Il Terzo Episodio Di Una Saga Lunga Mezzo Secolo. Paul McCartney – McCartney III

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Paul McCartney – McCartney III – Capitol/Universal CD

Quest’anno è scattato il cinquantenario di parecchi capolavori della nostra musica (ed alcuni verranno celebrati nel 2021 causa Covid), ma sono trascorse anche cinque decadi dall’esordio solista di Paul McCartney, cioè quel McCartney con la famosa copertina con la ciotola di amarene e che musicalmente aveva spiazzato non poco critici e fans che si aspettavano un disco pieno di pop songs arrangiate con tutti i crismi ed invece si ritrovarono una serie di bozzetti in gran parte acustici ed in cui Paul suonava da solo tutti gli strumenti. Dieci anni dopo, esaurita l’epopea degli Wings, Paul aveva bissato il suo esordio appunto con McCartney II, altro lavoro in cui l’ex Beatle faceva tutto da solo ma con una maggiore propensione alle sperimentazioni ed ai suoni moderni (anche se non mancavano un paio di ballate acustiche vecchio stile). Nel 2020 non era previsto un nuovo album da parte di Paul, anche perché l’ultimo Egypt Station era ancora “caldo” grazie anche a tutte le versioni deluxe e super deluxe uscite dopo, ma il nostro ha deciso di occupare il tempo trascorso durante il lockdown (o “rockdown”, come lo ha ribattezzato lui) nella sua fattoria nel Sussex incidendo una manciata di nuove canzoni nel suo studio casalingo in perfetta solitudine, cosa che gli ha fatto venire l’idea di pubblicare un nuovo episodio della trilogia solista (complice anche il fatto che siamo in un anno che finisce con lo zero).

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Ecco quindi disponibile da pochi giorni McCartney III, un vero e proprio nuovo album che si collega direttamente ai suoi due predecessori, in particolare al primo per le foto di carattere bucolico-familiare del booklet interno, mentre dal punto di vista musicale abbiamo una via di mezzo tra i due, con il McCartney autore di canzoni pop immediate e di intense ballate acustiche e pianistiche che ogni tanto cede il passo allo sperimentatore, pur senza stranezze del tipo Temporary Secretary o Bogey Music. Dopo un paio di attenti ascolti posso affermare che McCartney III è un buon disco, diciamo un tre stelle pieno tendente alle tre e mezza, che riflette lo standard del nostro degli ultimi vent’anni, ma con due o tre zampate che confermano che non ha perso del tutto il suo “magic touch”, cosa che peraltro era avvenuta anche in Egypt Station che era il suo miglior disco da Flaming Pie in poi nonostante qualche lungaggine di troppo. Il McCartney del 2020 è quindi un artista che forse non ha più nelle corde il capolavoro, e che si difende comunque con tonnellate di mestiere, e che dal punto di vista compositivo è limitato dal dover comporre canzoni adatte al suo range vocale attuale, che non è più quello di un tempo: per dirla in breve, che senso avrebbe scrivere brani come Oh! Darling, Venus & Mars/Rockshow o Tug Of War (ammesso che sia ancora in grado di farlo) se poi non li riesce più a cantare?

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Prima di passare alla disamina dettagliata, due parole sulla cervellotica strategia di marketing del disco, che vanta ben nove versioni diverse in LP con differente colore del dado in copertina e vinile di conseguenza (compresa una ultra-limitata di 333 copie in vinile giallo-nero messo in vendita dalla Third Man Records di Jack White ed esaurita quasi subito), e cinque in CD, cioè quella standard e quattro in vendita solo sul sito dell’artista (con dado bianco, giallo, rosso e blu), ognuna delle quali con una bonus track esclusiva diversa! (NDM: non escludo, visto il soggetto ed i precedenti, che il prossimo anno “spunti” una edizione super deluxe con tutte le quattro bonus tracks più magari qualcos’altro…)

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L’iniziale Long Tailed Winter Bird è aperta da un suggestivo e prolungato fraseggio chitarristico, ed il brano è in pratica uno strumentale con Paul che si limita a qualche breve vocalizzo, e quando entra la sezione ritmica il tutto acquista solidità e grinta. Find My Way è il primo singolo, un pop-rock elettrico e vivace dalle sonorità moderne ed un motivo di base piacevole nonostante la voce del leader non sia più quella di una volta: forse non un pezzo di cui ci si ricorderà in futuro, ma il suo lo fa https://www.youtube.com/watch?v=2oSmP3GtOBk . Pretty Boys è una discreta ballata elettroacustica, ben costruita e con una linea melodica non scontata, anche se Paul è in grado di fare di meglio, come per esempio la seguente Women And Wives, uno slow pianistico decisamente fluido ed eseguito in maniera impeccabile, con Paul che canta con la sua voce “alla Lady Madonna” https://www.youtube.com/watch?v=csh97_r1jwQ , mentre Lavatory Lil è un rock’n’roll piacevole che scorre via liscio senza lasciare troppe tracce, uno di quei divertissement che in questi album “fai da te” di Macca non mancano mai. Per contro Deep Deep Feeling è uno dei brani centrali, ben otto minuti che partono attendisti con Paul che sperimenta coi suoni e gioca con gli strumenti senza però mai perdere di vista il motivo di fondo, riuscendo nell’intento di darci qualcosa di non prevedibile e riportando alla memoria certe cose del periodo Ram https://www.youtube.com/watch?v=c1Ph4MD4EIo .

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Slidin’ è una canzone roccata e chitarristica incisa con l’aiuto dei suoi abituali collaboratori Rusty Anderson alla chitarra ed Abe Laboriel Jr. alla batteria (ma non doveva fare tutto da solo? Ahi ahi ahi…) ed una parte di basso molto potente, anche se dal punto di vista del songwriting il pezzo non ha molto da offrire ed è il meno interessante del lavoro https://www.youtube.com/watch?v=Vvwqt9YvgeA ; meglio The Kiss Of Venus, un delizioso bozzetto acustico che purtroppo risente del timbro di voce di Paul che dimostra tutti i suoi 78 anni (bello però l’intervento di clavicembalo) https://www.youtube.com/watch?v=Z7ZOoyIWOkE . Decisamente riuscita invece Seize The Day, una pop song che ci restituisce il miglior McCartney (stavolta anche dal punto di vista vocale), con una melodia di quelle che solo Paul sa scrivere in questo modo: forse il brano che preferisco insieme all’ultimo che però, come vedremo tra poco, è fuori concorso  . Finale con la cadenzata e https://www.youtube.com/watch?v=Cid0reVAfI0discreta Deep Down, dal sapore soul-errebi moderno, e con il medley Winter Bird/When Winter Comes, che unisce una breve ripresa strumentale del brano iniziale ad una squisita ballata acustica tra le più belle sentite da Paul negli ultimi anni: peccato che si tratti di un’incisione del 1992 (e si capisce anche dalla voce), e quindi non sia molto attinente al resto del disco https://www.youtube.com/watch?v=GmF1H_vUhbc .

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In definitiva McCartney III è né più né meno al livello che mi aspettavo, ma visto che è un album in un certo senso piovuto dal cielo (senza la pandemia probabilmente non sarebbe esistito) e che difficilmente in futuro avremo un McCartney IV, lo accetto di buon grado e lo giudico positivamente.

Marco Verdi

Ferragosto Con Paul. Good Rockin’ Tonight: Le Ristampe Live Di McCartney.

