Rieccolo Finalmente! Non Uno, Non Due, Non Tre, Ma Ben Quattro Nuovi Album Per Guthrie Thomas.

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Guthrie Thomas – Medicine Man – Moon And Back Records

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Guthrie Thomas – Way Back When    ”     ”      ”       “

Quando ho scoperto sul suo sito che erano usciti quattro CD quattro nuovi tutti di un colpo di Guthrie Thomas non ci potevo credere, poi li ho ordinati (li sto aspettando e quindi non li ho ancora ascoltati a parte i teaser, e non vi so dire nulla di preciso).

Di tanto di tanto andavo a curiosare sul suo sito appunto nella speranza che uscisse qualcosa di nuovo ma era dai tempi di Poet, Painter, Medicine Man del 2001 che nulla succedeva. Tra l’altro quel titolo riassumeva anche tre delle sue tante professioni. Ma confesso che io l’ho sempre amato come musicista, Cantautore (con la C maiuscola), uno dei più “grandi” tra quelli di culto degli anni ’70 (e ’80 e anche ’90, perché no). I suoi primi dischi, Guthrie Thomas I del 1975 e Lies And Alibis del 1976 sono tra i pochissimi vinili che ancora posseggo (mai trovati in CD anche se ho letto nel suo ottimo sito GuthrieThomasMain.html che ne esisterebbe una edizione giapponese che li raccoglie entrambi), due dischi molto belli, la quintessenza del cantautore, tra rock, country, folk paragonato di volta in volta a John Prine, John Stewart, Townes Van Zandt, Cat Stevens, Gordon Lightfoot, Harry Chapin, Neil Diamond, Bob Dylan persino, anche lui uno dei “nuovi Dylan!.

In quei due dischi del 1975-1976 suonano musicisti come (ho sfoderato i vinili, anche se mi lo sono fatti “copiare” su CD, sono miei quindi posso farlo): Robert Wachtel (che sarebbe Waddy), Dan Dugmore, Jim Keltner, David Foster e Mark Dawson, per citarne alcuni del primo e nel secondo, il più bello, quello con Sweet Virginia (una canzone di una bellezza totale) dedicato alla compagna di allora (e a sua volta musicista) Ginny Vick, suonano, oltre a quelli citati per il primo disco, John Hartford, David Paich, Ringo Starr e Marc Edelsen oltre allo stesso Guthrie Thomas che è un ottimo chitarrista acustico e, soprattutto, scrive delle bellissime canzoni e le canta da par suo con una voce calda e vibrante.

Nel sito trovate anche la sua discografia e molti dei dischi pubblicati dalla Taxim negli anni ’80 e ’90 sono comunque eccellenti. Siamo di fronte ad un altro dei prototipi del “Beautiful Loser” ma lui a differenza di Townes Van Zandt o Tom Jans è ancora in pista, vi dirò poi con che risultati.

Nel sito, Medicine Man e Mirror Images sono presentati come i due album tutti di canzoni nuove mentre Old Horses e Way Back When sono delle raccolte di materiale vario, in linea di massima “raro”, anche tratto dagli album Capitol. In Way Back When, per esempio, ci sono Sweet Viriginia, Carry On, Captain Jack, I’ve Got To Go e molte altre perle per conoscere un grande cantautore, tanto per gradire…

Quindi ci risentiamo per parlarne fra non molto, nel frattempo non dimenticate che la ricerca della “buona musica” prosegue!

Bruno Conti

Novità Agosto Parte II. Richard Thompson, Ray LaMontagne, Ringo Starr, JJ Grey & Mofro, Brian Wilson, Marty Stuart

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Come promesso e minacciato ancora alcune nuove ed interessanti novità in uscita ad agosto.

Prima le dolenti note: mi sono informato e purtroppo il Box di 19 CD dedicato a Sandy Denny, per problemi di diritti, sarà disponibile solo per il mercato inglese. Quindi rimane confermata la data del 4 ottobre (che per inciso è anche il 40° anniversario della morte di Janis Joplin), ma la reperibilità sarà piuttosto difficoltosa e il prezzo schizza a vette incredibili (oltre alle 150 sterline già citate, l’unico sito che porta il prezzo in euro parla di oltre 260 euro).

