Cantautrice E Rocker Di Spessore. Romi Mayes – Devil On Both Shoulders

romi mayes devil on both shoulders

Romi Mayes – Devil On Both Shoulders – Factor Records/Romi Mayes Music

Romi Mayes viene da Winnipeg, Canada (dove è molto popolare, anche a livello critico) e dopo un esordio poco considerato e ancor meno ascoltato, The Living Room Sessions Vol.1 (05) ( *NDB Per la verità, tra il 1997 e il 2004, ne erano usciti altri tre, ormai irreperibili!), sotto la produzione di Gurf Morlix incide un ottimo album di folk-roots Sweet Somethin’ Steady (08), con chiari riferimenti a Lucinda Williams (e non poteva essere altrimenti), trovando l’attenzione degli addetti ai lavori e una forte dimensione di cantautrice di “culto”, confermata poi con il seguente Achin In Yer Bones (09), un lavoro duro e sofferto (sempre prodotto da Morlix), con una miscela di brani blues, rock e country, che vengono certificati dal successivo Lucky Tonight (11), registrato in presa diretta dal vivo  http://discoclub.myblog.it/2011/06/30/ci-vuole-coraggio-romy-mayes-lucky-tonight/  con un gruppo elettrico guidato dal chitarrista Jay Nowicki (membro anche della rockin’ blues band The Perpetrators) dove Romi inizia un nuovo percorso, e dopo un silenzio abbastanza lungo eccola tornare con una band elettrica al completo per questo nuovo disco Devil On Both Shoulders, affidandosi alla produzione di Grant Siemens (degli Hurtin’ Albertans, che ammetto di non conoscere).

La Mayes ha riunito nei Private Ear Studios del suo paese natio una band tosta, con componenti di “glorie locali” tra i quali il citato Grant Siemens alle chitarre, Damon Mitchell alla batteria, Bernie Thiessen al basso, Marc Arnould alla tastiere, e con il contributo alle armonie vocali delle brave Alexa Dirks e Joanne Rodriguez, dando seguito al questo nuovo percorso con un lavoro assolutamente intrigante.

E lo si nota subito dall’iniziale title-track Devil On Both Shoulders, un moderno blues chitarristico, una canzone da cantare nelle notti d’estate lungo il delta del Mississippi, seguita dalle svisate sempre bluesy di una grintosa Monkey Of A Man, lo spettacolare impatto di Let You Down (figlia bastarda degli Stones) con i graffianti “riff” della Telecaster di Grant Siemens https://www.youtube.com/watch?v=co2iDJwEVtA , che fa da preludio ad una ballata che sembra sbucare dai solchi di un disco di Lucinda Williams, una Gonna Miss Me con la splendida voce di Romi in evidenza; troviamo ancora un tagliente blues come Bee Sting, dove il buon Grant si supera con un lavoro di chitarra degno del miglior Ry Cooder https://www.youtube.com/watch?v=JqhwaX0S8Mc. Con Soul Stealer Romi propone una variazione al tema, una sorta di “garage-blues” tutto scossoni e rasoiate di chitarra, mentre con Make Your Move si torna alla ballata confidenziale, prima di approdare ad una Low Light Lady con un ritmo che non sentivo dai tempi eroici della Tina Turner di quarant’anni fa e oltre https://www.youtube.com/watch?v=qDLJBB05BmE , quelli con Ike (anche se Beth Hart ultimamente…), mentre con Wonder How si torna al blues grezzo con violente sventagliate di roots-rock, andando a chiudere il cerchio con la meravigliosa ballad pianistica Walk Away (fin d’ora una delle canzoni dell’anno), cantata con grazia e la voce appena incrinata di Romi (forse troppe sigarette bruciate) https://www.youtube.com/watch?v=1vtJTz8Ar3Y , un brano che a chi scrive ricorda una cantante di cui purtroppo ho perso le tracce, tale Chi Coltrane.

Questa signorina, nella sua pur breve, ma non troppo, carriera, ha condiviso il palco con artisti del calibro di Levon Helm, Derek Trucks, Ricky Sgaggs, Jim Cuddy, Guy Clark, Sue Foley, Fred Eaglesmith, Joe Ely, Blackie & The Rodeo Kings, e molti altri, e questo Devil On Both Shoulders (per i pochi che conoscono la Mayes), nel seguire il suo percorso, è il classico disco che mi aspettavo, duro, sofferto, bluesy, ma anche dall’anima tenera, con alcune canzoni indimenticabili. Chiunque abbia a cuore i percorsi della buona musica, farebbe bene a tenere in considerazione Romi Mayes, il suo talento e la sua voce parlano per lei. Vivamente consigliato!