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Paul McCartney & Wings – Wings Over America – Capitol 2CD – 3LP

Paul McCartney – CHOBA B CCCP – Capitol CD – LP

Paul McCartney – Paul Is Live – Capitol CD – 2LP

Paul McCartney – Amoeba Gig – Capitol CD – 2LP

Lo scorso 12 Luglio la Capitol ha ristampato quattro live albums della discografia di Paul McCartney, in CD digipak ed in vinile, sia nero che colorato per i collezionisti più avidi. La scelta è stata fatta optando per un album da ogni decade (esclusa la presente, anche perché negli anni dal 2010 ad oggi il buon Paul dal vivo non ha pubblicato alcunché), ed è quindi corretto presumere che i dischi in questione non beneficeranno in futuro delle edizioni super deluxe dedicate al catalogo dell’ex Beatle. In realtà la prima di queste ristampe, Wings Over America, era già uscita in formato cofanetto, e quindi questa nuova riedizione senza bonus tracks è di scarsissimo interesse e quindi riterrei opportuno bypassarla prendendo in esame le altre tre (probabilmente l’hanno scelta in quanto unico live ufficiale di Macca negli anni settanta, e non hanno voluto fare i “bastardi” mettendo fuori il Wings Over Europe disponibile solo nel mega-box dello scorso Dicembre con Wild Life e Red Rose Speedway).

CHOBA B CCCP è il famoso “album russo” che Paul pubblicò nel 1988 solo per il mercato sovietico, in piena Perestrojka: un lavoro composto unicamente da classici del rock’n’roll che Paul incise nell’87 con l’ausilio di una band essenziale, chitarra-piano-basso-batteria (con gente come Henry Spinetti, Chris Whitten, Nick Garvey dei Motors e Mike Gallagher dei Blockheads di Ian Dury): la ragione per cui lo troviamo inserito in un gruppo di album dal vivo è dovuto al fatto che gli undici brani presenti sono stati registrati in presa diretta e senza sovraincisioni, buona la prima e via. (NDM: questo album a grande richiesta fu poi pubblicato anche nel resto del mondo nel 1991 e con tre brani in più, ma questa è la versione originale con tanto di note di copertina in cirillico). Ed il disco è un piacere anche a distanza di anni, con un Paul in forma vocale strepitosa accompagnato da una band solida e senza fronzoli, un album che si ascolta tutto d’un fiato e che vede il nostro sciorinare eccellenti performance di classici del rock’n’roll come Kansas City (già incisa dai Beatles) ed una scatenata Lucille entrambe dal repertorio di Little Richard, un doppio Elvis (That’s Alright Mama e Just Because), due ottime rese di evergreen rispettivamente di Eddie Cochran e Lloyd Price (Twenty Flight Rock e Lawdy, Miss Clawdy), una vibrante Crackin’ Up di Bo Diddley e perfino Duke Ellington (Don’t Get Around Much Anymore). A mio parere però gli highlights sono una rilettura di gran classe di Bring It On Home To Me di Sam Cooke, una formidabile Ain’t That A Shame di Fats Domino ed una versione del traditional Midnight Special godibilissima e leggermente country. Spontaneo e diretto, uno dei dischi più piacevoli di Macca.

Paul Is Live, il prescelto per gli anni novanta, è invece un album del 1993 registrato in varie locations in giro per il mondo durante il tour di Off The Ground, scelta che mi fa pensare che il bellissimo Tripping The Live Fantastic del 1990 ed il delizioso Unplugged del 1991 potranno beneficiare in futuro del trattamento deluxe. Paul Is Live (il titolo e la divertente copertina erano una parodia sia della celebre immagine di Abbey Road che della leggenda metropolitana del “Paul è morto”) vedeva il nostro accompagnato dalla stessa band del tour precedente, in seguito del celebrato Flowers In The Dirt, con Robbie McIntosh e Hamish Stuart (ex Average White Band) alle chitarre, Paul Wickens e la moglie di Paul, Linda McCartney, alle tastiere e Blair Cunningham alla batteria. Paul Is Live è un buon disco, che però ha il difetto di venire solo tre anni dopo il trionfale Tripping The Live Fantastic, che era pieno zeppo di classici dei Beatles e di Paul solista, oltre che dei brani migliori di Flowers In The Dirt che era un album decisamente migliore rispetto a Off The Ground: qui la scelta è stata di non ripetere le canzoni presenti su Tripping (a parte Live And Let Die), con la conseguenza di avere una maggioranza di brani “minori”. Anche se per definire minori pezzi del calibro di Drive My Car, Let Me Roll It, All My Loving, We Can Work It Out, Michelle, Here, There And Everywhere, Lady Madonna, Paperback Writer e Penny Lane ci vuole una certa dose di coraggio. Da Off The Ground sono ripresi cinque brani ma mancano i due migliori (la title track ed il rock’n’roll Get Out Of My Way), anche se Hope Of Deliverance è una piacevole pop song tipica del nostro; c’è una buona versione della classica My Love, due vitali rock’n’roll come Good Rockin’ Tonight (acustica ma coinvolgente) e Kansas City ed un paio di improvvisazioni registrate durante il soundcheck (Hotel In Benidorm, A Fine Day). Ripeto, un buon live che ha l’unico “difetto” di venire dopo lo splendido Tripping The Live Fantastic ed un gioiellino come Unplugged.

E veniamo al pezzo forte di questo gruppo di ristampe, cioè Amoeba Gig, che documenta uno show del 2007 molto particolare, registrato all’interno dell’immenso negozio di dischi Amoeba di Hollywood (io sono stato in quello di San Francisco, in zona Haight-Asbury, ed è un vero paradiso per gli appassionati) con la band dell’epoca (Rusty Anderson, Brian Ray, David Arch ed Abe Laboriel Jr., forse il gruppo migliore che Paul abbia mai avuto, Wings compresi, e quello con il suono più rock) per promuovere il nuovo album Memory Almost Full. All’epoca era uscito un EP di appena quattro brani intitolato Amoeba’s Secret, mentre nel 2010 il settimanale britannico Mail On Sunday aveva allegato ad una delle sue uscite una limitatissima versione con 12 pezzi chiamata Live In Los Angeles. Ora finalmente con Amoeba Gig possiamo godere dell’esibizione completa di 21 brani (nella versione in vinile c’è anche una Coming Up proveniente dal soundcheck), un live album in pratica nuovo che presenta un Paul in forma smagliante e più disinvolto che mai, autore di una prova decisamente energica e con una scaletta decisamente sbilanciata verso pezzi dall’approccio rock. Memory Almost Full è solo un pretesto, in quanto Macca ne suona solo cinque pezzi (tra cui i due più riusciti, la bella e potente Only Mama Knows e la piacevole e coinvolgente pop song Dance Tonight); il passato solista di Paul è riassunto nella deliziosa C Moon, la tenue Calico Skies ed il toccante omaggio a John Lennon di Here Today (c’è anche una breve ripresa di Baby Face, cover di un brano popolare degli anni venti che il nostro aveva già eseguito nei seventies durante uno special televisivo). Il resto è tutto Beatles, con un paio di pezzi acustici (I’ll Follow The Sun dal ritmo accelerato e quasi country e Blackbird), tre ballate (un’intensa The Long And Winding Road e le straordinarie Hey Jude e Let It Be), ma soprattutto tantissimo rock’n’roll, con titoli come Drive My Car, Back In The USSR, I’ve Got A Feeling (strepitosa), Matchbox (di Carl Perkins, nei Fab Four la cantava Ringo), Get Back ed un finale travolgente con Lady Madonna e I Saw Her Standing There.

Quindi due ristampe interessanti visto il suono rimasterizzato (CHOBA B CCCP e Paul Is Live), una inutile (Wings Over America) ed Amoeba Gig, imperdibile sia per il fatto di essere praticamente un live nuovo di zecca che per la qualità della performance.