Il 31 agosto esce il nuovo CD di quello che è stato grande partner della Denny nei Fairport Convention e che da molti anni è uno dei più straordinari cantautori e chitarristi della scena mondiale: il nuovo album di Richard Thompson si chiama Dream Attic ed è stato registrato dal vivo alla Great American Music Hall di San Francisco, ma, attenzione, i 13 brani che lo compongono sono tutti nuovi e creati lì al momento. O meglio, esistevano sotto forma di demo e i più rapidi e fortunati avranno occasione di verificarlo perché nella prima tiratura del CD su etichetta Proper per il mercato inglese (e distribuito in Italia dalla Ird), sarà allegato un 2° cd con tutte le versioni demo dei tredici brani. In inghilterra esce anche il giorno prima, il 30 agosto, quindi ocio.

Ray LaMontagne è uno dei più bravi e talentuosi cantautori delle ultime generazioni e non sbaglia un colpo: il suo nuovo album registrato con i Pariah Dogs si chiama God Willin’ and the Creek Don’t Rise. Qui la data è un po’ controversa, il 17 agosto in America e il 6 Settembre in Europa (in Italia non si sa, magari non viene pubblicato neppure, ma import si troverà sicuramente), su etichetta Columbia o Rca a seconda del continente. I Pariah Dogs sono una sorta di mini supergruppo con Jay Bellerose alla batteria, Jennifer Condos al basso, Patrick Warren alle tastiere e Greg Leisz e Eric Heywood alle chitarre. Da quel poco che si può sentire in rete al momento suona molto promettente.

Il disco nuovo di JJ Grey & Mofro Georgia Warhorse in teoria uscirebbe il 24 agosto su etichetta Alligator ma in pratica in Italia è già in circolazione da una decina di giorni, io stesso ne sono felice possessore (quindi recensione nei prossimi giorni). Si conferma il solito eccellente misto di rock, blues, southern rock e funky dal nord della Florida con la partecipazione come autore di Chuck Prophet e come musicisti di Toots Hibbert (proprio quello di Toots and the Maytals, i più soul dei gruppi reggae) e, alla slide, del conterraneo Derek Trucks.

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Il 7 luglio ha compiuto 70 anni e a gennaio aveva già pubblicato Y Not forse il suo miglior album di sempre. Stiamo parlando di Ringo Starr che, per la serie meglio battere il ferro finché è caldo, pubblica (anzi negli States è già uscito) un nuovo CD o DVD dal vivo con la All Starr Band Live At The Greek Theatre 2008. Quest’anno, il 9 ottobre, avrebbe compiuto 70 anni anche John Lennon e il 2010 è anche il trentesimo dalla sua prematura scomparsa. Già si comincia a parlare di un box con la sua opera omnia da solista (in effetti è già programmato per un uscita all’inizio di ottobre, appena ho i dettagli vi faccio sapere).

Sempre parlando di giovincelli, ma lui ne ha compiuti appena 68, nel mese di giugno, anche Brian Wilson che sta vivendo una seconda giovinezza artistica il 31 agosto pubblica un nuovo disco Reimagines Gershwin (anche questo in America esce il 17 agosto ma in Italia è tutto chiuso per ferie mentre negli States è uno dei periodi più proficui discograficamente parlando, come è sempre stato e pure nel resto del mondo). E’ uno strano album dove interpreta brani del repertorio di Gershwin rivisti nella sua ottica ma ha anche completato alcuni frammenti di canzoni rimaste incompiute e quindi vedremo la strana accoppiata Gershwin/Wilson nelle firme degli autori.

Marty Stuart è uno dei più interessanti interpreti e autori di country, quello delle radici e della grande tradizone, il suo nuovo lavoro si chiama Ghost Train (The Studio B Sessions) e si preannuncia molto interessante con la partecipazione di Connie Smith una delle grandi icone delle voci femminili della musica country americana che incidentalmente, ma non troppo, è anche la moglie di Stuart che ha 17 anni meno del marito e credo sia il quarto o il quinto che sposa, ma ragazzi questa è l’America.

Qualche titolo interessante in uscita in agosto c’è ancora, ne parliamo la prossima volta e alcuni ve li recensisco direttamente.

Bruno Conti

Ringo Starr Y Not

RingoStarr_YNot.jpgRingo Starr – Y Not – Hip-o-select/Universal

Questo simpatico signore dalla faccia buffa e familiare a chi si occupa di musica il 7 Luglio del prossimo anno compirà 70 anni.

