of fate) e Joanna Newsom (The Book Of Right-on), oltre a 9 brani firmati dalla stessa Sarah che si conferma anche brava autrice. Proprio un bel dischetto, se vi piacciono i nomi citati.
Alan Jackson, uno dei dei “re” della country music, dopo quasi 25 anni di carriera, il primo album è del 1989, approda a The Bluegrass Album, e per una volta il titolo dice tutto. Dopo i due album dedicati al country gospel, Precious memories vol.2 è uscito da pochissimo, alla fine di marzo, il nostro amico Alan, con cappello e tutto, approda dall’altro lato di Nashville e pubblica un disco di Bluegrass, ma a parte un omaggio ai classici, Bill Monroe (Blue Moon Of Kentucky), e uno agli innovatori, The Dillards (There Is A Time), il resto è quasi tutto scritto dallo stesso Jackson o comunque per l’occasione da altri autori. Non ci sono nomi notissimi, a parte il produttore Keith Stegall ma il risultato, pubblicato dalla EMI Music Nashville/Universal e in uscita sempre martedì 24, è molto buono!
Bill Callahan nel 2005 ha sciolto gli Smog e dato vita ad una carriera di cantautore che ora nel 2013 approda al 5° album solista, questo Dream River, uscito il 17 settembre per la Drag City. IL disco, suono scarno ed immediato è probabilmente il suo migliore in assoluto e tra i più validi usciti in questo scorcio di stagione. Sono otto brani per un totale di 40 minuti di musica ai quali la rvista inglese Mojo ha assegnato le fatidiche 5 stellette, gran bel disco.
Confesso che fino a qualche giorno fa ignoravo l’esistenza del Caffé Lena (proprio scritto all’italiana) a Saratoga Springs, New York. Pare che si tratti della più antica coffeehouse americana dove si fa ancora musica. Il locale di proprietà di Lena Spencer (da qui il nome) ha aperto nel lontano 1960 e ora l’etichetta Tompkins Square pubblica questa cofanetto triplo, con libro fotografico accluso a cura di Joe Alper, che raccoglie oltre 40 anni di registrazioni inedite dei vari musicisti folk (e non solo) che si sono succeduti sul piccolo palco nel corso dei lustri. E’ la lista è impressionante:
Live At Caffè Lena: Music From America’s Legendary Coffeehouse, 1967-2013 3CD
DISC ONE 01 Intro by Lena Spencer / Guy Carawan Cripple Creek 1970 02 Hedy West Shady Grove 1968 03 Intro by Lena Spencer / Sleepy John Estes Holy Spirit 1974 04 Frank Wakefield and Friends Will The Circle Be Unbroken 1971 05 Jean Ritchie West Virginia Mine Disaster 1969 06 Billy Faier Hunt The Wren 1967 07 Greenbriar Boys Hit Parade of Love 1968 08 Mike Seeger O Death 1971 09 Jacqui and Bridie Hello Friend 1974 10 Tom Paxton Morning Again 1968 11 David Amram Little Mama 1974 12 Patrick Sky Reality Is Bad Enough 1971 13 Rosalie Sorrels Travelin’ Lady 1974 14 Smoke Dawson Devil’s Dream 1968 15 Utah Phillips The Green Rolling Hills of West Virginia 1974 16 Michael Cooney Thyme It Is A Precious Thing 1974 17 Kate McGarrigle and Roma Baran Caffè Lena 1972
DISC TWO 01 Intro by Lena Spencer / Dave Van Ronk Gaslight Rag 1974 02 Jerry Jeff Walker Mr. Bojangles 1968 03 Barbara Dane Mama Yancey’s Advice / Love With a Feeling 1968 04 Roy Book Binder Ain’t Nobody Home But Me 1974 05 Intro by Lena Spencer / David Bromberg The Holdup 1972 06 Ramblin’ Jack Elliott Pretty Boy Floyd 1992 07 Arlo Guthrie City of New Orleans 2010 08 Aztec Two Step The Persecution and Restoration of Dean Moriarty 1989 09 Happy And Artie Traum Trials Of Jonathan 1974 10 Rick Danko It Makes No Difference 1988 11 Paul Geremia Something’s Gotta Be Arranged 1989 12 Robin and Linda Williams S-A-V-E-D 1987 13 John Herald Ramblin’ Jack Elliott 1991 14 Pete Seeger Somos El Barco (We Are the Boat) 1985
DISC THREE 01 Sarah Lee Guthrie and Johnny Irion Folksong 2013 02 Anais Mitchell Wedding Song 2013 03 Bill Morrissey The Last Day Of The Furlough 1990 04 Patty Larkin Island Of Time 1992 05 Greg Brown Flat Stuff 1989 06 Mary Gauthier I Drink 2013 07 Sean Rowe Old Black Dodge 2013 08 Tom Chapin Cats In The Cradle 1987 09 Intro by Lena Spencer / Christine Lavin It’s A Good Thing He Can’t Read My Mind 1987 10 Bill Staines Sweet Wyoming Home 1990 11 Bucky and John Pizzarelli I Like Jersey Best 1989 12 Rory Block That’s No Way To Get Along 1989 13 Chris Smither Killing The Blues 1989 14 Tift Merritt Traveling Alone 2013 15 John Gorka Down In The Milltown 1990 16 Lena Spencer Dear Little Cafe 1972
Anche per oggi è tutto, domani incominciano la pubblicazione, vista la lunghezza, a puntate domenicali, come nei vecchi romanzi d’appendice o nei supplementi festivi, e in netto anticipo sull’uscita prevista per il 5 novembre, di un vasto resoconto dedicato da Marco Verdi al cofanetto di Bob Dylan The Complete Albums Collection Vol. One.