Marco Verdi

Cofanetti Autunno-Inverno 11 & 12. Riprende Una Delle Migliori Serie Di Ristampe, E Non Più Solo Per La Bellezza Dei Manufatti! Paul McCartney – Wings Wild Life & Red Rose Speedway

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Wings – Wild Life – Capitol/Universal 2CD – 2LP – Deluxe 3CD/DVD Box Set

Paul McCartney & Wings – Red Rose Speedway – Capitol/Universal 2CD – 2LP with bonus tracks – 2LP with original double album – Deluxe 3CD/2DVD/BluRay Box Set

Paul McCartney & Wings – 1971-1973 Super Deluxe 7CD/3DVD/BluRay Box Set

Dopo una pausa più lunga del consueto, dovuta anche alla firma del contratto con la Capitol ed all’uscita del nuovo album Egypt Station, riprende la serie di ristampe d’archivio di Paul McCartney, una delle più celebrate per la bellezza delle sue edizioni Super Deluxe, manufatti curatissimi in ogni dettaglio e con dentro vere e proprie sciccherie per i fans (anche se va detto che non li regalano di certo). La critica più spesso rivolta a queste riedizioni è che all’impeccabilità della confezione si contrapponeva una scarsa quantità di bonus musicali, un appunto veritiero per molte delle ristampe già uscite fino ad oggi (tranne qualche eccezione, come ad esempio Ram), con la debacle finale di Flowers In The Dirt, che oltre a costare una cifra ben superiore ai cento euro, aveva diverse canzoni disponibili solo come download, una decisione che ha scatenato una specie di rivolta tra i fans di Paul. Ora, sarà che le critiche hanno colpito nel segno, sarà per un eterno duello con l’amico-rivale John Lennon (del quale è uscita una sontuosa edizione deluxe dell’album Imagine), ma le due nuove ristampe della serie, relative ai primi lavori dei Wings, Wild Life (1971) e Red Rose Speedway (1973), sono di gran lunga le migliori fino a questo momento.

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Infatti, oltre alle solite edizioni “basiche” di due CD (o due LP), i cofanetti offrono tre CD ed un DVD per quanto riguarda Wild Life, e ben tre CD, due DVD ed un BluRay per Red Rose Speedway: come se non bastasse, era in vendita solo sul sito di Paul (nel senso che al momento è esaurito, ma non è esclusa una seconda stampa, anche se il sottoscritto è riuscito ad accaparrarselo) un megabox intitolato Paul McCartney & Wings: 1971-1973, che comprendeva i due cofanettoni ed aggiungeva un altro libro fotografico con accluso CD dal vivo inedito dal titolo di Wings Over Europe, che documentava per la prima volta in via ufficiale il tour del 1972/73, che Paul ed il suo gruppo tennero in piccoli club ed università, concerti molto poco pubblicizzati ed in alcuni casi addirittura a sorpresa. L’ironia della sorte è che le migliori ristampe degli archivi di Macca si riferiscono a due album che non sono certo considerati dei capolavori, soprattutto Wild Life, che fu anche un incubo per la casa discografica per vari motivi: il poco appeal radiofonico dei brani, pubblicati senza curare troppo la produzione, la mancanza di un pezzo da pubblicare su singolo, e soprattutto il “nascondersi” di Paul dietro il nome della nuova band (che comprendeva anche la moglie Linda, il chitarrista dei primi Moody Blues Denny Laine ed il batterista Denny Seiwell), con l’aggravante della copertina del disco, nella quale l’ex Beatle era semplicemente uno dei quattro, e riconoscibile solo dopo un’occhiata più attenta.

Risentito oggi, Wild Life non è probabilmente il peggior lavoro di McCartney come si diceva all’epoca (secondo me “l’onore” spetta a Press To Play del 1986), ma non è certo un capolavoro, e mostra una preoccupante incertezza compositiva del nostro, dato che almeno due-tre brani potevano andare bene al massimo come lato B. Questa ristampa, che nel cofanetto si presenta al solito in maniera splendida (libro rilegato, foto inedite, note, testi, polaroid che sembrano vere e la riproduzione esatta di un quaderno di appunti di Linda), cerca di migliorare le cose anche dal punto di vista della musica, ed in parte ci riesce. Certo, brani come l’opening track Mumbo, potente rock song dal buon tiro ma caratterizzata dai vocalizzi incomprensibili di Paul (praticamente uno strumentale), o Bip Bop, che fa parte delle canzoncine “stupide” del nostro (pur essendo orecchiabile), restano nel campo delle bizzarrie; Love Is Strange, una delle rare cover di Macca (è infatti una hit minore del duo Mickey & Sylvia, ed è scritta con Bo Diddley), era inizialmente programmata come singolo portante, ma poi l’uscita è stata cancellata forse non a torto: il brano è anche gradevole, ha un mood quasi caraibico, ma è suonata come se fosse più un’improvvisazione in studio che una canzone fatta e finita. I Am Your Singer, in cui Paul duetta con Linda, è un riempitivo di poco conto, ma Wild Life è una rock ballad fluida ed intensa, suonata stavolta molto bene, ed era un potenziale classico minore (ma non è mai più stata ripresa negli anni a seguire).

Completano il disco originale la discreta Some People Never Know, una ballata elettroacustica dalla melodia limpida e tipica di Paul, la tenue Tomorrow, pop pianistico che è anche il pezzo con più agganci al passato del nostro (leggi Beatles), e l’intensa e drammatica Dear Friend, ancora eseguita al piano e leggermente orchestrata. Il secondo dischetto del box presenta gli stessi brani in versione “rough mix” (e con Love Is Strange solo strumentale), un’aggiunta tutto sommato non indispensabile dato che già i pezzi finiti sul disco non è che fossero curatissimi dal punto di vista tecnico. Il terzo CD contiene una manciata di home recordings di Paul e Linda inerenti a brani del disco e non (c’è anche una breve Good Rockin’ Tonight), registrazioni molto informali ed inoltre con una qualità sonora decisamente amatoriale (e ci sono anche le figlie della coppia che ridacchiano in sottofondo, specie durante Bip Bop). Ci sono fortunatamente anche brani incisi in studio, ed i più interessanti sono la soffusa When The Wind Is Blowing, uno slow con una melodia discreta ma privo di testo, il rock-blues sempre strumentale The Great Cock And Seagull Race, un brano dalle ottime potenzialità e guidato alla grande da piano e chitarra (doveva essere pubblicato, fu passato anche in radio ma poi non se ne fece niente), la versione “edit” di Love Is Strange che doveva uscire come singolo (ma come abbiamo visto non fu mai messa in commercio) e la “strana” e piuttosto caotica African Yeah Yeah. Infine, il singolo “politico” Give Ireland Back To The Irish, a causa del quale Paul venne criticato aspramente, sia per una presunta mancanza di spontaneità e per la banalità del testo (ma musicalmente il brano non era malaccio).

Red Rose Speedway fu invece visto all’epoca come un ritorno di Paul alla forma migliore, un giudizio forse anche influenzato dalle pesanti critiche riservate a Wild Life (ma anche Ram non fu inizialmente apprezzato, mentre oggi è giustamente considerato come uno dei più begli album “minori” di McCartney), dato che il disco è sì un deciso passo avanti, ma non ancora ai livelli abituali per l’ex Scarafaggio, livelli che verranno raggiunti comunque da lì a poco con lo splendido Band On The Run. Di sicuro gli executives della casa discografica dovevano essersi fatti sentire, dato che il disco stavolta è accreditato a Paul McCartney & Wings, il faccione di Paul è ben visibile in copertina, ma soprattutto il primo singolo estratto è ancora oggi una delle ballate più note di Paul: My Love, un pezzo che forse ha un arrangiamento un tantino melenso ma è dotato di una melodia indimenticabile e di sicuro impatto per le classifiche del 1973. Il disco in origine doveva essere un doppio, ma poi, forse su pressioni dell’etichetta, fu ridotto ad un più rassicurante LP singolo: oggi il box offre sia la versione originale (sul primo CD) che quella doppia (sul secondo), ed anche in vinile esce in due configurazioni diverse, entrambe doppie (una con il disco del 1973 più una selezione di bonus tracks presenti sul terzo CD, l’altra con il doppio album che sarebbe dovuto uscire: siete abbastanza confusi?). La versione ampliata presenta diciotto canzoni, contro le nove del disco dell’epoca; dei nove brani aggiunti, sei usciranno di lì a poco come lati B di vari singoli: la deliziosa e bucolica Country Dreamer, rara escursione di Paul appunto nel country, il reggae leggerino di Seaside Woman, cantato da Linda (il che non migliora la canzone), I Lie Around, gradevole e cadenzata rock song che non avrebbe sfigurato sull’LP originale, la vibrante e chitarristica The Mess, eseguita dal vivo (è giusto ricordare che qui i Wings sono in cinque, dato che si è aggiunto il chitarrista Henry McCullough, ex Grease Band), l’acustica e delicata Mama’s Little Girl ed il folk-rock di I Would Only Smile, scritta e cantata da Laine.