Nel frattempo, per non farsi mancare niente pubblica il suo nuovo album solista Y Not, che uscirà in America il 12 gennaio e in Italia il 29 gennaio, credo, Nuova etichetta, scelta bizzarra quella della Hip-o-select un ramo della Universal di solito dedita alla pubblicazione delle ristampe più rare e a tiratura limitata, ma in fondo Ringo, se vogliamo è una “ristampa” vivente, di sé stesso e dei Beatles.

Ma il bello di tutto ciò è che questo CD è uno dei migliori, se non il migliore, della sua carriera: intendiamoci, niente di trascendentale ma Richard Starkey questa volta ha fatto il Ringo, come ai tempi d’oro, canzoni semplici e orecchiabili, collaboratori di vaglia, scelti ad hoc nel mare magnun dei suoi amici e collaboratori passati, presenti e futuri, un nuovo produttore, che per la prima volta ha saputo comprendere e mettere a fuoco le sue richieste ed esigenze, lui stesso!

Alla richiesta come mai avesse deciso di prodursi, per la prima volta, da solo Ringo ha risposto con una delle sue classiche e paradossali battute: “Nella mia ricerca per il produttore perfetto, una mattina mi sono guardato nello specchio e ho visto l’immagine di uno veramente figo”. Naturalmente anche la sua perfezione non ha impedito a Ringo di infilare nel nuovo album la solita “cagata”, proprio la title-track, quei classici brani irritanti ed inutili che tanto negli anni hanno fatto incazz… i fans dei Beatles, nonostante la presenza di Tina Sugandh aka Tina the Tabla Girl (o forse proprio per quello), alle percussioni indiane e al canto, ma è l’unica per fortuna, e non poi così tremenda ma in un album mediamente di buona qualità risalta come un mal di denti.

Il resto è molto piacevole, a partire dall’iniziale Fill In The Blanks, un pezzo rockeggiante scritto e cantato con il nuovo “cognato” Joe Walsh, naturalmente anche alla chitarra. Approfitto dell’occasione per ricordare che Walsh ha sposato la sorella e non la figlia di Barbara Bach, la moglie di Ringo, quindi tutto regolare niente relazioni “incestuose” come i media avevano ventilato.

A seguire una canzone molto lennoniana sia musicalmente (tipo quelle che John scriveva per Ringo), che nel testo pacifista e visionario, Peace Dream, cantata anche molto bene, dopo tutti questi anni sembra persino intonato (ah dimenticavo, il bassista è tale Paul McCartney). Proseguendo in questo tuffo nella memoria The Other Side Of Liverpool, un bel pezzo dal drive rockeggiante con chitarre e batteria sugli scudi, che ricorda che la sua gioventù non è stata tutta rose e fiori, non è nato uno dei Beatles, lo è diventato.

Il pezzo più bello, scritto e arrangiato con Van Dyke Parks, Walk with you vede ancora la presenza di Paul McCartney che duetta con Ringo in un delizioso quadretto che più Beatlesiano non si può, la migliore canzone della carriera di Ringo? Potrebbe essere!

Non so l’esatta collocazione dei vari ospiti nei rispettivi brani, ma al disco collaborano oltre a quelli citati altri artisti di notevole caratura: dal tasterista degli Heartbreakers di Tom Petty Benmont Tench, passando per l’Eurythmic Dave Stewart, dalla violinista Ann Marie Calhoun nella bella Time, passando per Richard Marx e Ben Harper, e ancora Glenn Ballard e Gary Nicholson. Chi altro? Edgar Winter sax e fiati, Don Was al basso, ma ce ne sono molti altri.

Ciliegina sulla torta, Joss Stone e quando inizia a cantare nella conclusiva Who’s Your Daddy, si riconosce subito, una voce potente e grintosa (la classica “voce della Madonna”), la ragazzina inglese è veramente brava. Ma tutto il disco è molto bello, con un suono chitarristico, gli assoli si sprecano nei vari brani, i cori degli ospiti sono assai centrati, Ringo canta bene, una piacevole sorpresa ovviamente destinata soprattutto ai fans dei Beatles. Finalmente un disco nuovo con dieci canzoni “nuove”, classic rock, daddy rock, fate voi, comunque piacevole.

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Bruno Conti