Transatlantic Sessions 5 Volume Three with Jerry Douglas & Aly Bain – Whirlie Records CD o DVD
Questa delle Transatlantic Sessions è state veramente un’idea brillante. Partorita dalle brillanti menti della BBC Scotland, BBC 4 e dalla RTE, la televisione di stato irlandese, questa serie nasce nel lontano 1995 con l’idea di unire musicisti provenienti dai due lati dell’oceano, country e folk principalmente, ma con contributi anche dal blues e dalla canzone d’autore. Il tutto avviene in uno studio fornito dalla Pelicula Studio Films di Glasgow dove una house band fissa accoglie durante queste sessions la crema della musica “roots” proveniente da tutto il mondo. E noi perché ne parliamo solo adesso, dopo l’uscita di quindici CD e 5 DVD (ma i dischetti sono nove in totale) complessivamente? Non lo so, ma l’importante è parlarne! Prima di vedere cosa succede in questo ultimo capitolo (per il momento), cerchiamo di capire chi si è avvicendato nel corso degli anni.
I “padroni di casa” sono Aly Bain, prodigioso violinista delle Shetland, fondatore dei Boys Of The Lough nel lontano 1972 e Jerry Douglas, di cui forse si farebbe prima a dire con chi non ha suonato, maestro della chitarra resonator e della lap steel e presente in oltre 1600 dischi dagli anni ’70 ad oggi (tra le ultime collaborazioni importanti quelle con Paul Simon, Mumford and Sons, Alison Krauss, Clapton e Costello, ma sono proprio una minima parte della sua discografia); con loro ci sono, o ci sono stati, Russ Barenberg (USA), John Doyle (Irlanda via Usa, ex dei Solas), Noillaig Casey (anche lei dall’Irlanda, violinista e moglie di Arty McGlinn), John McCusker (ex di Kate Rusby e ora marito di Heidi Talbot, un po’ di gossip), Michael McGoldrick(tin whistle e uileann pipes, attualmente con la band di Mark Knopfler), Donald Shaw (dalla Scozia, accordion e tastiere, viene dai Capercaillie, nonché marito di Karen Matheson) e, tanto per non farci mancare nulla, Danny Thompson al contrabbasso e James Macintosh (degli Shooglenifty) alla batteria. E questi sono “solo” gli accompagnatori.
Tra gli ospiti, a partire dal 1995: Mary Black, Guy Clark, Iris DeMent, Dick Gaughan, Emmylou Harris, Donal Lunny (un nome ricorrente, c’è anche nella nuova stagione), John Martyn, Kate & Anna McGarrigle, Karen Matheson, Kathy Mattea, Rufus Wainwright e tantissimi altri, in un incrocio vorticoso di scambi (pensate al trio Black, Dement, Harris o alla stessa Emmylou con Guy Clark, John Martyn con Kathy Matthea, in una versione da sballo di May You Never, le McGarrigles, con Rufus, Emmylou Harris e Dick Gaughan, cose da non credersi, per una prima annata “quasi” irrepetibile). Ma poi negli anni a venire, arriveranno, Paul Brady, Rosanne Cash, Nacncy Griffith, Ricky Skaggs, Maura O’Connell, Sharon Shannon e, dopo una lunga pausa, dal 2007, ora con una cadenza biennale (negli anni dispari registrano, l’anno dopo pubblicano, prossimo capitolo 2013-14): ancora Paul Brady, Iris DeMent, Sharon Shannon, Julie Fowlis, Joan Osborne, Darrell Scott, Eddi Reader e ancora, James Taylor, Allison Moorer, Liam O’Maonlai, Martha Wainwright, Karen Casey, di nuovo Rosanne Cash ed una infinità di altri.
Per questa stagione troviamo Eric Bibb (che è in uno dei volumi precedenti, ma il DVD li riporta tutti insieme) e…, veniamo a bomba, Alison Krauss in una bellissima versione di I Believe In You di Bob Dylan, Jerry Douglas, Sam Bush, Donal Lunny che guidano tutto il “cucuzzaro” in un notevole strumentale dello stesso Jerry, Route Irish. Eddi Reader, tanto brava quanto sottovalutata (tutti si ricordano solo della canzoncina dei Fairground Attraction), canta da par suo una deliziosa Dragonflies scritta con Boo Hewerdine, Phil Cunningham guida tutti gli strumentisti in un medley strumentale di gighe e reels, poi sostituito da Donal Lunny per la sua Cunla. In Leaving Limerick la voce solista è quella di Muirreann Nic Amhlaoibish (ma nomi normali no?) degli ottimi Danù e per un brano in gaelico di cui mi rifiuto di scrivere il titolo la scozzese doc Kathleen MacInnes con la partecipazione di Sarah Jarosz.
Poi un altro brano, definito Breton Set, con la guida di John McCusker, una bellissima Windows Are Rolled Down cantata alla grande da Amos Lee (con Sarah Jarosz e Alison Krauss) e un altro Dylan da antologia, Ring Them Bells, splendida anche in questa versione celto-americana cantata da Sarah Jarosz e non potendo avere il Morrison originale ci accontentiamo del giovane Iain che canta, benissimo (prendere nota, molto bravo) la sua Broken Off Car Door. Ci sono altri quattro brani tra cui una notevole Litte Girl Of Mine In Tennessee, con il trio Sam Bush, Bela Fleck e Jerry Douglas (oltre a tutti gli altri, che comunque appaiono a rotazione in tutto il CD)! Se avete avuto una vincita alla lotteria o un’eredità vi consiglierei di acquistare tutta la serie, meglio in DVD, anche se costano un pacco di soldi e non sono di facile reperibilità. Non per nulla vincitore del premio per il miglior disco tradizionale in terra d’Irlanda (MG Alba Awards 2011). Una meraviglia!