Tre brani sono inediti assoluti: Night Out, un rock’n’roll strumentale decisamente elettrico e grintoso, ma più una jam di due minuti che una vera canzone, l’eccellente rock-blues Best Friend, ancora dal vivo e che avrebbe meritato maggior fortuna, e la lenta Tragedy, tutto sommato non indispensabile. E poi ci sono i brani finiti sul disco del 1973: oltre alla già citata My Love i pezzi salienti sono la discreta Get On The Right Thing, dal ritornello accattivante, la solida rock ballad When The Night, il bel medley di undici minuti che comprende quattro mini-canzoni ed il delizioso country-pop di One More Kiss. Mentre le altre sono dignitose pop songs, ma che non troveremo mai su un Best Of di Paul (con una nota di biasimo particolare per l’ambizioso strumentale Loup (1st Indian On The Moon), dalle tentazioni prog ma senza né capo né coda). Il terzo dischetto inizia con due singoli del periodo (la filastrocca Mary Had A Little Lamb, scritta come risposta alle critiche per Give Ireland Back To The Irish, ed il trascinante rock’n’roll Hi Hi Hi, ancora oggi nei concerti di Paul) ed il loro lati B (la guizzante Little Woman Love ed il gradevole reggae C Moon). Detto della presenza della famosissima Live And Let Die, troviamo poi cinque missaggi differenti di brani ascoltati in precedenza, la stessa Live And Let Die in una diversa take (e senza orchestra), l’ottima versione di studio di The Mess, ed altri tre inediti assoluti: la pianistica 1882, proposta in ben tre letture (home recording, studio e live) e niente affatto male, la scanzonata e divertente Thank You Darling e la potente Jazz Street, uno strumentale che di jazz non ha nulla ma servirà come base di partenza per la futura 1985.

Per quanto riguarda entrambi i box, non ho ancora avuto tempo di vedere la parte video, ma se in Wild Life i contenuti si limitano a qualche rehearsal, un breve documentario di Paul e Linda in Scozia ed un filmato che mostra immagini dal party indetto per lanciare l’album, il primo DVD di Red Rose Speedway presenta vari videoclip di singoli dell’epoca, una Live And Let Die dal vivo a Liverpool ed uno special televisivo, mentre il secondo dischetto il raro The Bruce McMouse Show, uno strano cartone animato inframezzato da performance dal vivo dei Wings (ed il BluRay ha il medesimo contenuto). Ed eccoci all’interessantissimo dischetto live Wings Over Europe, come dicevo prima esclusivo del box 1971-1973, un documento di indubbio valore in quanto si occupa di un tour fino a questo momento mai preso in considerazione dalla discografia di Paul. Registrato in varie località del vecchio continente (ma la Gran Bretagna, così come l’Italia, erano state escluse), il CD ci fa vedere che i Wings erano già un’ottima live band (ad eccezione di Linda, che è sempre stata un elemento prettamente ornamentale), e ci presenta versioni di ottimo livello di highlights da Wild Life (Mumbo, Bip Bop, entrambe migliori che in studio, e la title track), Ram (gli scatenati rock’n’roll Smile Away e Eat At Home) ed un solo pezzo dal primo solo album di Paul, che però è la straordinaria Maybe I’m Amazed. Ci sono anche Big Barn Bed e My Love in anteprima da Red Rose Speedway, e purtroppo anche un doppio spazio per Linda con I Am Your Singer e Seaside Woman.

Non mancano versioni molto vitali dei singoli dell’epoca, soprattutto Give Ireland Back To The Irish e la coinvolgente Hi Hi Hi (mentre Mary Had A Little Lamb resta un brano minore), alcuni inediti già trovati nei due box recensiti poc’anzi (The Mess, 1882, Best Friend), una strepitosa cover di Blue Moon Of Kentucky, tra le migliori del CD, e la potente Soily, una vibrante rock song che vedrà la luce su un altro live del gruppo, Wings Over America, ma di cui ancora manca una versione in studio. E i Beatles? A quell’epoca purtroppo vigeva una sorta di embargo verso le canzoni dei Fab Four da parte di Macca (ed anche di John, che però non faceva tour), e la cosa più vicina a quel fantastico periodo è una tirata Long Tall Sally di Little Richard posta in chiusura, che il nostro aveva inciso anche con gli ex compagni di Liverpool. Una doppia (tripla, con il live) ristampa che ci offre quindi tantissimo materiale, forse non tutto di primissima qualità (soprattutto nel box di Wild Life), ma che ci fa sperare in un nuovo trend più “generoso” da parte di Paul per quel che riguarda le riedizioni future (con una speranza di chi scrive di vedere a breve una rivalutazione di Back To The Egg, da sempre uno dei miei preferiti).

Marco Verdi

P.S. Dal suo “amico” John e dal sottoscritto con tanti auguri di Buon Natale.

Bruno Conti

Prossime Uscite Autunnali 16. Wings Wild Life & Wings Red Rose Speedway: Altre Due Ristampe Potenziate Di Paul McCartney In Uscita Il 7 Dicembre

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Wings Wild Life – 3 CD + DVD – 2 CD – 2 LP – MPLCapitol/Universal – 07-12-2018

Wings – Red Rose Speedway – 3 CD + 2 DVD + 1 Blu-ray – 2 CD – 2 LP”Reconstructed Double Album” Vinyl Edition –  2LP “Single Album Plus Bonus Tracks” Vinyl Edition – MPL/Capitol/Universal -07-12-2018

Per completare un autunno ricchissimo di ristampe e nuove uscite del giro Lennon/McCartney/Beatles che, se mi passate la battuta, lasceranno invece poverissimi tutti i fans, ecco arrivare un po’ a sorpresa e proprio a ridosso del Natale, ma ancora in Autunno, altri due cofanetti della serie dedicata alla opera omnia di Paul McCartney. Questa volta si ritorna agli inizi della carriera solista dell’ex Beatles, con i due dischi usciti in origine nel 1971-1973 e in effetti per i fans ricchissimi uscirà anche un box intitolato Wings 1971-1973 che raccoglie i due cofanetti per un totale di 11 dischetti, a cui verranno aggiunti un ulteriore libro, il tour programme e un CD inedito Wings Over Europe con 20 brani dal tour del 1972, il tutto per la modica cifra di 400 sterline (quasi 500 euro) acquistabile direttamente sul sito di Paul https://shop.paulmccartney.com/us_en/paul-mccartney-and-wings-1971-73-limited-edition-box-set.html

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Vediamo comunque i contenuti delle ristampe separate dei due box: come vedete dalle immagini riportate sopra dei cofanetti entrambi contengono anche parecchi memorabilia. Wings Wild Life ha un libro rilegato di 128 pagine con la storia dell’album scritta da David Fricke, una delle poche firme “attendibili” che scrive ancora per la rivista Rolling Stone, oltre ad un altro libretto bloc note con le notizie del tour del 1972, più testi delle canzoni, scalette dei concerti, foto polaroid varie mai pubblicate e altro. I tre CD, oltre all’album originale rimasterizzato nel 2018 a Abbey Road, riportano un totale di 25 tracce bonus rare o inedite suddivise in due dischetti, mentre il DVD contiene 4 filmati. La versione in 2 CD avrà il CD 1 e 3 del cofanetto: quindi mancano solo gli 8 pezzi con i rough mixes del CD 2.