Tino Montanari

Ci Vuole Coraggio! Romi Mayes – Lucky Tonight

romy mayes.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Romi Mayes – Lucky Tonight – Me And My Americana Records

Come avevo accennato nella breve anticipazione a questo albun non sono molti gli artisti che hanno pubblicato un album di brani nuovi registrato direttamente dal vivo, a memoria mi vengono in mente Time Fades Away di Neil Young nel lontano passato e in tempi recenti l’ultimo di Richard Thompson Dream Attic (ce ne saranno altri ma al momento non ricordo). Quindi ci vuole coraggio, ci vuole una buona band, i Perpetrators e un fior di chitarrista, Jay Novicki. Romi Mayes li ha trovati tutti, ci ha aggiunto il fatto di giocare in casa, in quel di Winnipeg, Canada e ha realizzato questo bellissimo Lucky Tonight. Ah, il fatto di avere estratto dal mazzo dieci canzoni dieci di grande spessore sicuramente non guasta. E anche il fatto di essere passata dal folk & country infarcito di belle ballate degli album precedenti (peraltro molto belli e consigliati) allo stile rock e blues oriented di questo CD potrebbe sembrare un azzardo ma non lo è, ovviamente se si ha del talento.

Per cui la nostra amica, lasciati a casa gli occhiali da folk singer, capelli sciolti sulle spalle, una bella Gibson nera elettrica tra le mani provvede a dimostrare come si fa un grande album: l’apertura è fulminante, alla Janis Joplin o alla Dana Fuchs, o se volete una Lucinda Williams meno “indolente” (detto con rispetto), Jay Nowicki arrota le corde della sua solista in una serie di assoli fulminanti, Romi Mayes canta con grinta e passione e il pubblico (ci si immagina sparuto ma fedele) apprezza con entusiasmo questa Easy On You che per certi versi mi ha ricordato le memorabili cavalcate chitarristiche dei tempi che furono di Lee Clayton con il grande Philip Donnelly alla chitarra.

Anche il blues quasi Chicago Style con tanto di armonica al seguito di Don’t Mess With me piace per i ritmi semplici ma efficaci quasi ferali della musica tradizionale ma con mucho gusto.

Nemmeno quando le atmosfere si fanno più rilassate, quasi country, come in Heavy Heart, solo la voce e le due chitarre di Nowicki e della Mayes la tensione del concerto abbandona mai il contenuto dei brani. Pure Lucky Tonight presenta la formula del duo ma l’interplay tra la voce quasi jopliniana della Mayes e la chitarra in overdrive di Novicki è sempre ammirevole. 

Epperò Ball and Chain (non quella là, un’altra, ma come se fosse), esalta ulteriormente questa formula in duo portandola verso risultati strepitosi, drammatici e coinvolgenti con i due musicisti che sfruttano anche gli spazi tra una nota e l’altra, tra la voce e la chitarra per creare un brano dall’effetto dirompente. Make You Love Me ricorda le atmosfere Younghiane dell’album a cui si ispira questo live ma unito alla intensità di una Lucinda Williams e Novicki non dimentica mai di “tirare” le corde della sua chitarra mentre i Perpetrators li seguono sornioni ed efficaci.

After The Show ci riporta alla potenza rock dell’iniziale Easy On You con chitarra e voce che ti incalzano senza tregua mentre Not My baby è un altro blues-rock primigenio ma non rozzo sempre con “licenza di chitarra” per Nowicki. Can’t Get You Off (My Mind) anche senza sezione ritmica è quasi stonesiana nella sua grinta rock. La conclusione è affidata all’unica ballata, I Will,  solo voce e piano che illustra i meriti notevoli anche “dell’altra” Romi Mayes, non la rocker scatenata ma la cantautrice raffinata e anche questo lato della sua arte è affascinante.

Un disco da non mancare, una delle più piacevoli sorprese di questo scorcio di stagione musicale e un’altra di quelle “beautiful losers” che tanto ci piacciono.

Bruno Conti

Novità Di Maggio Parte III. Chip Taylor, Romy Mayes, Flogging Molly, Rory Gallagher, Mickey Newbury Eccetera

rory gallagher notes from san francisco.jpg

chip taylor.jpgromy mayes.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Oggi lavoro doppio. Devo recuperare alcune uscite di Maggio visto che ho saltato la rubrica la scorsa settimana oberato dalle recensioni e dagli eventi. Dato per assodato che A Nod To Bob 2 il tributo a Dylan pubblicato dalla Red House rimarrà (è già uscito) l’unico sostanziale segnale dell’industria discografica per i 70 anni del grande Bob e che, come previsto, a pochi giorni dal genetliaco tutti i giornali e le televisioni si affrettano a parlare dell’evento, martedì prossimo 24 maggio sarebbe un giorno “tranquillo” per le uscite discografiche se non fosse che usciranno alcuni dei dischi “fondamentali” della discografia mondiale: il nuovo Lady Gaga, il nuovo Mango e il Best di Paolo Meneguzzi!

Il terzetto che vedete effigiato sopra è già disponibile nei negozi di dischi.