Ecco comunque la lista completa dei contenuti:

Tracklist
CD1 – Remastered Album
1. Mumbo (2018 Remaster)
2. Bip Bop (2018 Remaster)
3. Love Is Strange (2018 Remaster)
4. Wild Life (2018 Remaster)
5. Some People Never Know (2018 Remaster)
6. I Am Your Singer (2018 Remaster)
7. Bip Bop Link (2018 Remaster)
8. Tomorrow (2018 Remaster)
9. Dear Friend (2018 Remaster)
10. Mumbo Link (2018 Remaster)

CD2 – Rough Mixes
1. Mumbo [Rough Mix]
2. Bip Bop [Rough Mix]
3. Love Is Strange (Version) [Rough Mix]
4. Wild Life [Rough Mix]
5. Some People Never Know [Rough Mix]
6. I Am Your Singer [Rough Mix]
7. Tomorrow [Rough Mix]
8. Dear Friend [Rough Mix]

CD3 – Bonus Audio
1. Good Rockin’ Tonight [Home Recording]
2. Bip Bop [Home Recording]
3. Hey Diddle [Home Recording]
4. She Got It Good [Home Recording]
5. I Am Your Singer [Home Recording]
6. Outtake I
7. Dear Friend [Home Recording I]
8. Dear Friend [Home Recording II]
9. Outtake II
10. Indeed I Do
11. When The Wind Is Blowing
12. The Great Cock And Seagull Race [Rough Mix]
13. Outtake III
14. Give Ireland Back To The Irish
15. Give Ireland Back To The Irish (Version)
16. Love Is Strange [Single Edit]
17. African Yeah Yeah

DVD – Bonus Video
1. Scotland, 1971
2. The Ball
3. ICA Rehearsals
4. Give Ireland Back To The Irish (Rehearsal)

Plus 24bit 96kHz unlimited high-resolution audio download of the remastered album and bonus audio

Red Rose Speedway è decisamente più sfizioso: con sei dischi è il cofanetto Super Deluxe record della Archive Collection di Paul (il massimo erano stati 5 per Ram). Oltre ai soliti due libri, il primo 128 pagine,, il secondo Wings In Morocco photobook da 64 pagine, ci sono pure 14 repliche di disegnini di Paul per l’album, 5 testi di canzoni scritti a mano, sempre in replica, ma niente foto aggiuntive perché il librone è soprattutto fotografico, mi pare ci siano anche una cartolina e dei piccoli sagomati. Contenuto musicale: CD 1, remaster 2018 dell’album, CD 2 Double Album Edition (ovvero il disco come sarebbe dovuto uscire in doppio LP, e in effetti verrà pubblicata anche questa versione in vinile), CD 3, brani rari, singoli, versioni alternative. Il doppio CD anche in questo caso riporterà il CD 1 e 3. DVD 1, il James Paul McCartney TV Special, parzialmente inedito, Live And Let Die Live In Liverpool e interviste, oltre ai video musicali, DVD 2 il film mai visto primaThe Bruce McMouse Show,  Il Blu-ray riporta il Bruce McMouse Show e tutto il materiale audio in versione Dolby Surround.

Comunque anche in questo caso ecco la lista completa dei contenuti:

 CD1 – Remastered Album
1. Big Barn Bed (2018 Remaster)
2. My Love (2018 Remaster)
3. Get On The Right Thing (2018 Remaster)
4. One More Kiss (2018 Remaster)
5. Little Lamb Dragonfly (2018 Remaster)
6. Single Pigeon (2018 Remaster)
7. When The Night (2018 Remaster)
8. Loup (1st Indian On The Moon) (2018 Remaster)
9. Medley (2018 Remaster)
* a) Hold Me Tight
* b) Lazy Dynamite
* c) Hands Of Love
* d) Power Cut

CD2 – “Double Album”
1. Night Out
2. Get On The Right Thing
3. Country Dreamer
4. Big Barn Bed
5. My Love
6. Single Pigeon
7. When The Night
8. Seaside Woman
9. I Lie Around
10. The Mess [Live At The Hague]
11. Best Friend [Live In Antwerp]
12. Loup (1st Indian On The Moon)
13. Medley
* a) Hold Me Tight
* b) Lazy Dynamite
* c) Hands Of Love
* d) Power Cut
14. Mama’s Little Girl
15. I Would Only Smile
16. One More Kiss
17. Tragedy
18. Little Lamb Dragonfly

CD3 – Bonus Audio
1. Mary Had A Little Lamb
2. Little Woman Love
3. Hi, Hi, Hi
4. C Moon
5. Live And Let Die
6. Get On The Right Thing [Early Mix]
7. Little Lamb Dragonfly [Early Mix]
8. Little Woman Love [Early Mix]
9. 1882 [Home Recording]
10. Big Barn Bed [Rough Mix]
11. The Mess
12. Thank You Darling
13. Mary Had A Little Lamb [Rough Mix]
14. 1882 [Live In Berlin]
15. 1882
16. Jazz Street
17. Live And Let Die [Group Only, Take 10]

DVD 1 – Bonus Video
1. Music Videos
2. James Paul McCartney TV Special
3. Live And Let Die [Live in Liverpool]
4. Newcastle Interview

DVD 2 – Bonus Film
1. The Bruce McMouse Show
5.1 Surround Dolby Digital, 16bit 48kHz /PCM Stereo

Blu-Ray – The Bruce McMouse Show
5.1 Surround DTS-HD Master Audio, 24bit 96kHz/PCM Stereo 24bit 96kHz

Plus 24bit 96kHz unlimited high-resolution audio download of the remastered album and bonus audio

Alla prossima.

Bruno Conti

Paul McCartney – Flowers In The Dirt Super Deluxe. Parte 1: Riassunto Delle Puntate Precedenti.

paul mccartney flowers in the dirt super deluxe

E’ da poco uscito l’ultimo volume degli archivi di Paul McCartney, l’attesa reissue del suo ottimo album del 1989 Flowers In The Dirt (rimandata di diversi mesi a causa del nuovo contratto firmato da Paul con la Capitol): siccome in passato il blog non si era mai occupato delle uscite di questa serie, ne approfitto per fare un piccolo punto della situazione riepilogando, spero brevemente, i volumi precedenti. La serie, iniziata nel 2010 come Paul McCartney Archive Collection, si pone come obiettivo la pubblicazione (in ordine non cronologico) di tutta la discografia dell’ex Beatle in versioni rimasterizzate singole, doppie e sotto forma di cofanetti che sono tra i migliori in circolazione in fatto di qualità e contenuti fotografici e testuali, ma con qualche riserva dal punto di vista musicale (ed è di queste edizioni Super Deluxe che vado a parlare). Infatti, se dal punto di vista dei manufatti non si può dire nulla (ogni cofanetto è corredato da diversi libri ricchissimi di testi, interviste, curiosità, foto inedite e note d’archivio), da quello dei contenuti musicali c’è sempre stata qualche perplessità, più o meno leggera a seconda del disco in questione, come se Macca abbia soltanto socchiuso la porta dei suoi archivi, tenendosi diverse altre cose per eventuali utilizzi futuri (anche se mi sento di promuovere l’operazione, seppur con alti e bassi, a differenza di quella dei Led Zeppelin che nelle edizioni di lusso offriva libri splendidi ma neppure una nota musicale in più rispetto alle versioni doppie, già di loro abbastanza avare di chicche). Ma ecco una disamina veloce delle uscite precedenti, per la quale ho seguito l’ordine cronologico dei dischi originali e non quello delle ristampe.

mc cartney mccartney 1970

McCartney (1970) – 2CD/DVD – il primo album di Paul è una serie di canzoni brevi, bozzetti cantati e strumentali ed idee inespresse che all’epoca suscitò diverse critiche per la sua eccessiva semplicità, ma che contiene alcune ottime cose come Every Night, Junk e Man We Was Lonely ed un classico assoluto nella strepitosa Maybe I’m Amazed, ancora oggi una delle prestazioni vocali migliori del nostro. Il secondo CD offre alcune outtakes, la più interessante delle quali è l’inedita Suicide (offerta all’epoca da Paul a Frank Sinatra ma rifiutata, pare con sdegno, da The Voice), una Maybe I’m Amazed dal vivo nel 1974 ed altri tre brani del disco in versione live coi Wings nel 1979. Il DVD contiene un documentario, due pezzi dal vivo sempre nel 1979 (per il famoso Concert For Kampuchea) ed altri due tratti dall’Unplugged del 1991.

paul mccartney ram deluxe

Ram (1971) – 4CD/DVD – edizione sontuosa, una delle migliori della serie, per un album all’epoca criticatissimo ma col tempo rivalutato come un gioiellino pop, tra canzoni leggerine ma divertenti (Uncle Albert/Admiral Halsey), delizie acustiche (Heart Of The Country), travolgenti rock’n’roll (Smile Away e Monkbery Moon Delight) ed un autentico capolavoro minore come The Back Seat Of My Car. Il secondo CD propone outtakes interessanti ma non indispensabili, oltre al singolo dell’epoca Another Day, il terzo la versione mono dell’album, mentre nel quarto troviamo la rarissima rilettura orchestrale pubblicata da Paul nel 1977 con lo pseudonimo di Percy “Thrills” Thrillington (non disprezzabile). Nel DVD qualche filmato d’epoca ed un paio di videoclips.

paul mccartney band on the run

Band On The Run (1973) – 3CD/DVD – il miglior album di sempre di Paul è anche stata la prima uscita di questa serie di ristampe. Registrato nonostante varie peripezie e con una formazione dei Wings ridotta a tre elementi (Paul, Denny Laine e Linda), l’album contiene una serie di classici assoluti da parte di un Paul ispirato come poche altre volte (la spettacolare title track, la lennoniana Let Me Roll It, Jet, la trascinante 1985, Mrs. Vanderbilt), per un album che anche chi non ha mai amato alla follia il nostro dovrebbe avere: il secondo CD contiene il singolo Helen Wheels (all’epoca incluso nella versione americana del disco) e diverse interessanti riprese dal vivo di brani dell’album (ma anche qualche inedito) per lo special televisivo del 1974 One Hand Clapping, mentre il terzo dischetto, meno interessante, presenta un documentario audio. Molto bello invece il DVD, che contiene quasi la performance completa di One Hand Clapping, con riletture anche di classici all’epoca recenti come My Love e Live And Let Die.

paul mccartney venus and mars

Venus And Mars (1975) – 2CD/DVD – un disco volutamente radiofonico, creato per lanciare il tour mondiale degli Wings, ma anche uno dei lavori più piacevoli di McCartney, dall’intro Venus And Mars/Rock Show, perfetto per aprire i futuri concerti, all’ottima rock song Letting Go, al divertissement anni trenta You Gave Me The Answer, fino al singolo Listen To What The Man Said, una deliziosa pop song che profuma di New Orleans (mentre gli spazi lasciati agli altri membri del gruppo sono nettamente inferiori, a conferma che nelle rock band con un leader la democrazia raramente porta risultati validi). Il secondo CD include diverse canzoni uscite all’epoca solo su singolo, tra cui le belle Junior’s Farm e Sally G, ed alcuni home demos, mentre nel DVD troviamo i soliti filmati non indispensabili.

wings at the speed of sound

At The Speed Of Sound (1976) – 2CD/DVD – album messo sul mercato per capitalizzare al massimo il grande successo della tournée in corso, si tratta di un disco piuttosto debole e con troppo spazio lasciato agli altri membri degli Wings (compresa Linda, che partecipa con una risibile Cook Of The House). Paul contribuisce con due singoli di grande successo (Silly Love Songs e Let ‘em In), che però il sottoscritto non ha mai digerito molto: meglio la roccata Beware My Love, che è anche l’unico episodio interessante dell’esageratamente corto bonus CD (21 minuti!), in quanto in una versione alternata con John Bonham alla batteria. Fino ad oggi la più deludente delle Deluxe Editions.

wings over america

Wings Over America (1976) – 3CD/DVD – splendida versione dal punto di vista dei libri inclusi nel cofanetto, ma meno interessante per la parte audio: i primi due CD ripropongono l’album originale, un live potente anche se un po’ tronfio (nel quale comunque Paul inizia a sdoganare qualche pezzo dei Beatles), mentre il terzo contiene soltanto otto canzoni tratte dal concerto al Cow Palace di San Francisco, un po’ poco. Bello invece il documentario sul DVD, Wings Over The World, di 75 minuti, però si poteva anche includere il famoso film Rock Show uscito all’epoca (pubblicato invece a parte).

McCartney II (1980) – 3CD/DVD – sciolti gli Wings, Paul torna alla dimensione casalinga come nell’esordio solista di dieci anni prima, ma stavolta sperimentando soluzioni elettroniche di vario tipo: se la danzereccia Coming Up e la bizzarra Temporary Secretary si possono anche salvare, altri episodi come Frozen Jap e Bogey Music suonano pretenziosi e datati. Il meglio Paul lo dà con le rare ballate acustiche, Waterfalls e One Of These Days. L’unica parte interessante dei due bonus CD è la versione dal vivo di Coming Up (che negli USA uscì come singolo al posto di quella in studio), mentre per il resto troviamo altri esperimenti fini a loro stessi, le full length versions dei brani dell’album (inutili), e l’irritante singolo stagionale Wonderful Christmastime. In definitiva, un disco con il quale il tempo non è stato generoso.

paul mccartney tug of war

Tug Of War (1982) – 2CD/DVD – per chi scrive, il miglior disco di Paul dopo Band On The Run, un album ispirato, potente, creativo, con un McCartney in forma smagliante e splendide canzoni come l’emozionante title track, l’irresistibile Take It Away, la toccante Here Today (dedicata a John Lennon), la bellissima Wanderlust ed il trascinante rock’n’roll Ballroom Dancing (mentre il singolo Ebony And Ivory, in duetto con Stevie Wonder, risulta piuttosto stucchevole). Il secondo CD è interessante anche se piuttosto corto (come tutti quelli della serie peraltro), con all’interno due b-sides, qualche demo ed una versione di Ebony And Ivory con il solo Paul. Nel DVD, i vari vidoclips ed alcuni filmati sparsi.

paul mccartney pipes of peace

Pipes Of Peace (1983) – 2CD/DVD – seguito del disco precedente (anch’esso prodotto da George Martin) ed inciso nelle stesse sessions, soffre però di una netta inferiorità rispetto al predecessore, come se tutto il meglio fosse stato messo su Tug Of War. Si salvano la discreta title track, la melodica The Other Me ed il raffinato pop-errebi So Bad, mentre il duetto con Michael Jackson Say Say Say è buono solo per le classifiche. Nel secondo CD, oltre a qualche non indispensabile demo ed al remix 2015 del brano con Jackson, troviamo la rara e non disprezzabile Twice In A Lifetime, tratta dalla colonna sonora di un film del 1985 con lo stesso titolo.

Marco Verdi

Henry McCullough – Hell Of A Record: Un “Ultimo” Ricordo, A Seguito Della Sua Recente Scomparsa!

henry mccullough

Henry McCullough  – Hell Of A Record – Silverwolf Music         

Henry McCullough è stato uno dei nomi storici del pop e del rock britannico, nato nell’Irlanda del Nord nel 1943: prima negli anni ’60 con gli Eire Apparent, una band di buono spessore che aveva lo stesso management di Jimi Hendrix, con il quale furono spesso in tour https://www.youtube.com/watch?v=338eGI8y2pc . Ma poi si è ritagliato uno spazio nella musica che conta come membro della Grease Band, il gruppo che accompagnò Joe Cocker nei suoi anni migliori (esibizione di Woodstock inclusa) e di cui fu la chitarra solista anche nell’omonimo album del 1971 https://www.youtube.com/watch?v=7WMLRuSyWBg . Nel 1972 entrò a far parte dei Wings di Paul McCartney, con cui aveva già collaborato all’album Ram, e rimase solo per Red Rose Speedway (suo l’assolo di My Love), il disco del 1973 https://www.youtube.com/watch?v=InoG6rhZZRE .