Romy Mayes è una eccellente cantautrice canadese, di Winnipeg per la precisione, questo Lucky Tonight è il suo quinto album e la vede accompagnata da Jay Nowicki, ottimo chitarrista, e dalla band dei Perpetrators. La particolarità è che, come nel caso dell’ultimo Richard Thompson o del super classico Times Fades Away del connazionale Neil Young (a cui è stato accostato), si tratta di un disco registrato dal vivo ma tutto con canzoni nuove. E la ragazza ha una gran grinta e voce.

Chip Taylor, come più volte ricordato in questo Blog, oltre ad essere il fratello di Jon Voight ( e quindi lo zio di Angelina Jolie), uno dei migliori “giocatori di carte” professionisti degli States, ha anche il “vizio” di scrivere belle canzoni. Nel passato ha scritto Wild Thing e Angel Of The Morning ma nell’ultimo ventennio, prima con Carrie Rodriguez, e ora con Kendel Carson e John Platania continua a registrare una serie di bellissimi album e se li pubblica con la sua etichetta, Train Wreck Records. Questo Rock and Roll Joe è l’ultimo della serie: un disco che contiene 16 brani (15 più la ripresa della title-track) dedicati ad alcuni musicisti “minori” che hanno fatto la storia del Rock and roll. Non contento gli ha dedicato un intero sito http://www.rnrjoe.com/, dove alcuni Rock & Roll Joes di oggi hanno scritto su quelli del passato, con ricco contorno di video.

Rory Gallagher se ne è andato ormai da 16 anni ma il fratello Donal che è in un certo senso il suo archivista in questi anni ha mantenuto viva la leggenda di quello che è stato uno dei più grandi artisti e chitarristi irlandesi di tutti i tempi (leggende apocrife narrano che Jimi Hendrix lo considerasse il secondo più grande, come chitarrista, dopo di lui, ma non essendoci più nessuno dei due è “difficile” controllare). Questo doppio CD Notes From San Francisco uscito in questi giorni negli States e che uscirà il 6 giugno anche in Europa è di gran lunga il più interessante delle ristampe dedicate a Gallagher. Si tratta di un disco completo di studio registrato appunto a San Francisco tra il novembre 1977 e il gennaio 1978 con la produzione di Elliot Mazer (proprio quello di Neil Young) e per motivi ignoti (si dice il perfezionismo di Gallagher che non era soddisfatto di alcuni mixaggi) è rimasto nei cassetti fino ad oggi. Ed è un vero peccato perché si tratta di un disco bellissimo, il cui valore è ulteriormente accresciuto per l’aggiunta nel secondo CD di un disco dal vivo con il meglio di 4 concerti registrati nel 1979 all’Old Waldorf dove Rory è in forma strepitosa. Eagle Rock in USA e Capo Records in Europa.

mickey newbury.jpgflogging molly.jpg

 

 

 

 

 

 

Ancora un paio di aggiunte, il resto la settimana prossima. La prima è quel “formidabile” Box (anche nel prezzo, sulla settantina di euro) in tiratura limitata di 1.000 copie (quindi non so se si trova ancora) dedicato ancora una volta ad uno degli “unsung heroes” degli anni ’70. Quel Mickey Newbury che rimarrà imperituro nella memoria se non altro per avere scritto (o meglio “arrangiato” visto che si tratta di un medley di tre canzoni popolari americane scritte nel 1800) quella An American Trilogy che dà il titolo alla raccolta e che secondo il sottoscritto è l’ultimo grande brano interpretato da Elvis Presley. Newbury ha scritto anche San Francisco Mable Joy e Frisco Depot, oltre a Funny, Familiar Forgotten Feelings e Sweet Memories e un altro centinaio di brani, nonché pubblicato una ventina di album in una lunga carriera che si è bruscamente interrotta con la sua morte avvenuta nel 2002. Sconosciuto ai più, si tratta di uno dei grandi autori della canzone americana al pari, che so, di un Fred Neil. Ed era anche un ottimo interprete come i pochi fortunati che si accaparreranno questo Box avranno modo di verificare. Etichetta Saint Cecilia Knows/Mountain Retreat. Comunque quasi tutti i suoi dischi sono belli quindi buona ricerca con una preferenza per la produzione anni ’70.

Il disco nuovo dei Flogging Molly Speed Of darkness, il quinto della band americana di Celtic Punk esce il 31 maggio per la Thirty Tigers ma visto che c’ero ve lo segnalo in anticipo.

Vi segnalo anche in breve, poi ci torno con calma nei prossimi giorni un trio di CD di una nuova etichetta, la Rockbeat Records, ovvero le ristampe di Rockpile di Dave Edmunds (con bonus, ma è uguale a quello della Repertoire), il primo omomino dei Quicksilver Messenger Service e un Blasters Live 1986. Tutti e tre in uscita il 31 maggio.

Bruno Conti