Poi negli anni ’70 una onesta carriera da sessionmen, con la punta della partecipazione all’album The Rock di Frankie Miller (una occasione per ricordare anche questo grande e sfortunato cantante, da tempo malato, https://www.youtube.com/watch?v=GpRg88VUbE8 e nello stesso anno, il 1975, il suo primo album solista, Mind Your Own Business, bissato nel 1984 da questo Hell Of A Record, distribuito brevemente anche in CD dalla etichetta Line, e in seguito alcuni altri album a nome proprio, fino al 2012, quando è stato colpito da un infarto che lo ha lasciato da allora incapace di lavorare, e anche dato per morto dalla televisione irlandese. Purtroppo il 14 giugno scorso ci ha lasciato anche lui.

Ammetto di non conoscere molto della Silverwolf Music che ha ristampato questo CD, con delle note assai scarne che riportano solo i nomi dei musicisti e i titoli dei brani e relativi autori: comunque il disco è piacevole ma nulla più, una serie di brani firmati dallo stesso Henry McCullough, che suona la chitarra, il mandolino e canta, più alcune cover, un paio di brani country, uno di Hank Williams e uno degli Shelton Brothers, oltre ad una versione reggae/country (giuro) di Can’t Help Falling In Love che non entrerà negli annali della musica che conta, con una pedal steel (Troy Klontz) molto in evidenza https://www.youtube.com/watch?v=iq3HkJlqdAc . Diciamo che il genere, a grandi linee è country, forse potrebbe rientrare nel pub-rock (ma Brinsley Schwarz e soci sono stati su ben altri livelli).

Per quanto un brano come Shining Star, con il violino di Shelby Eicher in primo piano assieme all’organo di Dick Simms e all’acustica di Henry, ha un suo fascino di country “straccione” e minimale, anche se i coretti femminili te li raccomando. Per il resto Here We Go Again sembra un pezzo di Albert Lee, Tears On Your Face ha qualche eco della vecchia Grease Band, misto a JJ Cale, e sempre quel tocco country, ma la voce, per usare un eufemismo, non è particolarmente memorabile, Whispering Love e Down In The Amusements profumano appena di pub-rock, mentre Foolish Heart, fosse stata cantata dal suo vecchio datore di Joe Cocker forse avrebbe fatto un altro effetto. Too Upset To Say Goodbye è un valzerone country di nuovo con uso di pedal steel e fiddle e in Just Because con McCullough al mandolino si cerca di ricreare, senza troppo successo, il sound dei vecchi Heads, Hands & Feet. In definitiva sarebbe un CD da due stellette ma per rispetto di una onorata carriera ne andrebbe aggiunta una di stima, ma il disco non è memorabile comunque, ha fatto di meglio nella sua carriera.

Bruno Conti

Supplemento Della Domenica: E Anche Macca Dimostra Di Avere Il Braccino Corto! Paul McCartney – Pure McCartney

paul mccartney pure mccartney cover

Paul McCartney – Pure McCartney – Hear Music 2CD – 4CD Box Set – 4LP

Ed ecco che anche Paul McCartney, una delle figure cardine della musica mondiale, in concomitanza con uno dei suoi ormai tanti tour, esce con una nuova e sontuosa retrospettiva sulla carriera, anche se in un periodo strano per questo tipo di operazioni (a meno che in Gran Bretagna non abbiano anticipato il Natale a Giugno senza dirlo a nessuno).

*NDB L’estate, per il mercato discografico (come pure per i film) nel Regno Unito e negli USA, è uno dei periodi migliori dell’anno a livello di vendite, non è come in Italia, dove tutto cessa!

*NDB 2. Il video qui sopra è anche un tributo a Henry MCullough, il chitarrista nord-irlandese autore dell’assolo nel brano, anche lui scomparso in questi giorni, il 14 giugno. Prossimamente recensione della ristampa in CD del suo album del 1984 Hell Of A Record

Non è la prima volta che l’ex Beatles dà alle stampe un greatest hits, era già successo negli anni ’70 con Wings Greatest, poi nel 1987 con il doppio All The Best! e nel 2001 con l’intrigante doppio CD Wingspan, ma stavolta Macca ha fatto le cose in grande, almeno a livello di numero di canzoni selezionate. Pure McCartney (con una bellissima copertina raffigurante un barbuto Paul in chiaroscuro, direi primi anni settanta) è una collezione di canzoni scelte dal nostro in persona, con la scusa di avere qualcosa di piacevole da ascoltare in macchina o in casa come sottofondo (parole sue), che esce in grande tiratura in versione doppio CD con 39 pezzi, ed in edizione limitata di quattro dischetti (e 67 canzoni), in un pratico ed elegante boxettino fatto a libro (per i maniaci del vinile, esiste anche una costosa edizione in quadruplo LP con 41 canzoni ed una tracklist simile a quella del doppio CD).

Chiaramente, è sulla versione in quattro CD che vorrei spendere due parole, innanzitutto per constatare (e così riprendo il titolo del post) che non c’è nulla di inedito fra i brani selezionati, ed anche i brani usciti solo su 45 giri si trovano comodamente su precedenti antologie del musicista, con l’unica eccezione della discreta Hope For The Future, un singolo dello scorso anno uscito solo come download e quindi inedito su CD: devo dire che la cosa non mi sorprende più di tanto, in quanto ultimamente le antologie, anche quando multiple, servono più che altro ad introdurre un personaggio alle nuove leve piuttosto che a deliziare i fans di lungo corso, e di inediti non se ne trovano quasi mai (basti pensare a Grrrr! dei Rolling Stones o a Forever Man di Eric Clapton, tanto per citarne due recenti); detto ciò, non penso che il buon Macca avrebbe fatto un grosso sforzo a buttare dentro almeno una canzone nuova, o magari un paio di inediti dal vivo presi magari dal repertorio dei Fab Four. A parte questa considerazione, devo dire che il box è interessante per diversi motivi: oltre alla già citata presenza di Hope For The Future, è la prima antologia del nostro che comprende materiale uscito dopo il 1987 (e comunque i brani soprattutto degli ultimi quattro-cinque album, pur gradevoli, non passeranno alla storia, anche se Only Mama Knows e See The Changes sono due gran belle canzoni), ma Paul ha fatto scelte anche meno scontate, dato che oltre ai classici, che ci sono più o meno tutti, ha infilato diversi brani minori (i cosiddetti deep cuts) ma non per questo meno piacevoli, dato che stiamo pur sempre parlando di uno dei più grandi musicisti pop-rock di tutti i tempi. Per esempio, alzi la mano chi si ricorda di Warm And Beautiful, Big Barn Bed, Arrow Through Me, Bip Bop, Girlfriend, il medley Good Times Coming/Feel The Sun, Don’t Let It Bring You Down; e poi aver mescolato le date di pubblicazione, e non aver rispettato l’ordine cronologico, ha dato più vivacità al tutto.

Quindi niente magagne? Sì, e anche abbastanza grandi: a parte la già citata assenza di inediti, mancano anche alcuni singoli rari o mai pubblicati su CD (penso a Give Ireland Back To The Irish, Spies Like Us, Tropic Island Hum o le b-sides Sally G e Girls’ School), la bellissima Once Upon A Long Ago, presente solo su All The Best! e che poteva prendere il posto dell’insulso singolo per bambini We All Stand Together ma, soprattutto, l’assenza completa di canzoni da ben due album interi, cosa incomprensibile data l’intenzione originaria di prendere almeno un pezzo per disco. Ma se la cosa si può capire per quanto riguarda Driving Rain, che oltre a non essere un grande album probabilmente a Paul ricorda troppo il periodo con la seconda moglie Heather Mills (matrimonio finito malissimo), risulta imperdonabile la totale assenza di canzoni da Flowers In The Dirt, uno dei migliori album in assoluto di Paul, con almeno una mezza dozzina di pezzi che avrebbero meritato di entrare. Ma se si pensa che proprio la versione ampliata di quell’album del 1989 sarà la prossima uscita, quest’autunno, degli archivi di Paul, allora il tutto assume i contorni di un’operazione di (basso) marketing, da censurare a mio parere, dato che chi comprerà questa antologia fra qualche anno non sarà a conoscenza della cosa e sarà privato dell’ascolto di canzoni bellissime come My Brave Face, We Got Married, Figure Of Eight, Put It There e This One.

Questa comunque la tracklist completa prima del doppio e poi del box quadruplo, a voi la scelta:

paul mccartney pure mccartney 2 cd

CD 1

  • 1. Maybe I’m Amazed (McCartney)
  • 2. Heart of the Country (Ram)
  • 3. Jet (Band on the Run)
  • 4. Warm and Beautiful (Wings at the Speed of Sound)
  • 5. Listen to What The Man Said (Venus and Mars)
  • 6. Dear Boy (Ram)
  • 7. Silly Love Songs (Wings at the Speed of Sound)
  • 8. The Song We Were Singing (Flaming Pie)
  • 9. Uncle Albert/Admiral Halsey (Ram)
  • 10. Another Day (non-album single)
  • 11. Sing The Changes (The Fireman – Electric Arguments)
  • 12. Jenny Wren (Chaos and Creation in the Back Yard)
  • 13. Save Us (New)
  • 14. Mrs Vandebilt (Band on the Run)
  • 15. Mull of Kintyre (non album single)
  • 16. Let ‘Em In (Wings at the Speed of Sound)
  • 17. Let Me Roll It (Band on the Run)
  • 18. Nineteen Hundred and Eighty Five (Band on the Run)
  • 19. Ebony and Ivory (Tug of War)

CD2 (20 tracks)

  • 20. Band on the Run (Band on the Run)
  • 21. Arrow Through Me (Back To The Egg)
  • 22. My Love (Red Rose Speedway)
  • 23. Live and Let Die (non-album single)
  • 24. Too Much Rain (Chaos and Creation in the Back Yard)
  • 25. Goodnight Tonight (non-album single)
  • 26. Say Say Say (2015 remix) (Pipes of Peace)
  • 27. My Valentine (Kisses on the Bottom)
  • 28. The World Tonight (Flaming Pie)
  • 29. Pipes of Peace (Pipes of Peace)
  • 40. Dance Tonight (Memory Almost Full)
  • 31. Here Today (Tug of War)
  • 32. Wanderlust (Tug of War)
  • 33. Great Day (Flaming Pie)
  • 34. Coming Up (McCartney II)
  • 35. No More Lonely Nights (Give My Regards to Broad Street)
  • 36. Only Mama Knows (Memory Almost Full)
  • 37. With A Little Luck (London Town)
  • 38. Hope For The Future (non-album single)
  • 39. Junk (McCartney

paul mccartney pure mccartney

 

CD 1

1 Maybe I’m Amazed (Remastered 2011)
by Paul McCartney

2 Heart Of The Country (Remastered 2012)
by Linda McCartney and Paul McCartney

3 Jet (Remastered 2010)
by Paul McCartney And Wings

4 Warm And Beautiful (Remastered 2014)
by Wings

5 Listen To What The Man Said (Remastered 2014)
by Wings

6 Dear Boy (Remastered 2012)
by Linda McCartney and Paul McCartney

7 Silly Love Songs (Remastered 2014)
by Wings

8 The Song We Were Singing (Remastered 2016)
by Paul McCartney

9 Uncle Albert / Admiral Halsey (Medley / Remastered 2012)
by Linda McCartney and Paul McCartney

10 Early Days
by Paul McCartney

11 Big Barn Bed (Remastered 2016)
by Paul McCartney And Wings

12 Another Day (Remastered 2012)
by Linda McCartney and Paul McCartney

13 Flaming Pie (Remastered 2016)
by Paul McCartney

14 Jenny Wren
by Paul McCartney

15 Too Many People (Remastered 2012)
by Linda McCartney and Paul McCartney

16 Let Me Roll It (Remastered 2010)
by Paul McCartney And Wings

17 New
by Paul McCartney

CD2

18 Live And Let Die (Remastered 2016)
by Paul McCartney And Wings

19 English Tea
by Paul McCartney

20 Mull Of Kintyre (Remastered 2016)
by Wings

21 Save Us
by Paul McCartney

22 My Love (Remastered 2016)
by Wings

23 Bip Bop (Remastered 2016)
by Wings

24 Let ‘Em In (Remastered 2014)
by Wings

25 Nineteen Hundred And Eighty Five (Remastered 2010)
by Paul McCartney And Wings

26 Calico Skies (Remastered 2016)
by Paul McCartney

27 Hi, Hi, Hi (Remastered 2016)
by Wings

28 Waterfalls (Remastered 2011)
by Paul McCartney

29 Band On The Run (Remastered 2010)
by Paul McCartney And Wings

30 Appreciate
by Paul McCartney

31 Sing The Changes
by The Fireman

32 Arrow Through Me (Remastered 2016)
by Wings

33 Every Night (Remastered 2011)
by Paul McCartney

34 Junior’s Farm (Remastered 2014)
by Wings

35 Mrs Vandebilt (Remastered 2010)
by Paul McCartney And Wings

CD 3

36 Say Say Say (Radio Edit / 2015 Remix)
by Michael Jackson and Paul McCartney

37 My Valentine
by Paul McCartney

38 Pipes Of Peace (Remastered 2015)
by Paul McCartney

39 The World Tonight (Remastered 2016)
by Paul McCartney

40 Souvenir (Remastered 2016)
by Paul McCartney

41 Dance Tonight
by Paul McCartney

42 Ebony And Ivory (Remixed 2015)
by Paul McCartney

43 Fine Line
by Paul McCartney

44 Here Today (Remixed 2015)
by Paul McCartney

45 Press (Remastered 2016)
by Paul McCartney

46 Wanderlust (Remixed 2015)
by Paul McCartney

47 Winedark Open Sea (Remastered 2016)
by Paul McCartney

48 Beautiful Night (Remastered 2016)
by Paul McCartney

49 Girlfriend (Remastered 2016)
by Wings

50 Queenie Eye
by Paul McCartney

51 We All Stand Together (Remastered 2016)
by Paul McCartney

CD 4

52 Coming Up (Remastered 2011)
by Paul McCartney

53 Too Much Rain
by Paul McCartney

54 Good Times Coming / Feel The Sun (Medley / Remastered 2016)
by Paul McCartney

55 Goodnight Tonight (Remastered 2016)
by Wings

56 Baby’s Request (Remastered 2016)
by Wings

57 With A Little Luck (DJ Edit / Remastered 2016)
by Wings

58 Little Willow (Remastered 2016)
by Paul McCartney

59 Only Mama Knows
by Paul McCartney

60 Don’t Let It Bring You Down (Remastered 2016)
by Wings

61 The Back Seat Of My Car (Remastered 2012)
by Linda McCartney and Paul McCartney

62 No More Lonely Nights (7″ Single Version / Remastered 2016)
by Paul McCartney

63 Great Day (Remastered 2016)
by Paul McCartney

64 Venus And Mars / Rock Show (Medley / Remastered 2016)
by Wings

65 Temporary Secretary (Remastered 2011)
by Paul McCartney

66 Hope For The Future
by Paul McCartney

67 Junk (Remastered 2011)
by Paul McCartney